Salve a tutti, questa è la mia prima storia nell'ambito dell'Omegaverse, spero di essermi documentata bene e di non aver scritto cavolate, nel caso perdonatemi.
Spero che la storia vi piaccia, buona lettura

I found love where it wasn't supposed to be, right in front of me  

Per molti il fatto di essere un Omega era quasi una benedizione: vivere a contatto con gli Alpha e poter intrattenere un rapporto con loro erano privilegi che molti potevano solo sognare, eppure se nessun Alpha ti aveva ancora scelto ecco che le cose diventavano complicate; Koushi lo sapeva bene, ormai si era abituato alle occhiate lascive che gli altri gli lanciavano quando camminava per strada, per molti il fatto di essere un Omega equivaleva all'essere una puttana per qualsiasi tipo di persona, eppure non era così.
Il ragazzo si alzò la sciarpa fino a coprirsi la bocca e continuò a camminare cercando di ignorare i commenti di alcuni Beta che lo fissavano, finalmente da lontano intravide la sua casa e un sorriso gli increspò le labbra ben coperte dalla lana della sciarpa.
Koushi era stato costretto a lasciare i suoi genitori subito dopo la nascita, gli Omega dovevano crescere tra i loro simili e dovevano seguire una particolare istruzione che li avrebbe preparati per un futuro assieme agli Alpha.
Il giovane aprì la porta lentamente e fu subito accolto dai sorrisi di Kiyoko e Hitoka le uniche due ragazze che vivevano in quella casa, non era molto affollata quella casa, compreso lui, Kiyoko e Hitoka vi erano solo altri due omega: Keiji e Tadashi.
“Sono a casa.” Disse il ragazzo mentre si toglieva le scarpe e indossava le ciabatte.
“Ben tornato, Koushi-nii, Tekeda-san ti stava aspettando ha detto di farti andare subito nel suo studio.” Disse Hitoka correndogli incontro per abbracciarlo.
“Vado subito, grazie.” Sussurrò lasciandole un bacio fra i capelli prima di dirigersi verso lo studio del padrone di casa, bussò alla porta e dopo aver sentito l'uomo che gli dava il permesso di entrare aprì la porta.
“Sugawara-kun, ben tornato, oggi è una giornata importante.” Takeda si sistemò gli occhiali sul naso poi continuò “Alcuni Alpha della famiglia Karasuno sono venuti per chiedere di vedere i nostri Omega migliori, da quanto ho capito vogliono fare un dono al loro capo e quindi cosa c'è di meglio di un bel giovane pronto a servirli?” Le parole dell'uomo era felici eppure Koushi sentì un grosso nodo formarsi nella sua gola mozzandogli il respiro, il ragazzo aveva passato tutto la vita a seguire ogni insegnamento per riuscire a servire – un giorno – un Alpha, e adesso che quel giorno sembrava arrivato sentiva solo la paura farsi strada dentro di lui.
“Kiyoko è molto bella e Hitoka anche se piccola è davvero molto carina, perchè credete che loro vogliano un Omega maschio quando possono avere loro?” Le parole di Koushi erano uscite tremanti, aveva paura e in cuor suo sperava di non dover essere uno dei prescelti per quella famiglia.
“Lo so, ma il loro Vice ti ha visto e dice che tu sei perfetto per loro.” L'uomo schioccò la lingua guardando Sugawara impallidire, sospirò appena poi riprese a parlare “Verranno a prenderti questo pomeriggio, so che non vuoi lasciare questa casa ma posso assicurarti che la famiglia Karasuno è una tra le più potenti famiglie di Alpha nel paese e poi sono brave persone, non temere ti troverai bene.” Dette quelle parole l'uomo congedò Koushi così che potesse prepararsi.
Essere un Omega era difficile, i neonati veniva subito tolti dai genitori appena la loro natura veniva scoperta dai dottori, molti venivano presi e portati in delle scuole apposite dove venivano cresciuti ed educati ad essere dei perfetti Omega.
La società era dura per un Omega, gli Alpha avevano il controllo su molte cose ed erano l'élite della società, i Beta erano persone comuni ma anche per loro la vita era normale e facile, infine alla base della società vi erano loro: gli Omega. Essere un Omega era un po' come essere un oggetto, molti di loro venivano venduti e comprati proprio come bestie da macello, a nessuno importava ciò che provava un Omega, per molti erano solo fonte di nutrimento, – il sangue degli Omega era una cosa prelibata e sia gli Alpha che i Beta compravano molti Omega per poter avere una scorta illimitata di quel buon nettare – oppure veniva comprati solo per essere degli incubatori, gli Omega infatti – sia uomini che donne – aveva la capacità di partorire.
Koushi tornò nella propria stanza e iniziò a preparare le valige, cosa lo aspettava? Gli Alpha che lo volevano lo avrebbero trattato bene? Sarebbe stato solo il trastullo di una notte oppure sarebbe diventato il compagno del capo della famiglia Karasuno? Mille domande gli vorticavano in testa ma lui cercò di scacciarle provando a pensare positivo, sorrise fra se poi ritornò a fare la valigia.
Salutare tutti fu difficile, gli occhi dorati di Koushi si inumidirono ma cercò di non versare neanche una lacrima; mentre stava dando gli ultimi abbracci sentì bussare alla porta, un brivido freddo attraversò la schiena del ragazzo che subito si voltò aspettando di vedere i volti di quella che sarebbe diventata la sua nuova famiglia.
L'aria diventò elettrica quando tre Alpha entrarono nella stanza, Koushi rimase senza fiato, non erano spaventosi ma l'aura che emanavano faceva tremare tutti di sommo rispetto, Sugawara li guardò a lungo, uno se ne stava con le braccia incrociate, aveva i capelli rasati e una faccia arrogante, il secondo aveva un aspetto molto più normale, capelli corti scuri e un viso sereno; quando però Koushi posò lo sguardo sul terzo Alpha ecco che sentì una strana sensazione, si sentiva a disagio ma non aveva paura, il terzo ragazzo aveva lunghi capelli castani che teneva legati in una piccola coda, il suo viso era burbero ma aveva gli occhi dolci e sereni, fu lui il primo a parlare.
“E' un piacere rivederti Sugawara-san, ti ho visto spesso al mercato ma non ho mai potuto ammirare la tua bellezza da vicino, sarai perfetto per noi.” Il brivido che sentì Koushi era di paura, eppure nel sentire quella voce profonda aveva anche sentito qualcosa di strano muoversi nel suo corpo, aveva sentito uno strano calore scorrergli lungo il corpo fino a farlo arrossire.
Sugawara non riuscì a dire nulla, si limitò a fare un lieve sorriso e questo sembrò bastare agli Alpha, salutò nuovamente la sua famiglia e con il dolore nel cuore uscì dalla casa pronto a iniziare una nuova vita.