La scelta
Autore: ely
Prima parte
HANAMICHI:
Sono le 7 di un giorno speciale, speciale come il mio matrimonio. Un
matrimonio che sogno da quando avevo 16 anni, cioè quando inizia il liceo e
la vidi per la prima volta.
Mi fermo di scatto e mi risiedo sul letto. Sto mentendo, perchè non l'ho
sempre desiderato.
Mi rialzo e cerco nell'armadio un album di foto. Lo apro e la prima foto che
vedo è la sua, una persona che ho amato con tutto il cuore e che non ho mai
dimenticato, semplicemente l'ho relegata in un angolo del mio cuore,che ho
poi chiuso a chiave.
Ma oggi che dovrei essere l'uomo più felice del mondo, la tristezza mi
assale nuovamente e una lacrima solca le mie guance.
Quando me ne accorgo la asciugo con stizza; pensavo di essermi finalmente
liberato da questo dolore e invece ecco che ora si ripresenta più forte che
mai.
Ho sofferto molto ma, solo ora mi rendo conto che la colpa non è stata solo
sua (che non ha saputo darmi tempo), ma anche mia, che non ho avuto il
coraggio di affrontare una nuova vita insieme a lui.
Qualcosa mi distoglie dai miei tristi pensieri, il campanello.
Vado ad aprire la porta, convinto che siano Yohei e gli altri, venuti magari
a convincermi a non sposarmi. Un sorriso mi si forma mentre apro e di colpo
mi blocco quando vedo chi ha suonato.
E' passato molto tempo, ma lo riconoscerei tra mille.
Con uno sguardo triste mi chiede di entrare, ma io sono immobile , mentre un
unico pensiero continua a girarmi per la testa < E' lui. E' ritornato.
Non è un sogno, è proprio lui.... Kaede Rukawa>.
Poi di colpo faccio un passo avanti e mi accascio su di lui.
Chi l'avrebbe mai detto che un giorno io, Hanamichi Sakuragi, sarei svenuto
dopo aver rivisto il grande amore della mia vita.
E mentre lui mi prende in braccio e mi porta fino al divano, io , come in un
sogno, rivivo ogni singolo istante della nostra storia.
* * * *
RUKAWA:
Sono le 7 e mi avvicino con passo lento a quella casa così piena di
ricordi.
Non so ancora perchè sto andando da lui. Sono appena tornato dall'America e
qui ho avuto la più brutta notizia che potessi mai avere. Lui, il ragazzo
che amo con tutta l'anima si sta sposare.
In fondo non capisco perchè mi stupisco, sono passati anni dall'ultima
volta che ci siamo visti, precisamente 5.
Possono sembrare molti, ma a me sembra siano passati solo pochi giorni,
ricordo ancora le sue braccia che mi stringevano, i nostri baci, le nostre
lotte, ma soprattutto ricordo quando lui si avvicinava e mi diceva piano
"Ti amo, kitsune", erano i momenti più belli, per la prima volta
in vita mia mi sentivo importante.
Il suo ricordo mi scalda il cuore. Non sono più il ragazzo di una volta ,
l'esperienza in America mi ha cambiato, sono maturato, ma il mio sentimento
non è andato perso.
Io amo ancora quel do'aho, Hanamichi Sakuragi.
A pochi metri da casa sua mi fermo, non è giusto che io ora torni da lui e
gli dica che lo amo e non l'ho mai dimenticato .
Sto per tornare indietro , quando i momenti più belli della nostra storia
mi si affacciano alla mente.
No, devo andare da lui, devo parlargli, chiedergli scusa e sapere se per noi
due c'è ancora una possibilità.
Pochi passi e sono davanti alla sua porta e, proprio ora che lui è così
vicino a me, il coraggio mi abbandona.
Perchè per la prima volta mi sorge il dubbio che lui non mi ami più, che
ora ami Haruko come, se non di più , di quanto abbia mai amato me.
Buffo, so che si stanno per sposare , e solo ora penso alla cosa più
importante.
Scuoto la testa e suono il campanello. Pochi istante dopo vedo la porta
aprirsi e il mio cuore improvvisamente si ferma.
E' più bello di quanto ricordassi, si è fatto crescere i capelli e sta
meglio.
Vedo il suo viso pietrificato, non si aspettava certo di vedermi alla porta.
Abbasso gli occhi e chiedo tristemente "posso entrare?" . Lui non
risponde, è immobile .
Poi mi si avvicina e si accascia. Grazie alla mia prontezza di riflessi lo
prendo prima che cada e lo porto fino al divano. E' svenuto!
Le lacrime cominciano a solcare le mie guance , era da molto che non
piangevo, ma non mi interessa.
L'unica cosa importante di cui mi accorgo è che sto facendo soffrire il mio
Hanamichi.
Mi inginocchio accanto a lui e ripenso alla nostra storia.
FINE PRIMA PARTE
* * * *
Ciao a tutti. io sono Elisa e
Questa è la mia prima fanfic ,quindi vi prego di essere clementi, anche
perchè mi accorgo da sola che non è un granchè, ma prometto che andando
avanti cercherò di migliorare.
comunque ,se non l'avete capito, credo che la coppia Hanamichi e Rukawa sia
la migliore.
Per quanto riguarda i DISCLAIMER, I personaggi non sono miei ma del grande
Takehiko Inoue, e io non ci guadagno niente( e chi, d'altra parte pagherebbe
per leggere le mie stramberie...sob).......
Scusate se questo primo capitolo è cosi corto, ma è una specie d'introduzione,
gli altri saranno, o almeno spero, un po' più lunghi.
ORA VI SALUTO, UN BACIO
Seconda parte
LA LORO STORIA:
La prima volta che Rukawa vide Hanamichi fu il primo giorno del liceo,
quando quest'ultimo lo colpì sul terrazzo della scuola, e questo a causa di
una semplice ragione. Infatti Hanamichi era innamorato di Haruko, la quale a
sua volta era innamorata di Rukawa, che però la snobbava, come d'altronde
snobbava tutte le sue fans (senza offesa, ma quando si comportava così era
davvero antipatico).
Lui, indifferente e freddo come pochi, rimase per la prima volta colpito da
qualcuno. ( Era la prima volta che qualcuno lo scuoteva sul serio dalla sua
indifferenza!)
Lo colpì la sua vitalità, la sua energia,la sua passione,la sua
spontaneità,e la sua grinta; era come se in Hanamichi scorresse il fuoco
nelle vene;in poche parole era il suo esatto opposto.
Invidiava quella testa rossa per come affrontava la vita, sempre in modo
allegro e spensierato.
In un certo senso fu più o meno un colpo di fulmine, anche se non l'
avrebbe mai ammesso a nessuno(e comunque a chi avrebbe mai potuto dirlo, lui
non aveva amici!)
E poi lui non poteva legarsi a nessuno, lui era nato solo per giocare a
basket, e quando non giocava dormiva. Già,il basket. L'unica cosa che lo
facesse sentire importante, era l'unica cosa che ancora lo teneva collegato
alla realtà . Senza di questo probabilmente sarebbe andato alla deriva già
da molto tempo.
Ricordava tutti gli sforzi per arrivare ad essere uno dei migliori giocatori
della prefettura di Kanegawa (anzi, dell'intero paese) ; anche se questi
sforzi non gli avevano pesato, anzi gli piaceva allenarsi.
Ed invece quel do'hao di sforzi ne faceva ben pochi, anche se c'era da
riconoscere che aveva del talento.
Certo non era al suo livello, ma se solo si fosse sforzato di più ce
l'avrebbe comunque fatta.
Il pensare che aveva iniziato a giocare a basket solo per conquistare Haruko,
gli dava molto fastidio, anche se si ripeteva in continuazione che a lui non
interessava niente, per lui poteva fare quello che voleva.
Quello che Rukawa non poteva immaginare era che quel pallone arancio aveva
aiutato anche Hanamichi.
Infatti la vita di Hanamichi era sempre stata un completo fallimento;la
morte dei genitori( il padre era morto senza che lui riuscisse a salvarlo,
mentre la madre era morta nel darlo alla luce), innumerevoli rifiuti da
parte delle ragazze ai tempi delle medie (50!), e tante, troppe risse di cui
non ricordava nemmeno la metà( e neanche le ragioni).
Sa la sua vita al liceo prese una svolta diversa fu grazie al basket, che
gli diede l'opportunità di mostrare che non era solo un esibizionista ed
uno a cui piaceva fare a botte ma che aveva anche a lui delle doti
nascoste(con questo non voglio dire che il suo comportamento cambiò
totalmente, anzi, continerà a fare a botte, però solo con Rukawa...,mentre
per quanto riguarda l'esibizionismo, non c'è niente da fare... le brutte
abitudini sono dure a morire!!).
Il loro rapporto fu inizialmente molto conflittuale, infatti in ogni
allenamento, o per colpa di uno o per colpa dell'altro(più per colpa di
Hanamichi in verità) , finivano sempre per picchiarsi, con grande
disperazione dei compagni.
Hanamichi non sopportava il fatto che il volpino fosse così freddo e
distaccato( e soprattutto più bravo di lui) , mentre Rukawa odiava sentire
l'altro pavoneggiarsi definendosi il grande tensai , anche perchè
disturbava l'allenamento( come se le sue fans fossero silenziose).
E se non si picchiavano, si offendevano in continuazione chiamandosi "do'hao"
e " baka kitsune".
Quello che nessuno poteva immaginarsi erano i pensieri che affollavano la
mente di Rukawa(sinceramente credo che nessuno sapesse che Rukawa pensava).
Infatti, in un certo senso, provava piacere nel sentire la vicinanza di
Hanamichi(gli dava calore), anche se solo nel prendersi a pugni, ed inoltre
restava molto ferito nel sentire l'altro dire che l'odiava.Tutto ciò
provocava in lui molta confusione.
Ma , essendo una persona che non aveva dimestichezza con i sentimenti (era
stato per troppo tempo abituato a trattenere le emozioni), non riusciva a
comprendere che questi turbamenti significavano che si stava innamorando di
quella testa rossa.
E così continuava la sua vita , cercando di non pensare a quella voce che
continuava a ripetere il nome di Hanamichi.
Fu un episodio successo qualche di tempo dopo che gli permise di capire la
reale portata dei suoi sentimenti.
Finiti gli allenamenti, Rukawa stava tornando a casa, quando si accorse di
aver dimenticato in palestra le chiavi di casa.
Visto che i suoi genitori erano in viaggio per lavoro(come accadeva spesso),
fu costretto a tornare a scuola. Stava entrando negli spogliatoi, quando due
voci provenienti dall'interno lo bloccarono. Una era di Hanamichi mentre
l'altra era del suo inseparabile amico, Yohei.
"Allora Hanamichi, cos'è successo oggi?" chiese il ragazzo
rivolto all'amico."Niente, Yohei, cosa intendi?" chiese il rossino
stupito dalla domanda.
"Oggi sei stato tutto il tempo tranquillo, di solito tu e Rukawa vi
picchiate almeno una volta prima della fine degli allenamenti, invece oggi
non hai neanche risposto ai suoi insulti". Fuori il volpino si stava
chiedendo la stessa cosa.
"Non capita neanche che tutti i giorni venga in palestra Haruko a
vederci mentre ci alleniamo! Volevo farle vedere i miei progressi e quindi
non avevo tempo per litigare con quella stupida volpe, tutto qua".
Yohei scoppiò a ridere sentendo la risposta.
Invece la kitsune si sentì gelare,il suo cuore perse un battito, avrebbe
voluto entrare e prenderlo a pugni.
"Complimenti Hana, adesso però è tardi, andiamo, altrimenti chi la
sente mia madre"
Rukawa fece appena in tempo a nascondersi , che i due ragazzi passarono da
lì.
Sconvolto per quanto aveva appena sentito, il ragazzo si diresse verso la
panchina barcollando.
Inizialmente cercò di dirsi che non gliene importava niente, che Hanamichi
era solo uno sbruffone e nient'alro, ma poi capì che stava mentendo a se
stesso.
Sentì quindi montare la rabbia dentro di se per due ragioni. Primo perchè
a quell'idiota non importava niente di lui, come a tutti gli altri, e poi
perchè Hanamichi pensava solo ad Haruko.Per la prima volta in vita sua si
scopriva geloso di qualcuno.
Senza che se ne rendesse conto, quel do'hao era entrato nella sua testa fino
a farlo innamorare ed ora era completamente dipendente da lui. Non riusciva
neanche a fare a meno delle loro schermaglie quotidiane , era l'unico modo
per averlo vicino; in un certo senso lo faceva quasi apposta a provocarlo. E
tutto questo lo terrorizzava.
Ma la cosa che più lo spaventava era che non aveva nessuno con cui
confidarsi, a cui chiedere aiuto.
In tutta la sua vita era sempre stato sulle sue, convinto che gli amici non
servissero,che stava bene anche così,che per andare avanti gli bastasse
solo il basket.
E poi nella sua vita c'erano state troppe delusioni, aveva preferito
evitarne delle altre
Ed ora si accorgeva di avere sbagliato tutto. Perchè per paura di soffrire,
si era isolato, ed ora soffriva molto più del normale.
Senza rendersene conto cominciò a piangere(erano anni che non piangeva!)
per la sua solitudine e per il suo amore impossibile.
Si asciugò le lacrime col la mano e si alzò dalla panchina. Sapeva che
quella sarebbe stata la lotta più difficile di tutta la sua vita.
Non poteva certo andare da Hanamichi e dirgi"Ti amo!"; nella
migliore delle ipotesi sarebbe stato preso in giro per tutta la vita, nella
peggiore l'altro avrebbe anche potuto anche ucciderlo a forza di pugni(non
mi stupirei!).
La cosa più importante era per ora conquistare la sua fiducia, il che
coincideva col diventare suo amico ( anche se lui non aveva la minima idea
di come si comportasse un amico) .
Sicuramente non sarebbe stato facile, ma non aveva nulla da perdere.
Ormai aveva accettato completamente i suoi sentimenti.Non c'era niente di
male in essi.
Decise che non voleva aspettare oltre.Avrebbe parlato con Sakuragi il giorno
dopo, alla fine degli allenamenti ,quando tutti se ne fossero andati,
sperando che quest'ultimo non si sarebbe opposto a tutto ciò;al massimo, se
Hanamichi si fosse rifiutato di dargli retta, avrebbe potuto dirgli che lo
faceva per il bene della squadra( il che era in parte vero). Con queste idee
per la testa si incamminò verso casa finalmente in pace con se stesso dopo
molto tempo.
In quel momento l'oggetto dei suoi desideri era a letto e stava dormendo
beato(sognando la sua Haruko), ignaro di quello che sarebbe successo il
giorno dopo.
FINE SECONDA PARTE
* * * *
Rieccomi a voi per il secondo capitolo, prima di tutto devo dirvi alcune
cose:
1 - mi rendo conto che Rukawa è "out of character", ma mi piace
pensare che in fondo non sia così freddo come appare (anche se non
diventerà mai espansivo come Hanamichi)
2 - inizialmente avevo deciso che Rukawa avrebbe parlato con qualcuno prima
di capire i suoi sentimenti (non so perchè ma avevo pensato a Mitsui o
Kogure), poi però ho pensato che se parlava con loro non era più così
solo, e siccome questo mi servirà più avanti ho dovuto cambiare i miei
piani
3 - mi scuso anche per il comportamento di Hanamichi, ma saprà farsi
perdonare
4 - non so se la madre di Hanmichi è veramente morta, ma in questa fic mi
serviva
Per quanto riguarda i DISCLAIMER, I personaggi non sono miei ma del grande
Takehiko Inoue, e io non ci guadagno niente
Ora vi lascio.
UN BACIO