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Autore: Zenya Shiroyume    22/02/2016    8 recensioni
Rin e Len sono gemelli e sono sempre stati inseparabili. Facevano tutto insieme, ridevano, studiavano e giocavano insieme. C'erano sempre stati loro due e nessun altro, ma il tempo passa ed entrambi crescono, dovendo affrontare i primi problemi adolescenziali e i primi amori.
Eppure Rin sente che Len si sta allontanando, mentre dentro di lei cresce forte un amore che va ben oltre il semplice affetto fraterno.
Nel cuore della notte, la ragazza cerca di prendere una decisione che la spaventa, ma che potrebbe allontanare per sempre la persona che ama.
***
Storia partecipante al contest "Una idea, diversi autori" indetto da Principe Dracula sul gruppo EFP Famiglia: recensioni, consigli e discussioni. La consegna era: "scrivere la storia di qualcuno che deve prendere una decisione importante, sapendo che farà soffrire qualcuno"
Genere: Angst, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incest, Incompiuta
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N.d.A Storia partecipante al contest "Una idea, diversi autori" indetto da Principe Dracula sul gruppo EFP Famiglia: recensioni, consigli e discussioni. La consegna era: "scrivere la storia di qualcuno che deve prendere una decisione importante, sapendo che farà soffrire qualcuno"

Adolescence


~Holding hands in the distorted mirror,
the length of our fingers no longer match.

«From now on, we'll be sleeping in different beds?»
You just mutter: «Good Night»~


L'orologio a pendolo nel grande salone rintocca la mezzanotte, riecheggiando per tutta la casa, e la luce della luna filtra attraverso le tende, illuminando un letto.
Quel letto non è il nostro, pensa mentre osserva una figura avvolta da lenzuola bianche. Lui si gira e rigira, permettendo ai raggi argentei di illuminargli il volto. Rin è sulla soglia della sua stanza, immobile, con la mano poggiata sul pomello. Vorrebbe entrare e chiudersi la porta alle spalle, ma sa che non dovrebbe farlo.
Prima di tutto, lei sa che non dovrebbe essere in quella stanza. Lei è immobile come una statua di sale, non si accorge nemmeno di star tremando, tanto il cuore martella nel petto.
Quel luogo le sembra estraneo, non sembra far parte della casa in cui ha vissuto per tutta la sua vita, aspettando da sola con suo fratello che i loro genitori tornassero dai loro viaggi di lavoro. Lì dentro non ci è mai entrata, per lei era come un luogo off-limits, in cui dormivano solo gli sporadici ospiti dei genitori che si trattenevano per qualche giorno. Era la stanza dei “grandi”, degli “adulti”, ma ancora si riufiuta di credere che lui dorma là.
Quel posto non fa parte della sua amata casa, ma
lui è lì dentro che riposa.
Rin si guarda attorno e posa lo sguardo sulla chitarra del fratello e un pensiero amaro le attraversa la mente.
Len non ha più suonato per me, non abbiamo più cantato insieme.
Si guarda ancora attorno e vede i vestiti del fratello buttati a terra, disordinato come sempre quando torna a casa. La camicia bianca era sempre piegata meticolosamente, prima. Adesso non lo è più.
Sul tappeto giallo vicino al letto, sono buttate le grandi cuffie nere e lo zaino. Tutto non è più in ordine, tutto ha iniziato a cambiare con velocità, senza che Rin potesse rimanere al passo. O forse, lei riesce a mantenere il passo, solo che non vuole accettarlo.
Suo fratello ha reso quel posto suo, ci ha messo tutte le cose che gli piacciono, che non hanno più niente a che fare con Rin; il poster di quella band grunge non le piace, non le piace più il gusto musicale del fratello, che ha cambiato anche gusti in fatto di libri.
Stiamo diventando così diversi...
Finalmente decide di entrare e cammina, fermandosi accanto alla scrivania. Là sopra ci sono i quaderni che gli ha prestato, assieme alle matite e agli appunti.
Rin sorride a quel pensiero e ripensa a tutte le volte che avevano fatto i compiti insieme, a quanto si divertissero; Len non era mai stato una cima a scuola, eppure riusciva sempre a cavarsela con l'aiuto della sua sorellina. Della sua inseparabile sorellina e gemella.
Quanto vorrei che quei tempi tornassero, pensa mentre mette in ordine tutti i fogli sparsi per il tavolo. Tra questi ne trova una manciata con una calligrafia diversa. Il cuore le si ferma in gola, le mani iniziano a tremare mentre legge il nome di una ragazza della loro classe.
Rin vorrebbe urlare, il dolore è più forte di quanto credeva, perché a causa sua Len si sta allontanando.
O forse c'è dell'altro? Sono io che lo sto allontanando? Oppure è lui?
Gli appunti di questa ragazza sono veramente tanti e lei li passa in rassegna, uno ad uno. Ad ogni foglio sente la rabbia crescere, ad ogni parola sente la gelosia farsi spazio nel suo cuore. Il pensiero che la tormenta torna e la spinge a guardare verso il fratello.
Lui dorme ancora e si è girato di nuovo.
«Non posso dirglielo...» dice a bassa voce, sentendo le lacrime salirle in gola. Lei lo ama, e tanto. Rin ama suo fratello, molto più di quanto possa amare un fratello, eppure non può dirglielo.
Cosa penserebbe di me?, si chiede nella testa per la centesima volta, guardandosi le dita.
«A q-quest'ora dovrei essere a letto... Ma non riesco a dormire da sola...» dice, posando lo sguardo sulla porta da cui è entrata. Quella porta la divide da lui, la allontana dal suo gemello e non le permette di stare con lui, come quando erano bambini. Ma non sono più bambini, ormai.
Le viene in mente quell'immagine di loro due, che si tengono la mano e sorridono.
Da piccoli si assomigliavano in modo impressionante, erano quasi irriconoscibili e si divertivano tanto a fare scherzi. Rin e Len. Len e Rin.
Da piccoli erano solo loro due e nessun altro. Allora non c'era la paura dei mostri, perché lui era il suo cavaliere dall'armatura scintillante e lei la sua principessa, che doveva proteggere da qualsiasi cosa. Da piccoli dormivano sempre insieme, nella stessa stanza, sotto le stesse coperte sotto cui parlavano e si scambiavano tanti segreti, solo loro due. Il ricordo dei loro corpi, stretti tra le lenzuola e i loro respiri, che si mescolavano al profumo di gelsomino che aleggiava nella stanza di Rin, provoca alla ragazza un brivido. Tutto quello le manca. Vuole fermamente che tutto torni come prima.
«Allora tutto era diverso...» dice alle tenebre che l'avvolgono.
Ci ripensa ed eccolo, il ricordo del suo gemello che le passa le mani tra i capelli, sfiorandole la nuca, poi il lobo dell'orecchio e infine le labbra con il pollice. A quei tempi, tutto ciò era normale, era giusto. Il calore delle sue mani se n'è andato, non le sorride più e le parla poco.
«Spesso, mi chiedo se tu mi voglia ancora bene... Ma so che non mi basterebbe...»
Rin vorrebbe dirgli che lo ama, che per lui prova vero amore, non solo affetto. Ma se glielo dicesse, teme di perderlo del tutto. Len potrebbe andarsene per sempre da lei, potrebbe odiarla. Quel pensiero le fa male e trattiene un gemito strozzato, con cui vorrebbe svegliarlo e dirgli ciò che prova.
Len non potrà mai accettare quell'amore, dopotutto, lei è la sua gemella. Non sarebbe giusto. Eppure Rin non riesce più a trattenere quel sentimento. È qualcosa che sa che non dovrebbe provare, sa che per colpa del suo cuore il legame che c'era con Len sta svanendo. Quell'intesa, quella complicità che c'era sempre stata si è via via fatta più debole, fino a dissolversi tra le sue mani come fosse sabbia al vento.
Voglio dirglielo! Voglio che lui sappia... Lo amo, più di ogni altra cosa al modo...
Rin siede alla scrivania e si morde il labbro inferiore, serrando i denti per non parlare, trattenendo ciò che vorrebbe dire. Se glielo dicessi, finirebbe tutto... Soffrirebbe? O sarò io quella a farsi del male?
Le risposte non arrivano, mentre il dolore cresce. Si avvicina al letto e si inginocchia, poggiando poi la schiena al materasso. La sua mano pende, morbida e bianca come quando erano bambini. Rin sa che dovrebbe rinunciare a lui, ma lui sarebbe riuscito a rinunciare a sua sorella, che le è sempre stata vicino ancor prima della nascita?
Quanto dolore dovrebbe affrontare lui? Se Rin parlasse, Len sarebbe costretto a rifiutare l'amore di qualcuno che sa di aver amato nel profondo, a qualcuno con cui ha pianto e riso, dovrebbe troncare i suoi sentimenti per la gemella, che fa parte di sé.
«Voglio dirtelo, non posso continuare così...»
Il desiderio cresce, mentre la mano sfiora la sua. Quella mano non l'ha più toccata e Rin sa che ora ne stringe un'altra, appartenente a un'altra ragazza. Non c'è più spazio nel cuore di Len e chiedergli di farne un pochino per la sua gemella sarebbe stupido, distruttivo. Sarebbe sbagliato per entrambi, sarebbe impossibile da sopportare e l'unico suo desiderio è quello di rendere il gemello felice.
Lei vuole solo che lui sorrida, che non debba mai soffrire, soprattutto a causa sua.

~ ~ ~

Il tempo passa e Rin finalmente si alza, quando la prima ora del nuovo giorno rintocca.
È in piedi di fronte al letto di Len, che dorme ancora beato, ignaro della presenza della sorellina, come se non la sentisse più vicina, come se rifiutasse di pensare a lei.
Le mani passano sul leggero lenzuolo di cotone, a pochi centimetri da lui e il cuore batte forte, incontrollabile e travolgente.
Eccolo che si rigira ancora tra il morbido tessuto, il volto illuminato dalla tenue luce di una luna di metà autunno e il cuscino ricoperto da capelli dorati e liberi dal suo solito elastico. Cosa darebbe per poter toccare quella chioma, come quando erano bambini.
La decisione sembra essere stata presa, il cuore divorato dalla paura e dal dolore. È la cosa giusta da fare? Non lo è, risponde immediatamente al suo pensiero ma ancora le domande sorgono spontanee, quando è a pochi passi dal rivelargli il suo amore.
Chi dei due ne soffrirà di più? Potrei essere felice, dopo? Ma più di tutto, lui ne sarà felice?
Rin si china sul fratello, che finalmente dorme supino, ma un suono la trattiene. Si volta e vede il cellulare di Len illuminarsi. Subito lo porta al petto e cerca di soffocare la vibrazione, sperando che lui non si svegli. Il telefono smette di vibrare, sulla schermata appare il nome di una ragazza, la stessa che gli ha passato gli appunti.
«Che motivo dovrebbe avere per scrivergli all'una di notte?» borbotta Rin, mettendo a posto il telefonino. Non ha intenzione di sbirciare, sa che le farebbe male e torna a contemplare quel volto così simile al suo. Sa che quella ragazza ha una cotta per Len, sa che lui la ricambia e non vuole intromettersi, ma vuole solo l'amore del suo gemello.
Lo voglio così tanto, pensa e si avvicina al suo volto. Chiude gli occhi e inspira a fondo, sentendo il suo respiro farsi largo nelle narici.
Rin serra le mani e si avvicina, scacciando tutti i pensieri che per tutto quel tempo l'avevano trattenuta: niente paura, niente rimorsi, niente dubbi. Qualsiasi cosa succeda, sa che è quello che deve succedere. Si avvicina ancora, sempre di più.
Le labbra si fermano su quelle di Len.
Tutto questo non è giusto.
I miei sentimenti non sono giusti. Ma ho deciso, non posso più sopportare il silenzio.
L'orologio scandisce i secondi, pochi e interminabili, poi due occhi azzurri si aprono nell'oscurità.
I due gemelli si fissano, mentre il ticchettare delle lancette è l'unico suono che le loro orecchie possano sentire.

   
 
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