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Autore: RitaWhitlock99    01/03/2016    2 recensioni
A volte capita di camminare. Passo dopo passo, capita di creare kilometri dal nulla. E ogni passo acquista un pensiero, un essere, una collocazione e diventa una traversata dentro, nell'anima. A quel punto ci si ferma. Intorno, due muri spessi, sudici, di fronte un mare troppo grande e il silenzio che sovrasta e uccide ogni calore. Quelli per cui abbiamo camminato ci sono ancora... È una certezza a cui non rinunciamo. Ma la stanchezza è troppa e la forza dei pugni è così debole.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You say that you’re away
I try but always break
Cause the day always lasts too long*

Emeli Sandè| Heaven
 


Cold
 

Silenzi. Densi
e artefatti come fiamme,
catrame sciolto
in fiele, affranti. Silenzi.
Ogni respiro
è memoria, ogni
battito è imbavagliato,
all’ancora di un’antica
carezza e bellezza
passata, dimenticati
negli scavi della vita sfranta,
e sono iride di vetro
infranto –lacrima coperta
di lividi e sangue, di niente
e di indifferenza.
Silenzi. Le apparenze
di una rosa sfatta, di baci
strappati e di luci e immenso
buio, lassù nella maestà
degli inferi.
I try to keep my heart beat
But I can’t get it right**

Silenzi. E batte,
pulsa, scaccia e
lotta, l’incendio
della tua anima
celata tra sciabole e
fredde risate, il tuo corpo
vuoto come un “grazie”
a sguardo perso resta e
la tua anima arranca,
striscia più in basso.
Silenzi. Una mano,
uno sguardo di questa
carne putrefatta, lo
spirito del tempo
dei violini, delle ali,
delle piume, catarsi,
chiasmi arsi, aspersi
paragoni di nuvole.
E la tua anima
si innalza ed è vela
spiegata, raglia in un verso;
la cenere  che vedo
sarà purezza della fenice
che torna.
silenzi. Questa tristezza
forse è la fine di ogni
condanna, e io spettro
di cose impercettibili,
figlia dell’irrazionale,
soffio di stanchezza.
 I’m nothing like before***

Silenzi. Forse ti perdi
perché stai imparando
a trovarti.
Silenzi. Chiudi gli occhi,
dolce, chiudi  gli occhi,
perché le stelle sono in cieli
di carne.
 
 
 

*Tu dici che sei lontano
Cerco ma smetto sempre
Perchè il giorno dura sempre troppo a lungo
 
**Cerco di trattenere il mio battito cardiaco
Ma non riesco a farlo bene
 
***Sono nulla rispetto a prima

















Ehm... Ciao :D *lettori che ormai vivevano una vita tranquilla, rispescano il buono sconto da spendere in armeria* lo so che vi sono mancata molto, calmi con gli applausi *lettori in armeria che comprano bombe atomiche* A parte gli scherzi, fette di gorgonzola rancido, erano effettivamente mesi che non pubblicavo qualcosa su Efp pe ri motivi più disparati. Sono gli ultimi giorni di inverno prima della primavera e questi versi freddi non vi faranno affatto illudere su fiorellini e raggi di sole: è un testo che non si può esprimere, il figlio dei momenti in cui il tedio è anche nell'esprimersi ma la forza di riemergere e di salvare chi e cosa ci ha spinti ad essere chi siamo scalcia dentro il cuore. La consapevolezza di qualcosa che brilla e che è sepolto ma anche quella di vedere ridimesionati carburante e forze, di aver bisogno di uno sprazzo di passato. SE LEGGETE RECENSITEcriticoni, positivisti e neutrali sono tutti ben accetti. L'opinione è il profumo della vita. Au revoire,


RitaWhitlock

 
  
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