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Autore: kayhyun00    23/02/2016    0 recensioni
In un mondo dove tutto è sempre uguale, Lisa conosce una persona che è diversa da tutto e da tutti, che è il contrario di tutti. Una persona che deciderà di cambiarle la vita e nel tentativo di comprendere questi cambiamenti, Lisa si troverà sempre più spesso seduta di fronte ad una specchio, dove il contrario diventa realtà.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RIFLESSI

“Lys”

 

 

 

Profumo di menta. Profumo di fiori. Caldo.

Erano le uniche cose che Lisa percepiva.

E il battito di un cuore vicino al suo.

“Sei qui. Ti ho presa.” disse quel cuore. Disse la voce di cioccolato che le ricordava Natale.

E Lisa sciolse l’abbraccio, perché voleva vedere quel viso che per tanto era stato solo un riflesso.

Occhi scuri su un viso di luna.

Il suo Jay, bello come sempre. Bello più di prima.

Un’altra sensazione si stava facendo largo in Lisa. Felicità. Calda, dolce e brillante felicità.

Ma si sa, la felicità  non è destinata a durare.

“Finalmente. Pensavo non ci saresti riuscito Jay.” disse una voce che a Lisa suonò familiare. Fin troppo familiare.

E poi la vide.

Stava ferma, alle spalle di Jay, e la guardava. La guardava con l’aria di chi ha appena vinto la più grande delle battaglie.

Il riflesso di se stessa.

Una se stessa dai capelli neri e dall’atteggiamento sicuro.

“Ciao, Lys.” disse Jay andando al suo fianco.

“Ce ne hai messo di tempo, ma finalmente l’hai portata qui.”

“Ho avuto i miei motivi.”

“Non mi interessano i tuoi motivi ora posso lasciare questo posto.” disse Lys.

Un sorriso e parole sussurrate all’orecchio.

“Mi dispiace. Mi dispiace per te. Davvero. Anche se so che non mi crederai. Ma lasciare questo posto è l’unica cosa che ho sempre desiderato. Scambiare la mia vita con la tua.”

Parole sussurrate all’orecchio di Lisa. Un salto nello specchio e lei vide la sua vita sparire, rubata da qualcuno che avrebbe dovuto essere solo un riflesso.

Ma il riflesso ora era lei.

Che crudeltà la vita, a volte.

“Che significa?”

“Solo che d’ora in poi tu devi stare qui.”

“Avevi detto di non conoscerla. Avevi detto di non sapere chi fosse il mio riflesso.” un tono accusatorio che si faceva strada.

E Lisa capì che ancora una volta si era lasciata ingannare. Fa male. Fa male la consapevolezza di aver riposto la fiducia nella persona sbagliata.

“Ho mentito. La conosco. L’ho fatto per lei.”disse la voce di cioccolato.

“Odiava questo mondo. L’ha sempre odiato. Voleva vivere la tua vita. Ma l’unico modo per farlo era che tu prendessi il suo posto. Dovevi venire da questa parte e per farlo dovevi desiderarlo. Io ho fatto questo. Ti ho fatto desiderare di venire da questa parte.” spiegò tranquillo. Come si spiegano le cose ai bambini, lentamente per farle assimilare.

“Mi hai mentito tutto il tempo. La conosci. Sapevi come fare per farmi venire da questa parte. Tutto quello che hai detto erano bugie”.

Bugie. Bugie. Nient’altro che bugie e tradimento.

E ora Lisa finalmente capiva come si era sentito Mattia.

Il tradimento è un sentimento amaro. Un misto di rabbia e vergogna.

“Mi dispiace. Ma lei me l’ha chiesto.” nessun rimorso in quella voce di cioccolato.

Era intrappolata. Intrappolata in un mondo che era solo in riflesso del suo. E come se le lacrime non fossero mai abbastanza, queste iniziarono a cadere, copiose, sulle sue guancie. E lei non vide più nulla.

Non vide Jay allungare un braccio verso di lei ma fermarsi a metà perché non era giusto che a consolarla fosse chi l’aveva fatta piangere.

Non vide Jay voltarsi e andare via, sparire in un mondo che lui conosceva ma che era oscuro a lei.

 

 

E dopo minuti e ore Lisa smise di piangere. Piangere non aveva senso.

Piangere era inutile, non le avrebbe portato niente di buono.

Si guardò intorno. Era nella sua camera da letto. Solo un pallido ricordo della sua camera. Grigia, spenta, senza traccia di colore.

Dietro di lei lo specchio. Lo specchio che Lisa avrebbe voluto disintegrare, fare a pezzi, distruggere e non vedere mai più.

Era tutto uguale, come  lo aveva lasciato ma al contrario. Tutto rovesciato. Tutto spento. Tutto scuro. Tutto senza colore.

Appoggiò una mano sullo specchio e premette. Premette per tornare dall’altra parte. Ma nulla accadde. Perché nulla poteva accadere finché l’altra lei era lontana.

Lisa si affacciò alla finestra. E li vide. Vide tutti i riflessi. Camminavano e parlavano. Ridevano tra di loro. Diversi l’uno dall’altro, come diverse sono le persone. Ma con qualcosa che li accomunava. La mancanza di colore, come se fossero stati imbevuti in una sostanza grigia. Un grigio denso e corposo che avvolgeva tutto.

L’unica macchia di colore era lei, con il blu dei suoi jeans e il rosso della felpa.

E ora Lisa capiva anche il perché del bianco dei capelli di Jay. Bianco o nero. Le alternative erano quelle. Non c’erano biondi o castani o rossi. Bianco per il biondo. Nero per il castano e per il rosso.

Che mondo strano.

Che mondo capovolto.

 

 

 

Jay.

Jay.

Doveva trovare Jay.

Doveva trovare quel traditore. Ma il traditore se ne era andato chissà dove.

E Lisa si maledisse. Perché la colpa era la sua. L’istinto le aveva detto di stare lontana. Di non fidarsi di qualcosa che non conosceva.

Ma il cuore non era d’accordo.

Al cuore non importava chi era Jay, da dove veniva o cosa voleva, finché lui era lì con lei.

Oh, stupido cuore.

Oh, stupido maledettissimo cuore.

E Lisa si perse in quel mare di riflessi. Cercò e cercò ma senza risultato.

Finché qualcuno non trovò lei.

“E tu da dove vieni?”chiese una voce.

Lisa alzò lo sguardo e incontrò quello di un ragazzo. Alto, capelli neri e sorridente.

“Non ti ho mai vista?”

“Non mi sorprende.”

Che idea stupida avventurarsi per quello strano mondo.

Si guardò intorno. Era in un parco, seduta su una panchina. Non riconobbe quel posto. Chissà come ci era arrivata. Non ricordava neanche quello.

“Sei diversa da me. Dal resto di noi.”

E sentì una mano toccarla.

Si scostò.

“Ehi non voglio mica farti niente. Ti sei persa?” chiese ancora la voce.

“No.”

“Io credo di si. Perché non vieni con me?”

“No. Devo andare.”

Ma una mano la bloccò. Una mano le strinse il braccio. Una mano le faceva male.

“Rimani qui con me, invece. Ci siamo appena incontrati.” disse la voce. Irritata.

“Lasciami.”

Ma la mano strinse ancora di più.”

“Ehi Dave!”

Ed eccolo qui il traditore.

“Jay. Ciao.” disse quello che Lisa ora sapeva chiamarsi Dave.

La mano finalmente tornata al suo posto.

“Che succede qui?”

“Niente. Stavamo solo facendo amicizia. Vi conoscete?”

“Più o meno.”

Ah, che bravo bugiardo Jay.

“Credo sia ora di andare Lisa. Se vuoi scusarci Dave.” continuò Jay stringendo un braccio intorno alle spalle di Lisa e attirandola verso di se.

Un tentativo di allontanarsi e la presa divenne più forte.

“Vieni con me.” un velo di minaccia.

Ma una mano ancora una volta li fermò.

“Dove credi di andare Jay. Noi stavamo parlando.” disse Dave.

“Appunto stavate. Ora non più.”ogni forma di educazione sparita.

Una lotta di sguardi e la mano li lasciò liberi di andare.

“Evita di andare in giro.” disse dopo qualche minuto Jay mentre la riaccompagnava a casa.

“E cosa dovrei fare?”

Rabbia. Rabbia era l’unico sentimento che Lisa riusciva a provare. Avrebbe tanto voluto colpire quel bel viso con la cosa più dolorosa su cui riuscisse a mettere le mani. Ma Lisa aveva bisogno di lui. Aveva bisogno di tornare nel suo mondo. Doveva. E l’avrebbe fatto. Anche se questo comportava avere a che fare col traditore.

“Stai tranquilla qui. Sei troppo diversa da noi. Gli altri capiranno chi sei.”

“Come se la colpa fosse mia.”

Jay la riportò dentro casa. E chiuse la porta dietro di se.

“Lisa guardami.”le disse fermandosi davanti a lei.

Lisa alzò lo sguardo. Uno sguardo d’odio.

“Mi dispiace, ok? Ma ho dovuto farti tutto questo.”

“Perché?”

“Per lei.”

E’ ancora una volta Lisa si sentì messa da parte. Ancora una volta Lisa seppe di essere stata sacrificata per amore di qualcun altro.

“Vattene.”

E non ci fu bisogno di dirlo ancora, perché lui se ne andò.

Senza voltarsi.

Senza una parola.

Senza rimpianto.

E a Lisa si spezzò il cuore.

Oh, stupido cuore.

Oh, stupido maledettissimo cuore.

 

 

 


  
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