Catnip,
Ti scrivo questa lettera dalla mia nuova casa, nel Distretto 2. Non ho parole per descriverti quanto mi dispiaccia tutto quello che ti è successo, quanto mi dispiaccia e mi senta in colpa per la morte di Prim. Non era questo che volevo con il lancio di quelle bombe. Non era lei che doveva morire, a Capitol. Era troppo piccola e pura la tua dolce paperella per fare una fine del genere. Ogni giorno, sono divorato dai sensi di colpa. Non posso credere di averlo fatto davvero. Di essere stato responsabile della more di un essere così innocente da non essere degno di nessuno di noi. Da non essere degno nemmeno di essere nominato da un essere come me. La rivedo ogni giorno, qui al Distretto. La sento nel canto degli uccelli, nello scorrere dei ruscelli. Sento la sua risata nel suono delle foglie mosse dal vento. Vedo i suoi occhi brillare nelle stelle, la sera. Il suo volto nella luna. E piango, piango per quello che le ho fatto. Io non volevo. Non volevo, lo giuro. Non era lei il mio obiettivo. Ma capirò se non riuscirai a perdonarmi. Non mi perdonerò mai neanche io. Non dopo aver privato Prima della sua vita e te della cosa più importante abbia al mondo. Non sono degno nemmeno di suicidarmi. Sarebbe tutto troppo facile. Dovrò vivere per sempre nel dolore, fin quando non sarà questo a uccidere me. Nel frattempo, mi limiterò a sopravvivere, nella speranza che tutto questo finisca presto.
Sempre tuo,
Gale