Un calore improvviso al centro del petto.
Lo stesso tipo di calore che avvertii quel giorno non appena riconobbi la sua voce.
Adesso non avevo bisogno di riconoscerlo, era lì di fronte a me e mi guardava. La sua mano destra in cerca della mia, le sue labbra poggiate improvvisamente sulle mie, la sua anima incastrata nella mia.
Il calore si propagava: riuscivo a sentirlo sulle punte delle dita, ai lati degli occhi, al centro della pancia.
Lo avevo atteso senza saperlo. Ho vissuto, ho sbagliato strada più volte, l’ho conosciuto, ho continuato a perdermi, ho capito. Ed ora finalmente mi sentivo nel posto giusto. Non solo mi sentivo al posto giusto, ERO nel posto giusto. Il momento era perfetto, il luogo era perfetto, lui è perfetto. E lo sarebbe stato per il resto della mia vita.
Era un’altra persona, era l’altra persona, era la mia persona.
Eravamo noi.