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Autore: Vavi_14    29/02/2016    1 recensioni
[...]«Oggi sei particolarmente loquace» le disse quando lei poggiò il capo nell’incavo della sua spalla, cingendogli la vita con un braccio.
«Sarà per sopperire alla tua fastidiosa dote di sintesi, mio Faraon-».
Questa volta fu lui a bloccare l’ennesima provocazione sul nascere, cingendole il volto con entrambe le mani ed estinguendo in un secondo la breve distanza che li divideva. Carezzare quella pelle così nivea gli dava ogni volta la sensazione di profanare qualcosa di splendido e puro; eppure l’espressione maliziosa sfoggiata da Kisara sembrava quasi cozzare con il volto innocente che le Divinità le avevano donato. [...]
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Possibile OOC dei personaggi: in quanto primo tentativo con la coppia mi sono sbizzarrita.
[Mizushipping]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisara, Seth
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Only Seth











«Ben svegliata».
Una voce calda e soave accarezzò l’udito della ragazza, le cui palpebre si schiusero lentamente resistendo invano alla luce del sole mattutino, che penetrava sotto le tende dell’immensa porta finestra.
Si stropicciò gli occhi, sorridendo appena nel mettere a fuoco il volto abbronzato del suo interlocutore.
«Buongiorno a te, mio Faraone» rispose in un sussurro, ridacchiando appena quando scorse l’espressione contrariata del ragazzo.
«Kisara, quante volte ti ho detto di non chiamarmi-»
Le labbra candide della ragazza sigillarono quelle del Faraone con un fugace bacio. «Seto» rettificò allora, passandogli le dita tra i capelli ed iniziando a giocherellare con le ciocche che gli cadevano sulla nuca.
Lui si scompose appena, curvando un angolo della bocca all’insù.
«Non vorrai mica iniziare a borbottare di prima mattina» aggiunse lei, vedendo che Seto non sembrava in grado di portare avanti la conversazione. Non che solitamente fosse un gran chiacchierone, comunque.
«Io non borbotto» si limitò a rispondere lui, sulla difensiva.
Kisara alzò le spalle, dandogli un colpetto sul petto. «Certo che no» confermò ironicamente, tirandosi dietro l’orecchio un ciuffo ribelle.
Lui sbuffò in modo impercettibile e adagiò la testa sugli alti guanciali reali, spesso causa di fastidiosi e ricorrenti dolori al collo.
«Oggi sei particolarmente loquace» le disse quando lei poggiò il capo nell’incavo della sua spalla, cingendogli la vita con un braccio.
«Sarà per sopperire alla tua fastidiosa dote di sintesi, mio Faraon-».
Questa volta fu lui a bloccare l’ennesima provocazione sul nascere, cingendole il volto con entrambe le mani ed estinguendo in un secondo la breve distanza che li divideva. Carezzare quella pelle così nivea gli dava ogni volta la sensazione di profanare qualcosa di splendido e puro; eppure l’espressione maliziosa sfoggiata da Kisara sembrava quasi cozzare con il volto innocente che le Divinità le avevano donato.
«Ora devo andare» dichiarò lui troncando i pensieri della ragazza sul nascere. «Questioni importanti reclamano la mia presenza».
Lei annuì e a malincuore lasciò che si allontanasse per indossare gli abiti e le effigi che lo rendevano a tutti gli effetti il Sovrano d’Egitto.
«Mana ti attende nel cortile del Palazzo, alle nove» le ricordò, indossando il copricapo.
Kisara legò la sua folta chioma con un nastro dorato e recuperò la  veste bianca, malamente abbandonata ai piedi del letto la sera prima.
«Lo ricordo, Seto. Sarò puntuale, non temere».
Incrociò per l’ultima volta lo sguardo del suo compagno, la cui velata dolcezza di poco prima aveva lasciato  posto ad un’espressione concentrata ed austera, intenta nella lettura di alcune importanti pergamene.
Un po’ le dispiaceva doverlo lasciar andare, perché spesso poteva ricongiungersi a lui solo verso sera, quando puntualmente lo trovava stanco e spossato. Eppure il Faraone ritagliava sempre del tempo per lei, perché, diceva, un sovrano non può vivere senza una luce che governi la sua esistenza. Così Kisara riusciva a bearsi di quei brevi momenti trascorsi con lui, quegli attimi dove il ragazzo cessava di ricoprire il ruolo di Faraone e tornava, solo per lei, ad essere unicamente Seto.

 

 

 

 

 

 

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Umile tentativo di rendere giustizia ad una coppia tanto splendida, in un improbabile passato dove Kisara ha ancora il suo Ka (spero si dica cosi, perdonatemi ma parlo da “ignorante” che ha visto solo l’anime XD) e vive a palazzo assieme a Seto divenuto Faraone. Insomma, un What If inventato di sana pianta, spero comunque possa essere di vostro gradimento. 

Qualora vi andasse di lasciarmi il vostro pensiero ne sarei ovviamente molto contenta. ^^

Un abbraccio,

 

 

 

Vavi

  
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