Piove.
Le gocce cadono regolari da nuvole senza forma.
Dalla finestra di camera mia le vedo scendere lente, quasi stanche, ipnotiche.
Il fumo azzurrognolo di una sigaretta si frappone alla mia
visuale rendendo tutto sfumato e l’odore acre di tabacco e carta bruciata mi
riporta in mente immagini di un passato che non ritornerà.
Io e te, un pomeriggio uggioso,
passato nel letto, insieme,
l’odore della tua sigaretta,
accesa dopo aver fatto l’amore,
mi dici:
‹‹non mi sono
mai sentito così...››.
Ancora io e te e una gita in moto,
poi la pioggia e ancora baci.
E poi un giorno:
‹‹È la giornata perfetta per viaggiare
senza meta...››
‹‹No, non
posso, devo studiare...››.
La salvezza, la fine.
Un impegno benedetto.
Una corsa senza meta mai portata a termine.
Il ghiaccio ancora saldo su di una curva all’ombra
e mai più gite, mai più pioggia e
mai più nuvole di fumo.
Perché con quel giorno, è finita la tua vita, il nostro noi.
E solo le giornate di nuvole e fumo mi permettono di
ritrovarlo.
_a tutte le morti in motocicletta_ _ a
te, che non ho potuto conoscere, e tutti quelli come te che hanno trovato una
curva maledetta sulla loro strada _