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Autore: evnychibi    24/03/2009    1 recensioni
Vuoi sapere per che cosa combatto?bhè la risposta mi sembra ovvia...io combatto unicamente per me stessa...
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
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Vuoi sapere per che cosa combatto

Ciao a tutti!!!

Questa è la prima storia su Nabari…Vi avverto cari lettori che la storia ha una piega un po’ diversa dall’anime…

Alcuni punti sono uguali e altri no…

Spero non ci siano problemi e chi vi appassioni e coinvolga…

Buona lettura

Accetto commenti e critiche…Mi aiutano a maturare e a migliorare!!!

Bacioni a tutti!

Niki

 

 

 

 

 

Vuoi sapere per che cosa combatto?Bhè mi sembra ovvio, io combatto unicamente per me stessa…

 

 

 

L’inverno ormai bussava alle porte, l’aria era fredda e il cielo grigio e cupo.

Un ragazzo scrutava il cielo con la sua solita aria da indifferente a tutto e tutti, ma chi conosceva veramente Miharu Rokujo capiva che qualcosa nei suoi occhi versi e limpidi era cambiato, qualcosa in lui era diverso.

La sua vita, da un mese a quella parte aveva subito un radicale cambiamento, lui, un ragazzo di 14 anni indifferente a qualsiasi cosa lo circondasse, privo di qualunque desiderio, aveva scoperto che nel suo esile corpo era racchiuso lo Shinrabansho, l’arte segreta che può dominare il mondo e il cuore umano, un’arte che racchiude un’immensa e infinita saggezza.

Miharu voleva solo vivere la sua vita normalmente, ma invece le circostanze hanno fatto di lui il futuro re di Nabari, un mondo dove i ninja e gli shinobi combattevano chi per prelevargli l’arte segreta chi per proteggerla, il mondo reale ne era completamente allo scuro, e per questo motivo agivano in segretezza non immischiando i due mondi.

Sospirò con fare rassegnato, ogni volta che ci pensava li veniva il mal di testa, se tutto questo non bastasse doveva anche pensare al modo di aiutare Yoite, al modo di esaudire il suo desiderio.

Chiuse stancamente gli occhi passandosi una mano fra i capelli castani, chissà cosa stava facendo in quel momento Yoite, avevano solo pochi mesi, e ogni giorno diventava sempre più debole, peggiorava e lui si sentiva imponente.

Era così perso nei suoi pensieri da non rendersi minimamente conto che la campanella di fine lezioni era suonata.

-Hei Miharu- lo agitò lievemente un ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi rossi protetti da dei fini occhiali da vista.

Il ragazzo di girò lentamente a guardarlo –Che c’è Koichi?-

-Bhè io vado a casa, tu ti sei talmente affezionato al tuo banco che vuoi rimanere qui?- sorrise divertito.

-Oh non ho sentito la campanella- si alzò dalla sedia mettendosi in spalla il suo zaino.

-Ce ne siamo accorti- ridacchiò Raimei, occhi marroni e lunghi capelli biondo lucente legati in due codini.

Uscirono dalla classe imboccando il corridoio quasi deserto –Hai avuto notizie di Yoite?- domandò Koichi rivolgendosi a Miharu.

Il ragazzo sospirò –Sono due giorni che non ho sue notizie, devo ammettere che comincio a preoccuparmi-

-Sinceramente il professore è molto contento che tu e Yoite non vi vedete da un po’- disse Raimei guardandolo seriamente, studiò la sua reazione ma come aveva immaginato non vide nessun cambiamento nella sua espressione.

Miharu era ancora troppo bravo a nascondere le proprie emozioni e questo le faceva rabbia, lo conosceva bene, aveva notato qualche cambiamento ma le sembrava sempre difficile decifrare quel ragazzo.

Usciti da scuola l’aria fredda e tagliente li avvolse facendoli venire la pelle d’oca –Cavolo che freddo- batté i denti la bionda.

-Che ti aspetti Raimei, siamo quasi in inverno- sorrise lievemente Miharu.

Il vento si alzò, forte e violento –Questo vento non è normale- sussurrò Koichi scrutando il cielo grigio piombo.

-Nemmeno a me piace- annuì la ragazza.

-Hei chi è quella li?- domandò improvvisamente Miharu indicando con l’indice una ragazza dai lisci e lunghi capelli neri che stava uscendo dal cancello della scuola.

-Porta la nostra divisa scolastica- notò Raimei –Ma non l’ho mai vista- la scrutò attentamente.

-E’ una nuova studentessa- li informò Koichi –E’ arrivata stamattina, non so da dove venga, il professor Tobari si è limitato molto nel dirmi chi sia veramente- si portò la mano al mento –Adesso che ci penso mi chiedo il perché-

-Non mi stupisco- mormorò Miharu guardando la ragazza allontanarsi, la corvina girò il capo guardandolo diritto negli occhi.

Per Miharu il mondo intorno era come sparito, il buio totale lo avvolse, c’erano solo loro due, la ragazza aveva gli occhi color blu notte, profondi e magnetici, un ghigno le dipinse le perfette labbra color fragola, un ghigno freddo e amaro che li fece venire i brividi in tutto il corpo e sentì la sua anima come se fosse in un mondo buio pieno di odio e rancore.

La corvina si rigirò andandosene, a Miharu sembrò di tornare a respirare dopo un lungo momento di apnea.

Scosse il capo riprendendosi –Io vado a casa-

I due ragazzi lo guardarono straniti, per poi guardarsi a vicenda –Hei Miharu aspettami vengo con te- lo seguì Koichi salutando Raimei che andava dalla parte opposta.

 

I Kairoshu sono una squadra di ninja che servono il villaggio di Iga,il capo dell’unità è Hattori Tojuro che in quel preciso istante si stava bevendo tranquillamente una tazza di thè nel suo ufficio, guardava fuori dalla finestra con sguardo tranquillo e rilassato.

Bussarono alla porta rompendo il silenzio che li aleggiava attorno, lui non si scompose –Avanti-

Entrò la sua fidata segretaria –Scusi il disturbo- chiuse la porta alle sue spalle porgendoli dei fascicoli –Volevo informarla che Yoake e Kuro sono appena tornati a Iga, li ho sistemati in un appartamento a quattro isolati da qui- 

-Molto bene… Yoake si è recata a Banten stamattina?-

-Si, ed è già entrata a far parte della scuola media senza destare alcun sospetto-

-Camuffando l’età ovviamente- sorrise aprendo il primo fascicolo –Mi aspetto molto da questi due ragazzi-

-Signore mi scusi…Ma pensa che sia una buona idea farli incontrare?-

Hattori si alzò portandosi le mani dietro la schiena, diede le spalle alla donna scrutando il panorama della città che si poteva ammirare fuori dall’enorme finestra –Sono curioso di vedere come va a finire questa storia, una ragazza così giovane e già così forte piena di odio e vendetta può essere una grande sorpresa- si rivoltò –Non credi?-

La segretaria sorrise lievemente –Comunque ho avvisato tutti per la riunione di stasera-

-Molto bene, ti ringrazio-

Lei fece un lieve inchino per poi andarsene, l’uomo prese in mano il fascicolo dove in primo piano vi era la foto di una ragazza di 16 anni con i capelli neri e gli occhi blu notte –Yoake Kusunda mi aspetto molto da te- si risedette tornando tranquillamente il suo thè.

 

La sera aveva portato con se la pioggia, un ragazzino di 11 anni scrutava fuori dalla finestra –Yoake io ho fame!!!Mi brontola il pancino- si lamentò portando le braccia allo stomaco, aveva dei capelli neri tutti spettinati e occhi bicolore, quello destro azzurro e quello sinistro blu notte.

-Kuro non ho tempo adesso e poi sei grande abbastanza per farti da mangiare anche da solo- rispose la sorella seduta sul piccolo divano con le gambe incrociate, aveva gli occhi incollati al suo computer portatile.

-E se poi mi brucio e poi mi rovino il mio bel faccino? Hai mai pensato cosa succederebbe?- si lamentò andandole davanti.

-Non è ancora sulla mia lista delle disgrazie gravi Kuro- ridacchiò divertita.

-Sei senza cuore- piagnucolò –Comunque che stai guardando?-

-Sto cercando informazioni sui membri dei Kairoshu-

-Certo che è strano, 5 anni che facciamo parte dei Kairoshu e non abbiamo mai conosciuto nemmeno un membro- si portò il dito al mento il bambino.

-Dopo tutto abbiamo sempre fatto missioni all’estero, ora che lo Shinrabansho si è manifestato saremmo comunque venuti qui- alzò finalmente lo sguardo verso il fratello minore.

-Yoake il capo non sa tutto vero?-

Lei scosse il capo –Non del tutto- chiuse il pc alzandosi –Ti preparo qualcosa da mangiare-

-Evvai- agitò le braccia Kuro –Sorellina stasera cosa si fa?-

-Riunione- rispose scompigliandoli i capelli corvini.

Lui la guardò confuso –Riunione?-

-Si con i Kairoshu- aprì il frigo –Qui c’è bisogno di fare un po’ di spesa- lo richiuse –Ti va se mangiamo un po’ di Ramen?-

-Mi va bene tutto, basta che mangio qualcosa- disse sul punto della disperazione totale –Sto morendo di fame-

-Quanta esagerazione- alzò gli occhi al cielo la corvina.

-Non esagero mai io…Comunque come è andata a scuola stamattina?-

-Bene, ho avuto l’onore di vedere Miharu Rokujo-

-E come è?-

-Un ragazzo con gambe e braccia- rispose sarcastica.

-Ma no? Niente tentacoli?- rispose con lo stesso tono sarcastico.

-Niente tentacoli- rise divertita porgendoli una ciotola piena di Ramen fumante, il bambino la presa facendo quasi la danza della felicità e mettendosi a tavola cominciò a mangiare scottandosi più di una volta.

Finito di cenare Yoake andò in camera sua, si piazzò davanti allo specchio sistemandosi i capelli, attaccata allo specchio vi era una foto che raffigurava tutto il villaggio Kusunda, il villaggio della notte, la sua famiglia.

La sfiorò delicatamente con le dita –Io vi vendicherò- sussurrò con lo sguardo assente, ritornò in sala e con suo fratello uscì di casa.

Si lei si sarebbe vendicata, a qualunque costo avrebbe trovato lo sterminatore di tutto il suo villaggio.

E finalmente lei e Kuro sarebbero stati liberi da quel dolore che ogni giorno li lacerava il cuore e l’anima.

  
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