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Autore: J_Stew    21/02/2016    0 recensioni
Dal testo: *Ragazza sappi che il tuo libro è solo all’inizio, hai ancora molti capitoli da scrivere, molti errori da commettere e molte penne da rompere. Scrivi, non lasciare queste parole li dentro, nella scatola magica, perché col tempo avveleneranno i tuoi incantesimi. Trova una porta o una finestra se preferisci e aprila, questa si affaccerà a uno schermo, o su una pista o ancora davanti ad una palla, e allora sai cosa devi fare?
Scrivi, corri, calcia quella dannata palla, non stare li ferma, MUOVITI. Libera la mente.*
Questa non è una vera e propria storia. Come dice il titolo sono momenti, pensieri che affollano la testa e che devo esternare per non andare in tilt.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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E’ nei momenti critici, quelli dove sei a casa, in una stanza, da sola, in cui inizi ad apprendere che le persone, anche le peggiori, sono indispensabili. Le stesse persone che sono troppo distratte da quel mondo che la solitudine e l’isolamento hanno montato davanti ai loro occhi, un mondo dove esiste solo un punto di vista. Il loro.

Urli. Sei frustato, vuoi di più, più pienezza, più amore, più famiglia, di più. Loro percepiscono questo come un capriccio. Ti combattono, ti bloccano, ti parlano ma tu non li senti, non vuoi sentirli perché conosci il copione a memoria e sai che il punto di arrivo è sempre quello, tu. Le tue grida, i tuoi capricci.
Frammenti. Pezzi. Parti. Divisi qua e la. In quella casa e in questa. Sei qui e sei anche li. Sei ovunque ma non sei da nessuna parte. Hai le chiavi e conosci le porte, ma una parte di te non vuole aprirle, vuole cambiare porta, con la speranza di trovare quello che brami di più ora che stai affondando. Loro. Persone. Tuoi simili. Chiunque.
Qualcuno con coi semplicemente condividere aria, uno sguardo, un pezzo. Senza sentire quella maledetta sensazione che ti avvolge il petto e te lo stritola come un pitone che abbraccia la propria preda, per poi divorarla.

In quei momenti capisci che sei una persona, sei una vita, un foglio bianco che va riempito di lettere, di frasi, di una storia. La tua. Diventi lo scrittore di te stesso e più scrivi, capisci di aver fatto errori di ortografia e ti ripeti che nel prossimo capitolo, sarai più attenta e ricontrollerai il foglio, ma puntualmente la paura di sbagliare ti fa rallentare la stesura.
Ma ragazza sappi che il tuo libro è solo all’inizio, hai ancora molti capitoli da scrivere, molti errori da commettere e molte penne da rompere. Scrivi, non lasciare queste parole li dentro, nella scatola magica, perché col tempo avveleneranno i tuoi incantesimi. Trova una porta o una finestra se preferisci e aprila, questa si affaccerà a uno schermo, o su una pista o ancora davanti ad una palla, e allora sai cosa devi fare?

Scrivi, corri, calcia quella dannata palla, non stare li ferma, MUOVITI. Libera la mente, fai entrare l’adrenalina nelle vene, solo cosi butterai fuori le tossine, il veleno. Usa la magia e guarda più mondi possibili, prenditi un momento per sentirli, per viverli. Getta quegli occhiali, l’oscurità è per chi non vuole vedere la realtà, fai entrare il sole negli occhi e nella scatola magica, devi ancora definirti ragazza e hai bisogno di luce, non puoi riordinare una stanza con la luce spenta.

Apriti.

Anche i libri più strani e complicati vengono letti. E li fuori ci sono libri che hanno una trama molto simile alla tua, non puoi neanche immaginare.

Hai paura?

A me puoi dire tutto.
O niente se preferisci.
Sono qui.

La paura ha molte forme. E’ ovunque. Anche quando chiudi gli occhi.
Soprattutto quando chiudi gli occhi.

Può essere positiva o può essere negativa.

Si dice che le paure siano dei trampolini, che ti spingono in una nuova fase del proprio percorso. Dipende dalla paura che si prova.

La tua qual è?
Sai che forma ha?

Non c’è bisogno che me lo dica. Puoi immaginarla e fare un bel respiro

- E poi?
- E poi parti da li. Trovi il modo di saltare il trampolino.
- E se scivolo o mi faccio male? - Beh, ti alzi, ti pulisci i jeans e ritenti.




Nota: Ciao a chiunque abbia deciso aprire o curiosare questo breve momento, che ti sia piaciuto o meno ti ringrazio lo stesso per aver letto. Se ti va ti lasciare un commento sarà bel accetto. Alla prossima. :D
   
 
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