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Autore: jjk    26/02/2016    0 recensioni
Quando aveva cominciato a lavorare, anche se all'epoca si trattava di piccoli lavoretti in attesa della sua grande occasione nel mondo della musica, Paloma e Yasmine gli avevano subito insegnato quella che loro chiamavano la "Regola d'oro":
Mai innamorarsi sul posto di lavoro.
All'epoca non aveva capito perché fosse così importante tenere quel tipo di sentimenti fuori dall'ambiente lavorativo, ma adesso, adesso che aveva infranto la regola d'oro, lo capiva.
Fanfiction partecipante al contest "Nothing's only words"
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andy Dermanis
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: Mika, Andy
Copppia: Mika/Andy
Prompt: Song-fic su citazione
Citazione: Gruppo 2 “Is this how it is, after just one kiss”
Genere: song-fic
Rating: Verde


"Is this how it is, after just one kiss?"

Mika non riusciva a darsi pace.
Non aveva smesso neanche per un istante di pensarci e non riusciva a trovare una risposta decente a tutte le domande che gli affollavano il cervello.
Domande che non lo lasciavano nemmeno dormire serenamente e lui, che a distanza  di pochi giorni sarebbe dovuto partire per il suo primo tour mondiale, aveva decisamente bisogno di riposo, soprattutto perché le occhiaie cominciavano a farsi notare e la sua famiglia cominciava a insospettirsi.
Ogni volta che gli chiedevano se ci fosse qualcosa che non andava rispondeva che era tutto a posto e che era solo stanco ed in ansia per l'imminente tour, ma sapeva che sarebbe stata solo questione di giorni prima che le sue sorelle avessero deciso che quella scusa non era abbastanza.
Ma cosa avrebbe dovuto rispondere?
Che credeva di essersi innamorato del suo cameraman che quasi sicuramente non lo ricambiava?
Quando aveva cominciato a lavorare, anche se all'epoca si trattava di piccoli lavoretti in attesa della sua grande occasione nel mondo della musica, Paloma e Yasmine gli avevano subito insegnato quella che loro chiamavano la "Regola d'oro":
Mai innamorarsi sul posto di lavoro.
All'epoca non aveva capito perché fosse così importante tenere quel tipo di sentimenti fuori dall'ambiente lavorativo, ma adesso, adesso che aveva infranto la regola d'oro, lo capiva.
Non aveva scelto di innamorarsi di Andreas, era semplicemente successo.
Ed era successo perché Mika parlava troppo ed Andy non parlava per niente; era successo perché erano entrambi alla loro prima esperienza ed erano ancora poco più che ragazzi; era successo perché, a causa delle riprese, loro due dovevano passare veramente troppo tempo insieme e perché quando Andy lo guardava negli occhi lui non poteva non dirgli tutto quello che gli passava per la testa.
Andy non lo aveva mai preso in giro per i suoi abiti stravaganti o per le sue buffe manie ed era sempre lì ad ascoltarlo quando lui ne aveva bisogno o semplicemente quando aveva voglia di parlare.
Al biondo interessava sempre quello che lui aveva da dire e gli sorrideva continuamente, con un sorriso pieno di luce che raramente Mika lo vedeva sfoggiare quando non erano soli.
Di Andy si poteva fidare.
Era stato il primo a cui aveva rivelato di essere gay e, sorprendentemente, lui non lo aveva allontanato, ma lo aveva guardato in maniera enigmatica per poi fargli un sorriso sghembio.
"L'importante è che tu sia felice" gli aveva detto.
E lui aveva davvero cominciato a chiedersi se fosse felice.
Certo, il suo più grande sogno era appena diventato realtà, lui stava bene, la sua famiglia stava bene, tutto sembrava andare alla grande, ma sentiva che c'era ancora qualcosa che mancava per poter essere veramente felice.
E poi aveva capito.
L'unica cosa che gli mancava era avere qualcuno accanto a sé da poter amare.
Lui e John si erano lasciati proprio quando le cose nella sua carriera stavano cominciando ad andare bene e ancora non aveva capito perché.
All'inizio era stato malissimo, ma poi aveva deciso che non si sarebbe fatto portare via in questo modo la sua grande occasione e si era rimesso al lavorare ancora più duramente del solito.
Eppure quella sensazione di vuoto all'altezza del petto non era andata via, ma era rimasta lì, costante, come per ricordargli ciò che aveva perso per arrivare dov'era.
Ne aveva parlato con Andy, un giorno in cui la malinconia sembrava assalirlo con più prepotenza del solito. Il biondo aveva ascoltato il racconto della loro ultima litigata senza dire una parola, ma digrignando leggermente i denti e Mika si era ritrovato ad abbozzare quello che somigliava ad un sorriso.
"Uno così non vale nemmeno un istante del tuo tempo, quindi lascia stare, ok? Di tipi migliori ne puoi trovare a bizzeffe"
"Tu dici? Perché fino ad adesso io ho incontrato solo persone come lui. E poi io amavo John" aveva sussurrato alla fine.
Andy gli aveva sorriso.
"Quello non era amore" gli aveva detto poggiando una mano sulla sua spalle e una strana sensazione aveva preso possesso di Mika.
"Come fai a dirlo? Che ne sai tu dell'amore?"
"Hai ragione, non sono un esperto, ma so che l'amore ha la faccia di chi si preoccupa per te, di chi cerca di non farti mai del male ed è pronto ad asciugare le tue lacrime" gli aveva detto raccogliendone una dalla sua guancia.
"La prossima volta andrà meglio, te lo posso promettere"
In quel momento Mika aveva capito che faccia aveva l'amore.
Aveva capito che, se anche John gli si fosse parato davanti in quell'istante, lui non lo avrebbe segnato di uno sguardo perché aveva qualcosa di meglio da guardare.
Non aveva detto niente, aveva tenuto  tutti questi pensieri per sé.
Non poteva infrangere la regola d'oro e rischiare di compromettere il suo lavoro.
Poi una sera aveva deciso di rimanere con Andy a lavorare ad alcune registrazioni e, quando il biondo al suo fianco si era sporto verso di lui per mostrargli un video particolarmente buffo, lasciando solo pochi millimetri tra i loro volti, lui aveva perso il controllo e lo aveva baciato.
Quel bacio era durato secoli ed al contempo pochi istanti, e avrebbe giurato che Andy avesse desiderato qual bacio quanto lui se subito dopo non fosse scappato senza nemmeno provare ad inventarsi una scusa.
Dopo quel giorno non lo aveva più visto ne sentito dato che il biondo non si era presentato alle ultime prove.
Ad Ian aveva detto che non si sentiva molto bene e che voleva riguardarsi prima di partire, ma Mika sospettava ci fosse di più dato che si rifiutava di rispondere ai suoi messaggi ed alle sue chiamate.
-Mi spieghi cos'hai in questi giorni?-
La voce di Paloma lo fece sussultare.
-Io? Niente.
Sono solo stanco.
Tutti questi preparativi stanno risucchiando tutta la mia energia- rispose con un sorriso tirato sperando che la sorella se la bevesse.
Ovviamente si sbagliava.
-Ed è per questo che non dormi?
E non dirmi che non è così perché è notte fonda e sei ancora in piedi e non è la prima volta.
Ti sento quando sgattaioli fuori dalla tua stanza cercando di non svegliare Fortunè e sono giorni che lo fai.
Perché non mi dici cosa succede? Magari posso anche aiutarti-
-No, non puoi-
Il tono fermo con cui pronunciò queste parole sorprese anche lui.
-Ci sono cose di cui mi devo occupare da solo, problemi che voi non potete risolvere al posto mio-
-E allora risolvili da solo.
Non vuoi il nostro aiuto? Va bene, sei abbastanza grande per prendere le tue decisioni, ma devi fare qualcosa, perché, qualunque sia il problema, ti sta consumando e tu non puoi lasciarglielo fare-
-Hai ragione, ma non sono l'unica persona coinvolta in questo casino-
- E allora vai da chiunque altro sia coinvolto e risolvete la questione insieme.
Non puoi semplicemente rimanere qua a compiangerti nella speranza che tutto si sistemerà senza che tu faccia nulla-
Paloma non gli diede il tempo di rispondere e ritornò nella sua stanza, lasciandolo solo con i suoi pensieri.
Dopotutto sua sorella aveva ragione: era soprattutto colpa sua se ora si ritrovava in quella situazione e doveva decisamente fare qualcosa per rimediare.
 
Non avrebbe saputo dire perché si era messo a correre per le strade di Londra a quell'ora tarda invece di aspettare la mattina seguente, sperava solo di non aver dimenticato la strada che portava a casa di Andreas.
Era stato in quell'appartamento una volta sola, ma i suoi piedi seppero comunque condurlo per la via giusta perché in men che non si dica era già sotto la finestra della camera del greco.
Poteva vedere una flebile luce illuminare la stanza.
Evidentemente non era l'unico ad avere problemi di insonnia.
Correndo fino a lì non aveva considerato un piccolo particolare: non aveva assolutamente nessuna idea su come convincere il ragazzo, che si era impegnato ad evitarlo per tutti quei giorni a parlare con lui. 
Sapeva già che se avesse provato a chiamarlo non gli avrebbe risposto: dopotutto era per quello che si trovava a quell'ora tarda sotto casa sua. 
Suonare il campanello nella speranza che qualche membro della famiglia Dermanis gli aprisse era fuori questione e lui non sapeva cosa fare.
Poi si accorse che il vialetto era ricoperto di ghiaia, così decise di tempestare con quei piccoli sassolini la finestra dell'amico fino a che non si fosse deciso a parlargli.
Gli sembrava di stare in uno di quei film per adolescenti che aveva sempre odiato, ma in fondo che alternativa aveva?
Cominciò a lanciare la prima manciata e subito poté notare un movimento all'interno della stanza, ma chi vollero altri 5 minuti prima che una testolina bionda si affacciasse. 
Il cuore del riccio saltò un battito. 
Non si era accorto di quanto gli era mancato. 
-Chi diavolo...... Mika?! -
La sua voce gli era mancata ancora di più.
-Cosa..... Cosa ci fai qui a quest'ora?-
-Io...... Ti devo parlare.
Sono giorni che provo a chiamarti e tu non mi rispondi mai, così sono venuto qui-
-A notte fonda? 
Non mi sembra la migliore delle idee-
-Eri sveglio-
-E quindi?-
-Scendi, ho bisogno di parlarti, davvero, ti prego-
-Mika, vai a dormire-
-Ti scongiuro, solo un paio di minuti-
-Mika.... –
-Non me ne andrò  finché non avrei parlato con me,  dovessi anche aspettare giorni sotto la finestra di casa tua.
Rassegnati-
-Sei proprio un bambino-
-Io? Chi è che cerca di evitarmi da più di una settimana?
Se ti fossi reso un po' più raggiungibile non saremmo qui.
Io non sarei qui-
Andy non rispose. 
-Senti, se è per quel bacio io sono qui per chiederti scusa-
-Mika, abbassa la voce.
Sveglierai i miei, ci sentiranno-
-E anche fosse?
Non vuoi scendere e non mi fai salire, quale alternativa ho? –
-Mika.....Aspetta-
In qualche istante il ragazzo aveva raccolto una felpa da qualche angolo della sua stanza e lo aveva raggiunto nel vialetto. 
-Adesso sono qui. Che vuoi-
-Te l'ho detto,  sono qui per scusarmi. 
Non mi pento di quello che ho fatto, ma non ho pensato nemmeno a chiederti se potessi..... –
-Baciarmi? Perché, hai mai chiesto il permesso a qualcuno?-
-No, ma nessuno era mai scappato come hai fatto tu-
-Non.....non……
Senti, so che è stato un comportamento infantile, ma avevo le mie buone ragioni-
-Perché non mi dici quali sono? Pensavo fossimo amici dopotutto. I miei scheletri nell'armadio li hai visti, lasciami vedere i tuoi. 
Magari posso aiutarti-
-No, non puoi. 
E poi se fossimo stati amici per davvero non avresti mai fatto quello che hai fatto.
Io non sono il volto con cui provare a cancellare quello di John-
-Aspetta, è questo che pensi?! 
Che tu per me sia solo un modo per rimpiazzare lui?-
-Mi sbaglio forse?-
-Hell yes! !!
Sei stato tu ha farmi vedere quale faccia abbia veramente l'amore-
Il greco puntò il sui sguardo sull'argomento stessa ghiaia che lo aveva costretto  lasciare il suo letto, ma il libanese non aveva bisogno di guardarlo negli occhi per sapere che non gli credeva. 
-Pensi davvero che mi stia inventando tutto questo?
Se è così dimmi, se tu fossi solo un rimpiazzo perché sarei corso sotto casa tua a notte fonda-
Il biondo continuò a tenere lo sguardo basso, non voleva che gli occhi di Mika riuscissero a leggergli dentro come facevano sempre. 
La verità era che aveva paura di qualsiasi cosa gli avrebbe risposto il riccio di fronte a lui.
Se Mika fosse stato davvero innamorato di lui, Andy sarebbe stato costretto ad affrontare mostri che aveva nascosto sotto il letto per troppo tempo; se invece fosse stato solo un modo per provare a dimenticare John ne sarebbe uscito con il cuore spezzato.
Il biondo non lo avrebbe mai ammesso, ma era da tempo che quello che provava per il libanese andava ben oltre la semplice amicizia.
-Perché avrei scelto proprio te, perché avrei infranto la regola d'oro se non provassi qualcosa?-
-La......la....regola d'oro?-
-La regola d'oro: mai avete una relazione con un collega,; mai innamorarsi sul lavoro-
-Innamorarsi?-
-Per quale motivo pensi che io sia qui? 
Andy, Andy ho sbagliato a baciarti, l'altra sera, ma se l'ho fatto non è certo perché avevo bisogno di dimenticare John, ma perché avevo bisogno di.....
Non so nemmeno come spiegartelo, ci penso da un po' e..... 
È stato.....
Sentivo che era la cosa giusta da fare perché lo desideravo così tanto, ma ora so che ho sbagliato. 
L'ho capito l'istante dopo che sei scappato via. 
Non so nemmeno se.....
Se tu sei gay o se.....
Se provi qualcosa per me o..... 
Senti, se potessi tornare indietro lo farei, ma non posso.
Spero solo di non farti schifo ora-
Il biondo si decise finalmente ad alzare gli occhi cercando quelli del libanese. 
-Non potresti mai.
Non ti sto evitando per questo e tanto meno è questo il motivo che mi ha spinto a scappare l'altra sera, caso mai il contrario-
-Cosa vuoi dire?-
-Voglio dire che in questi mesi in cui abbiamo lavorato fianco a fianco ho capito che splendida persona tu sia.
Ho cercato di convincermi che quello che provavo per te non andava oltre l'amicizia e l'ammirazione, ma poi mi hai baciato ed hai rovinato tutto. 
Ho impiegato settimane a costruire un muro di convinzioni che tu hai buttato giù in pochi istanti. 
Hai idea di come questo mi faccia sentire?-
Il riccio non sapeva cosa rispondere anche perché non era certo di aver ben compreso quello che il greco gli aveva appena detto.
-Mi dispiace, io non volevo metterti in difficoltà.
Io..... Scusa-
Andy scoppiò a ridere. 
-Vedi? Tu sei così.....
Io ti dico che provo qualcosa per te da mesi e tu mi chiedi scusa-
-Io…...
Tu cosa?!-
-Io provo qualcosa per te.
L'altro giorno sono scappato non perché non volevo baciarti, ma perché non potevo farne a meno-
Andy sospirò.
-Non è una situazione che sono in grado di gestire.
Come possiamo lavorare insieme come due professionisti se non riesco a starti vicino come se niente fosse?-
-È questo il problema?-
-Si.....Cioè, non solo-
-Allora qual è il vero motivo?-
-Io….... -
Il biondo lanciò uno sguardo veloce verso la casa alle loro spalle e questo bastò all'altro ragazzo per fargli capire quale fosse veramente il problema. 
-Loro non sanno nulla, vero?-
Il greco scosse la testa. 
-Ma..... Sei mai stato con altri ragazzi oppure io sono il primo?-
Andy non rispose, ma puntò nuovamente lo sguardo sulla punta delle sue scarpe.
-Andy...... –
-È uno sbaglio, è tutto uno sbaglio!-
-Cosa è uno sbaglio?-
-Io, tu, tutto questo!
Noi non dobbiamo.....non possiamo stare insieme, non così, non in quel modo, non importa quanto io lo desideri-
-È questo il problema allora? Tu pensi che quello che.... Proviamo sia sbagliato? 
Solo perché siamo entrambi due ragazzi?-
-Vuoi dirmi che non lo pensi anche tu?-
-Come può l'amore, il sentimento più puro, essere sbagliato?
Sei stato tu stesso a dirmi che l'importante è che io sia felice e lo stesso vale per te-
-Ma io non sono felice!!
Continuo a sentirmi sbagliato, un mostro.
L'unico momento  in cui mi sono sentito un po' meglio è stato quella sera con te, quando mi hai baciato, e mi è piaciuto così tanto che il giorno dopo mi sono sentito ancora peggio. 
Io non voglio ferirti, ma non posso continuare così-
-Così come?
Ci sono passato anch'io e sai qual è l'unico modo per non sentirsi più così sbaglia? 
Accettare quello che sei e smetterla di farsi del male da soli. 
Qualsiasi idiota può vedere che io e te siamo fatti per stare insieme.
Sono una persona migliore è più felice da quando mi stai accanto e, non so se anche io posso avere un influsso positivo sulla tua vita, ma se questo è l'unico motivo per cui stai rinunciando a darmi una possibilità allora sei un Idiota-
-Io sarei.....
Solo perché non la penso come te allora sarei un idiota?-
-Non perché non la pensi come me, ma perché stai scegliendo di essere infelice e nessuna persona intelligente lo farebbe-
-Io non.....
Non è tutto così semplice-
-E pensi che io non lo sappia? 
Pensi che io non ci sia passato? 
Che non abbia pensato anch'io di essere un mostro?
Ma non siamo mostri Andy, non siamo anonimi, siamo persone come tutte, non c'è nulla di sbagliato in noi.
Ma se tu non vuoi vederlo non sarò io a cercare di farti cambiare idea.
Sei libero di pensare quello che vuoi, la vita è la tua, ma è un peccato. 
Sai,  potremmo fare finta di niente, molti lo farebbero e non avrebbero tutti i torti, ma potremmo anche decidere di provarci e vivere la vita che ci meritiamo. 
La scelta sta a te, anche se oramai penso che tu abbia già deciso-
Mika non aspettò che l'altro rispondesse.
Era arrabbiato e deluso. 
Non si sarebbe mai aspettato un comportamento del genere da Andy,  proprio lui che diceva in continuazione che l'importante era essere felici, si stava negando da solo quella stessa felicità. 
-Ehi Mika, aspetta! -
Avrebbe voluto continuare a camminare, ignorando il richiamo del ragazzo, ma c'era qualcosa nella voce del greco che lo spinse a girarsi. 
-Aspetta.
Io non......Non volevo.....
La verità è che non so cosa fare.
Io.... Io ho paura Mika, tu ne hai mai? -
Il libanese sorrise, avvicinandosi lentamente al biondo. 
-Sempre, costantemente.
Ma non possiamo farci fermare dalla paura, a volte dobbiamo rischiare. 
Io voglio rischiare con te, tu ne vali la pena-
Il biondo si immobilizzò. 
Non poteva credere che quella scena stesse accadendo per davvero. 
Sembrava di essere in un qualche film, di quelli romantici che lui aveva accuratamente evitato per tutta la vita, eppure doveva ammettere che sentire Mika parlare in quel modo di lui gli scaldava il petto. 
-Nessuno mi ha mai detto nulla del genere-
-Dico solo quello che penso , lo sai-
Il sorriso che il riccio gli stava rivolgendo era la sua più grande debolezza e forse rischiare non sembrava più così assurdo. 
-Forse dovremmo provarci davvero allora-sussurrò un istante prima di baciarlo e poté sentire Mika sorridere sulle sue labbra.

Nota: Buonsalve bella gente.
Siamo giunti all'ultimo prompt di questo fantastico contest.
Questa storia è nata da un'idea che mi era venuta tempo fa mas che, per mancanza di tempo e una serie di altri motivi, mi ero ritrovata ad accantonare..
Quando ho visto questa citazione tra quelle del prompt non potevo non riprendere in mano questa storia cercando di darle un senso.
Purtroppo non ci sono propriamente riuscita e quindi è uscita questa mezza schifezza, il che mi dispiacde perchè questo era il prompt a cui tenevo di più dato che, come avrà notato chi mi conosce, io scrivo quasi sempre basandomi su canzoni.
Quindi direi che questo è più che altro un messaggio di scuse per chi ha letto questa cosa e di ringraziamento per quelle tre splendide persone che hanno indetto il concorso.
Ancora grazie
 
  
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