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Autore: Wildflowers    20/02/2016    1 recensioni
[https://en.wikipedia.org/wiki/Jackson_Browne]
3/63 - Jackson Browne
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'For a rocker '
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Devo riconoscere che la cosa che preferisco è scrivere un pezzo che realmente dica come mi sento, quello in cui credo, e che sia addirittura in grado di spiegarmi il mondo meglio di come lo (ri)conosca io stesso" 



 

Qualcuno una volta ha detto che ci sono giorni che possono cambiare il corso di una vita. E quel contratto discografico con l'Asylum Records sembra davvero un dono del cielo, l'occasione d'oro che ha sognato da quando ha lasciato Fullerton per cercare fortuna a Los Angeles. Quando Jackson mette piede nello studio di registrazione di quell'edificio fatto di vetri, è poco più che un bambino, con occhi scintillanti d'un verde purissimo e labbra leggermente sproporzionate per il suo viso delicato. La sua figura smilza è coperta da una camicia bianca troppo larga e pantaloni a tubo neri troppo stretti, scarpe lucide e perfettamente laccate per l'occasione. Con quella zazzera di capelli castano scuro con tanto di riga da un lato, cerca in tutti i modi di nascondere i foruncoletti rossi che hanno preso posto sulla sua fronte.
Ma sorride. Un sorriso tutto fossette e spontaneità che mette subito a proprio agio le persone che sono lì con lui. È contento, euforico che Geffen abbia creduto nel suo talento, dopo mesi passati tra un locale e l'altro, tra ore vuote nel vano tentativo di trovare qualche ingaggio.
E sorride. Un sorriso tutto fossette e simpatia, creatività, concretezza, ironia, profondità. Tutte caratteristiche che vuole inserire nel suo album di debutto.

Quando Ethan nasce, Jackson viene avvertito nel bel mezzo di un concerto. È David Lindley che lo avvicina e gli sussurra quelle semplici parole. Così, con il cuore che gli martella forte nella cassa toracica e gli occhi pieni di lacrime di gioia, l'unica cosa che Jackson può fare è girarsi verso il pubblico e mormorare un emozionato “Mio figlio è nato. Sono padre!”, seguito presto da un applauso a scroscio da parte dei presenti.
Piange. Piange così tanto che la band è costretto a lasciare i propri strumenti per andarlo ad abbracciare e sommergerlo in un mega abbraccione di gruppo.

Da quel che ricorda, Scott ha sempre amato ballare. Ma la verità è che Scott, quando ballava, non lo faceva nel vero senso della parola. Lui creava, modellava le parole della musica in sottofondo e gli dava una nuova forma. I suoi passi erano pura poesia.
E ora? Ora resterà per l'eternità lì dentro, chiuso in quella bara che stanno lentamente calando nella fossa del cimitero.

Jackson lo sa, ne è consapevole che il suo amico avrebbe volentieri preferito un ballo che un funerale, almeno per scrollare via il dolore che aleggia tra coloro che gli stanno dando silenziosamente l'ultimo saluto.
Jackson lo sa, ne è consapevole che alla fine questa sarà l'unica e ultima danza che il suo amico danzerà da solo.

Jackson pensava che la morte di Phyllis lo avesse ucciso. Non è vero. Non è affatto vero. È solamente sprofondato in un abisso senza fondo e senza luce, giù, giù, rimanendo imprigionato nel proprio turbinio di disperazione. Cos'è il giorno, cos'è la notte? Ormai non fa più differenze. Ormai è tutto uguale. Sono tornate le ore vuote, quelle dai minuti interminabili, che sembrano non passare mai. Quelle ore vuote pregne di noia e solitudine, di frasi sussurrate a bassa voce e fogli riempiti di scritte quasi con violenza.
C'è voluto uno sconvolgimento tale per spezzarlo in mille pezzi, per abbatterlo completamente. Delle giornate neanche pensa di alzarsi dal letto, rimanendo immobile in posizione fetale su quelle coperte che non cambia da un bel po', con gli occhi fissi contro il muro.
C'è voluto uno sconvolgimento tale per fargli capire che, alla fine dei conti, se ci pensa, la vita è tutta una stronzata.
La vita prende e dà. Prende e dà, come se fosse uno stupidissimo gioco.

Appena mette piede sul palco, non ci crede neanche lui. È davvero lì? E' davvero lui quell'uomo che ora sta imbracciando una Fender e si avvicina al microfono per salutare i fans? Dov'è l'Inferno che lo ha tenuto attanagliato per tutto l'anno passato?
È tutto finito. Finito com'è cominciato. Ora è un uomo libero.

Si è sposato con Lynne pur sapendo che non sarebbe durata a lungo. Anche se si dichiara “guarito”, la paura c'è ancora. È lì, che lo coglie all'improvviso nei momenti più tranquilli. Lei gli rinfaccia spesso che ha comportamenti strani, quasi da psicotico, ma lui non ascolta. La controlla ogni volta che va in bagno per timore che possa ingurgitare una serie di pillole e crollare a terra. Come Phyllis.
Jackson capisce che la situazione gli sta sfuggendo di mano quando nello stesso anno divorziano, e il giudice affida alla donna la custodia di Ryan, nato un anno prima.

Daryl Hannah è l'equilibrio che Jackson ha cercato a lungo. Lei è bella, bionda, ricercata dai maggiori registi del momento e soffre della sindrome di Asperger.
Si prendono una casa al centro di Los Angeles. Odora di legna. Lei si prende cura del giardino, mettendo statuine di gnomi tra alberi e fiori che pianta.
È tutto normale, tutto tranquillo.
I figli di Jackson li vanno a trovare durante i fine settimana e sembrano davvero una famiglia felice, di quelle che fanno vedere sui cartellone pubblicitari.

È tutto normale, tutto tranquillo.
Jackson la fa partecipare al suo videoclip con Clarence Clemons, il sassofonista di Bruce Springsteen, e la porta con sé al Live Aid, il concerto di beneficenza organizzato da Bob Geldof per aiutare le popolazioni africane.

Appena lo sceriffo – un uomo baffuto di gran lunga più alto di lui, dal giubbotto imbottito di piuma d'oca e blu scuro, con tanto di distintivo sulla manica destra, all'altezza della spalla – chiude con un sonoro click le manette intorno ai suoi polsi, Jackson intuisce che c'è qualcosa che non va. È questa, dunque, l'America? Dov'è finita la libertà di appellarsi al governo per correggere i torti, secondo il primo emendamento della Costituzione? La loro è una protesta alquanto pacifica contro Ronald Reagan – quel cane, quell'incapace di Ronald Reagan. Allora perché li stanno arrestando tutti?
Rimane in carcere per un giorno intero.

Le avrebbe dato il mondo se solo glielo avesse chiesto. Daryl lo pianta in asso nel mezzo di una discussione, sbattendo la porta e non facendo più ritorno.
La loro storia appare in qualunque copertina di qualunque tabloid, dove l'attrice specifica che il motivo della rottura è dovuto ad uno schiaffo datele durante una lite. Una delle tante.
Jackson nega. Nega tutto e davvero non capisce questa cattiveria gratuita nei suoi confronti. Perché? Perché ogni volta che si fida di qualcuno viene ripagato in questo modo?
Forse ha sbagliato tutto dall'inizio. Forse l'amore non fa per lui.

Jackson si porta una mano sul cuore, accennando un inchino con la testa. Il pubblico applaude con una lunga e meritata standing ovation. Non è più un ragazzo, il viso è segnato dagli anni, ma la luce negli occhi e il sorriso gentile sono sempre gli stessi, così come la voce.
Aveva giurato di non dare più retta all'amore, di tenerselo per sé, ma il destino gli ha fatto incontrare Dianne, l'attivista ambientale che lo ha aiutato a guardare oltre il dolore di un cuore distrutto, di una vita altalenante.
Ora è un uomo libero. La musica può innalzare il suo spirito. Ancora. 





 

  
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