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Autore: OikawaIle_95s    29/02/2016    3 recensioni
Mancavano 5 minuti alla fine della partita della Karasuno contro la Shiratorizawa, erano al terzo set, 24 – 23 per i corvi mancava solamente un punto ed era vittoria.
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Mancavano 5 minuti alla fine della partita della Karasuno contro la Shiratorizawa, erano al terzo set, 24 – 23 per i corvi mancava solamente un punto ed era vittoria.
Il piccolo Hinata Shoyo era decisamente esausto le gambe tremarono, il fiato sempre più corto, ma mancavano solamente 5 minuti ed era finito il tutto.
Hinata guardò Kageyama dicendo che volesse fare una veloce come gran finale per stupire tutti, Yuu Nishinoya salvò la palla lanciandola poi a Kageyama, Hinata saltò troppo in alto ma schiacciò la palla con tutta la sua potenza, in quel momento le sue ‘ali’ immaginarie si spezzarono infatti, il piccolo disse parole incomprensibili per gli altri ma invece si capì molto bene cosa disse – Questo è per voi, amici – cadde a terra come se nulla fosse, sbattendo la testa, avendo un attacco di cuore, la palla toccò il pavimento avversario che fecero punto, era finita.
In quell’attimo non si sentì niente solo il fischio dell’arbitro, anche i spettatori erano tutti quanti muti, Hinata era lì per terra circondato dai suoi compagni, non si muoveva aveva solo dei sospiri enormi che sembrava non respirasse più.
Il Coach della Karasuno si alzò dalla panchina chiamando l’infermeria e i dottori che erano lì, intervengono subito mettendo una mascherina al piccolo uscendo dal campo con una barella, l’ambulanza era già lì.
La squadra salutò in fretta e furia la squadra avversaria e accorsero tutti dietro ad Hinata, purtroppo solo 3 di loro potevano entrare in ambulanza con lui.
Salì, Kageyama, Daichi e Koshi Sugawara.
Gli altri aspettarono Ukai il Coach, il professore e la sorella di Tanaka della Karasuno.
L’ambulanza era già arrivata in ospedale da un po’, erano tutti decisamente preoccupati per la situazione di Hinata, Kageyama fece avanti e indietro per il salone della sala d’attesa.
Dopo un quarto d’ora arrivò anche il resto della Karasuno, Ukai si avvicinò a Daichi il capitano chiedendo se avessero saputo notizie al riguardo del piccolo, Daichi rispose:’’No’’.
Circa una mezz’oretta dopo il medico che stava ‘curando’ Hinata uscì dal pronto soccorso vedendosi tutti dei ragazzi vestiti come il piccolo e capì che erano i loro compagni, videro anche tre persone adulte dove Ukai disse:’’Sono il coach di Hinata Shoyo, come sta?’’ rivolgendosi al medico.
Il medico prese Ukai da parte dicendogli che le situazioni di Hinata non erano molto buone, il medico continuò il discorso, … dicendo che il piccolo al momento era attaccato ad una macchina per sopravvivere ma non c’erano altre alternative doveva decidere lui cosa fare.
Ukai si mise le mani tra i capelli e sì sentì quasi mancare l’aria dopo essersi informato della situazione del piccolo, insomma lo aveva visto crescere in certi punti di vista era una botta davvero grande, tutti gli volevano molto bene ad Hinata, Ukai non sapeva nemmeno come dirlo al resto della squadra.
Il medico aprì le porte per farli vedere il piccolo che era sveglio non era appieno delle sue energie però era felice di aver vinto contro una squadra molto dura da battere, tutti i ragazzi della Karasuno entrarono nella stanza dove c’era Hinata, Kageyama tirò un piccolo pugno in testa dicendogli che lo aveva fatto preoccupare, tra vari sorrisi e tutto scese il pomeriggio erano precisamente le 16. Ukai avvisò i genitori del piccolo Hinata dicendo che erano in ospedale spiegando cosa era successo, il coach spiegò le condizioni di Hinata anche al professore Takeda e la sorella maggiore di Tanaka.
Arrivò la mamma e la sorellina di Hinata di corsa in ospedale, dove la piccola salì in braccio al fratello maggiore abbracciandolo forte anche la mamma stesse lì nella stanza, la famiglia voleva stare da sola per qualche momento, infatti la Karasuno uscii e vengono portati in sala d’attesa da Ukai che iniziò a spiegargli cosa aveva Hinata.
Appena i ragazzi capirono tutto iniziarono le lacrime e gli urli che si abbracciarono l’un l’altro, Kageyama però si alzò dalla sedia e scappò via dalla sala d’attesa correndo fuori mentre il capitano della Karasuno, Daichi lo prese per un braccio tenendolo stretto aveva paura di qualche sciocchezza che poteva fare, il corpo di Kageyama era impazzito non voleva che questo accadesse strinse Daichi con molta forza mentre urla e piange tra le sue braccia, aveva bisogno di sfogarsi, Sugawara si avvicinò e prese Kageyama stretto a sé come se lo fece una mamma iniziando a coccolarlo, Sugawara in quel preciso istante era come una corazza di tutti, infatti, cercò di tirare su il morale nonostante un momento come questo.
Dopo un’ora Kageyama si calmò volevano passare tutti lì la notte non volevano lasciarlo solo, Uscii la mamma di Hinata mentre la sorellina si era addormentata sopra il fratello maggiore, chiese ad Ukai il coach, se poteva badare almeno per questa notte ai due fratelli, voleva lasciarla lì insieme a suo fratello era giusto così. Ukai disse di sì, la mamma non guardò nessuno dei compagni gli veniva di nuovo da piangere altrimenti, quindi corse via.
Metà della squadra che era lì si era addormentata sulle sedie l’uno accanto all’altro, anche Daichi era molto stanco come tutti del resto, era una stata una giornata troppo movimentata, doveva finire per il meglio invece un totale disastro.
Sugawara era pensieroso e vide tutti ancora in estrema agitazione, chiese una mano ad Ennoshita e Tanaka a portare delle Camomille per fargli almeno tenere lo stomaco al caldo, ne avevano bisogno.
In quel momento arrivò Yachi e Kiyoko erano le due manager della Karasuno con dei piattini di riso, nella sala d’attesa c’era anche un tavolino dove Kiyoko iniziò a posare i piattini per tutti, dicendo: ‘’ Ragazzi su forza è ora della cena, Hinata se sa che non mangiate vi rompe il culo, vero Kageyama?’’ cercò di sdrammatizzare un po’ la situazione anche se non era il momento, ma non poteva accadere che si buttassero giù così.
Iniziarono tutti a mangiare anche Kageyama di malavoglia, finito di mangiare anche Sugawara chiese al medico se avesse delle coperte, il medico gliele portò, chiese una mano a Yachi e Kiyoko per coprire ognuno di loro.
Quella notte però nessuno dorme erano in disperazione non volevano che il loro Piccolo Gigante morisse, non volevano assolutamente ma purtroppo dovette decidere solamente Hinata cosa volesse fare, vivere con il peso addosso oppure morire e lasciare tutti?

Arrivò il giorno seguente, Natsu la piccola nonché sorellina di Hinata si svegliò stringendo il corpo del fratello piangendo sentendo che le sue mani si fecero molto fredde, anche se era attaccato ad una macchina il cuore non pompa più il sangue come prima, Natsu pianse più forte facendosi sentire dai compagni, Ukai entrò dentro e vide Hinata molto pallido, con una mano il fratello maggiore accarezzò i capelli alla sorellina dove ella si calmò.
La mamma di entrambi arrivò in ospedale di corsa, il medico arrivò dentro in stanza dicendo tutto ad Hinata di quello che avesse, il piccolo gigante ci pensò un attimo, ma con le lacrime agli occhi guardò la propria mamma e la sorellina dove, poi guardò il coach e i compagni iniziando a lacrimare urlando: ‘’ IO SARO’ SEMPRE CON VOI, VI VOGLIO TANTO BENE, SARETE SEMPRE CON ME MA…’’ sì fermò di colpo nell’urlare dove Kageyama baciò la testa al piccolo gigante, Hinata arrossì sulle gode per quel momento. Dopo riprese a dire:’’Ma non voglio restare qua in ospedale per sempre e poi non posso muovermi, in questo caso voglio abbandonare, ho passato tanti bellissimi momenti con voi ragazzi, ma non c’è l’ha faccio psicologicamente né interiormente, non potrei sopportare tutto questo, mi dispiace.
Mamma fai diventare Natsu una bellissima pallavolista, anche lei vuole giocare, me lo prometti?’’ La mamma rispose dicendo di sì tra le lacrime che tenendo la piccola sorellina per mano.
Il medico rispose:’’Vuoi salutare tutti con calma prima che stacco la spina?’’
Hinata rispose di sì, iniziando a salutare la mamma abbracciandola sia la piccola Natsu, Hinata si leva la maglia della Karasuno e gliela da alla piccola, dicendo:’’ Questa è per te quando diventerai una bellissima corvina. Veglierò su di te, Promesso.’’
La mamma gli diede un bacio sulla testa ed esce dalla stanza con la piccola, che tenne in mano la maglia del suo fratello maggiore, la Karasuno, i compagni fecero un grande un ultimo saluto tutti insieme: ‘’Karasuno Fight!’’
Tutti: ‘’Ci mancherai, Hinata. Insegna a schiacciare anche lassù, vola libero come un corvo, ora lo sei.’’
Uscirono alla stanza, Hinata si colga sul letto appoggiando la testa sul cuscino lacrimando sulle punte degli occhi fino ad rigargli il viso dalle lacrime, il medico spense la macchina, il piccolo chiuse lentamente gli occhi addormentandosi, mentre il cuore smise di battere.
Sentirono tutti che la fine era arrivata, dalla finestra brillava il sole, i raggi solari per un attimo si fecero più intensi illuminando la stanza d’attesa dove erano tutti, i raggi erano quasi accecanti, non sembrava una coincidenza, anzi tutti uscirono fuori dall’ospedale come se volessero raggiungere la luce che brillava addosso a loro, iniziarono a mettersi in riga uno fianco all’altro, guardando il cielo così splendente, caso strano vuole che sopra di loro spiccò il volo un corvo volando verso la luce del sole, era come se quel corvo era lui.
Tutti quanti alzarono le mani al cielo mentre le lacrime scendevano ancora molto velocemente.
La luce rimase ancora per qualche minuto, fino a che … Kageyama non iniziò a salutare il cielo con la mano dicendo semplicemente:’’Addio, Piccolo Gigante.’’

Al suo funerale ci furono tutti a dargli il saluto maggiore, parenti, amici, compagni, la prima squadra, le altre scuole insomma una marea di gente, chiunque l’avesse conosciuto erano tutti presenti in quel momento.
Dopo averlo seppellito, la tomba di Hinata si illuminò un’altra volta per la seconda volta un corvo si posò sopra, non era puramente causale la cosa, anzi il corvo si fece strano, spiccò il volo ma non tanto stavolta, anzi all’altezza dei suoi compagni, si mise davanti a loro, mentre tutta la squadra si mise dietro di esso come se Hinata fosse il capo ‘branco’, come se volesse in qualche modo indicargli la strada, infatti Il corvo volò man mano sempre più in alto ma dietro di lui c’era tutta la squadra, salutandolo per un’ultima volta.

Fine.  
 
   
 
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