Fotografia
“Perché no?” te lo chiede fissandoti con sguardo indagatore.
“Ho detto no” rispondi, senza però spiegare i motivi.
“Ti ho solo chiesto di fare una foto con me” sospira.
Scuoti il capo e poi risoluto ti avvii verso l’ascensore.
Continui a fissare Jack che dal basso ti osserva pensieroso e incredulo.
Non importa quanto vivrai, e non importa neppure se lui si innamorerà mai di te, non diventerai come tutti gli altri suoi amanti. Tra cento o mille anni, non ti ricorderà solo attraverso una vecchia foto sbiadita custodita in una scatola di latta.
Mentre l’osservi dall’alto, comprendi dalla sua espressione addolorata che ha capito.
Notte
“I tuoi occhi sono vecchi” senti le parole di quella donna raggrinzita sulla sedia a rotelle che ti martellano in testa.
Fissi Ianto dormire sereno accanto a te.
Scuoti il capo e lo stringi di più al tuo petto.
“Quale abominevole crimine hai commesso per meritarti una punizione simile?” ancora la voce di quella signora… quelle parole te le ha sussurrate all’orecchio, quando siete rimasti soli, di modo che nessuno vi sentisse.
“Non lo so” sussurri nel silenzio della stanza, lo sguardo lucido e il famigliare senso di vuoto che ti stringe il petto. Chiudi gli occhi per dormire…  sperando, come ogni notte, di non riaprirli mai più.
Vita

L’aria rifluisce ancora una volta nei polmoni, la vita torna a scorrere nel tuo corpo e tu, come ogni maledettissima volta, risorgi dalla morte.
Apri gli occhi e la prima cosa che vedi è il volto di Ianto sopra di te.
Le sue braccia ti avvolgono, stringendoti  come volesse proteggerti dal mondo intero.
“Perché lo fai?”
“Cosa?”
“Perché ogni volta rimani con me finché non ritorno in vita? Non è necessario”
Ianto ti sorride pacato e poi posa un bacio sulle tu labbra, senza smettere di abbracciarti.
Jack Harkness,  la cosa che più temi al mondo è vivere… ma con lui al tuo fianco tutto è meno spaventoso.
Ricordo

“Ti amo”  ricordi quelle due piccole parole sussurrate prima di andarsene.
E’ troppo tardi, lui non c’è più, non l’hai salvato e non salverai neppure la Terra.
Avresti potuto accontentarlo, rendere felici i suoi ultimi istanti, ammettere davanti a lui e soprattutto a te stesso che anche tu lo amavi.
Una singola lacrima ti corre lungo la guancia al ricordo di tutti i momenti passati insieme.
No, tu non lo amavi,  così come non hai mai amato nessuno in tutta la tua lunga esistenza… Non puoi permettertelo, diversamente il dolore ti farebbe impazzire.
No, tu non lo amavi… ma allora perché ti senti così solo, che quasi non respiri?
Dolore

Non importa se siete dei fuggitivi, non importa se siete sdraiati sul pavimento umido e sporco della vecchia sede di Torchwood, siete di nuovo insieme e tanto basta.
Però devi fargli una domanda, devi sapere.
“Quando il tuo corpo si è rigenerato… dopo l’esplosione, hai provato dolore?”
“Ianto, ti prego… ti ho già detto che non mi va di parlarne” Jack ti bacia, nella speranza di zittirti e di chiudere lì quell’argomento spinoso.
Lo stringi a te, passando le mani sulla sua schiena nuda.
“Voglio saperlo” insisti.
Sospira e mormora: “No”
Mente, percepisci distintamente il suo corpo che trema al solo ricordo.
“Mi dispiace” sussurri.