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Autore: Lila_88    01/03/2016    1 recensioni
Di ritorno dall'Isola, James Ford, un tempo Sawyer, ha un solo compito da svolgere: incontrare sua figlia.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Sawyer
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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UN UOMO NUOVO



Quando Cassidy aprì la porta, non poteva credere alle persone che si ritrovò davanti: Kate, Aaron, una ragazza bionda (la mamma di Aaron, forse? Kate le aveva detto che i capelli biondi il bambino li aveva presi da sua madre.), ma, quello che la stupì più di ogni altra cosa, Sawyer. Se ne stava lì, alle spalle delle due donne e aveva uno sguardo strano, che non aveva mai visto sul suo bel viso da truffatore bastardo. Sembrava sinceramente dispiaciuto e intimorito. Se lei non avesse saputo quanto lui fosse bravo a mentire, anche con i soli occhi, poteva credere che fosse realmente sincero, mentre la guardava di sottecchi, avendo quasi timore della sua reazione. Cercando di rimanere fredda, si voltò a guardare verso Kate, sicura che dovesse a lei l'onore di quella visita.
  • Ciao Cassidy.
  • Ciao Kate.
 Kate cercò di rassicurare Cassidy con lo sguardo. L’altra donna sembrò scettica, ma alla fine si fece da parte per fare entrare i suoi ospiti. Kate fece le presentazioni fra Claire e Cassidy. Per Cassidy non fu un problema avere la conferma che Claire era proprio la madre di Aaron, sapendo il suo nome. Ma, non sapendo se il bambino che era lì sapesse, si limitò a sorridere. Per il resto, perfino Kate sembrava in imbarazzo riguardo a Sawyer. Soprattutto perché sapeva quale fosse l’opinione di Cassidy nei confronti dell’uomo, mentre lei sapeva quanto lui fosse cambiato e quanto avesse sofferto nell’ultimo periodo sull’Isola.  
  • Zia Cassidy, non c’è Clem?
Cassidy guardò istintivamente verso Sawyer, che sembrava avere stampata in faccia la stessa domanda di Aaron. La donna si abbassò all’altezza del bambino, gli sorrise e gli scompigliò i capelli.
  • Si, tesoro. E’ nella sua cameretta. Perché tu, Kate e Claire non andate su a vedere cosa sta facendo?
  • E tu non vieni con noi?
  • No, io devo parlare un attimo con Sawyer!
  • Zio James, vuoi dire?
 Cassidy guardò il bambino sorpresa, lanciando un fugace sguardo all'uomo che continuava a tenere lo sguardo basso. Kate, comprendendo la situazione, prese per mano Aaron.
  • Vieni tesoro, andiamo da Clementine! Così la facciamo conoscere a Claire!  
Kate spinse Aaron verso le scale e fece cenno a Claire, che osservava la scena incuriosita, di seguirli. Mentre saliva le scale, si girò un paio di volte, leggermente preoccupata per quello che sarebbe potuto accadere tra i due.  Cassidy osservò il gruppetto scomparire al piano superiore, prima di voltarsi verso di lui, con un’espressione dura sul volto. James sapeva di meritarsi tutta la sua diffidenza, dato ciò che Cassidy aveva conosciuto di lui. Sperò che, perlomeno, gli lasciasse il tempo di spiegare. In fin dei conti, per quanto comunque diverso fosse prima di finire su quella dannata Isola, aveva avuto delle buone ragioni, a suo tempo, per comportarsi come aveva fatto.
  •  Così Kate è riuscita a riportarti indietro, questa volta, James!
 Cassidy rimarcò il suo nome con forza, come se volesse sfogare su di esso tutta la sua rabbia.
  • Già. Cassidy...
  • Spiegami una cosa: che diavolo sei venuto a fare fino a qui? Perché non lo so se voglio che Clementine conosca suo padre, dato che hai espressamente detto che non la consideri tua figlia.
  • Ascoltami, Cassidy, lo so che mi reputi il peggior bastardo al mondo, ma davvero vorrei che noi potessimo parlare.
  • Perché dovrei stare qui a sentire le tue balle?
  • Perché, se tu mi dai un’opportunità, per una volta, ti dirò tutta la verità.
  • E su quali basi dovrei crederti?
  • Beh, innanzitutto, sono passati degli anni da quando ci siamo visti l’ultima volta e io sono molto cambiato, nel frattempo. L’esperienza sull’Isola mi ha dato modo di riflettere e capire gli errori compiuti in passato. Inoltre, ci sono delle cose che non sai.
 Cassidy chiuse gli occhi, cercando di non cedere. Lui era sempre stato bravo a mentire e a manipolare le situazioni a suo favore.
  •  Ah, e quali sarebbero?
 James le si avvicinò, forse troppo, perché per lei riaverlo davanti, anche dopo tanti anni, era comunque sconvolgente. Faceva riaffiorare tutto: l’amore incosciente che aveva coltivato per lui, il dolore dato da suo abbandono, prima, e dalla sua freddezza riguardo sua figlia, dopo. Quando le mise le mani sulle spalle, si divincolò con forza, allontanandosi.
  • Che cosa vuoi da me, Sawyer? E, soprattutto, perché sei qui?
  • Voglio che tu mi ascolti e basta. Inoltre... Inoltre voglio conoscere Clementine.
Sarebbe stato facile farsi sopraffare totalmente dalla rabbia che provava in quel momento, gridandogli di andarsene. Tuttavia, ripensando a quando, poco tempo prima, sua figlia le aveva fatto per la prima volta domande riguardo suo padre, alle quali non aveva saputo dare una risposta, non se la sentiva di sprecare quell’occasione per testare se realmente lui fosse cambiato. In fondo, anche se non se lo meritava, avrebbe potuto ascoltare quello che aveva da dirle. Avrebbe stabilito dopo che cosa fare. Schiarendosi la voce, Cassidy indicò il divano a James. Lui si sedette, mentre Cassidy andò a sedersi sulla poltrona, decisa soprattutto a mantenere una certa distanza fisica fra loro.
  •  Ok, ti ascolto. Sentiamo cosa hai da dire. Dopo, valuterò se potrai incontrare mia figlia, oppure no.
 Essendo già molto più di quello che sperava di ottenere dalla donna, James accettò di buon grado quella specie di accordo.
  •  So che Kate ti ha già raccontato quello che è successo durante il periodo che abbiamo passato sull’Isola, prima che lei e altri miei compagni la lasciassero per la prima volta...
  • Si, certo. Mi ha detto tutto. Anche della vostra relazione.
  • Si, lo so. Mi ha accennato la tua interessante teoria riguardo al perché mi sarei buttato dall’elicottero.
  • Interessante vuol dire che avevo ragione io?
 James la guardò con il suo solito mezzo sorriso beffardo. Quello che l'aveva fatta innamorare già una volta.
  •  Beh, più o meno. Avevi ragione sul fatto che avevo paura di affrontare un futuro con Kate, tuttavia, non è per quello che mi sono buttato dall’elicottero.
 Cassidy lo guardò per un momento, scettica.
  •  So che non sono una brava persona e che ho fatto tanti brutti errori nella mia vita. Ci sono stati dei momenti in cui ho dovuto agire in modi non consoni ad un brav'uomo. E anche se sembrava tutto l’incontrario, le mie intenzioni erano buone. Io…
 Una cosa alla quale Cassidy non avrebbe mai pensato di assistere, era l'imbarazzo ostentato dall'uomo che aveva seduto di fronte. Lo aveva visto sfrontato, passionale, rabbioso, ma imbarazzato decisamente mai.
  •   Per me non è facile parlare di queste cose, accidenti! Però ci tengo a farlo, perché meriti delle spiegazioni.
 James notò che adesso Cassidy lo osservava con uno sguardo diverso, come se lo avesse davanti per la prima volta nella sua vita.
  • Che cosa c’è?
  • Beh, c’è che inizio davvero a credere che tu non sia lo stesso uomo che ho conosciuto tempo fa. A quanto pare, quest’Isola ti ha davvero cambiato.
  • Non è stata l’Isola a cambiarmi. Però, in effetti, da quando ci sono finito, ho potuto rimettere un po' in ordine la mia vita e, riflettendo, ho compreso molte cose.
  • Tipo?
  • Tipo, ho compreso che con te mi sono comportato molto male, però vorrei che tu adesso capissi, che, nonostante tutto il male che ti ho procurato, non ho avuto altra scelta.
 Lo sguardo di Cassidy si accigliò.
  •  Che vuoi dire, scusa?
  •  Ricordi quando sei venuta in prigione?
  • Certo, quando hai detto che Clementine non era tua figlia. Penso che non lo dimenticherò mai.
 L'uomo annuì. Non poteva biasimarla.
  • So che per te è difficile da credere, ma l'ho detto per proteggervi. Il direttore del carcere mi stava alle costole per un brutto affare e avrebbe potuto usarvi per fare leva su di me.
  • Che intendi per brutto affare, se eri dentro?
  • Credi che il carcere sia un posto pulito? C'è più corruzione lì dentro che da qualsiasi altra parte! E se ci sai fare, puoi guadagnare con poco uno sconto di pena.
 Cassidy lo guardò di traverso.
  •   Dovevo fare il mio interesse, va bene? Comunque è un affare che mi ha fruttato una buona ricompensa, oltre lo sconto di pena.
 A quelle parole, un interesse nuovo da parte di Cassidy si risvegliò.
  •  Aspetta un attimo… Di che cifra stiamo parlando?
  •  Di una buona cifra, se ricordo bene.
 Cassidy lo guardò, cercando di intuire se i suoi sospetti fossero esatti, ma lo sguardo di James rimase perlopiù imperscrutabile.
  •  Così sei stato tu ad aprire il conto a nome di Clementine?
  • Era l'unica cosa che potessi fare per lei.
  • Eppure hai fatto in modo che fosse impossibile risalire a te.
  • Sai meglio di me che era meglio per Clementine che non sapesse mai chi fosse suo padre. Un truffatore senza cuore né coscienza, almeno allora.
  • Invece adesso pensi che dovrebbe saperlo?
  • Si, perché...
  • Sei cambiato, lo so. Continui a ripeterlo, ma io non mi fido più delle tue parole.
  • So che non hai motivo di fidarti di me, ma ti fidi di Kate, no?
Cassidy annuì.
  • Credi che lei mi avrebbe portato qui se non l’avesse ritenuta una buona idea? Se non sapesse che adesso sono un uomo nuovo, di cui ci si può fidare?
In effetti, Kate conosceva molto bene l’opinione che aveva di lui. Opinione che faticava a tenere in piedi anche lei, ora che l’aveva sentito parlare tanto sinceramente. La donna sospirò. Era difficile per lei cedere alla richiesta di James, ma doveva ammettere che, adesso che Clementine cresceva, sentiva sempre di più la mancanza di una figura paterna e aveva già iniziato a fare domande. Una volta l’aveva sorpresa a frugare fra le sue cose. Quando l’aveva sgridata, la bambina si era nascosta una foto dietro la schiena. Era una foto di lei e Sawyer e quando Clementine, con innocenza, ma con una punta di speranza nella voce, le aveva chiesto se quello fosse suo padre, Cassidy si era trovata in difficoltà. James continuava a guardarla con uno sguardo che le ricordava molto quello della figlia quando desiderava qualcosa con tutta se stessa e, forse, fu quello a farla capitolare. Cassidy si avvicinò alle scale e urlò alla figlia di scendere. James si alzò, sistemandosi la camicia e sentendosi molto nervoso. Quando vide il primo sguardo che James rivolse alla piccola bambina che corse giù dalle scale sorridendo, Cassidy pensò di aver preso la decisione giusta. James rimase immobile, non sapendo cosa fare di preciso. La piccola aveva uno sguardo curioso e sorpreso. Guardò per un attimo la madre speranzosa e da lei ricevette solo un sorriso. Kate, insieme a Claire e Aaron, era ancora per le scale ad osservare la scena. Clementine si avvicinò con passo incerto all’uomo per poterlo osservare da vicino. Ancora una volta, si voltò verso la madre e il suo volto si aprì in un radioso sorriso.
  • Ma è l’uomo della foto! Allora è davvero lui il mio papà, vero, mammina?
James deglutì, ma si impose di aspettare che fosse Cassidy a dare una risposta alla figlia. Cassidy non pensava che si sarebbe commossa, ma annuì mentre una piccola lacrima si faceva spazio sulla sua guancia.
  • Si, tesoro, lui è il tuo papà.
A quel punto, la bimba non riuscì più a contenere la sua gioia e corse ad abbracciare le gambe di James, che si affrettò a prenderla in braccio e stringerla forte.
  • Come ti chiami, papà?
  • James Ford, piccola.
Ora che, finalmente, stringeva sua figlia fra le braccia, James poteva dire che Sawyer era definitivamente morto su quella dannata Isola.



  
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