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Autore: irene_alice    28/02/2016    0 recensioni
Elisa è una ragazza carina e intelligente ma è costretta a vivere una vita da schiava, trattata come un oggetto, costretta a lavorare ed esposta alle urla dei compratori. Ma cosa accadrebbe se qualcuno cominciasse, pur mantenendo la sua condizione di schiava, a trattarla con gentilezza e le facesse vivere una vita migliore e rispettabile?
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Venduta

Catene alle mani, un foglio appeso al collo con un prezzo, intorno a me una massa disordinata di persone, odore di fumo, urla, uomini che che si contendono gli schiavi più decenti, la maggior parte di noi non lo è, siamo stanchi, sporchi, vestiti poveramente, magri e malati, solo pochi di noi sono vendibili ma i mercanti di schiavi si ostinano a mostrarci alla gente.

Un uomo con un mantello scuro e un ampio cappuccio che gli copre il volto si avvicina, mi indica e allunga il denaro al mercante di schiavi, quello prende i soldi senza preoccuparsi minimamente di chi ci sia sotto il cappuccio, gli fa firmare il contratto, una copia la tiene, l'altra gliela dà, in questa città è legale la vendita di schiavi. Allunga all'uomo la catena che mi stringe e si volta per mettere via i soldi.

L'uomo piega con cura il foglio del contratto e lo infila in una tasca interna del mantello, poi vengo trascinata dall'altra parte della piazza e poi lungo una strada, l'uomo non mi tiene dalla catena ma stringendomi il braccio, le sue mani sono calde, io ho freddo. Percorriamo un numero indeterminato di vicoli, senza fermarci, l'uomo cammina veloce e io penso solo a non inciampare. Attraversiamo una delle parti peggiori della città, un tratto di periferia dove è impossibile passare senza incontrare almeno un paio di delinquenti. Ho paura, questo posto non mi piace, lui mi stringe più forte il braccio e aumenta ulteriormente l'andatura.

Man mano che procediamo le case si diradano, ora infondo alla strada si comincia a vedere la campagna. Abbiamo percorso chilometri e io sono stanchissima. L'uomo se ne accorge e rallenta finalmente il passo, ma non si ferma e continua a camminare lungo la strada.

Quando finalmente arriviamo in fondo, la strada si trasforma in un sentiero di ghiaia e più avanti solo di terra battuta. Ora stiamo camminando piano, ha pietà di me. Ora che sono uscita dalla città, dal caos e dal grigio, ora che mi trovo circondata dal verde, che posso vedere le montagne all'orizzonte e respiro aria pulita, mi rendo finalmente conto che sono stata venduta, non appartengo più ai mercanti di schiavi, ma ho un padrone, per me è cominciata una nuova vita.

   
 
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