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Autore: ClosingEyes_    23/02/2016    5 recensioni
I sogni possono rilevare parti di noi che non conosciamo, cose che non ricordiamo ci vengono in mente senza motivo.
Rin sognerà una persona particolare e con l'aiuto di Kagome scoprirà chi è.
Tante avventure l'aspettano, e presto si troverà davanti ad una scelta.
Spero di avervi incuriosito :)
Buona Lettura :D
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutte!

Questa storia è stata pubblicata il 23/02/2016, ma ho intenzione di modificarla e fare anche delle revisioni grammaticali.

Per chi l'avesse già letta, spero che questa modifica sia gradita, per chi ancora non l'ha letta, altrettanto spero che vi piaccia.

Buona Lettura!


 

Signor Sesshomaru, dove stiamo andando, Rin non capisce..

 

Rin non fare domande al Signor Sesshomaru, stiamo andando alla ricerca di Naraku..

 

Ma Rin ha fame ed è curiosa..

 

Fate silenzio, o vi lascio qui..

 

Va bene Signor Sesshomaru..


 


 

-Signor Sesshomaru..-.

-Ei Rin, sicura di sentirti bene?-.

Svegliarsi come se un masso ti fosse caduto addosso improvvisamente non era proprio nelle mie corde ma purtroppo non poteva accadere altrimenti, quel sogno era davvero inquietante e ormai erano giorni che sognavo questa misteriosa persona.

-Ukary sto bene grazie, sono solo stanca e la mia mente fa brutti scherzi!-.

-Ancora quei sogni strani Rin?Ma chi è quest'uomo che sogni sempre?-.

-Se lo sapessi, probabilmente lo avrei già trovato.Comunque andiamo a lavorare, i pazienti hanno bisogno di noi-.


 

Il mio nome è Rin Takame, ho 25 anni e lavoro nell'ospedale di Osaka ormai da anni, lasciando a Tokyo tutta la mia famiglia, ma la mancanza peggiore è quella della mia migliore amica.

La sentivo davvero poco e, nonostante facciamo entrambe lo stesso lavoro, spero sempre che mi possano trasferire da lei.

Della mia infanzia non possiedomolti ricordi, sembra che improvvisamente un treno mi sia passato addosso, senza svegliarmi più per secoli per poi ritrovarmi qui a lavorare, dietro ad una scrivania, da ginecologa.

-Rin hai sentito le tue amiche a Tokyo?- mi chiese Ukary, la mia fedele infermiera.

-Si, ho sentito Kagome in questi giorni, indaffarata come al solito!-.

-Perchè non vai un po da lei?Potresti chiedere al capo di farti trasferire, magari ti rilassi un po!-.

-Mi stai cacciando per caso?- dissi scherzando.

-Ma cosa dici!Voglio solo il tuo bene!- mi disse Ukary porgendomi il caffè.

-Ai pazienti ci pensi tu poi? Lo sai come sono-.

-Ho imparato dalla migliore!-.

-Va bene, andrò a parlare con il capo allora, tu aspettami nello studio!-.

Sbuffando, raggiunsi lo studio del mio capo, quel maledetto tirchio ma serio di un capo, il Dott. Datzu, che non dava le ferie neanche se sbatti a terra con la febbre.

-Capo è permesso?- bussai timidamente.

-Takame proprio a te cercavo vedi ! Il destino gira a mio favore!- disse contento di farmi accomodare.

-Guardi che coincidenza!Mi dica!- dissi in una finta gioia.

-Allora, mi ha chiamato il mio caro amicone di Tokyo, il Dottor Inu No Taisho, non sei contenta?-.

Dovrei essere contenta perchè il suo amicone lo ha chiamato? Va bene, Rin, fa la faccia sorpresa.

-Che piacere capo, cosa le ha detto?-.

-Vuole uno dei migliori ginecologi del mio ospedale per un caso particolare, ho dato il tuo nome, quindi mia cara hai un volo fra cinque ore e ti conviene andare a fare la valigia per Tokyo, starai li ben sei mesi, non di più, solo se me lo chiede Taisho-.

Sconvolta, ero senza parole, sembrava che stavolta il destino stesse girando dal lato giusto, era incredibile, potevo tornare a casa, a casa da Kagome!

-Capo ma lei è un genio!!- dissi alzandomi dalla sedia felice.

-Sapevo che eri più che fiera di fare questa esperienza! Ma dimmi, cosa volevi dirmi tu?-.

-Nulla capo , non ha più importanza, la ringrazio!!Vado subito a fare le valigie!-.

Gli strinsi la mano professionalmente e , salutando, lo ringraziai dell'opportunità concessa.

Uscendo dallo studio, corsi verso il mio ambulatorio dove Ukary stava visitando una paziente.

-Allora dottoressa?Buone notizie?-.

-Lo puoi dire forte!Vado a Tokyo perchè guarda caso il Dottor Inu No Taisho ha chiesto di me, starò fuori sei mesi e ho un aereo fra cinque ore- dissi raccogliendo tutto e mettendo nella borsa di fretta.

-Quindi allora me la dovrò vedere io qui- disse Ukary felice.

-Se hai bisogno di me, io ho il cellulare sempre acceso, non ti preoccupare!-.

Salutando la mia infermiera con un bacio sulla guancia felice, strinsi la mano alla mia paziente, guardando lo schermo.

-Dottoressa mi dica lei di che sesso è-.

-Le dirò , è una femminuccia, si vede subito!-.

Corsi fuori dallo studio, salutando fugacemente tutti i miei colleghi e mi lanciai nel taxi, correndo verso casa.

Non avevo mai preparato la borsa così di fretta, senza neanche vedere cosa stavo mettendo al loro interno, ma finalmente tornavo a casa, nella mia Tokyo, la mia bellissima città, le mie amicizie, la mia unica certezza, la mia migliore amica.

Potevo migliorare il mio lavoro fra le mani di uno dei migliori medici di Tokyo, era davvero un onore per me.

Presi un altro taxi per andare in aeroporto e composi il numero di Kagome per avvisarla della mia enorme “ promozione”.

-Andiamo rispondi!-.

-Pronto Rin , dimmi!-.

-Kagome!!! Sto venendo a Tokyo capisci?!Il tuo capo ha chiesto di me!-.

-Ahhhh Rin come sono feliceeee!Lo sapevo che saresti tornata finalmente da mee!-.

-Solo una cosa, mi vieni a prendere all'aeroporto?ehehe-.

-Certo Rin, a che ora arrivi?-.

-Dovrei arrivare per le due, tu ci sei?-.

-Perfetto! Si, sono libera, che bello proprio nel mio spacco così dopo andiamo a lavoro insieme!-.

-Va bene, allora a dopo Kagome!-.

Sorrisi quando staccai la chiamata, Kagome era davvero contenta di vedermi, chissà che caso mi aspettava non appena arrivavo la.

Arrivai in aeroporto e pagai il taxista, correndo con le valigie verso il check-in, era meglio fare tutto in anticipo.

Guandando fuori da quelle enormi finestre luminose, vidi aerei partire e tornare, per mete sconosciute e per altre note.

Chissà cosa mi riservava il mio destino.

Forse era meglio cambiare aria, meglio per me.


 

Salì sull'aereo e mi misi a leggere un libro, dovevo comunque aspettare un'ora per arrivare a Tokyo, tanto vale rileggere un po le pratiche ginecologiche, non volevo fare brutta figura.

Eppure sentivo che appena avessi messo piede lì, avrei trovato qualcosa che cercavo da anni, forse era la volta buona.

Il volo andò abbastanza tranquillo, non mi accorsi però che ormai mi ero addormentata con il libro in faccia, che scena ridicola.

Tornai finalmente alla realtà quando sentì l'aereo atterrare, una botta secca ma sicura, ed ero a casa.

Il sole ancora splendeva in cielo, percepivo anche solo dal finestrino il calore di quella finta primavera, mi sembrava di tornare a quando ero piccola.

-Finalmente sono a casa...- mi dissi.

Chiamai Kagome ma praticamente me la trovai già fuori al gate, con un sorrisone stampato in faccia, le braccia aperte e i capelli decisamente scomposti, era chiaro che aveva fatto le corse per venirmi a prendere.

-Rin!!!-.

Mi abbracciò forte, facendomi quasi cadere a terra, stritolandomi come se fossi un peluche.

-Kagome come sono contenta di vederti!-.

Rincambiai l'abbraccio e subito incominciarono i nostri lunghi discorsi , raccontando un po della nostra vita e lavoro, situazioni sentimentali e cose senza senso.

Caricammo le valigie in macchina e andammo direttamente in ospedale, ma il tragitto fu qualcosa che avrei tanto voluto evitare, almeno per il discorso che ne uscì.

-Rin, ancora lo sogni a quel Signor Sesshomaru?-.

-Si Kagome, non mi da tregua, sono anni che lo sogno, mi sta venendo davvero l'angoscia, voglio sapere chi è , perchè vuole me!-.

-Rin, forse oggi troverai le tue risposte, perchè questa persona sarà più vicina a te di quanto tu pensi-.

Perfetto, non bastava la sorpresa di andare a Tokyo, anche la sorpresa che presto avrei incontrato quel uomo.

Arrivammo davanti all'ospedale, per fortuna ero partita con il camice addosso, quindi non avevo neanche la necessità di cambiarmi; Kagome mi accompagnò davanti alla porta del capo, ma si refilò molto elegantemente lasciandomi entrare da sola.

Bussai timidamente alla porta e sentì una voce accomodante, dunque aprì un po di più e ciò che vidi mi lasciò senza parole: quel uomo, quel essere, era esattamete uguale all'uomo che sognavo ogni singola notte, che mi tormentava da una vita, ma cosa cavolo stava succedendo, a cosa volevano arrivare tutti, farmi venire un infarto sicuro.

-Dottoressa Takame, si sente bene?- mi chiese il Dott.Taisho.

-S.si, la ringrazio, è solo che sono un po stanca per il volo, ancora non sono tornata a casa sa-.

Cercai di sostenere quel mio atteggiamento calmo e pacato, ma davvero avevo la faccia di chi aveva appena visto un fantasma, un brutto e assillante fantasma.

-Bene, le do il benvenuto nel mio ospedale, presto conoscerà mio figlio, lavorerà con lui-.

Non mi diede neanche il tempo di aprire bocca che subito mi portò nel reparto di neurologia; mi spiegò che la paziente di cui dovevo conoscere la cartella clinica, aveva anche un problema celebrale e quindi c'era bisogno di un'intera equipe di medici, i migliori fra tutti gli ospedali.

-Veda, io ho scelto lei perchè la vedo una persona abbastanza ferma e convinta delle sue supposizioni, anche se non l'ho mai vista operare, però sa, il mio istinto non sbaglia mai-.

-Spero di non deluderla dottore!-.

-Eccoci arrivati, prego mi segua-.

Non prestai attenzione alla targhetta fuori allo studio di questo famoso neurochirurgo , figlio del capo, tanto presto lo avrei conosciuto faccia a faccia, speravo bello come il padre.

-Sesshomaru, è arrivata la dottoressa Takame-.

Un momento, fermi tutti, aveva appena detto Sesshomaru, quel Sesshomaru, quello dei sogni, quello che mi aveva solo scombussolato i pensieri tutte le volte che ero a lavoro.

-Si papà..-.

Non appena si voltò , ecco che il mio cuore perse un battito: occhi dorati come l'ambra, una mezza luna marcata sulla fronte, capelli lunghi e argentei che ricadevano dolcemente sulle spalle, una pelle bianca come il latte, le sue mani intrecciate sotto al suo mento e quel suo sguardo sfacciato ed arrogante mi fece venire un brivido nella schiena.

Sembrò non essere colpito nel vedermi, come se già sapesse che sarei arrivata.

-Dottoressa ma lei non sta bene, si accomodi, vuole qualcosa?-.

Ero una statua di sale, non avevo il coraggio di aprire bocca, ero completamente ferma davanti a quel fisico marmoreo e fiero, davanti a quei occhi scrutatori.

-N.no sto bene la ringrazio-.

-Papà lasciaci soli- disse Sesshomaru.

Vidi il dottore alzare le mani e salutandomi cordialmente, ricordandomi che se avessi avuto bisogno di lui sapevo dove trovarlo, ma con Sesshomaru sarei stata tranquilla.

Ma certo, proprio con lui sarei stata tranquilla.

C'era un silenzio tagliente in quella stanza, tremendamente silenzioso ma assolutamente piacevole, poiché ne io e ne lui sapevamo cosa dire.

-Cosa vuoi da me, perchè ti sogno, tu chi sei!- ruppi il silenzio.

-Rin, ora non posso spiegartelo, dobbiamo lavorare, ma ti prometto che te lo spiegherò a breve-.

-No ti prego dimmi chi sei , per favore!-.

Mi alzai dalla sedia, ma così velocemente che la testa mi girò, quasi da farmi andare a terra, ma due braccia forti mi presero subito, senza che il mio sedere toccasse il suolo.

-Rin, sta attenta ti prego-.

Alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi che adesso erano decisamente preoccupati e presa da un instinto che non so da dove sia uscito, lo abbracciai, cingendogli il collo e piangendo lacrime di tristezza, inconscio ma anche di liberazione.

-Piccola Rin, ti spiegherò tutto-.

Ma fra le tue braccia, mi sentivo finalmente al sicuro.

   
 
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