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Autore: Cai7lyn_ef    26/02/2016    2 recensioni
Dal testo:
"Hisaki e Akira ondeggiavano piano sul posto al ritmo di un lento come se il resto del mondo intorno a loro avesse smesso di esistere.
Non parlavano, semplicemente si lasciavano trascinare dalla musica [...]
I loro sguardi erano allacciati e i loro visi si avvicinarono finchè i due non si scambiarono un leggerissimo bacio a fior di labbra.
E in quel momento si sentirono immensamente e perfettamente felici."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Note: Questa storia prende avvio dopo la fine di "Per Sempre" bellissima fanfiction conclusiva di una trilogia originale di Burupya , se volete leggere come tutto è iniziato andate qui . Ovviamente questa storia è stata pubblicata con il consenso dell'autrice, alla quale i personaggi appartengono :)
Se non temete piccoli spoiler e riferimenti all'originale potete leggere la one shot indipendentemente dalla trilogia d'origine (che io comunque vi consiglio perchè è davvero bella e in questo modo si chiude un cerchio;) )

 
Happily Ever After

Era su una barca enorme con Akira, loro due soli soletti in mezzo al mare, stesi sul ponte a farsi le coccole. Il sole illuminava i loro corpi intrecciati. Era impegnato in un complesso gioco di lingue quando una sirena iniziò a suonare insistentemente; all’inizio tentarono di ignorarla, ma presto quel rumore si fece sempre più vicino. Hisaki alzò seccato la testa sbiancando di colpo… Il Titanic stava andando loro addosso!!!!
 
Si svegliò all’improvviso, strappato da quel sogno tanto piacevole quanto assurdo dalla suoneria della sua sveglia e allungò la mano sul comodino per mettere fine a quello strazio. Riuscì ad afferrare il cellulare al secondo tentativo e lo spense  per poi accasciarsi sul letto e massaggiarsi stancamente gli occhi.
Strano che Akira non si fosse svegliato con tutto quel casino; tastò al suo fianco, stupito di non trovare il famigliare calore del compagno e si guardò intorno.
Quella non era la sua camera, decisamente no!
La consapevolezza colpì Hisaki come uno schiaffo, o un incantesimo decisamente potente, in piena faccia; si tirò a sedere sul letto con gli occhi sbarrati.
Cazzo …
Cazzo, cazzo, cazzo …
“Cazzo, è il giorno del mio matrimonio!!!”
 
Da quando avevano festeggiato il suo compleanno e Akira gli aveva fatto la proposta erano trascorsi sei mesi, sei mesi durante i quali a Hisaki era parso di vivere su una nuvola. Superato l’intontimento iniziale, la sua mente aveva iniziato a mettere in ordine ogni mattoncino e il ragazzo era arrivato alla consapevolezza che:
Primo, aveva un gatto, un micetto adorabile e con gli occhi di colore diverso che accarezzava per ore.
Secondo, lui e il suo ragazzo avevano due biglietti di sola andata per la Spagna.
E terzo, non stavano partendo per un viaggio di piacere o meglio, non solo; si sarebbero sposati, suggellando la loro unione nata un po’ per caso, messa alla prova in mille modi diversi eppure così forte da aver superato ogni ostacolo.
Al solo pensiero iniziava a sorridere come un ebete!
Pensava di aver provato ogni sfumatura della felicità con Akira al proprio fianco, eppure si riscopriva a provarne di nuove e inaspettate al solo pensiero di ciò che stava accadendo.
Amava troppo quell’uragano di ragazzo che tanto si divertiva ad imbarazzarlo con i commenti meno opportuni e sapere che sarebbe stato per sempre suo, in ogni senso, lo faceva sentire completo…
Finalmente a casa.
 
Circondato dal rombo dei motori dell’aereo in decollo Akira si fermò un attimo a pensare: la sua vita era cambiata in cos’ tanti modi da quando aveva conosciuto Hisaki che chiedergli di sposarlo gli era venuto naturale come respirare e guardando quel finto duro del suo ragazzo dormire come un bimbo usando la sua spalla come il più comodo dei cuscini gli fece comprendere quanto quella fosse stata la scelta migliore.
Una vita senza Hisaki non riusciva nemmeno ad immaginarla.

 
Tornando al presente il mangaka si trovava nel panico più totale; ripresosi totalmente dallo spavento dovuto alla sveglia del cellulare si aggirava nella stanza, facendo avanti e indietro tra l’armadio e il letto quasi a scavare un solco nel pavimento. Pian piano i ricordi della notte precedente si fecero più vividi: erano usciti per il loro addio al celibato e si erano separati presto per prepararsi al meglio alla giornata estenuante del matrimonio. Akira era andato nella loro nuova villetta, mentre lui aveva dormito nello stesso hotel in cui alloggiavano i suoi genitori. Tutto a causa di quella stupida tradizione per cui gli sposi devono stare separati la notte prima delle nozze! Solo perché il biondino non voleva sapere nulla della preparazione della sua “sposa” (da mesi ormai Akira si divertiva fin troppo a punzecchiarlo chiamandolo “sposina”).
Ed ora il grande momento era arrivato!
Un lieve bussare alla porta lo distolse da quel groviglio di pensieri e il viso sorridente di sua madre Miyoko fece capolino da dietro lo stipite. La donna si precipitò dal figlio, stringendolo forte tra le braccia.
“Come sono emozionata!!! Oggi il mio bambino si sposa!!!”
Qualche lacrima fece capolino tra le ciglia scure e Hisaki l’abbracciò nuovamente.
La donna si scostò, battendo le mani con rinnovato entusiasmo.
“Bene Hisaki, diamoci una mossa che abbiamo solo quattro ore prima della cerimonia!”
Un sospiro abbandonò le labbra del giovane: sarebbe stata una lunghissima mattinata.
 
I genitori di Hisaki avevano raggiunto i due fidanzatini dopo nemmeno una settimana dal loro trasferimento in Spagna: Miyoko era a dir poco su di giri all’idea di un matrimonio e Yuriy era semplicemente felice che il figlio avesse finalmente ritrovato la serenità, poco importava che a dargliela fosse un uomo.
Con una tale squadra dietro le spalle non stupisce che i ragazzi fossero riusciti ad organizzare la cerimonia in poco più di un paio di settimane. A poco a poco tutte le persone a loro più care si erano unite ai preparativi: Satoshi, Alex e Selina avevano dato un grande aiuto alla coppia sostenendola in ogni sua scelta.

 
Miyoko ronzava attorno al figlio come un’ape particolarmente operosa, togliendo l’abito dalla propria confezione e stendendolo con cura sul letto sfatto, mentre Hisaki cercava di non affogarsi per il panico nella tazza di tè che stava sorseggiando.
Sua madre gli aveva categoricamente impedito di pettinarsi con la sua solita acconciatura anti-gravità ed ora i suoi capelli erano ordinatamente tenuti indietro da mezzo quintale di gel.
“Mamma, sei sicura che tutto ciò sia necessario? Insomma, la levataccia, i capelli… E TI PREGO FAMMI IL FAVORE DI STARE FERMA UN SECONDO!”
Gli si stavano incrociando gli occhi a furia di provare a star dietro ai movimenti di Miyoko che, udito l’ordine del figlio, si fermò inebetita nel bel mezzo della stanza per poi lanciargli uno sguardo che, se solo quello scricciolo di donna fosse stato dotato di una qualche sorta di magico potere, lo avrebbe incenerito sul posto.
Hisaki si fece piccolo piccolo sulla sedia.
“Ok, scusa, come non detto… Continua pure”
La donna si portò le mani ai fianchi.
“Tesoro, certo che è necessario!!! È il tuo matrimonio, e potrai vivere quest’emozione una volta sola nella vita e…”
“Mamma esiste il divorzio”
Il solo pensiero di essere separato da Akira lo fece rabbrividire.
“Quanto sei sciocco a volte Hisaki! Un amore come quello tra te e Akira non si vede tutti i giorni. E non venirmi a parlare di divorzio! Rimane il tuo matrimonio ed è un passo importante e tutto deve essere perfetto…”
Hisaki smise di ascoltarla alla quindicesima prova a favore del fatto che ogni singolo momento di quel giorno doveva essere pianificato alla perfezione.
Chissà cosa stava combinando Akira…
 
Nella villetta affacciata sul mare tutto andava per il meglio. Akira si era svegliato con calma, stirando con calma le braccia indolenzite; quella mattina si sentiva stranamente sereno.
Aveva accarezzato distrattamente il micio che aveva dormito al suo fianco, occupando la metà del letto dove solitamente riposava Hisaki ed era andato in cucina.
Ne era uscito dopo un’abbondante colazione a base di pane e marmellata, torta, Kinder fetta al latte e the molto dolce.
Poi si era rinchiuso nella cabina armadio per prepararsi: doveva e voleva essere bellissimo per l’uomo che amava così tanto. Talvolta aveva paura che quel calore che sentiva dentro gli avrebbe fatto esplodere il cuore, ma se era quello il prezzo da pagare per stare per sempre accanto ad Hisaki, bhè, era pronto a pagarlo.
Tanto era già morto una volta, era finito in ospedale, aveva visto il suo amore dimenticarlo: cos’altro avrebbe potuto capitargli?
Mentre rifletteva si aggiustò la cravatta, osservandosi nello specchio: doveva ammettere di essere un gran figo!
I capelli biondi ben pettinati  gli solleticavano il collo, la camicia e i pantaloni di lino nero gli ricadevano morbidamente sul corpo, in contrasto con la cravatta bianca.
Una risatina gli increspò le labbra al pensiero che la sua “sposina”, come da tradizione, sarebbe stata vestita di bianco; non era una trovata particolarmente originale, ma l’idea gli era piaciuta troppo per scartarla.
Con un sorriso enorme stampato in faccia scese al piano terra a cercare Akito e insieme al maggiordomo si assicurò che sulla spiaggia tutto fosse pronto. Non restava altro che aspettare gli invitati e la “sposa”.
 
Nella camera dell’hotel Hisaki stava vivendo il suo piccolo dramma personale: lui era pronto, ma la macchina non ne voleva sapere di arrivare!
In preda all’ansia il giovane mago iniziò a respirare affannosamente finché Selina, sopraggiunta dopo un disperato S.O.S. telefonico di Miyoko, non gli chiuse la bocca con un sacchetto di carta.
Mentre Hisaki tornava finalmente lucido un clacson suonò in strada.
“La macchina è arrivata figliolo, la vera avventura inizia ora!”
Yuriy si scostò dalla finestra aperta fissando il figlio negli occhi e dandogli un paio di vigorose pacche sulle spalle. Hisaki sbiancò di colpo e deglutì rumorosamente.
“O-ok… A-andiamo”
 
Il fatto che Hisaki fosse in ritardo di quasi un’ora non infastidì più di tanto Akira: anche il ritardo della “sposa” faceva parte di quelle adorabili piccole tradizioni che caratterizzavano i matrimoni.
Quando il ritardo raggiunse l’ora e mezza il biondino iniziò seriamente a preoccuparti e il fatto che Selina fosse sparita non fece che mettergli più agitazione; iniziò a stropicciarsi innervosito le mani, a lisciarsi i vestiti e a guardare ossessivamente la strada dalla quale nessuna auto faceva capolino.
Dopo quasi due ore la maestra di Hisaki ricomparve e il rombo di un motore raggiunse le orecchie di un Akira ormai nel panico più totale: aveva iniziato a pensare che il suo fidanzato fosse fuggito con qualche abbronzatissimo palestrato da spiaggia!
E invece era arrivato. Eccolo lì, che camminava lentamente verso di lui, in pantaloni e camicia bianca, i primi bottoni lasciati aperti lasciavano intravedere il petto scolpito da anni di palestra. I suoi occhi rossi brillavano d’emozione, attraversati da un fuoco inestinguibile fonte della sua magia.
Akira era attratto da quello sguardo come la limatura di ferro da una calamita.
Fissò gli occhi verdi in quelli brucianti del compagno e il pensiero che da lì a poco si sarebbero ufficialmente appartenuti per sempre gli riempì il petto di pace.
Hisaki si fermò al suo fianco sotto l’arco di rose rosse che era stato preparato sulla spiaggia, mentre lo sciabordio tranquillo delle onde andò a sostituire la musica della marcia nuziale.
Gli invitati si sedettero e i due sposi si girarono verso il celebrante.
 
La cerimonia fu tutto sommato breve e Hisaki ed Akira la trascorsero tenendosi per mano.
Dopo che l’ufficiale ebbe fatto firmare loro una montagna di scartoffie (ad Akira venne un crampo alla mano ed iniziò a capire come dovesse sentirsi Hisaki a fare autografi alle fiere), i due novelli sposi furono circondati dai pochi invitati per le congratulazioni.
Poi Selina li portò in disparte, trascinandoli dietro ad uno scoglio.
“Bene ragazzi è il momento di ufficializzare la vostra unione!”
Akira la guardò sconvolto.
“Selina, ma se abbiamo appena finito di firmare documenti dopo un’ora di cerimonia! Più ufficiale di così!”
La donna gli lanciò un’occhiata tagliente che lo fece ammutolire, poi unì le loro mani circondandole con le sue.
“Akira, ormai tu e Hisaki fate parte di una realtà ben più ampia di quella delle persone comuni, ciò che avete vissuto da quando vi siete conosciuti ne è la prova. Quindi è giusto che il vostro matrimonio sia benedetto con la magia, una magia antica di unione.”
Il suo tono si era fatto incredibilmente serio.
“È per questo che sono qui Selina”
I due giovani si girarono stupiti verso quella voce: certo non si aspettavano di trovarsi di fronte Mark! Avevano invitato anche lui alle nozze, ma l’alter ego di Hisaki aveva rispedito al mittente le partecipazioni accompagnandole con una lettera ben infarcita di insulti.
Il ragazzo si accostò a Selina con la sua solita espressione strafottente mentre faceva l’occhiolino ad Akira; poi coprì le mani della maestra con le proprie.
La donna chiuse gli occhi.
“Che Terra vi accolga nel suo abbraccio, cullando i vostri sogni
Che Fuoco bruci i vostri corpi, alimentando la passione che vi lega
Che Acqua rinfreschi le vostre ferite, rafforzando la vostra unione
Che Aria sostenga le vostre ali, guidandovi a un futuro di pace”
Quattro cerchi concentrici, ciascuno composto da uno degli elementi, circondarono le mani unite degli sposi.
Quando Selina finì di parlare fu il turno di Mark.
“Luce illumini il vostro percorso insieme
E Ombra vi accompagni da lontano, senza minacciare il vostro bagliore
Infine Tempo renda eterno il vostro legame affinché rimaniate uniti fino all’esaurirsi della sabbia nella Sua clessidra.”
Un intenso bagliore rossastro avvolse le mani unite e si dissolse in un attimo; quando riaprirono gli occhi Hisaki e Akira si accorsero che qualcosa era cambiato: un sottilissimo cerchietto di luce rossa circondava i loro mignoli.
Il mangaka lo osservò a lungo per poi mormorare con un filo di voce:
“il nostro filo rosso”
Selina gli sorrise dolcemente.
“Esattamente! È presente in moltissime culture ed indica le anime gemelle. È per questo che nella comunità magica i novelli sposi che hanno da sempre dimostrato un legame particolarmente forte vengono sottoposti alla Benedizione del Filo Rosso così che possano vedere che l’universo intero crede in loro!”
Mark aveva approfittato della spiegazione di Selina per defilarsi il più velocemente possibile, ma Akira lo vide mentre tentava la fuga.
“Ehi Mark, perché non rimani anche tu? Dopotutto fai parte della famiglia”
L’alter ego di Hisaki fissò Akira per qualche secondo con lo sguardo triste e scosse la testa lentamente per poi voltarsi e sparire nel nulla come un miraggio.
Il terzetto tornò dal resto degli invitati poco dopo, anche se l’assenza di Mark era un piccolo vuoto in quel quadro perfetto.
 
Al ricevimento si respirava un’aria intima e famigliare.
Il pranzo era stato consumato tra le risate  generali dovute al racconto dettagliato di Alex di quella volta in cui Hisaki e Akira gli erano piombati in casa mentre stava facendo il bagno, atterrando esattamente nella vasca insieme a lui.
“Ve lo assicuro, un perfetto carpiato dritto nella mia vasca!!! Non potete immaginare lo shock!!! Avevo paura che volessero fare una cosa a tre quindi me la sono data a gambe!!!”
Hisaki lo aveva guardato con gli occhi fuori dalle orbite, diventando rosso fino alla radice dei capelli mentre Akira gli aveva passato un dito sul braccio con fare sensuale per poi mormorare con voce bassa e vibrante.
“Se vuoi unirti ai giochi siamo sempre disponibili tesoro”
Concluse la frase con un occhiolino.
Alex declinò gentilmente l’invito e un sempre più imbarazzato Hisaki iniziò a dare dei leggeri schiaffetti sulla spalla del compagno.
Le ore erano trascorse fin troppo in fretta e il sole stava andando ormai sparendo all’orizzonte, infuocando il mare coi gli ultimi raggi vermigli.
Hisaki e Akira ondeggiavano piano sul posto al ritmo di un lento come se il resto del mondo intorno a loro avesse smesso di esistere.
Non parlavano, semplicemente si lasciavano trascinare dalla musica, nonostante Il ragazzo dagli occhi cremisi continuasse a sbagliare i passi.
I loro sguardi erano allacciati e i loro visi si avvicinarono finchè i due non si scambiarono un leggerissimo bacio a fior di labbra.
E in quel momento si sentirono immensamente e perfettamente felici.
 
Era notte inoltrata quando gli ultimi invitati si congedarono.
Akira strinse la mano a Yuriy e abbracciò forte Miyoko che guardò i due ragazzi con tutto l’affetto del mondo.
“Sono così felice che vi siate trovati. E anche se io e tuo padre siamo stati così stupidi da abbandonarti quando avevi più bisogno di noi, senza pensare che tu potessi essere più spaventato di noi da quello che ti stava accadendo… bhe… sono grata del fatto che a un certo punto nella tua vita sia entrato Akira. E mi riempie di gioia essere qui per vedervi sposati, uniti per la vita… oddio mi viene da piangere!”
Si asciugò qualche lacrima con una risatina e il figlio le circondò la vita con un braccio facendo combaciare le loro fronti.
“Non preoccuparti mamma… l’importante è che tu e papà siate tornati da me”
Le baciò entrambe le guance e la salutò con la mano mentre andava alla macchina col padre.
Finalmente il magaka poté tirare un lunghissimo sospiro di sollievo.
“Non vedo l’ora di entrare in un letto, sono distrutto”
Il marito lo guardò storto.
“Ma se la notte è ancora giovane! E poi è la nostra prima notte di nozze!!!”
“Akira mi spiace, ma sono sveglio dall’alba, mia madre mi ha fatto cambiare acconciatura almeno un migliaio di volte… Non credo di riuscire a stare sveglio nemmeno il tempo che mi servirebbe a mettere il piagiama”
“Oh, ma se il problema è spogliarsi potrei pensarci tranquillamente io”
Pronunciò queste ultime parole con fare ammiccante facendo trasalire il compagno che arrossì ancora una volta.
“Sei adorabile quando arrossisci… su timidone torniamo a casa!”
 
Giunsero davanti alla loro villetta dopo pochi minuti di camminata e prima che Hisaki potesse varcare la soglia Akira lo sollevò da terra, tenendolo in braccio come una principessa.
“Che diavolo fai Akira!?”
“È tradizione che lo sposo porti la sua sposina in braccio all’interno del loro nido d’amore”
Hisaki sbuffò mettendo il broncio per quella nuova fissa del compagno per le tradizioni matrimoniali.
Akira lo depositò direttamente sul loro letto matrimoniale per poi dileguarsi nel bagno comunicante con la camera.
Ne uscì dopo diversi minuti con la sua migliore espressione da conquistatore stampata in faccia.
Hisaki sentì la sua determinazione vacillare.
Indossava solo una vestaglia di seta blu.
E anche il sonno decise di partire insieme a lei per Honolulu.
Il marito gli si avvicinò come un gatto, catturando le sue labbra in un bacio bollente.
Dopo aver saggiato la sua bocca con piccoli baci leggeri Akira percorse il contorno delle sue labbra con la lingua chiedendogli tacitamente di dischiuderle.
Hisaki non era però intenzionato a dargliela vinta facilmente: l’aveva provocato? Ne avrebbe pagato le conseguenze!
Con un rapido colpo di reni invertì le posizioni, costringendo Akira con la schiena sul materasso e salendogli sopra a cavalcioni ed infilando le mani fredde sotto il tessuto liscio che lo ricopriva.
Sentì l’altro rabbrividire sotto il suo tocco e gli sorrise sulle labbra, ma non era ancora soddisfatto.
Gli succhio avidamente il labbro inferiore per poi far scontrare le loro lingue nell’interno caldo della bocca di Akira.
Baciarlo in quel modo era sempre un’esperienza travolgente, non avrebbe più potuto farne a meno.
Era molto meglio dell’acqua dopo giorni senza bere. Era il suo stesso sangue, il battere del suo cuore impazzito, la fonte stessa della sua magia.
Akira era il centro del suo universo.
E il suo centro aveva appena abbandonato le sue labbra per iniziare a baciargli la mandibola, per poi scendere al collo e depositarvi un piccolo morso e proseguire sempre più giù aprendo i bottoni della camicia uno alla volte e lasciando al loro posto minuscole tracce di piacere liquido.
Ogni bacio un brivido. Ogni brivido nutrimento per la passione che li travolgeva.
Completamente inebriato da ciò che provava Hisaki quasi non si accorse che la sua camicia veniva gettata a terra mentre Akira lo sollevava ancora una volta, trasportandolo nella stanza attigua.
Il bagno era illuminato solo dalla luce si alcune candele che spandevano nell’aria un tenue profumo di vaniglia.
Akira passò le mani sulle natiche di Hisaki sfilandogli i pantaloni che andarono a far compagnia, come il resto dei vestiti, alla camicia sul pavimento.
Il compagno si avvicinò al suo orecchio sussurrandogli, tra un morsetto e l’altro al lobo.
“Volevi fare un bagno? Eccotelo! Ma non credere che ti lascerò dormire così facilmente!”
“Non ho più sonno, decisamente… e tu sei schifosamente romantico e anche un mezzo depravato!”
“Ma sono il tuo romantico depravato ed è per questo che mi ami”
Hisaki non poté fare a meno di ridacchiare a quest’ultima affermazione perché era assolutamente vera.
Si immersero nell’acqua calda, rilassando i corpi stanchi, ma comunque brucianti di desiderio.
E si amarono così, con semplicità disarmante, unendosi ancora una volta nell’anima e nel corpo mentre il loro filo rosso risplendeva sempre più forte ad ogni sospiro, ad ogni gemito soffocato.
 
Iniziarono in questo modo Hisaki e Akira, la loro nuova vita insieme.
Ed è il caso di dire che vissero per sempre felici e contenti.



L'angolino di Caitlyn_
Eccola qui finita :) Sono felice di averla scritta, soprattutto perchè l'ho fatto per il compleanno della stessa Burupya... Ti voglio bene Nee-san <3
Spero che abbiate apprezzato questa fan fiction e ringrazio chi l'ha letta e chi lascerà una recensione :D
 
   
 
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