Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: floricienta    26/02/2016    1 recensioni
“Facciamo una scommessa.” ansimò Jem e Will rizzò subito le orecchie a quella parola. “Un piccolo combattimento corpo a corpo. Se in cinque minuti riesco a sbatterti al tappeto, allora facciamo una pausa, altrimenti andremo avanti ad allenarci.”
Will teneva i muscoli della mano tesi intorno all'elsa dell'arma; un ricciolo gli si era appiccicato alla fronte e con un piccolo soffio lo mandò indietro, quasi scocciato.
“Credi di riuscirci?”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: James Carstairs, William Herondale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao fandom di Shadowhunters! Sono tornata con un'altra Heronstairs semplice semplice e spero tanto tenera xD
Questa storia racconta un episodio che ho accennato in una mia precedente oneshot "Ovunque sarai tu ci sarò anche io" che invito a leggere (non è necessario sapere cosa succede lì per comprendere questa, è solamente pubblicità lol). Mi fareste molto contenta se potessi ricevere dei commenti per sapere cosa ne pensate, se il vostro cuore ha fatto boom boom o altre cose del genere ahaha ringrazio tutti quelli che lo faranno, che leggeranno, metteranno nei seguiti ecc...
Buona lettura!
Flor ^w^

 
LA SCOMMESSA

 

Will aveva un ghigno dipinto sul volto mentre non toglieva lo sguardo dal suo rivale Jem.
Le perle di sudore ricadevano dalla fronte fino al mento, il fiato era leggermente accelerato e il petto si alzava ed abbassava più veloce del normale colto dall'eccitazione del momento.
Le mani – anch'esse leggermente sudate – tenevano ben salda la presa sull'elsa della spada, i piedi erano ancorati al pavimento pronti a scattare per un affondo.
“Non puoi battermi se continui a muoverti così.” la voce, nonostante non fosse ancora quella di un ragazzo sviluppato, era minacciosa ed intimidatoria.
“È solo un allenamento, Will.”
Jem aveva già il fiatone e i muscoli delle braccia indolenziti. Malgrado fosse, appunto, solo un allenamento giornaliero, l'altro Nephilim stava combattendo come se avesse davanti un demone. Per quanto lo trovasse divertente, il suo corpo chiedeva venia.
“Perché non facciamo una pausa?” propose James.
“Neanche per sogno!”
Will balzò in avanti, con la spada per l'esercitazione – quindi non affilata – puntata contro l'addome dell'altro. Gli uscì un urlo dalla bocca mentre avanzava e finì per mancare il bersaglio che si scansò giusto qualche attimo prima di poter essere colpito.
Jem gli diede una gomitata, facendolo barcollare, ma subito si rimise in posizione.
“Davvero, sono stanco.” si lamentò ancora il ragazzino con una ciocca di capelli che gli ricadde davanti agli occhi.
Da qualche tempo Will aveva notato che il colore dei suoi capelli stava cambiando giorno dopo giorno, lasciando il posto a ciocche argentee invece dei capelli neri a cui si era abituato appena arrivato all'Istituto. Lo stesso stava accadendo con le sue iridi, anch'esse non erano più completamente nere, ma c'erano delle striature argentate che gli davano un fascino tutto suo per quanto sapesse che era causato dalla droga che era costretto ad assumere.
“Non smetterò fin quando non ti avrò messo con le spalle al muro.” un piccolo ringhiò fuggì fuori dalle labbra di Will.
“Allora potrebbe volerci molto più tempo del previsto.”
Sapeva che Jem lo stava punzecchiando e la cosa gli mandava una scarica di adrenalina ancora maggiore.
La sua lama tagliò l'aria prima di sbattere contro quella dell'altro ragazzino con un rumore assordante e seguirono tre colpi da parte di uno e tre parate da parte dell'altro.
“Facciamo una scommessa.” ansimò Jem e Will rizzò subito le orecchie a quella parola. “Un piccolo combattimento corpo a corpo. Se in cinque minuti riesco a sbatterti al tappeto, allora facciamo una pausa, altrimenti andremo avanti ad allenarci.”
Will teneva i muscoli della mano tesi intorno all'elsa dell'arma; un ricciolo gli si era appiccicato alla fronte e con un piccolo soffio lo mandò indietro, quasi scocciato.
“Credi di riuscirci?”
“Non farei lo spavaldo se fossi in te.” Jem inclinò il capo, lanciando la spada lontano da lui. L'altro Nephilim lo imitò.
“Preparati, Jem.”
Senza neanche mettersi in posizione, Will si lanciò contro il compagno. Seguirono schivate continue a tutti i suoi tentativi di afferrarlo.
“Come pretendi di sconfiggermi se continui a scappare?”
“Hai ragione, Will.”
Il ragazzo dagli occhi blu sussultò per un istante. Anche lui stava subendo la stanchezza sul suo corpo, ma non aveva proprio voglia di andare a studiare sui libri, preferiva di gran lunga rimanere con Jem a lottare fino all'ora di cena. Inoltre, adorava rimanere in compagnia di quel ragazzino che lo sapeva trattare come nessuno era mai riuscito prima.
Ammise a se stesso che parte dell'eccitamento fosse dovuto a lui.
Scacciò via tutti i pensieri prima di tornare ad attaccare. Provò a mirare allo stomaco, ma il suo pugno venne fermato e sentì la stretta robusta che gli schiacciò le dita e dovette far un grande sforzo per liberarsi.
Jem gli sorrise come per prendersi burla di lui.
Se dei colpi diretti non funzionavano, allora doveva usare la strategia, cosa per cui non era decisamente portato. Preferiva buttarsi nel bel mezzo della battaglia ad affrontare qualsiasi cosa piuttosto che rimanere a riflettere e perder tempo.
Proprio mentre stava pensando a queste cose, il piccolo corpo di Jem gli si scagliò contro; le sue mani delicate erano sulle proprie spalle che cercavano di spingerlo e ci riuscirono dato che Will indietreggiò di qualche passo.
Prontamente, però, Will mise le braccia tra sé e il petto dell'altro per fare leva e allontanarlo. Non appena ci riuscì, lo vide barcollare e subitò agì per vincere quel piccolo scontro.
Si lanciò contro l'altro che spalancò gli occhi, sicuramente con il timore che sarebbe stato sconfitto a breve e, non appena gli mise le mani addosso, lo sentì tossire.
Non ci diede molto peso, ma al primo colpo ne seguì un altro e un altro ancora.
“Jem?! Stai bene?”
Will si preoccupò all'istante, gli occhi puntati sul suo compagno di addestramento che si era portato entrambe le mani davanti alla bocca. Fortunatamente non sembrava esserci traccia di sangue, ma forse avevano esagerato comunque per la resistenza del suo corpo.
Gli mise una mano sul braccio, serrandola intorno alla stoffa.
“Vado a chiamare Charlo-...”
Non riuscì a finire la frase che si sentì preso per le cosce e improvvisamente l'unica cosa che riuscì a vedere fu il soffitto. Poco dopo gli si pararono davanti gli occhi metà argentati e metà neri di Jem che era sdraiato sopra di lui con uno sguardo assolutamente beffardo.
“Ho vinto io.”
“Non ci credo. Non ritenevo Jem Carstairs capace di tali bassezze.”
“Invece, io ero completamente certo che a Will Herondale piacessero questo tipo di azioni. Ho pensato: perché non accontentarlo con uno dei suoi insegnamenti?”
“Sei spregevole.”
“Solo perché sei stato sconfitto.”
“Oh beh, tanto ero stanco anche io.”
Entrambi fecero una piccola risata e si misero a sedere contro il muro. Avevano il fiatone e cercarono di tranquillizzarsi oltre ad asciugarsi il sudore che colava lungo la loro pelle con la manica della maglietta.
“Sono ancora scioccato.” dichiarò Will, stiracchiandosi le gambe irrigidite.
“Volevo solo convincerti a fare una pausa.” gli sorrise Jem mentre prese a sventolarsi con il bordo della maglia fino a scoprire lo stomaco, anch'esso imperlato di sudore.
Gli occhi del moro si posarono per un attimo su quella pelle bagnata che metteva in mostra i primi cenni di muscoli sul torace, ma subito guardò da un'altra parte colto da un lieve rossore sulle gote.
Dovette ammettere che ormai da qualche tempo l'eccitamento della battaglia non era l'unica cosa che gli accendeva Jem.
Se da una parte se ne vergognava, dall'altra pensava che era solamente un ragazzino di quasi quattordici anni e che, quindi, il suo corpo iniziava a reagire a cose di cui non era a conoscenza prima. Anche quando era stato atterrato aveva dovuto controllare il tono della propria voce per non cedere all'evidenza.
“Ti ho spaventato?” chiese poi Jem in modo serioso e con una punta di tristezza, come se avesse compiuto un gesto disdicevole.
Il volto di Will scattò subito verso di lui, con un piccolo balzo al cuore. Certo che l'aveva preoccupato, aveva già captato la propria calma che se ne andava via saltellando con lui che non riusciva a raggiungerla neanche volendo con tutto lo spirito.
“No.” si limitò a rispondere.
“Menomale.” il ragazzino fece un sospiro di sollievo – ben sapendo che non era vero quello che gli aveva detto – prima di sorridergli ancora. “Scusa comunque.”
Will scosse il capo con un piccolo sorriso stampato sul viso.
Senza neanche pensarci, portò una mano dietro al capo dell'altro e infilò le dita tra i suoi capelli neri dalle venature argentee, raccogliendone qualcuna tra di esse. Lo accarezzò dolcemente sotto il suo sguardo curioso e sorpreso.
Subito dopo fece leva con l'altra mano sul pavimento e avvicinò la propria bocca a quella di Jem e gli schioccò un bacio lieve.
Non appena si ritirò, osservò gli occhi allibiti del Nephilim che non sapeva come reagire.
I secondi passarono scanditi dai battiti dei cuori scossi di entrambi e, solamente quando Jem rilassò il viso per porgergli un sorriso, Will accostò di nuovo le labbra alle sue.
Jem gli poggiò una mano sul petto e l'altra intorno al collo, mentre lui lo spingeva di più contro di sé con la mano nella sua capigliatura. Le labbra premettero di più tra di loro e impararono a conoscersi per la prima volta.
I gesti erano impacciati da parte di entrambi perché non avevano mai dato un bacio in tutta la loro vita, ma pian pian diventò naturale. Era un insieme di baci dolci e leggeri, un'armonia di morbidezza che li fece palpitare.
Quando si staccarono definitivamente erano arrossati e imbarazzati, ma si sorrisero a vicenda prima di guardare da un'altra parte alla ricerca di qualcosa da dire.
Fu così che passarono i minuti e nessuno dei due accennava ancora a parlare, fino a quando Will non si rimise in piedi e riprese la spada in mano.
“Bene, la pausa è finita. Riprendiamo l'allenamento.” lo sguardo nei suoi occhi aveva la scintilla di un sentimento che aveva appena cominciato a sbocciare.
Jem sbuffò e fu costretto a brandire di nuovo l'arma.
Si misero in posizione con i muscoli pronti a ricominciare.
Will partì subito con un affondo, che venne scansato senza alcuna preoccupazione.
“Sai, Will? Dovresti combattere così come baci.”
Il Nephilim dagli occhi blu rimase interdetto, non sapendo se sentirsi insultato per il suo stile di lotta o lodato per come sapeva baciare.
L'unica cosa che fece, fu quella di allentare la presa sull'elsa proprio mentre veniva disarmato e, dato che il rossore lo colpì fortemente sulle guance, cercò di nascondere il suo imbarazzo nel bacio a cui fu costretto Jem, che non si oppose, ma si strinse ancora di più a Will lasciando cadere per terra la sua spada.









 

 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: floricienta