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Autore: cin75    23/02/2016    6 recensioni
Jared e Jensen. Quelli falsamente reali, o realmente falsi. Quelli di Preghiere.
Ancora.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Preghiere'
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Il medico, ormai brizzolato, diede uno sguardo alle carte che aveva tra le mani e poi fissando i due sguardi in tensione che lo fissavano con aria supplichevole, accennò un lieve sorriso.

“E’ vivo e sta bene!” affermò soddisfatto.

“Sììììììì!!!” gridarono i due, abbracciandosi, decisamente sollevati dalla notizia.
“Lui..lui…” balbettò ancora entusiasmato Jared.
“Il proiettile aveva quasi reciso la succlavia, qui alla spalla..” disse indicando la zona interessata. “..ma nello stesso tempo non era andato a fondo, chiudendo per tanto la ferita superficiale. Il sangue così invece di fluire all’esterno, invadeva la massa muscolare, causando l’emorragia. L’adrenalina di quello che stava succedendo lo ha tenuto in piedi fino a quando poi non è finito tutto.”
“Per questo non c’era sangue !” riflettè Jared, ripensando alla ferita “secca” che Rice gli aveva mostrato e che a lui sembrò solo una bruciatura.
“Esatto, ma se il suo amico federale non se ne fosse accorto e se i paramedici non fossero stati tempestivi, le cose sarebbero andate decisamente in maniera peggiore.” comunicò Summer.
“Come sta adesso?!” chiese Misha.
“Sta reagendo molto bene. I parametri sono in costante e netta ripresa e si è anche svegliato dall’anestesia ed era abbastanza lucido, tutto sommato!” e questo lo disse non proprio convinto.
“Tutto sommato?!” gli fece eco l’ex Castiel.
“Blaterava qualcosa su college femminili gestito da suore di clausura….” e così dicendo guardarono entrambi Jared che abbozzò un mezzo sorriso e disse: “E’ una lunga storia!!”
Poi, rivolgendosi al medico: “Posso vederlo?!”
“Gli abbiamo dato dei blandi sedativi per farlo riposare. Ne ha bisogno perché ha perso comunque molto sangue durante l’operazione. Tra l’effetto residuo dell’anestesia e quello che gli abbiamo dato ,dormirà per almeno un giorno intero e questo non potrà che fargli bene. “
“Ma io…”
“Ma tu puoi stare con lui.” lo anticipò il medico. “ Ormai vi conosco e non credo che le cose siano cambiate tra voi. Un infermiere sta portando una poltrona nella stanza di Jensen, così potrai stare più comodo.”
“Grazie dottore. Grazie infinite.” fece Jared abbracciandolo e poi sorridendogli mentre lo vedeva andare verso la stanza di Jensen.

Misha lo guardò per un attimo perplesso.
“Che c’è?” fece Jared incrociando il suo sguardo.
“Sai che se ci fosse il Gabriel di Rich , direbbe che l’idea di un college femminile gestito da suore di clausura sarebbe uno spunto per un ottimo porno?!” ammise , riflettendoci ancora.
“Lo so, dato che sia Rich che il suo Gabriel  sono dei pervertiti!!” e poi tirando un respiro di sollievo, sorrise. Finalmente Jared sorrise. “E’ salvo, Misha. Jensen è salvo!”
“Avevo ragione, no?!” asserì compiaciuto il bruno.
“Sì, amico mio. Avevi ragione!” fece abbracciandolo, alla fine, sollevato.
“Ok, gigante!!” fece staccandosi gentilmente da quell’abbraccio. “Tu , ora, va’ dal tuo eroico maritino a giocare al dottore e all’ammalato. Io mi metterò in contatto con nonna Simmons e l’avviserò di tutto questo casino!”
“No, lo faccio io. Spetta a me…”
“Ascolta, ti conosco.” Lo fermò. “Tu la chiamerai, e inizierai a balbettare nel tentativo di trovare le parole giuste e terrorizzerai quella poverina che passerà il telefono a Jay e quando sentirai la voce di tua figlia, inizierai a piangere e manderai tutto a farsi fottere mandando lei nel panico. Quindi , la chiamo io, le spiego tutto e che tutto va bene e che tutto si è risolto. D’accordo?!”
Sì, Misha li conosceva  e li conosceva molto bene.
“D’accordo!” acconsentì riconoscente Jared.
 
La sera, del giorno dopo, Jared era seduto alla poltrona accanto al letto di Jensen e leggeva per lui.
Nella sua ormai leggera incoscienza, Jensen sentiva la voce del suo adorato Jared , anche se non prestava attenzione a ciò che Jared leggeva. E prima di aprire gli occhi, decise di godersi ancora un po’ il suono della sua voce rilassata.
Poi, divenendo sempre più lucido e sveglio, riconobbe anche ciò che Jared gli stava leggendo.


“   DEAN: Cattive notizie. A quanto pare dovremo recitare, Sammy.
       SAM: Cosa??
 
MEMBRO DELLA CREW: "Supernatural" scene 36, take 1. Marker!”
 
BOB : Azione!!!
 
(Sam e Dean stanno dietro Misha /Castiel. Sam si guarda in giro terrorizzato, Dean fissa tutto intensamente)
       
         MISHA/CASTIEL: Balthazar non è un eroe. Ma sa che Raphael non lo riprenderà mai con lui.
 
 (Misha/Castiel si gira. Sam indietreggia. Dean avanza e guarda in basso e si sistema meglio sul suo marker disegnato sul pavimento.)
 
BOB: STOP!!!!
 
 
MEMBRO DELLA CREW:  "Supernatural" scene 36, take 8. Marker!
 
BOB: Azione!!
 
(Sam sembra insicuro su quello che deve fare o su cosa devono fare le sue mani e continua a muoverle e cercare una posizione giusta)
            MISHA/CASTIEL:  Balthazar non è un eroe. Ma sa che Raphael non lo riprenderà mai con lui.
            DEAN ( guardando il copione nella sua mano):  Dean con voce bassa e grave….  Eppure tu…..
 
BOB: STOP!!!!  “
 



“Dimmi che non mi stai leggendo i vecchi script di Supernatural!!” disse finalmente, voltando la testa verso il compagno seduto al suo fianco e aprendo gli occhi in modo che Jared potesse perdersi di nuovo nel loro meraviglioso verde.
“Tu hai adorato quell’episodio!” convenne Jared , avvicinandosi al letto e sedendocisi sul bordo.
“Chi non lo ha adorato!” ammise sorridente Jensen.
“Dio , quanto abbiamo riso in questa scena!!” ricordò l’altro, guardando ancora la pagina illuminata sullo schermo del suo I-phone.
“Già!!”
E poi quando i loro volti furono abbastanza vicini, lontani giusto lo spazio di un respiro , i due si salutarono.
“Ciao, amore mio!”
“Ciao, piccolo!” rispose Jensen a cui bastò sporgersi appena per salutare dolcemente anche le labbra del compagno innamorato.
“Come stai? Come ti senti?!” se preoccupò apprensivo.
“E’ strano  ma….fisicamente, nonostante tutto, mi sento..bene.” affermò guardandosi la spalla bendata. “E’ altro quello che….”
“Jensen, amore. Lo so….” Lo fermò, tentando di consolarlo. “Lo so….quello che hai per la testa adesso. Ti giuro che lo so. Ma mi avrebbe ucciso se tu non…”
“Ma forse potevo….”
 
“Cosa? puntare ad una gamba?!” fece la voce di Rice alle loro spalle.
 
“Ehi!” fecero i due ragazzi all’unisono.
“Il dott. Summer mi ha chiamato e mi ha detto che ti saresti ripreso in breve tempo e sono voluto venire ad assicurarmene.” giustificò la sua presenza, Rice.
“Grazie!” rispose cordiale Jensen.
“Ora, però voglio che mi ascolti, Jensen.” e il suo tono si fece quasi severo.
“Rice..” cercò già di fermarlo Jensen intuendo il discorso che l’amico federale stava per fargli.
“Rice, un bel niente. Zitto e fammi parlare, ok?” e questo suonò decisamente severo.
“Ok!” fece remissivo l’attore allettato.
“Potevi sparargli ad una gamba? Sì. Avresti potuto se…..se tu fossi stato un qualcuno addestrato ad agire in situazioni ad alto rischio e io sto parlando di situazioni vere e non quelle di voi attori in cui già sapete che nessuno si farà del male. Hai agito da semplice essere umano a cui è stato fatto del male, che vede qualcuno fare del male alle persone che ama. Hai agito per pura difesa personale, Jensen.” cercò di fargli capire e poi vedendo che l’attore ancora non sembrava convinto giocò l’ultima carta.
“Pensaci bene, Jensen. Se tu non avessi sparato, Jared sarebbe morto. Molto probabilmente anche tu. E Jay….” e vedendo lo sguardo atterrito di Jensen, capì di aver giocato la carta giusta. Crudele ma giusta. “….e Jay oggi si ritroverebbe molto probabilmente di nuovo orfana!”
“Jay…” sussurrò in un tremito Jensen, mentre Jared gli stringeva una mano in segno di conforto.
“L’altra sera , prima che i paramedici ti portassero via, hai detto a Jared che Jay non doveva smettere di sorridere. Cosa credi avrebbe fatto quella ragazza se tu non avessi sparato, Jensen?!” fece ancora, con più decisione.
“Io..io non…”
“Jensen, non sto dicendo che è giusto andare in giro a fare i giustizieri. C’è la polizia e la legge per fare giustizia. Ma McCoy ti ha rapito e quasi ucciso. Ha stuprato Jared e quando è riuscito ad infilarsi di nuovo in casa vostra, voleva finire il lavoro che non era riuscito a compiere anni fa. Nessuno ti incolperà per quello che hai fatto. Credimi, nessuno.” e di questo ne era più che certo.
 
Quando Rice , li lasciò di nuovo da soli, Jensen sembrava ormai convinto del suo gesto di difesa e poi avere di  nuovo Jared tra le sue braccia che gli sussurrava mille “ti amo” stretto in quell’abbraccio, non potè che convincerlo che il federale aveva ragione.
   
 
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