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Autore: Shizue Asahi    29/02/2016    0 recensioni
Storia partecipante al contest "Drabbleggiamo? (Originali e fandom)" indetto sul forum di EFP da graziaarena.
Amaltea bruca pacifica nella radura, l’unico corno rimastole riflette la luce del sole e la codina si agita pigramente assecondando il soffio del vento. Non c’è più nessun fanciullo divino a disturbare le sue giornate
[ Raccolta di tre drabble | Zeus/Melissa]
Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zeus
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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  • Le drabble sono ispirate al mito di Amaltea e della Cornucopia;
  • Melissa è spesso associata alla laboriosità, alle api e quindi al miele. In alcuni miti viene tramutata in un’ape per evitare che distragga Apollo dal proprio lavoro. Per questo motivo ci sono alcuni rifacimenti al miele nelle prime due drabble;
  • La prima drabble utilizza il prompt tempo. Melissa è la ninfa incaricata da Gea di accudire il piccolo Zeus e di tenerlo al sicuro. Ho cercato di giocare sul fatto che Zeus cresca, cambi nel tempo e diventi uomo e dio, mentre Melissa rimane immutata, essendo una ninfa;
  • La seconda drabble è ispirata al prompt “donna nana tutta tana”, per cui penso si capisca la scelta del genere. Ho accennato alle piccole dimensioni della ninfa rispetto a Zeus e al fatto che lui si senta inebriato nello stare con lei;
  • Il prompt dell’ultima drabble è il mito stesso. Avendo Zeus accidentalmente strappato via uno dei corni alla capra Amaltea, Melissa la cura. In segno di ringraziamento Zeus le fa dono del corno, al cui interno sono contenuti fiori e frutti. Così nasce il corno dell’abbondanza, dal quale scaturisce tutto ciò che il suo possessore desidera. Nella drabble però quello che Melissa vuole non può materializzarsi;
  • Le drabble non sono da leggersi in ordine cronologico;
 
 
 
 
 
Quando tornerai
 
 
 
Melissa scorge il fanciullo che ha cresciuto tra gli spiragli dell’uomo che le è dinanzi, riconosce la curva del naso, indovina la forma della mascella sotto la barba ispida. È più alto, più imponente, più uomo. I capelli gli sono diventati completamente bianchi e il cipiglio furbo ha lasciato il posto a due occhi troppo grigi.
Zeus la guarda e non la riconosce del tutto. Melissa è ferma, immutata nel tempo; i capelli sono sempre intrecciati con fiori, il viso giovane e lentigginoso, gli occhi del colore del miele.
- Quanto tempo. – cantilena gioviale, con il tono mellifluo che gli riservava quando lo coglieva a fare qualche marachella.
 



 
Melissa è una nuvola di capelli biondi e pelle lattea. Zeus le bacia il collo, i seni, il ventre morbido. Melissa sbuffa e ride, mentre il dio fa passare le mani sulle sue cosce e le carezza i fianchi, tracciando linee immaginarie tra i nei che le percorrono la pelle.
La ninfa è piccola e microscopica in confronto a Zeus; gli tira la barba, si aggrappa alle sue spalle, lo attira a sé e gli sorride furba. Zeus la possiede con calma, inebriato, mentre lei si inarca, trema e invoca il suo nome.
Quando tutto è finito la bacia e avverte il sapore dolciastro del miele tra le sue cosce.  
 
 
 


Amaltea bruca pacifica nella radura, l’unico corno rimastole riflette la luce del sole e la codina si agita pigramente assecondando il soffio del vento. Non c’è più nessun fanciullo divino a disturbare le sue giornate.
Melissa la osserva da lontano, le vesti che si gonfiano seguendola nei movimenti e la treccia bionda che le carezza la schiena nuda. Creta è silenziosa e letargica, pacifica in un modo sconfortante.
La cornucopia le sta in grembo, splendida e florida, premuta contro il suo petto. La carezza gentile, percorre la superficie liscia, tuffa la mano tra gli splendidi doni che contiene.
Avrebbe dovuto donarle tutto quello che desiderava, ma la solitudine resta immutata
 
 
 
 
   
 
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