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Autore: irene_alice    22/02/2016    3 recensioni
il sipario si apre per una storia malinconica, e lascia intravedere l'inizio dell'amicizia tra un ragazzo e una bambina, puoi vedere il ragazzo come reale ma ignorato dalla società o come un un amico immaginario creato dalla bambina stessa per farsi coraggio, è accettabile una qualunque delle due opzioni perchè la mia storia si dissolve nel vuoto e continua fuori dalla mia portata...
Genere: Drammatico, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È passato così tanto tempo da quando qualcuno ha pensato a me, è passato così tanto tempo da quando qualcuno mi ha parlato, mi ha visto, ha percepito la mia presenza... venti interminabili anni sono passati dal giorno della mia nascita e ne ho passati più della metà a vagare indistinto per strade affollate senza che nessuno rivolgesse lo sguardo verso di me...

 

Ero seduto su un muretto e dopo aver passato dei lunghi minuti a osservare la gente passare, la mia attenzione venne attratta da un vestitino azzurro, una cascata di riccioli biondi e due occhioni verdi. Una bambina era sbucata dalla massa di persone e si guardava intorno smarrita, cercava qualcuno. Poi fece qualche passo in varie direzioni puntando gli occhi oltre la gente. Si avvicinò così al muricciolo su cui sedevo e mi parve di essere investito da una pioggia di gocce cristalline che risuonavano di note alte e dolci: “hai visto la mia mamma?”. Non pensavo potesse essere reale... tante volte da bambino mi ero messo per gioco davanti ad una persona qualunque e avevo provato a parlare, chiedere, urlare, fare smorfie, saltellare... nulla era sembrato attrarre la loro attenzione, ma quegli occhioni verdi erano puntati su di me, una manina stropicciava il vestitino azzurro preoccupata, una lacrima cominciava a farsi strada sulla piccola guancia.

 

La sua piccola mano si aggrappava alla mia mentre percorrevamo la strada che portava al parco, le mie unghie erano troppo lunghe e le mie mani erano sporche, aveva detto, dovevo lavarle alla fontana del parco, e poi la mamma l'avrebbe vista lì, ne era certissima.

La sua altalena volava alta tra svolazzi azzurri e gridolini di gioia, quella su cui ero seduto io dondolava vuota e tranquilla mentre le persone che passavano la osservavano come se avesse dovuto esserci qualche trucco.

 

La bambina aveva ragione, la sua mamma la vide sull'altalena e la venne a recuperare. Bloccò la figlia e la trascinò sulla terra ferma e quando lei si girò per salutarmi sua madre sembrò innervosirsi, “Ma con chi parli?” le chiese, e senza aspettare una risposta si avviò in fretta verso il cancello del parco. Feci in tempo a scorgere un ultimo sorrisone sul suo viso e poi mi ritrovai nuovamente solo su un'altalena vuota che dondolava cigolando.

   
 
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