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Autore: _Ele_Luce_    26/02/2016    2 recensioni
Tratto dalla storia.
"Era notte. Pioveva, ma non faceva freddo.
Yoongi sedeva sul davanzale del balcone, le gambe a penzoloni, e ammirava la traiettoria delle gocce di pioggia nel cono di luce arancione dei lampioni. I suoi capelli biondi erano fradici e attaccati alla fronte, e il suo maglione, appesantito dall’acqua gli pendeva addosso come i vestiti di uno spaventapasseri nella tempesta. Yoongi era contento che piovesse, perché poteva piangere senza che nessuno lo notasse."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Min Yoongi/ Suga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte. Pioveva, ma non faceva freddo.
Yoongi sedeva sul davanzale del balcone, le gambe a penzoloni, e ammirava la traiettoria delle gocce di pioggia nel cono di luce arancione dei lampioni. I suoi capelli biondi erano fradici e attaccati alla fronte, e il suo maglione, appesantito dall’acqua gli pendeva addosso come i vestiti di uno spaventapasseri nella tempesta. Yoongi era contento che piovesse, perché poteva piangere senza che nessuno lo notasse.
Odiava quelle situazioni, vedere il suo piccolo Jungkook con Jimin, ridere e sederglisi in braccio con disinvoltura, scherzare, tirargli le orecchie per poi mostrargli uno dei suoi bellissimi sorrisi in segno di scusa. Era frustrante, soprattutto perché Jungkook non si accorgeva degli sguardi timidi del maggiore, del modo in cui lo fissava durante le prove, delle piccole attenzioni che gli riservava giorno dopo giorno da mesi.
Yoongi aveva la fortuna di riuscire a controllare le sue emozioni, le sfogava solo quando pioveva e poteva nascondersi, ma in quei momenti era difficile fermarlo.
“Kkwak jabajwo, nal anajwo,
Can you trust me, can you trust me                                                                                                          
Can you trust me
Kkwak kkeureoanajwo...”
Una voce inconfondibile e bellissima si aggiunse al ticchettio della pioggia. Yoongi ebbe un brivido, e sentì come un blocco al centro del petto.
“Kkwak jabajwo...” Le spalle di Yoongi vennero coperte da una coperta calda in pile.
“Nal anajwo...” La pioggia fu bloccata da un grande ombrello rosso.
“Can you trust me? Can you trust me? Can you trust me?” Jungkook si sedette accanto a Yoongi, con le gambe a penzoloni.
“Kkwak kkeureoanajwo...” Un braccio sottile ma forte avvolse le spalle di Yoongi.
“Va’ via” disse secco Yoongi scrollandosi la coperta di dosso. Lo sforzo che fece per non riprendere a piangere fu immenso. “No” rispose semplicemente il maknae, e sfoggiò uno dei suoi bellissimi sorrisi. Il maggiore avrebbe tanto voluto abbracciarlo forte e piangere, piangere a dirotto.
“Ti ammalerai” si limitò a dire invece. “Va bene” rispose sempre sorridendo il piccolo. Yoongi iniziava a innervosirsi. Gli occhi gli si inumidirono nuovamente.
“Non costringermi a portarti dentro con la forza” aggiunse poi, sull’orlo di una crisi di nervi. Jungkook si tolse la felpa e lasciò l’ombrello, esponendo entrambi alla pioggia. Yoongi si girò a guardarlo. “Che fai?” chiese stranito. “Semplice, cerco di ammalarmi.” rispose il minore, ancora con quel suo sorriso innocente.
Yoongi, ormai stufo, mise le gambe dentro il balcone e scese dal davanzale, poi prese Jungkook sulla spalla e lo trascinò come un sacco fino all’interno della casa, per poi buttarlo nel divano. “Ora vai e asciugati” gli disse seccato, e fece per tornare fuori quando qualcosa gli strinse il polso. O per meglio dire, qualcuno.
Jungkook lo aveva afferrato e lo tirava a se. “Ora mi dici cosa ti prende” disse, fattosi serio tutt’a un tratto.
“Lasciami!” Urlò Yoongi, e con uno strattone si liberò dalla presa dell’amico, poi uscì nuovamente in terrazzo e tornò a far penzolare le gambe giù dal davanzale.
Yoongi si vergognava molto dei suoi sentimenti, non sapeva come esternarli, e preferiva chiudersi in se stesso come un riccio piuttosto che parlare e rischiare un rifiuto. Rimase sul balcone per tanti minuti, continuando a piangere sotto la pioggia.
Quella voce, quella stramaledetta voce si fece sentire di nuovo. Un Jungkook canticchiante, asciutto e fornito di cibo apparve alle spalle di Yoongi. Teneva in una mano due pizzette di sfoglia calde e nell’altra l’ombrello. Si sedette di nuovo accanto al maggiore, gli diede una pizzetta e poggiò la testa sulla sua spalla, iniziando a mangiare come un piccolo coniglietto.
“Grazie” bofonchiò il maggiore iniziando a mangiare. Stavolta non si fermo dal piangere, e rimasero lì, in silenzio, uno appoggiato all’altro, come in un tacito accordo.
Passò mezz’ora, mezz’ora di pensieri che volavano e si dissolvevano tra le gocce di pioggia, senza uscire dalle bocche di nessuno dei due.
Jungkook si drizzò all’improvviso. Arrossì violentemente, senza apparente motivo, poi rimise le gambe nel balcone e si mise in piedi. Fece per andarsene, ma tornò indietro e lasciò un piccolo bacio delicato sulla guancia del maggiore, che sembrava ormai addormentato, poi rientrò in casa.

Yoongi aprì gli occhi e sorrise, perché il suo piccolo maknae non avrebbe mai scoperto che non dormiva, ma lui non avrebbe mai dimenticato. Mai.



SPAZIO AUTRICE
Buondì! E' la prima ff sulla yoonkook che scrivo, quindi oddio non so cosa ho prodotto :) Comunque per chi non l'avesse riconosciuta la parte in corsivo è il ritornello di Hold me tight dei BTS, che mi piaceva molto per questa storia.. E niente, se qualche povero disgraziato passa qui, che recensisca! Basta mi ritiro a mangiare :)
                                                                                                              -Ele


 
  
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