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Autore: SpecialKlaine    21/02/2016    0 recensioni
Dire a Darren di andarsene era più facile che farglielo effettivamente fare, e Chris sapeva che non l'avrebbe fatto, era troppo a suo agio con i piedi di Darren contro la caviglia[...]
[Traduzione]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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A Lot Like Falling Asleep Disclaimers: I personaggi non ci appartengono e il testo è proprietà di - missmichellebelle -, l'autrice a cui abbiamo chiesto il consenso di tradurre e ripubblicare qui la fanfiction.










A lot like falling asleep

E' tardi, e Chris è stanco, tutta l'adrenalina e l'eccitazione che aveva sentito durante l'ultima settimana e mezza si era finalmente esaurita. Chris sapeva di essere stato anche più stanco nell'arco della sua vita, ma non riusciva a pensare a quando. Gli piaceva pensare che, se avesse avuto il tempo, avrebbe potuto passare i giorni a dormire. Ma sapeva che se non avesse iniziato a girare domani il suo book tour si sarebbe dilungato e basta.



Non era uno schiavo del suo lavoro; lo amava, e amava essere occupato. Amava anche dormire, solo non così tanto. Ma adesso, tra una valanga di lavoro e l'altra, era tutto quello a cui poteva pensare.



"Dovresti andare" mormorò dolcemente Chris, infilando il naso tra i ricci di Darren. Non faceva parte del piano per quella notte, ma l'aveva trovato lì, seduto il più silenziosamente possibile nella sua macchina. Sapeva che Darren si sarebbe seduto direttamente sulla porta d'ingresso, in attesa che Chris tornasse a casa, se non ci fosse stata l'onnipresente paura delle fotocamere.



Si era incantato un paio di volte, ma i dolci cerchi che Darren disegnava sul suo stomaco lo riportavano sempre alla realtà.



"Dai" disse Chris sbadigliando, scuotendosi leggermente e facendo grugnire Darren in protesta. "Dobbiamo entrambi andare a lavoro domani."



"Possiamo andare in macchina insieme" insistette Darren stancamente e Chris ridacchio. Non è che non l'avessero mai fatto ma le cose erano un tantino differenti adesso. Difficilmente giravano allo stesso tempo o negli stessi posti.



Dare…”



"Guidiamo separati" Darren strusciò il naso contro il cotone della sua maglia e Chris infilò le dita nei suoi ricci. "Non farmi andare via" disse dolcemente, alzando la testa per guardando con degli occhi che non erano così sonnolenti come aveva presupposto Chris.

Esitò. Sapeva che con Darren lì avrebbe dormito più profondamente di quanto avrebbe fatto altrimenti. Le notti in California erano calde, ma possedeva un condizionatore e stava benissimo accoccolato contro qualcuno di caldo come Darren sotto un piumino. D'altra parte, rendeva Chris incredibilmente riluttante all'idea di alzarsi al mattino e fare le cose che doveva fare, come fare la doccia, mangiare e andare a lavoro.



"Mi sei mancato" provò a dire Darren, ma Chris sapeva che non era una dichiarazione vuota. Eppure sorrise, divertito, chiudendo gli occhi e rilassandosi contro i cuscini (a lui erano mancati i cuscini).



"Mi hai visto spesso" lo prese in giro Chris invece di dire quello che sperava non fosse troppo ovvio (mi sei mancato tanto anche tu)



"Non abbastanza" la testa di Darren si posò più pesantemente sulla spalla di Chris che si rese conto di star combattendo una battaglia persa. Dire a Darren di andarsene era più facile che farglielo effettivamente fare, e Chris sapeva che non l'avrebbe fatto, era troppo a suo agio con i piedi di Darren contro la caviglia.



"Essere appiccicosi non è attraente, Darren" lo rimproverò Chris, ma la sua voce era piena di tenerezza e basta. Darren sorrise contro il petto di Chris e alzò lo sguardo verso di lui attraverso le ciglia.



"Lo ami" sussurrò cantilenando, ma Chris non negò. Perché era vero. Quindi sorrise, chiuse gli occhi, e grattò il cuoio capelluto di Darren.



"Hey Chris?" chiese Darren dopo un paio di minuti di silenzio tranquillo.



"Shhh, dormi" rispose Chris e la risata di Darren gli vibrò contro il fianco.



"La luce è ancora accesa."



Chris aprì un occhio e, sì, la luce era ancora accesa. Ugh, perché la sua lampada era così lontana? Ci prestò così tanta attenzione che lo prese di sorpresa sentire all'improvviso il calore del respiro di Darren contro la pelle scoperta della sua gola. Gli si fermò il respiro per l'anticipazione, e sentì la secchezza delle labbra di Darren passare sopra alla pelle rialzata della sua cicatrice.



Non era sicuro del perché Darren amasse concentrarsi in particolare su quel punto del suo collo. Oltre al fatto che Chris se ne vergognasse incredibilmente- non riusciva a non pensare al fatto che potesse essere uno dei motivi.



"Darren," cercò di dire Chris con un tono di avviso, ma uscì molto più ansimante di quanto volesse. Cazzo. Un altro dei motivi per i quali avere Darren in casa era una terribile, terribile idea. "Sono esausto" fu quello che disse, invece.



"Lo so."



Chris sentì le ciglia di Darren svolazzare contro la pelle sotto alla sua mascella.



"Quindi se sei qui perché-"



"Non lo sono." Darren posò un altro bacio. "So che sei stanco." Si tirò indietro, appoggiandosi con l'avambraccio contro il petto di Chris. Il peso non gli fa male, se proprio, era familiare e rassicurante (mi sei mancato). Darren incontrò lo sguardo di Chris, e, quando erano più scuri del solito, sapeva che erano più sinceri.

"Ma mi sei mancato" sussurrò Darren, come se fosse una ragione valida. Chris gli sorrise come se fosse pazzo.



"Darren, sono stato via pe-"



"Non cambia il fatto che sia successo, Chris." Darren lo fissò attentamente, e poi il suo sguardo si addolcì. "Ho bisogno di ricordarti."



E' il tipo di cosa che non dovrebbe avere senso, che non ha senso, ma sembra comunque giusta detta da Darren. Si abbassò di nuovo, tracciando la forma della cicatrice di Chris con la punta del naso, e gli occhi di Chris si chiusero. Era dolce in un modo che faceva male.



Darren si mise a cavalcioni su Chris, che stava per protestare, quando Darren semplicemente si mise di peso sopra a Chris e tenne il viso sul suo collo. Il peso di Darren su di lui era un comfort che non riusciva a comprendere pienamente, e di conseguenza non poteva nemmeno spiegare. Ma faceva meravigliosamente affondare il suo intero corpo nel materasso, tenuto giù da quello di Darren.



La mano di Chris afferrò il fianco di Darren per un momento prima di scivolare sotto la sua maglia e fermarsi sulla calda pelle della sua schiena- Darren gemette in apprezzamento.



Non aprì gli occhi finché Darren non si mosse di nuovo, e, anche lì, fu per trovare Darren direttamente su di lui. I loro nasi si stavano praticamente toccando e Chris non riuscì a resistere alla tentazione di alzarsi e strofinarlo contro il suo.



Darren sorrise.



"Cosa?" chiese Chris, la voce diventata un sussurro per quanto erano vicini. Il corpo di Darren era quasi completamente sorretto da quello di Chris, ma i suoi avambracci erano ancora appoggiati sui cuscini vicino alla sua testa. Chris non distolse lo sguardo- la tensione nelle braccia di Darren faceva cose a Chris per le quali non aveva energia quella sera. E in qualche modo, Darren riuscì a posizionarsi in modo da poter appoggiare la mano sul viso di Chris - il quale si avvicinò istintivamente.



"Sei così fottutamente bello."



Prese Chris alla sprovvista. Poteva sentire il viso riscaldarsi, e sicuramente anche Darren poteva sentirlo con la punta delle dita. Perché non importava quante volte le persone gliel'avessero detto - perché la gente glielo diceva molto più spesso di quanto si sarebbe aspettato qualche anno prima. E le persone lo dicevano, Chris le sentiva, ma non cambiava le voci che sentiva nella sua testa mentre guardava lo specchio.



Darren sapeva come annegare quella voce. Sapeva come fare in modo che Chris non si ricordasse degli specchi, o di cosa ci vedesse, insegnava a Chris a vedere quello che vedeva lui, invece. C'era comunque quell'insicurezza - non lo sono, non lo sono, non lo sono- ma era impossibile guardare Darren e non rendersi conto di come ogni suo centimetro credesse a ogni parola.



Chris ha sempre l'istinto di negare, ma conosce Darren. Riesce a sentire con quanta facilità lo dice, non perché è quello che crede che Chris voglia sentirsi dire (di fatto, Chris non sopporta sentirselo dire la maggior parte del tempo) ma perché è quello che Darren sta pensando, quello che Darren vuole dire, quello a cui Darren crede.



Non rende affatto più facile accettare i complimenti, pur sapendo tutto ciò. Chris ancora non riesce a non arrossire, e non riesce proprio ad accettare che qualcuno come Darren (qualcuno di così incredibilmente bello) creda che lui sia bello.



Quindi fa l'unica cosa che riesce a pensare di fare, e alza la testa giusto quel poco che serve per far sfiorare le loro labbra.



Mi sei mancato. Sono felice che tu sia qui. Grazie, grazie, grazie.



Ti amo.



"Credevo fossi esausto" disse Darren contro le labbra di Chris.



"Lo sono” Chris si allontanò finché i loro nasi non si stavano di nuovo sfiorando. "Scusa, mi sono dimenticato che i baci casti significassero sesso violento nel tuo mondo."



Darren sbatté scherzosamente i denti, e sorrise dolcemente. Chiuse gli occhi e mosse la punta del naso avanti e indietro contro quella di Chris. Quello doveva praticamente incrociare gli occhi per continuare a guardare Darren, ma ci riusciva, anche se le sue palpebre sembravano insopportabilmente pesanti.



Ma poi Darren si fermò, avvicinandosi finché le loro fronti non erano premute insieme, e lentamente aprì gli occhi. Darren non stava facendo esattamente contatto visivo, il suo sguardo focalizzato leggermente più in basso di quello di Chris.



"Un giorno conterò tutte le tue lentiggini" disse, il respiro caldo contro la bocca di Chris in un modo che gli fece socchiudere le labbra. Chris semplicemente alzò lo sguardo verso di lui, ipnotizzato dalla dolcezza e dall'affetto che trapelava dall'espressione di Darren.



"Non credo che sia possibile" sussurrò Chris.



"Forse" rispose Darren. "Come contare le stelle. Così tante che ti distrarrai finché non perderai il conto." I suoi occhi si alzarono per guardare Chris, per un secondo, e poi si abbassarono di nuovo. Così Chris chiuse gli occhi, abbandonandosi alla sensazione delle labbra di Darren che viaggiavano dal naso fino allo zigomo.



"Amo le tue lentiggini" sussurrò sulla guancia di Chris, e Chris lo sapeva. Ricordava il modo in cui la lingua di Darren aveva accarezzato l'insieme di lentiggini all'inizio della sua schiena, e di come a volte semplicemente lo guardava, trascinando il dito da lentiggine a lentiggine e creando immagini dal nulla.



Pensava a che cosa avrebbe fatto Darren se avessero avuto tutto il tempo del mondo quella notte. Quando Darren dice che vorrebbe ricordare, Chris sa che cosa implica. Sa che significa sentire le labbra e le mani di Darren su ogni centimetro del suo corpo. E' sensuale, ma non è per sedurlo; è Darren che ricorda ogni cosa che pensa di aver dimenticato, anche se Chris è piuttosto sicuro che lui non lo abbia fatto.



Chris geme, gli occhi chiusi, mentre Darren lascia dolci baci dalla sua guancia finché non sta di nuovo sul collo di Chris. Sentì le parole affiorare nella sua gola, dicendo a Darren di non fermarsi, di continuare. Perché Darren conosce Chris, sa dove mettere le sue mani e la sua bocca. Sa esattamente come venerarlo. E nonostante ogni complimento, ogni sorriso, ogni tappa raggiunta e quantità di incredulità e felicità che aveva avuto nelle ultime due settimane, una cosa era essere venerato per quello che era, cosa era diventato e ciò che diventerà, ma era completamente diversa come cosa, quella di stare con Darren.



Con Darren, si trattava solo di essere Chris. Solo Chris, nella sua pelle con cicatrici e troppe lentiggini e ogni imperfezione.



Ma non disse nulla. Grattò nuovamente la testa di Darren con le unghie e premette le labbra sulla sua fronte, tenendole lì. Darren si smosse un po' e poi fu tutto buio. Chris aprì gli occhi, sbattendoli davanti alla sua improvvisa cecità finché non vide la forma della testa di Darren sullo sfondo nero della stanza.



"Dovresti tornare domani."



Non era una richiesta o una domanda. Era il modo di Chris di dire 'Ti prego torna, voglio che torni', senza dirlo. Ma Darren sa.



Darren lo sa sempre.



Quindi girò lievemente la testa e premette le labbra tra la mascella di Chris e il suo collo. Posò un lento, dolce, stuzzicante bacio lì, e Chris non provò nemmeno a tenere a bada il suo battito cardiaco o il suo respiro regolare. Non durò molto, però, e poi Darren lasciò cadere il suo intero peso su Chris, le braccia si mossero finché Chris non riuscì a sentire le dita di Darren infilarsi tra i suoi capelli. Chiuse gli occhi.



Era silenziosa, ma Chris capì la risposta di Darren.



Certo.

   
 
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