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Autore: Claireroxy    29/02/2016    1 recensioni
Lei si è svegliata. Non si ricorda chi è, non capisce dove si trovi e perché: l'unica cosa che si ricorda è che non può rimanere lì.
Con l'unica compagnia di un pupazzo, si appresta a esplorare i corridoi di quel luogo oscuro, indagando più a fondo per scoprire la verità... Ma poi, riuscirà a crederci?
O non crederete ai vostri occhi?
[Leggermente ispirato alla demo horror Tainted per il fatto dei computer, e a Lo straordinario viaggio di Edward Tulane per il "design" di Peter Rabbit. Ma per il resto non c'entra nulla]
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza
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La prima cosa che le venne in mente quando aprì gli occhi fu che non poteva rimanere lì. La seconda che non si ricordava altro.
"Chi sono io? Che ci faccio qui?" si chiese inquieta, mentre si sedeva sul freddo pavimento bianco su cui era rinvenuta. Guardandosi intorno, vide che si trovava in un corridoio molto pulito, dalle pareti bianche e linde come il pavimento, e in cui non sentiva alcun rumore.
"C'è nessuno?" domandò, alzando la voce. Solo un vuoto eco e il ronzio delle luci a led le risposero.
Finalmente si mise in piedi e, stringendosi il lungo cardigan color beige, si guardò attorno. Quattro porte metalliche, senza considerare quelle a inizio e fine percorso, s'affacciavano sul corridoio. Avevano tutte delle targhette accanto, su cui c'era scritto "Stanza" seguito da un numero.
Lei spinse la porta della Stanza 324, che s'aprì con un rumoroso cigolio.
"Ehilà?" domandò timorosa, mentre i suoi stivali rimbombavano all'entrare nella camera. Si stupì: era praticamente vuota! Le uniche cose presenti erano, nell'angolo a destra più lontano da lei, una striminzita cassettiera, e sopra di essa un coniglio di pezza marrone che indossava un vestitino color verde mela.
"Si chiama Peter Rabbit. Piace tanto a Micheal" si ricordò, per poi aggiungere velocemente nella sua testa "Ma chi è Micheal?!"
Non trovò risposta. Timorosa, s'avvicinò al peluche e si piegò per guardarlo. Non sembrava nulla di speciale, e non le ricordò più alcunché. Provò a stringere un suo braccio, e si stupì: era molto più morbido di quanto s'aspettasse!
"Ti obbliga proprio ad abbracciarlo!" sorrise, e cedette a questa sensazione. Immergendo la testa nel pelo, si accorse che profumava di pulito, e questo la rincuorò un poco.
"Meglio portarlo con me" si disse "Potrebbe aiutarmi a restare calma. Vero, è una cosa da bambini, ma meglio di niente".
Girò sui tacchi e uscì dalla stanza con più sicurezza. Provò ad aprire quella accanto, la 322, poi passò a quella davanti a quella di fronte, la 323, per poi provare l'ultima stanza segnata rimasta, la 325, ma niente da fare: erano tutte chiuse. 
"Sembrano ordinate come le stanze degli alberghi, i pari da un lato e i dispari dall'altro" pensò "Ma questo di certo non lo è! Almeno qualcuno ci sarebbe, invece qui nulla..."
Stringendo il pupazzo con il braccio destro, aprì una delle porte non segnate col sinistro. Davanti, le si presentò un corridoio uguale a quello in cui s'era svegliata. L'unica differenza erano i numeri delle camere, da 321 a 318, e il fatto che c'era un'altra porta, per metà fatta di vetro antisfondamento, la cui targa recava il nome "Barry Jonas", tra le due stanze pari. Per curiosità decise di provarla per prima. 
La porta si aprì senza problemi, ma la camera in cui entrò era vuota. L'unica differenza che c'era tra questa e quella in cui aveva trovato il peluche prima era la lunghezza: questa era piccolissima, non più grande di uno sgabuzzino, e priva di finestre. Soffocante, in breve.
"Che razza di posto è?" si chiese, guardandosi attorno e non vedendo altro che una lampadina scoperta e l'interruttore  "Comunque sia, è abbandonato. Però è così pulito... Forse lo è da poco? E, anche se fosse, cosa ci facevo io..."
DING!
La donna sobbalzò: cos'era quello?!
Uscì subito fuori dalla stanza, ma non sentì più nulla e quindi decise di provare le altre porte, per vedere se provenissero da lì. Stava per avventarsi sulla 321, quando udì un secondo DING! E, questa volta non c'erano dubbi, proveniva dal pezzo di corridoio che aveva già esplorato.
Tornò subito indietro e provò ad aprire l'unica porta che aveva lasciato chiusa. Fece centro: si spalancò completamente.
Era la prima stanza senza pareti bianche che vedeva. Erano grigio scuro, ma poiché non c'era neppure una candela sembravano nere. L'unica luce proveniva da un computer appoggiato su un tavolo, più precisamente dalla chat su cui era aperto.
Due messaggi erano stati inviati.
Stanza 251, Ala Est: C'è nessuno?
Stanza 251, Ala Est: Ehi?
Quasi sicuramente, erano stati loro a fare quel rumore, fu la sua prima considerazione. Poi capì: qualcuno gli aveva mandati! C'era qualcuno oltre a lei! 
Sollevata, lasciando cadere il coniglio sul pavimento per la velocità con cui s'avvicinò al PC, scrisse:
Stanza 327, Ala Nord: Sì, ci sono io!
Constatò incuriosita che il mittente si scriveva da solo (beh, almeno avrebbe sempre saputo dove si trovava, era un vantaggio!), e attese una risposta.
Non vedendo niente, temette che non l'avrebbe ricevuta, ma dopo poco udì un altro DING e vide apparire nuovi messaggi:
Stanza 251, Ala Est: Meno male! Credevo che fossero tutti morti, qui!
Stanza 251, Ala Est: E non lo dico così tanto per dire.
 
Angolo Autrice 
Salve! 
Userò questo breve spazio per annunciare un paio di cose: uno, aspettatevi aggiornamenti più o meno regolari (e con questo intendo dire "Un capitolo ogni due mesi dovrebbe apparire") perché ho già scritto in parte la storia, devo solo sistemare un paio di cose. Due, perdonate se il capitolo è corto e finisce sul più bello, ma ho deciso che tenterò di farlo finire tutti con un cliffhanger, perché sì.
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci si rivede! (Spero)
Claire
  
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