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Autore: Babo    23/02/2016    1 recensioni
"Allora non vuoi capire, Zane? Tutto quello che hai fatto fin'ora si ricollega a questo momento. Il tuo passato, il presente che stai vivendo e il futuro che verrà, tutto è legato indissolubilmente a questo evento. Sin da quando sei nato, il tuo destino era già collegato a questo giorno. Tu sei nato per questo momento! Il resto non conta. Era scritto che così doveva andare, e così infatti accade. In questo preciso istante, tutta la tua storia e la tua vita si riassume, si riavvolge. Perciò, ti invito a non abbandonare la speranza! Lei è l'ultima a dover morire!"
Saaaalve a tutti XD eccomi con questa pseudo-prima fanfic. Ne avevo già scritta un'altra, ma visto che non ne ero convinto, mi sono cimentato in questa seconda, che spero vivamente sia migliore dell'altra. Ma prendete le mia parole con le pinze, è comunque la prima volta che mi cimento in questo genere di scrittura, abbiate fede ma soprattutto clemenza XD Comunque sia, vi auguro buona lettura, spero che questo crossover sia di vostro gradimento :)
P.S: i vari universi che ho usato sono saranno tutti elencati nell'introduzione.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Bien Bien, eccoci qui con il sedicesimo capitolo, fresco fresco!
Ci ho messo un pò più di una settimana poichè ho dovuto davvero faticare a scriverlo, non soltanto per il tempo che scarseggiava, ma anche per il fatto che sarà un capitolo molto di "transizione", nel senso ce ci saranno colpi di scena e molti personaggi che entreranno in azione! Ma non voglio assolutamente spoilerarvi nulla XD
Detto questo, per quato riguarda il passato dell'Organizzazione XIII ad inizio capitolo, ho volutamente mancato di scriverlo in questi capitoli e capirete il perchè con l'uscita dei prossimi, perciò non disperate ahahaha
Inoltre, il passato di Xemnas e compagnia bella non è soltanto quello che narrerò qui, ma sarà molto più ampio, davvero molto più ampio. Così come quello dell'Energy, che probabilmente narrerò nella prossima "parte" di storia, insieme a quello dell'Alba.
Ovviamente, volevo ringraziare nuovamente Kurama per le sue recensioni, mi fa sempre piacere riceverne da parte tua ed apprezzo davvero tanto il fatto che la mia storia ti piaccia, dico sul serio XD
Comunque sia, per ora i personaggi che hai citato non compariranno, non perchè sono sadico io, ma perchè i personaggi, fino ad ora, sono molti e gestirli tutti, insieme alle loro storie e abilità, non è affatto facile, ma ti posso assicurare che in futuro compariranno, ho un piano in serbo per molti di loro ehehehe
Inoltre ho letto tutto sia Medaka Box che Highscool DxD e so benissimo di cosa è capace un Issei arrabbiato ahahahaha
I poteri di Medaka compariranno presto e saranno tutto fuorchè deboli, te lo posso assicurare (*risata malvagia)
Detto ciò Buona lettura !!


 
CAPITOLO 16:

MOSSE E CONTROMOSSE!



I due osservavano la pianura, da una collina sovrastante, mentre la base, completamente in fiamme, veniva circondata da una macchia nera come la pece.
L'uomo sorreggeva la donna, che faticava a stare in piedi.
"Allora? Com'è andata?", chiese quest'ultimo, mentre spostava lo sguardo dalla base alla donna dai capelli rossi.
"Male. Molto male. Mi ha completamente sopraffatto, quando io pensavo di averla sconfitta. Ho utilizzato persino il Loto Mortale, ma sembra che quei Nessuno siano di una potenza completamente lontana dalla nostra. Se non fosse stato per quei ragazzi dell'Energy, a quest'ora sarei morta".
Katarina sbuffò e diede un calcio al terreno. Poi, con la coda osservò il compagno.
"E a te com'è andata, sfidante del destino?". L'uomo ghignò. Un sorriso quasi ironico.
"Sembra che quel tipo non avesse voglia di combattere. Ci siamo scambiati qualche colpo, ma poi, con la stessa rapidità con cui è arrivato, se ne andato, senza lasciare traccia. Da quel poco che ho potuto notare, sembrava molto forte. Dubito avessi avuto qualche speranza, se lo scontro si fosse prolungato".
"Siamo stati completamente sopraffatti...", continuò la donna, mentre la macchia nera contnuava a spargersi lungo la pianura.
"Beh, io lo sarei stato, per l'appunto...ma siamo stati scelti noi, i migliori guerrieri che si sono distinti nella Lega, eppure abbiamo fatto una magrissima figura. E' questa la distanza tra di noi e questi "alieni"?".
Katarina continuò a guardare verso il basso, mentre uno strano senso di irrequietezza la avvolse.
"Può anche essere. Ma non dimentichiamoci che non siamo gli unici. Ci sono altri "mostri" dalla nostra parte. Forse una speranza di vittoria l'abbiamo..."

"Vittora? In questo momento non è la ragione della nostra visita in questa Galassia". La voce che giunse alle loro spalle li fece sobbalzare. Quando si voltarono, tre figure, che sembravano non avere nulla di "umano", si diressero verso di loro.
La figura che aveva appena parlato, al centro, aveva una strana armatura dorata, somigliante molto ad un volatile, mentre brandiva un enorme bastone. Intorno a lui, come quasi fosse sospesa da qualche magia, della sabbia svolazzava lentamente. Alla sua destra, quello che sembrava un ibrido uomo-cane, recante anche lui un'armatura molto simile, brandiva un'ascia enorme. Alla sua sinistra, invece, un'ulteriore creatura, somigliante ad un coccodrillo, che impugnava un ascia a doppia lama.
"Ora non ci resta che mantenerci nell'ombra. Nonostante non siamo gli unici, a lavorare nell'oscurità, per ora il nostro scopo è osservare e mantenerci ad una distanza di sicurezza. L'unico obiettivo rimarrà sempre quello, ora che "loro" si stanno risvegliando, uno dopo l'altro...", disse la figura al centro, mentre osservava l'immensa pianura.
"Sarà nostro compito trovare e sconfiggere gli Antichi...!", non terminò la frase, che una potente scossa attirò la loro attenzione.
Colui che aveva appena parlato, iniziò a guardarsi attorno e anche se l'elmo a forma di rapace non permetteva di osservare la sua espressione, dalle movenze sembrava molto agitato. Con una rapida occhiata, guardò i due che aveva di fianco, che risposero con un cenno, a quell'ordine privo di parole.
"Furia della Sabbia...", furono le parole del uomo-lupo, che in men che non si dica, si ingradì, aumentando vertiginosamente la sua stazza e ricoprendosi di una strana aura nera, mentre intorno a lui iniziò a svolazzare della sabbia.
"Dominus!", esclamò invece il coccodrillo, anche lui diventando più grosso, mentre dalle sue squame scaturirono getti d'acqua, che lo circondarono.
Poi, "l'uomo rapace", si rivolse ai due che aveva davanti a se.
"Voi due, avete fatto un ottimo lavoro, ma ora dovete andarvene da qui! Riportate tutto quello che avete visto ai vostri superiori, ma non azzardatevi a ritornare qua senza rinforzi. La situazione potrebbe sfuggirci di mano...", disse la creatura, creando, in una frazione di secondo, un portale da cui scaturiva una luce bianchissima, quasi accecante.
I due non se lo fecero ripetere due volte e dopo aver gettato un ultimo sguardo alla base, vi si gettarono dentro, senza esitazione. Il portale svanì nello stesso tempo in cui era comparso.

"Nasus, Renekton, dovete assolutamente creare lo "scudo", altrimenti se quelle creature oscure dovessero percepire questo potere, non ci metterebbero molto a trovarlo. E a trovarci...". L'ordine era chiaro e i due mezzi uomini non ci misero molto a gettare in aria le loro armi, che con un turbinio di sabbia e acqua, diedero vita ad un'immensa cupola, fatta dei medesimi materiali, che li circondò completamente.
Stranamente, dall'esterno, sembrava quasi se quella parte di collina fosse normale. Era come se quella cupola cancellasse la presenza di chiunque o di "qualsiasi" cosa si trovasse al suo interno. Comprese energie spirituali e poteri magici.
"Ora mostrati, orrenda creatura...", disse l'uomo, a bassa voce, mentre un'enorme spaccattura si apriva nel cielo, fortunatamente, all'interno della cupola.
Le scosse e i tremori perdurarono, mentre la spaccatura continuava ad aumentare e i due erano costretti ad aumentare la grandezza dello "scudo".
Zampilli di fiamme e magma scaturirono dalla crepa, mentre sei occhi completamenti rossi facevano capolino dal buco, completamente nero pece.
"Guarda guarda chi si vede...non mi sarei mai aspettato di vederti in questo mondo, Imperatore delle sabbie. Azir!", esclamò una voce cupa, ghignante e malvagia.
Ed Azir la percepiva. Carpiva l'enorme potere malvagio che proveniva da quella voce. Venne scosso per qualche secondo, prima di riprendersi.
"Sono qui per porre fine, una volta per tutte alla vostra vita, Antichi...!", rispose Azir, impugnando saldo il suo bastone.
"E credi che il tuo potere, unito a questi due lattanti, sia in grado di fermarci? Ti sbagli!", ribattè la voce, mentre i due sopracitati, ringhiarono sommessamente.
"Quando torneremo, nessuno di voi potrà fermarci! Verrete tutti spazzati via dalla nostra furia, TUTTI! Le vostre case, i vostri mondi e la vostra intera Galassia, tutto cadrà sotto i colpi della nostra furia...e quando anche l'ultimo esserino di carne di questa Galassia sarà un cumulo di cenere...", e la sua voce si fece più bassa, quasi come se stesse sussurrando, "allora verremo anche da voi, Azir! La tua adorata Shurima! La Lega delle Leggende! Valoran e l'intera Runeterra subiranno la stessa sorte della Gamma!", la voce tuonò possente e ghignante come prima.
"Ed è proprio per questo che siamo qui! Per fermare questo genocidio!", in un lampo, dalla terra, emersero un centinaio di uomini di sabbia, completamente armati e simili proprio ad Azir, che sventolò il suo bastone.
"Guardia reale di Shurima! Distruggete quella crepa!", al suo ordine, l'armata di sabbia si scagliò contro la spaccatura, mentre una risata giunse proprio dal suo interno.
"Non credere di potermi fermare così, Azir...ti ricordo che in quanto Antico, il mio potere supera persino quello di un Dio come te, Imperatore! Attendi ancora un po, Azir! Il nostro risveglio è prossimo!", ed in men che non si dica, la crepa esplose, insieme ai soldati di sabbia.
Durò tutto pochi secondi. Lo "scudo" venne sciolto dai due, che sospirarono dalla fatica, mentre Azir si inginocchiò, anche lui affaticato.
"Quindi è questo...il potere di un Antico...", esclamò Nasus, impugnando la sua ascia.
"Esattamente...e quel che è più grave è che già due di essi si sono mostrati...non può continuare così...dobbiamo impedire che i più malvagi si risveglino...", spiegò Azir, rialzandosi, aiutato dal bastone.
"I più Malvagi? Cosa intendi dire?", domandò Renekton, tornando a dimensioni normali, insieme al compagno.
"Gli Antici sono in tutto dodici. Dodici creature dai poteri superiori persino ai miei...si dice che vennero creati da colui che ha dato vita all'Universo...ora, francamente non ho la più pallida idea del perchè ci siano, ma non tutti loro sono malvagi...", iniziò Azir, mentre controllava che nessuno si fosse accorto di quella "situazione.
"Quattro di loro seguono quello che possiamo definire come "Equilibrium". Ovvero hanno a cuore l'esistenza della Gamma e si battono per difenderla. Altri quattro, invece, seguono la strada completamente opposta, ovvero il "Carnage", la carneficina. A loro non importa minimamente di nessuno e non si fanno scrupoli a distruggere tutto ciò che capita loro a tiro. Infine, ci sono gli ultimi quattro che perseguono la strada della "Neutrality", la neutralità. Il loro scopo è mantenere la pace tra le due strade contrapposte di Equlibrium e Carnage. Ovviamente hanno delle regole tutte loro. Possono aiutare l'uno come gli altri. Possono distruggere così come proteggere...", continuò Azir, mentre creava un portale simile a quello di prima.
"Quello che avete appena visto era un "Carnefice". E sicuramente il più potente tra i Tiranni. Ed uno tra i più forti tra gli Antichi...il suo nome è Cerberus, il Tiranno degli Inferi!".
I tre sparirono all'interno, mentre, proprio dall'interno del portale, si poteva intravedere un'enorma costruzione, ricca di colonne e con una scala lunghissima. Un'enorme scritta che sovrastava l'ingresso principale, in pietra.
"Lega delle Leggende"...


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"Attenta a dove metti i piedi, potresti sporcarteli di sangue...", esclamò Axel, mentre ripuliva accuratamente i suoi "Chakram".
Larxene, che si stava avvicinando, scattò all'improvviso verso di lui, tirandogli un pugno sulla testa.
"Se succederà, allora li pulirai con la tua lingua, razza di babbeo". Axel mugugnò qualcosa di poco comprensibile ma sicuramente molto poco elegante, verso la donna, toccandosi nel frattempo il punto colpito.
"Smettetela di punzecchiarvi e comportarvi da sfaticati. Piuttosto, datemi una mano. Dobbiamo cercare tra i resti della base dell'Energy "quella cosa" che ci ha descritto Even", intervenne Marluxia, mentre fece cenno ai due di accompagnarlo oltre i cancelli ormai distrutti, della base. Intorno a loro, gli Heartlesse sembrava quasi come se stessero "assorbendo" i corpi dei cadaveri dei soldati dell'Energy. Era uno spettacolo davvero inquietante e terribile.
"Intanto, non sono io quella che si è lasciata sfuggire da sotto il naso i Generali dell'Energy", replicò la donna, assumendo un ghigno strafottente sul volto.
Marluxia non rispose nemmeno, ma si limitò a proseguire oltre le macerie, mentre Axel le diede una gomitata sulla schiena.
"E' stato un ordine del Supremo, mica colpa nostra! E poi, si da il caso che anche tu ti sei lasciata scappare un Generale!", ribattè Axel, con lo stesso sguardo di Larxene. Quest'ultima tirò un secondo pugno, stavolta sul fianco "dell'amico".
"Non era un Generale, ma un alleato di Mustang, anche se non so chi fosse. E poi io l'ho sconfitta, la puttanella, anche se poi è scappata. Voi manco quello...", rispose la Nessuno, continuando a tenersi alla larga dai diversi cadaveri che aveva davanti, con fare disgustato.
"Hey, Rulod, vuoi darci una mano anche tu? Non hai nemmeno combattuto contro il tuo avversario...", intervenne Marluxia, spostando la sua attenzione verso il Nessuno biondo, che tranquillamente, se ne stava seduto su un mazzo di carte, più grandi del normale. Quest'ultimo ci mise qualche secondo, prima di rispondere, in modo molto educato.
"Non ho combattuto semplicemente perchè non era destino di quell'uomo cadere per mano delle mie carte. Per questo ho evitato accuratamente di far arrabbiare il destino. Non ne vale la pena, ora che siamo in netto vantaggio".
Marluxia e gli altri due lo guardarono in malo modo. Sapevano di questa mania di Rulod di evitare molto spesso i suoi doveri, a causa della troppa fede che riponeva nel "destino" delle persone. Ma erano a conoscenza anche del suo potere e badavano bene dal farlo innervosire più del dovuto, per quanto fosse uno dei membri più tranquilli ed educati.
Per questo che, dopo qualche secondo, scoppiarono a ridere, fragorosamente.
"Ce la fai sempre, Rulod! La prossima volta ti trascino per i piedi!", esclamò Larxene, ridendosela di gusto, mentre Axel si poggiava sulla sua spalla, anche lui faticando contenere le risate. Marluxia, d'altro canto, accennò un sorriso, rivolgendosi poi al loro compagno.
"Va bene, allora tieni pure d'occhio la situazione. Noi continuiamo a cercare...", ribattè Marluxia, mentre fece cenno ai due di seguirlo per la seconda volta.
Anche Rulod accennò un piccolo sorriso.
Dopotutto, nonostante fossero privi di emozioni, era bello veder qualcuno sorridere in quel modo. Alla fine, loro non erano nient'altro che una famiglia. Una famiglia priva di sentimenti...


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Saix giunse alle sue spalle, senza causare il minimo rumore. Xemnas se ne accorse, ma non si voltò minimamente. Era ancora attirato dalla distruzione della base dell'Energy da parte dei suoi Heartless. Per questo Saix ci mise qualche secondo a rivolgergli la parole. Anche la paura giocava un ruolo importante, in quel tentativo di spiccicare parola. Sapeva di aver fallito la sua missione. E probabilmente Xemnas non era nelle condizioni ottimali per scusarlo l'ennesima volta.
Infatti, con suo sommo dispiacere, prima di parlare, venne preceduto proprio dal capo dell'Organizzazione.
"Sei qui per riferirmi che hai fallito la missione di cattura di Zane, dico bene, Isa?". Quest'ultimo abbassò la testa, contrito.
"Sì, Xemnas", disse soltanto, evitando l'epiteto formale di "Supremo", che gli rivolgevano gli altri membri. Isa era fatto così, Xemnas lo sapeva. Non era abituato a formalità di alcun tipo. Per questo sorvolava. E soprattutto per la sua forza decisamente tra le più alte all'interno dell'Organizzazione.
"Capisco. Deduco che ti sia sfuggito anche quel sostituto Shinigami, Kurosaki Ichigo, giusto?", fu la seconda domanda di Xemnas, al quale Saix rispose affermativamente.
"Temevo potesse succedere una situazione del genere...", continuò Xemnas, voltandosi verso Saix, che sollevò il capo, stavolta. Quando vide il volto del suo "capo", strabuzzò gli occhi per una frazione di secondi. Gli occhi erano di un colore diverso dal solito. Uno era completamente bianco, mentre l'altro di un nero molto cupo. Riprese la sua concentrazione e si preparò a parlare.
"Sono stato intralciato. Prima dagli Shinigami della Soul Society, poi da alcuni membri dell'Energy, tra cui Auron", spiegò Saix.
"Capisco. Auron, il tuo vecchio amico? Quell'uomo. Ci ha messo davvero poco tempo a reclutare tutti i generali e portarli alla base. Per non parlare del fatto che pensavo fosse alla ricerca di quei "ragazzini" che Mustang e lo Shinigami, Urahara, volevano a tutti i costi. Davvero una spina nel fianco, quel tuo amico...", disse Xemnas, assumendo un sorriso quasi sincero.
"Mi dispiace, la prossima volta cercherò di sconfiggerlo con le mie mani", rispose Saix, mentre Xemnas gli fece cenno di alzarsi.
Quest'ultimo fece come ordinato.
"Con calma, amico mio. Sarà per la prossima volta. Ma ora, quello di cui dobbiamo preoccuparci sono la Soul Society e la Città di Mezzo. Per quanto riguarda la seconda, non ci dovrebbero essere problemi, al momento. Quell'alchimista, amico di Mustang, non ha il carisma per riorganizzare l'Energy. Per ora, i nostri vecchi nemici sono allo sbando. Le loro squadre sono divise e i miei due più potenti seggi se ne stanno occupando proprio ora, nei vari mondi. Quanto ai sopravvissuti della Città di Mezzo, li lasceremo li, per ora. Tenteranno, appunto, una ripresa su di noi, ma falliranno. Di ad Aeleus e Ienzo di tenerli sotto controllo e riferirmi le loro mosse", spiegò Xemnas, che assunse di nuovo il suo solito sguardo calmo e pacato di sempre.
Saix annuì con un cenno del capo.
"Per quanto riguarda gli Shinigami? Possono diventare pericolosi se li lasciamo fare", aggiunse poi il membro numero sette, guardando negli occhi Xemnas.
"Per loro, ho in serbo un piano speciale. Ma è un piano che può risolversi solamente se riuscirai nella missione che ti affiderò. Tutto dipenderà da te, Isa. Sarai in grado di portarla a termine?", chiese Xemnas, al suo interlocutore.
"Qualsiasi cosa per il bene dell'Organizzazione", rispose quest'ultimo, facendosi più attento.
"Molto bene. Allora non dovrai fare altro che recarti nel mondo del Sud, dove ora si trovano Zane e quello Shinigami...", Saix si sorprese. Dopo che l'Alba li aveva traditi, nemmeno lui sapeva dove l'Energy aveva portato Zane e Ichigo. Come poteve saperlo, Xemnas?
Decise di non indagare oltre, ma di ascoltare solamente i suoi ordini.
"Una volta lì, trovali e portami Kurosaki Ichigo. Non importa se dovrai ferirlo in modo grave. Non importa se ucciderai innocenti o manderai al massacro innumerevoli Heartless. Una volta che lo avrai fatto, torna da me, riceverai ulteriori ordini. Ora vai, non perdere ulteriore tempo. E agisci secondo la tua volontà", spiegò Xemnas, tornado ad osservare la base in fiamme e facendo un gesto con la mano al suo subordinato.
"Ai suoi ordini...", detto questo, Saix creò un portale oscuro, in cui svanì, pochi secondi dopo.
"A questo punto, ho tutti i fronti coperti. Braig e Dilan mi porteranno gli artefatti, costi quel che costi. Ienzo e Aeleus terrano d'occhio i movimenti dell'Energy. Per quanto riguarda l'Alba, temevo un loro tradimento. Ma non è un problema, ora. E' troppo tardi per loro, non hanno abbastanza tempo ne forze per impedirmi di completare il mio piano. Ovviamente, sperando che Isa mi consegnerà l'unica leva di scambio. Kurosaki Ichigo, la persona che mi permetterà di sottomettere la Soul Society...", detto questo, ad alta voce, Xemnas fece comparire un portale oscuro.
"Mi dispiace, Mustang, ma lo hai voluto tu...ucciderti credo sia stata l'azione più terribile che io abbia mai compiuto. L'unica di cui mi penta veramente. L'unico momento che mi abbia veramente fatto versare lacrime sincere...", gettò un'ultimo sguardo alla base.
"Addio, vecchio amico mio...mi mancherai...", disse soltanto, prima di sparire all'interno del portale...


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Seduto a capotavola, la schiena curva, il capo sorretto dalle mani, mentre calde lacrime scendevano dal suo volto.
"Ho perso di nuovo una persona a me cara...maledizione!", furono i pensieri di Eward Elrich, mentre, davanti a lui, Sora, Riku, Kairi e Aqua lo osservavano, completamente stravolti dalla situazione attuale.
Sora e Kairi, che non avevano preso parte alla battaglia, visto che era stato affidato loro il compito di portare Ventus dalla base fino alla Città di Mezzo, erano più provati dei compagni. Questo perchè non riuscivano ad accettare l'idea di aver abbandonato i loro compagni in una battaglia che non potevano mai vincere da soli. Soprattutto Kairi, che non la smetteva si singhiozzare. Fortunatamente, c'era Aqua di fianco a lei, che la sorreggeva. Anche la Keybleader dell'acqua era molto provata da quella circostanza in cui si erano trovati. Certo, aveva salvato quella donna dai capelli rossi, insieme a Riku, e francamente si chiedeva chi potesse essere, ma evidentemente non era il momento adatto per parlarne, con Ed soprattutto. Ma era stata proprio lei, insieme al compagno, a riferire ad Edward ed agli altri della sorte della base e del Colonnello...
Inoltre, era a conoscenza anche di quello che era successo a Zane. Anzi, lo sapevano tutti. Fu proprio Yoruichi a mettersi in contatto con loro, spiegando nel dettaglio tutta la situazione. Oltre ad aver inviato ad Edward una strana lettera. Aveva spiegato loro tutto, dall'attacco di Saix, all'arrivo degli Shinigami e di Auron, insieme alle due ragazze dell'Energy, fino al piano ardito con l'Organizzazione Alba, che ora era ufficialmente entrata nei ranghi dell'Energy. Tuttavia era stata molto sbrigativa e non rispose alla moltitudine di domande che le furono poste...

Ed ora, proprio al giovane alchimista, spettava riorganizzare completamente l'Energy, con poche manciate di uomini a disposizione.
Per questo, dopo essersi asciugato le lacrime e guardato in faccia il piccolo gruppetto, si alzò e si diresse verso di loro.
"Ormai è inutile piangere su ciò che è successo...Mustang sapeva delle difficoltà a cui andava incontro. Tutti i soldati dell'Energy lo sapevano. Quindi spetta a noi portare avanti il loro lascito. E non permettere che le loro vite vadano completamente sprecate. Perciò ora, asciugate le vostre lacrime e statemi a sentire", disse, con voce ferma, il nuovo "Colonnello" dell'Energy.
Riku e Sora non ci misero molto a seguire le parole di Edward, mentre Kairi e Aqua ci misero qualche secondo in più, gli occhi ancora rossi per le lacrime.
Quando valutò che fossero pronti, Ed prese la parola, iniziando a camminare per la stanza.
"Dunque, partendo dalle pessime notizie, non abbiamo nessuna informazione riguardo le squadre operative che Mustang inviò giorni fa nei diversi mondi. L'unica con cui siamo riusciti a metterci in contatto, è quello di Vaan, che in questo momento, si trova con Kisuke Urahara, il nostro contatto nel Mondo dell'Ovest. Delle altre, nessuna notizia", iniziò Ed, sospirando tra una parola e l'altra.
"Questo ovviamente non deve farci pensare al peggio, ma, ovviamente, per il momento siamo da soli".
Poi si soffermò sulla lettera che aveva posato sulla scrivania, qualche minuto prima.
"Questa, invece", e la sollevò, mostrandola agli altri, "e' un messaggio di Yoruichi Shihoin. Il contenuto è molto breve". Prese un profondo respiro ed iniziò a leggere.
"A coloro che sono sopravvissuti. Le principesse guerriere sono pronte per attuare il piano RINASCITA". Seguiva uno scarabocchio con una faccina sorridente e maliziosa di Yoruichi.
"E' chiaro che Yoruichi è in compagnia di Rias e Medaka, i due generali di Mustang. E che siano pronte a risollevare la posizione dell'Energy", continuò l'alchimista, fissando il contenuto della lettera.
"Piano Rinascita? E di cosa si tratta?", chiese Aqua, che, come i suoi compagni, era la prima volta che lo sentiva nominare.
"Si tratta di un'informazione che solamente io, i generali e, a quanto pare, Yoruichi ne siamo a conoscenza...", i quattro pendevano dalle sue labbra.
"Voi sapete della missione che è stata affidata a Zane, Ichigo e Yoruichi?", chiese Ed, voltandosi all'improvviso verso di loro. Solamente Aqua annuì con il capo, visto che era stato proprio Zane a parlargliene.
"Beh, per gli altri che non ne sono a conoscenza, in pratica avevano, ed hanno tutt'ora, chiaramente, il compito di localizzare tre individui che vadano a formare la squadra più forte che l'Energy abbia mai visto, in modo da contrastare Xemnas e l'Organizzazione XIII", spiegò Edward, mettendosi una mano sotto il mento.
"Questi individui sono stati scelti personalmente da Kisuke Urahara, grazie ad uno studio di diversi anni. Inoltre, molte nostre spie hanno collaborato con lui, osservando da vicini tali soggetti. Questo perchè, in futuro, poteva essere necessario all'Energy poter contare su tali guerrieri molto forti. Tuttavia, a mano a mano che la potenza dell'Organizzazione crebbe, si è vista la necessita di estendere questi studi ad altri individui, che condividevano una potenza molto simile, o a volte anche maggiore".
I quattro strabuzzarono gli occhi. A quanto pare l'Energy aveva molto segreti nascosti, oltre ad un coinvolgimento ben più ampio con gli altri mondi.
"Ecco, il piano Rinascita consiste proprio in questo. La creazione di ulteriori squadre operative con l'obiettivo di far cooperare questi individui, sfruttandone capacità, potenzialità e coesione". Ci furono reazioni contrastanti. Aqua e Kairi erano senza parole. Sora assunse uno sguardo dubbioso mentre Riku sbottò contro Edward.
"E delle altre squadre, che mi dici? Le abbandonate completamente al loro destino?".
"Assolutamente no, Riku. Lo scopo delle altre squadre e' proteggere gli ALTRI mondi. Lo scopo delle squadre "Rinascita", è quello di proteggere l'Energy e sconfiggere l'Organizzazione. Sarebbe solamente una cooperazione, appunto", spiegò l'alchimista, con sguardo sereno e tranquillo.
Riku sembrò accontentarsi di quella risposta.
"Quindi Yoruichi e le altre stanno cercando di formare proprio queste squadre?", chiese Sora, ancora dubbioso.
"Esattamente. Probabilmente si metteranno in contatto con Kisuke Urahara, per venire a conoscenza della posizione degli individui adatti. Quanto a noi...", e si recò verso la porta, imitato dagli altri, "dobbiamo assolutamente chiamare le altre squadre operative e spiegargli questa procedura. Inoltre, dovete assolutamente mettere al corrente gli amici di Kurosaki Ichigo circa la sua posizione. Raccontategli esattamente quello che avete detto a me, senza tralasciare alcun particolare", disse, prima di varcare la soglia.
"Ma di Yoruichi e delle altre non dovremmo preoccuparci? O meglio, non dovrebbero alcuni di noi andare ad aiutarle? Dopotutto sono in tre...", chiese Sora, seguendo Ed e gli altri.
"Sinceramente, non conosco la forza di questa Yoruichi, ma se Urahara e Mustang si fidavano di lei, non vedo perchè noi non dovremmo. In quanto a Medaka e Rias...", prese un profondo respiro, prima di tornare a parlare, "sono sicuramente al di fuori di ogni pericolo e di certo non hanno bisogno del nostro aiuto. Dopotutto, sono le uniche persone che conosco, in tutti i mondi, a poter reggere un confronto uno contro uno contro Xemnas o Saix...", queste parole si persero per i corridoi del castello, mentre Riku e gli altri, allibiti, lo seguirono senza fiatare


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"Che intenzioni hai, adesso, Orochimaru? Ormai non siamo più vincolati all'Energy. Non abbiamo più nessun dovere verso di loro". Harribel fissava il compagno, in attesa di risposta.
I due, dopo essere riusciti a fuggire dalla battaglia contro i Nessuno, erano riusciti a creare un portale che permettesse ad entrambi di recarsi nei rispettivi mondi. Ed ora si trovavano proprio nel Mondo di Mezzo.
L'ex Sannin si guardava il braccio, completamente mozzato dal suo scontro contro quel Marluxia. Da cui ne era uscito sconfitto.
"Poco male, una volta arrivato in laboratorio me lo farò ricrescere...tuttavia non posso perdonare la sfacciataggine di quel Nessuno...", pensò tra se il ninja, mentre tornò ad osservare la donna.
"Hai ragione. Francamente non ho idea di quali siano i propositi degli altri "generali", ma di certo non ho la minima intenzione di farla passare liscia a quelli dell'Organizzazione XIII", rispose l'uomo, con un ghigno malizioso sul volto. Harribel lo fissò, col medesimo sguardo.
"Mi aspettavo questa tua risposta. Quindi, dove hai intenzione di andare? Visto che non ho nulla da fare, potrei anche seguirti", replicò l'ex espada.
"Oh, beh, credo che faremo un salto dalle tue parti, Harribel. Dopotutto, l'unico aiuto che possiamo offire noi, è quello di tenere occupati gli Shinigami, dopo il loro "presunto" tradimento", continuò, sempre quel ghigno stampato sul muso.
Harribel lo scrutò dubbiosa.
"Temo di non seguirti...vuoi andare nell'Hueco Mundo? A fare cosa?", domandò la donna.
"Credo che sia venuto il momento di farmi conoscere qualche tuo vecchio amico...", spiegò l'uomo, prima di mettersi in marcia, seguito a ruota da una sempre più curiosa Harribel.
"Hai mai sentito parlare di "Edo Tensei? O tecnica della resurrezione......?".


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"Dannazione! Perchè non ci hanno lasciato aiutare Ichigo e gli altri!". A queste parole, Renji accompagnò un pugno che lasciò un'evidente segno su uno dei tanti muri del Seireitei.
"Adesso calmati, Renji...sfogarsi così non ha senso", esclamò Kira, il vice-capitano della terza divisione.
"Kira ha ragione, quel che è successo, è successo, non possiamo farci più nulla. Inoltre, gli ordini del comandante generale sono insidacabili", intervenne Rangiku, abbassando la testa.
Aveva ragione. Aveva dannatamente ragione. Non potevano andare contro gli ordini del comandante generale. O ne sarebbe valso non soltanto il loro orgoglio, ma anche la nomina a Shinigami.
Renji fece una smorfia e si girò, fissando i suoi quattro amici. Rukia, Rangiku, Hisagi e Kira, il vice capitano della terza divisione.
"Per non parlare del fatto che alcuni degli avversari che abbiamo incontrato, sono completamente ad un livello diverso dal nostro. Saremmo solo d'impiccio ad Ichigo...", continuò la bella ramata, guardando Hisagi, che fu d'accordo con le sue parole.
"Abbiamo sputato nel piatto in cui abbiamo mangiato...quel ragazzo, Zane, non ha esistato un attimo a mettere in gioco la sua vita, pur di difenderci...e noi li tradiamo in questo modo?!". Le parole di Renji toccarono tutti, persino Kira, che non era presente a quella battaglia, ma gliene avevano parlato quando ritornarono alla Soul Society.
"Non c'è proprio nulla che possiamo fare...?", chiese Hisagi, non ottenendo alcuna risposta, ma solamente teste che si abbassavano e sospiri.

"Una cosa c'è. Ed è seguirmi". Le parole che arrivarono alle loro spalle, li fecere sussultare, rompendo quel silenzio surreale.
"Ma voi siete...!", esclamò Kira, fissando per primo colei che aveva parlato, visto che la voce era chiaramente femminile.
"Capitano Soifon!", concluse Rukia, anche lei stupita.
"Se avete voglia di aiutare Ichigo e Yoruichi-sama, allora smettetela di piagnucolare e seguitemi. Ce ne andiamo dalla Soul Society...!".


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"Vi ho convocati qui per informarvi di un fatto gravissimo che ha colpito il Gotei 13 proprio pochi minuti fa! A quanto pare, i capitani della 2°, della 10° e della 11° hanno aperto un Senkaimon senza permesso, andando contro le regole!" La sala del consiglio non era piena. Dovevano esserci tredici persone, in totale. Ma all'appello ne mancavano ben tre.
"E' molto probabile che vogliano andare ad aiutare quei dannati membri dell'Energy, andando contro gli ordini dei 46!". Poi rivolse la sua attenzione ad una delle persone che aveva davanti.
"Kuchiki Byakuya, mi aspetto delle spiegazioni da te! Anche Abarai Renji, che è un tuo sottoposto, è scappato insieme agli altri! Anche tu vuoi tradire la fiducia del Gotei 13?!", chiese il comandante generale, alzando il tono della voce.
L'interpellato non mostrò alcun segno di cedimento.
"La mia fedeltà va alla Soul Society e a lei soltanto. Purtroppo non era a conoscenza di questo tradimento, ne suo, ne degli altri capitani". Il tono di Byakuya era pacato, completamente sotto controllo.
Yamamoto sbuffò.
"Non mi aspettavo questo tradimento, francamente. Per questo dobbiamo agire immediatamente, tenendo in considerazione che ci siamo sicuramente indeboliti con il loro tradimento", continuò Yamamoto.
"Capitano Kurotsuchi, dovete immediatamente scoprire dove si sono diretti i traditori", ordinò, guardando stavolta il capitano della 12° divisione, Mayuri Kurotsuchi.
"Tsk, guarda te se quello scimmione doveva metterci così tanto nei casini. Ora finalmente avrò un buon pretesto per ucciderlo e sezionarlo", esclamò quest'ultimo, riferendosi proprio al capitano della 11°.
"Quando lo avrai scoperto, in tempi rapidi si intende, riferisci immediatamente ai Capitani Kuchiki, Muguruma ed Otoribashi. A loro il compito di recarsi nel luogo che avrai scoperto e riportare immediatamente alla base i traditori".
"Capitani Hirako e Komamura. A voi il compito di ritrovare Kurosaki Ichigo e il ragazzo dell'Energy e portarli immediatamente qui, al Seireitei. Se qualcuno dovesse intralciarvi, sbarazzatevene", spiegò, stavolta, ai diretti interpellati. I quali annuirono senza battere ciglio.
"Quanto agli altri Capitani, rimarrete qui, a proteggere la Soul Society in caso di attacco da parte di quelle creature o di quei ninja". Questa frase sanciva la fine della riunione, per questo motivo, ciascuno dei presenti abbandonò la sala, andando verso le rispettive caserme, a prepararsi.
"Ti aspettavi una mossa del genere da parte dei Capitani Hitsugaya, Soifon e Zaraki?", chiese Kyoraku a Ukitake, mentre uscivano dal portone principale.
Quest'ultimo sospirò.
"Francamente, sì. Ma sta succedendo tutto troppo in fretta. Anche io vorrei tanto aiutare Ichigo e quel suo amico, che ha combattuto dalla nostra parte, seppur per poco tempo. Ma gli ordini sono ordini...", rispose l'amico, osservando il cielo limpido che sovrastava il Seireitei.
Kyoraku sbuffò.
"Il vecchio Yama-ji...credi davvero che sia disposto a considerare Hitsugaya, Ichigo-kun e gli altri come dei traditori...?", la domanda colse impreparato il compagno, che non rispose subito.
Anche lui sospirò.
"La situazione sta diventando insostenibile per noi...i nemici si stanno moltiplicando e ora più che mai dobbiamo rimanere uniti...per il bene sia di Ichigo che della Soul Society...", rispose Ukitake, facendo cenno a Kyoraku di andare. Anche loro dovevano preparasi, proprio come gli altri...


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"Accidenti, che botta...sembra quasi che mi abbiano tirato un sasso in testa...", esclamò Sting, massaggiandosi il capo.
"A chi lo dici, chiunque sia stato, non ci è andato leggero...", rispose Stella, imitando il dragon slayer.
"Che abbiamo tutti il mal di testa, è normale, ma su può sapere dove siamo?", chiese Rogue, guardandosi intorno. In effetti, nessuno di loro sapeva esattamente dove si trovasse...
Ma più si guardavano intorno, più nessuno dei presenti riusiva a capacitarsi di tale ambiente.
Fortuntamente, era molto illuminato, di una strana luce violacea. Era un salone molto grande, tappezzato di rosso e giallo, da diverse tende,  molto lunge. Ampi finestroni gettavano quella inusuale luce su tutto l'ambiente, mentre, dietro di loro, cinque troni, di cui quello al centro più grande degli altri, svettavano sopra una passerella sopraelevata.
"Non lo so, non ho mai visto un posto simile, a dirla tutta...", disse Sting, di nuovo. Poi, iniziò ad osservare intorno a lui, sempre più preoccupato, finchè non strabuzzò gli occhi, dallo spavento.
"Lector e Frosh! Dove sono finiti?!", urlò ad alta voce, attirando le attenzioni di tutti.
"E' vero, sembrano spariti...!", ribattè Rogue, anche lui in ansia per i due Exceed, assomiglianti a dei gatti e molti amici dei due dragon Slayer.

"Non vi preoccupate, loro stanno bene. Ma li hanno riportati nel loro mondo, a causa della troppa pressione esercitata da questo posto". La voce giunse improvvisa. Quando si voltarono verso la sua fonte, videro, davanti ad uno dei tanti finestroni, una figura imponente che osservava ciò che si trovava al di fuori.
"Snow? Da quanto tempo sei lì?", chiese Stella, alzandosi ed avvicinandosi all'amico, imitata dagli altri. Minerva, visibilmente sollevata dalla figura sana e salva del ragazzo, sospirò con un sorriso.
"Da un'oretta circa, credo. Ed è da un'oretta circa che mi chiedo che diavolo di posto sia questo...", rispose Snow, indicando loro ciò che stava osservando. Quando i suoi compagni gettarono un'occhio al di fuori del finestrone, rimasero allibiti.
Quello che si parò loro di fronte li lasciò senza fiato. Un dirupo pofondissimo, di cui non si poteva nemmeno vedere il fondo, stava proprio sotto di loro. Numerose isole fluttuanti, si stagliavano all'orizzonte, mentre incessanti fulmini purpurei e rosati, colpivano ripetutamente il terreno di tali isole, generando continuamente scariche elettriche. Di fianco al dirupo, vi erano due immense costruzione, anch'esse sospese nel vuoto e maculate di vetrate simili a quelle che vi erano li.
"Da quello che ho potuto notare, osservando meglio, sembra che ci troviamo in una specie di castello o enorme casa, sulla sommità di una collina, o di una montagna, non saprei dire. Ma in vita mia, non avevo mai visto uno spettacolo del genere...". Nessuno osò fiatare. Anche per loro era così. Provavano le stesse emozioni di Snow. Fu però Ashelia a interrompere quel silenzio.
"Davvero i Nessuno vivono in un luogo come questo...? Non sembra affatto adatto a loro...". Il ragazzo si voltò verso di lei e sbuffò.
"Qui non siamo a casa dei Nessuno. Ne dell'Organizzazione XIII. In primo luogo, non siamo prigionieri ne sembriamo feriti in alcun modo...", spiegò, citando il fatto che nessuno di loro aveva ferite, nemmeno superficiali, ad eccezione di un mal di testa generale.
"In secondo luogo...vedete o sentite la traccia di qualche Nessuno o Heartless...?", la domanda, quasi ironica, venne rivolta soprattutto ad Ashelia e Stella, in quanto i membri di Saberthooth non li conoscevano minimamente, se non per sentito parlare proprio da Snow. Le due ragazze, dopo essersi concentrate, strabuzzarono gli occhi e risposero negativamente alla domanda del loro compagno.
"Esattamente. A quanto pare, ho commesso un errore di valutazione. Quei due al bar, non erano membri dell'Organizzazione, ma qualcun'altro...".
Ci furono altri attimi di silenzio, prima di essere interrotto di nuovo dalle parole di Sting.
"Hai detto che Lector e Frosh li hanno riportati nel loro mondo. Cosa intendi dire? Di chi stai parlando e cosa significa nel "loro" mondo"?.
Snow sembrò pensarci su un po, poi sospirò amareggiato.
"Mi spiace, ma non so davvero chi o cosa li abbia portati via. L'unica cosa che ho visto sono stati due tipi incappucciati di nero che sono entrati poco prima che vi risvegliaste. Hanno detto che la pressione che esercitava questo mondo era troppo elevata per delle essenze così deboli. Per questo hanno detto che li avrebbero riportati da dove li avevano presi. Ovvero dal loro mondo. Probabilmente intendono la città in cui siamo stati "catturati"", spiegò il membro dell'Energy, mentre osservava i due dragon slayer sempre più preoccupati.
"Quindi non ti hanno detto ne chi sono ne dove ci troviamo, dico bene?", chiese Minerva, sempre guardandosi intorno, circospetta. Snow annuì con un cenno del capo e fece per rispondere alla donna, quando sentirono il rumore di un portone che si apriva, con un cigolio.
Proprio dalla parte opposta della sala, videro entrare tre figure da quello che sembrava una comune parete. Il portone era come se si confondesse con il muro stesso.
A mano a mano che il trio si avvicinava, i presenti si fecero più attenti, pronti a scattare al minimo allarme. Quando furono davanti a loro, quello al centro di essi, l'unico non incappucciato, li guardò, ad uno ad uno.
Avevano davanti un'uomo, o per meglio dire, sembrava un ragazzo, dal volto molto giovanile. Era alto quasi quanto Snow, ma dal fisico molto più "gracile". Indossava un mantello lunghissimo, cremisi, che culminava con due spalluccie del medesimo colore, placcate d'oro. Al fianco, una spada, nel suo fodero, anch'esso rosso. Portava lunghi capelli biondi ed orecchie a punta. Intorno al capo, svolazzavano tre sfere verdi, dello stesso colore dei suoi occhi.
Quando parlò, si sorpresero di come la sua voce fosse molto più matura del suo aspetto.
"Interessante. Finalmente vi siete svegliati tutti. Non ci speravo più", disse, socchiudendo gli occhi e mostrando un sorriso a trentadue denti.
"Chi sei? E dove ci troviamo? Sei un nemico? E che ne hai fatto dei nostri amici?! Rispondi?!", esclamò Sting, facendo qualche passo in avanti. Snow strinse i pugni. Non era saggio essere così strafottenti...
Ma l'uomo non si scompose. Anzi, sembrò quasi accettare quel caratteraccio di Sting.
"Quante domande, Sting Eucliffe! Non devi preoccuparti, i vostri amici sono tornati nel vostro mondo, esattamente nella gilda da cui siete partiti. Non dovete stare in pena per loro. E nemmeno per voi stessi, a dirla tutto. Noi non siamo affatto dei nemici, ne in alcun modo siamo legati a Xemnas o all'Organizzazione XIII", spiegò l'uomo, gesticolando con le braccia. Nel frattempo, i due incappucciati continuavano a mantenere silenzio.
Sting e Rogue sembravano sollevati da quelle parole, ma Snow non abbassava assolutamente la guardia, così come Minerva, Stelle a Ashelia.
"Allora chi siete...? Non percepiamo da voi alcuna ostilità, ma nemmeno alcun potere conosciuto...", disse Ashelia, la quale era in grado, appunto, di percepire il potere magico delle persone con cui entrava in contatto.
"Chi siamo...? Ebbene, in primo luogo, credo sia meglio dirvi dove ci troviamo, visto e considerato che potrebbe darvi qualche idea sulla nostra identità...", ribattè l'uomo, indicando loro l'esterno. I presenti si voltarono, quasi automaticamente.
"In primo luogo, sappiate che qui non vi trovate all'interno della Galassia Gamma...". A quelle parole, i membri dell'Energy sudarono freddo e spalancarono gli occhi dallo stupore. Anche il trio proveniente da Saberthooth sembrava sorpreso. Dalla storia raccontata loro da Snow, anche il loro mondo si trovava nella fantomatica "Galassia Gamma". Si trovavano forse in un'altra Galassia?!
"Non agitatevi così tanto, amici miei. Non siamo propriamente all'interno della Gamma, ma allo stesso tempo, sì...", pendevano tutti dalle sue labbra, "questo mondo nient'altri è che il "sesto" mondo della Gamma!". Parole che suscitarono ancor più stupore nei presenti.
"Aspetta...il sesto mondo?! Pensavo ne esistessero solamente cinque! Ma che diavolo stai dicendo...?!", disse Snow, iniziando a perdere la pazienza.
"Infatti realmente ne esistono cinque. Questo "mondo" è solamente un "intermezzo". Proprio come il Mondo di Mezzo. Esiste come non esiste. E voi vi trovate proprio lì", spiegò con calma l'uomo.
Snow era senza parole. Ma cosa diavolo stava succedendo? Decise di calmarsi e cercare di ragionare a mente lucida.
"Passando per buone le tue parole, come diavolo è possibile che nessuno ne era a conoscenza? Nemmeno noi dell'Energy...", ribattè il ragazzo, guardando negli occhi il suo interlocutore.
"Oh, credo che sia giusto informarvi di tutto, a questo punto. Siete confusi e lo capisco. Ma l'unica cosa che possiamo dirvi ora, sono il nome del luogo in cui vi trovate e i nostri nomi. Al resto, ci penserà "lui"", concluse l'uomo, facendo un cenno ai due che aveva di fianco di togliersi il mantello. Ma prima che lo facessero, indicò nuovamente ciò che vi era all'esterno.
"Questo mondo si chiama "Outland", le Terre Esterne. E voi vi trovate nella regione più a Nord di essa, il "Netherstom". E questa è la mia umile "casa". Tempest Keep", spiegò loro. Poi facendo un'inchino, attirò la loro attenzione.
"Il mio nome è Kael'Thas Sunstrider, mentre loro...", ed indicò i propri compagni, che gettarono il mantello.
I presenti strabuzzarono gli occhi. Davanti a loro si trovavano due individui che di umano avevano poco o nulla.
Alla sue destra, vi era una donna, dalla pelle scura, di un viola molto scuro. Indossava dei pezzi di armatura che le coprivano solamente le parti intime, mentre mostrava un fisico mozzafiato. Alle sue spalle, un mantello copriva un lungo arco e la faretra, ricolma di frecce. Mentre un cappuccio non mostrava completamente il suo volto, lasciando trasparire solamente la parte inferiore, insieme agi occhi, di un rosso acceso. Orecchie lunghe, come i capelli, neri come la pece.
Alla sinistra di questo "Kael'Thas", vi era il secondo personaggio, stavolta ancora più anormale del compagno. Aveva la pelle completamente viola, solcata da numerosi tatuaggi di un verde pulsante. Era a petto nudo e ai fianchi portava due armi che somigliavano tantissimo ad un ascia dalla doppia lama, anch'esse verdi. Aveva i capelli di un viola più scuro, raccolti da una fascetta in una coda. Una benda non permetteva di guardarlo direttamente negli occhi, ma aveva le orecchie della medesima lunghezza della compagna.
"Sono coloro che vi hanno portato qui. Sylvanas Windrunner e Illidan Stormrage...!"


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"KISUKE! Maledizione, rispondi!", la voce di Yoruichi sembrò azionare lil GPS che aveva in mano, datole da Medaka. Infatti, una voce assonata e completamente priva di voglia, arrivò dalla parte opposta.
"Yoruichi...quanto tempo...", replicò Kisuke, sbadigliando, al contempo. Una vena iniziò a pulsare sulla tempia della donna, mentre le altre due la guardavano sornione.
"TI SEMBRA IL MOMENTO DI DORMIRE, RAZZA DI FANNULLONE?! TI RICORDO CHE HAI UN COMPITO!", le urlò la Shinigami, mentre Kisuke si portò le mani all'orecchie, con una goccia d'acqua sulla testa.
"Sìsì, ho capito. Stavo riposando le mie stanche membra. Dopotutto, anche io sto lavorando, mia cara...", le rispose, prima di allontanarsi dal GPS, che aveva in dotazione anche lui. Le tre donne ascoltarono dei rumori che somigliavano a delle cianfrusaglie che venivano spostate, mentre seguivano imprecazioni da parte dell'uomo, seguite da una frase poco comprensibile di un'altro individuo nella stanza.
Poi la sua voce ritornò.
"Dunque, il piano "Rinascita", dico bene? Ottimo lavoro, mie carissime donne. Non avrei saputo pensare a qualcosa di più ingegnoso. Ma immagino che mi abbiate chiamato perchè vi servano informazioni sulle "squadre", dico bene?", chiese Kisuke, in tono molto ironico.
"Esattamente. Sappiamo da Mustang che sei stato tu a coordinare i movimenti delle nostre spie nei vari mondi e a recuperare le informazioni che potevano esserci utili, Urahara", intervenne Medaka, con tono autoritario. Seguì un applauso da parte dell'uomo.
"Ottimo, Medaka-chan, non per nulla sei la mente più brillante all'interno dell'Energy. Non mi sorprendi. Tuttavia, non sono stato io a riorganizzare tali informazioni. Io ho solamente "aiutato"...", rispose Kisuke, mentre Medaka assumeva uno sguardo dubbioso. Poi un'idea le balenò in mente.
"Sei non sei stato tu, allora immagino sia stato un membro dell'Organizzazione Alba, dico bene? Dopotutto, erano nostri alleati sotto copertura e francamente, non mi stupirei se non avessero lavorato con la persona che li ha "convinti"", ribattè la ragazza, attirandosi i complimenti dell'uomo.
"Okok, la tua intelligenza mi stupise, Medaka-chan. Perciò ora mi farò da parte. Ci penserà il mio "amico" a spiegarvi tutto nei minimi dettagli". Seguirono altri rumori confusi, mentre giungeva alle orecchie delle donne, un'imprecazione da parte di un altra persona. Poi la sua voce.
"Molto bene, visto che mi ha tirato in ballo, credo che prima di spiegarvi tutto nel dettaglio, debba presentarmi come si deve...". Purtroppo non concluse la frase che venne anticipato di nuovo da Medaka.
"So benissimo chi sei. Kakuzu, ex ninja del villaggio della cascata, marchiato come traditore. So che hai un'interesse quasi morboso per il denaro e il tuo copro è composto in prevalenza da fibre nere, che puoi usare benissimo come arma di attacco e di difesa, oltre alla presenza di quattro cuori...". Le parole di Medaka si spensero con una risata profonda di Kisuke, mentre Kakuzu sbuffò sonoramente.
"Interessante...e così tu sei la "copia tecniche", Medaka Kurokami...non mi aspettavo un tale tasso di intelligenza da parte tua, ma dopotutto, dovevo aspettarmelo visti i precedenti...", esclamò Kakuzu, prima di sospirare di nuovo, "mentre l'altra "principessa" è Rias Gremory, il diavolo fatto a persona. Un duetto niente male. Ma vi prego di starvene zitte per qualche secondo, altrimenti sarò costretto a mandarvi a quel paese e non informarvi di nulla", concluse il ninja, mentre, da una parte, Rias sbuffava e Medaka rimaneva in totale silenzio.
"Dunque, se mi è concesso, ora vi metterò al corrente dei vostri obiettivi. Badate però, è probabile che se l'Organizzazione venga a conoscenza del piano "Rinascita", vorrà a tutti i costi impedirvi di entrare in contatto con questi individui, cercando non soltanto di uccidere voi, ma anche i vostri bersagli", iniziò Kakuzu, armeggiando con una tastiera.
"Sì, questa mi sembrava ovvio. Ma non ti devi preoccupare, dell'Organizzazione ce ne occuperemo se sarà necessario", replicò Rias, intevenendo per la prima volta.
"Molto bene allora. Per cominciare, sappiate che questi individui sono molto vicini a quelli che Kurosaki Ichigo e Zane Crusher devono trovare. Questo non soltanto per comodità, ma anche perchè alcuni di loro hanno una potenza molto simile, o addirittura, superiore", continuò Kakuzu, mentre Kisuke, alle sue spalle, se la rideva.
"Le squadre dovranno essere quattro. Mi sorprende vedervi in tre, ma deduco che faccia parte di un vostro ardito piano, perciò sorvolo questo aspetto".
"Esattamente, anche su questo, lascia fare a noi...", intervenne di nuovo Rias, ammiccando un sorriso.
"Molto bene. Allora partendo dal mondo del Sud, io e Urahara abbiamo individuato cinque maghi che potrebbero fare al caso nostro. Tutti e cinque fanno parte della stessa gilda, chiamata "Fairy Tail". Vi invierò le foto tramite il vostro GPS, con tanto di nomi, età, potere magico e abitudini", spiegò il ninja.
"Un vero e proprio Stalker...e credo che questo sia stato un lavoro di Kisuke, non tuo...", disse Yoruichi, sospirando amareggiata, mentre Urahara continuava a ridere compiaciuto. Ormai lo conosceva a mendito.
"Continuando con il mondo dell'Est, abbiamo valutato attentamente. Anche qui abbiamo la presenza di cinque individui, appartenenti al Villaggio della Foglia. Ho avuto personalmente l'occasione di confrontarmi con alcuni di loro e ne ho apprezzato le abilità. Anche per loro, le informazioni le riceverete tramite GPS". Prese un profondo respiro e continuò.
"Per quanto riguardo il mondo del Nord, la situazione potrebbe complicarsi ulteriormente. Infatti, abbiamo quattro persone appartenenti ad una stessa ciurma, mentre l'ultima no. Per questo dovrete cercarla, contando che difficilmente si fa trovare...per le informazioni, stesso discorso come prima. Infine, per il mondo dell'Ovest...beh, non spetta a me darvi queste informazioni, ci penseranno coloro che vi stanno per raggiungere. Detto questo, è stato un piacere conoscervi. Vi saluta Urahara Kisuke, buon viaggio". Laconico com'è stato, Kakuzu, prima che le altre potessero fare ulteriori domande, spense completamente il collegamento.
"Coloro che ci stanno per raggiungere? Cosa diavolo voleva dire?", chiese Yoruichi, massaggiandosi la tempia, in cerca di risposte.
"Non saprei. Vorrà significare che qualcuno sta effettivamente per ragg...!", non concluse la frase, che una "cerniera" si aprì, nel cielo colorato del Mondo di Mezzo, stupendo tutte e tre le ragazze...


EPILOGO: Finalmente, ltutto è pronto e ciascuna fazione è pronta a fare la sua mossa. Edward Elrich e Yoruichi, insieme a Rias e Medaka, danno inizio al piano "Rinascita" dell'Energy, a solamente pochi giorni dalla sua completa disfatta, tramite l'aiuto di Urahara Kisuke e Kakuzu, membro dell'Alba. Il tutto, mentre i due generali sopravvissuti, Harribel e Orchimaru hanno deciso di schierarsi nuovamente con l'Energy, decidendo di contrastare gli Shinigami. Una domanda sorge spontanea. Perchè Harribel ha accennato al fatto che nessuno di loro aveva ormai più diritti verso l'Energy? Quale accordo avevano preso con Mustang?
Anche gli Shinigami hanno fatto la loro mossa, con il comandante generale disposto a tutto pur di riavere Kurosaki Ichigo e l'amico, Zane. Ma quale sarà lo scopo della Soul Society? A cosa servirà loro il ragazzo che tanto ha speso per difendere alcuni di loro? E quale sarà il destino degli Shinigami traditori? Faranno anche loro parte del piano "Rinascita"?
 Dall'altra parte, Xemnas è più che mai intenzionato a catturare Zane Crusher ed Ichigo Kurosaki. Ma quali saranno i suoi piani circa il delegato Shinigami? E cosa staranno cercando Marluxia e gli altri membri nell'ormai distrutta base dell'Energy?
Auron aveva affermato che il destino della Gamma sarebbe stato deciso da una delle tre fazioni più forti, ma, a quanto pare, nuovi personaggi entrano in scena.
Chi saranno gli alleati di Katarina, la guerriera che si era battuta per l'Energy? Qual'è il loro scopo e quali entità si nascondono dietro gli Antichi? La lega delle Leggende avrà a che fare con tutto ciò?
Snow, Minerva, i due draghi gemelli, Stella e Yuna sono stati portati nelle "Outland", il "sesto" mondo della Gamma. Ma qual'è la reale identità di questi individui? Saranno alleati o nemici? 
Tutto al prossimo capitolo!
  
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