Quel pomeriggio la dottoressa Maura Isles era impegnata a compiere un’autopsia, con un grande buco al posto dello stomaco. Non aveva mangiato,di nuovo. Non ci riusciva,era più forte di lei. Il suo corpo si rifiutava di mangiare,non voleva ricordare quei bei momenti. Perduti nel vento. Ricuciva l’incisione e tentava di scacciare la fame. Appena finì corse nel suo ufficio a cambiarsi. Era in ritardo, di nuovo. Salì in macchina ed arrivò davanti alla scuola media: ad aspettarla c’era una ragazza di 14 anni, bionda con gli occhi marroni che la guardava spazientita ed allo stesso tempo rassegnata. Salì in macchina -sei sempre in ritardo- rise dandole un bacio sulla guancia. Lanciò lo zaino sul sedile posteriore e si allacciò la cintura -scusa tesoro, l’autopsia è durata più del previsto- sorrise la donna - com’è andata a scuola?- aggiunse -tutto ok -la verifica di scienze? -ah si, ha ridato i voti- sorrise la ragazza –ho preso A+- continuò -wow, sei stata bravissima -oggi abbiamo parlato di ciò che vogliamo essere da adulti Maura si irrigidì un momento,temeva la risposta -tu che lavoro vuoi fare?- finse un sorriso -voglio fare la detective-rispose fiera la ragazza. Maura sentì il cuore fermarsi. No,non anche lei.Nell’auto piombò il silenzio. Fermò l’auto davanti al vialetto della loro casa -mamma tutto bene?- chiese la ragazza preoccupata -siamo arrivate a casa- rispose la donna Entrarono in salotto e la ragazza fu accolta da Angela che la fece sedere a tavola per pranzare. Maura sentì le sue gambe tremare. La ragazza dopo aver finito il pranzo si sedette accanto a sua madre,le prese la mano -che hai?non ti senti bene? -perché vuoi fare la detective? Ci sono tanti bei lavori:la stilista,la cantante,la barista,la maestra,la biologa,l’attrice…perché vuoi fare la detective?- disse triste guardando negli occhi sua figlia - voglio aiutare le persone,le voglio proteggere…hai sempre detto che sarei potuta diventare ciò che volevo -è vero, ma ti prego; tutto meno che la detective- rispose quasi con le lacrime agli occhi -mamma stai piangendo? -no, mi è entrato un corpo estraneo nell’occhio- disse sfregandosi gli occhi. Andò in camera sua Appena entrò, Maura chiuse la porta e si buttò sul letto. Pianse. pianse tutte le lacrime che aveva. come chi muore in silenzio. Il passato l’aveva investita come un treno. Travolta dai ricordi abbracciò il cuscino. Le mancava, la rivoleva accanto. La ragazza era rimasta ancora sul divano in soggiorno, Angela l’abbracciò. Calò la notte. La ragazza era perplessa. Non riusciva a dormire. Perché sua madre era così strana? Cos’era successo? improvvisamente sentì dei passi. Si alzò dal letto e vide sua madre uscire di casa. Dove doveva andare? Decise di seguirla ed entrò in un cimitero. Era tutto così confuso. Sua madre si inginocchiò davanti ad una tomba e singhiozzando disse -vuole essere come te…ma io non voglio perderla come ho perso te Maura ricordava tutto perfettamente, anche se erano passati quindici anni. Ricordava il rumore della pistola, ricordava il colpo in testa, ricordava di essere in cinta e ricordava di essere stata salvata Maura si girò e si trovò davanti a sua figlia in lacrime -jane…- mormorò la donna abbracciando la ragazza –ti presento la detective Jane Rizzoli- Angolo autrice: ebbene sì, ho ucciso jane…non odiatemi. Comunque, se la storia vi è piaciuta lasciate una recensione