Ciao! Scusate
se al posto di un nuovo capitolo della mia long-fic
posto questa, ma mi farebbe piacere che qualcuno la leggesse, ci tengo molto...
YOU...OUR BEST
FRIEND
“Qualcuno misura qualcosa tenendo un metro. Qualche
altro ragazzo guarda. Ma nessuno può vedere o misurare
tutto quello che se n’è andato. Step si piega su di lui in silenzio,
accarezza il volto dell’amico.
Quel gesto d’amore che non si
sono mai fatti in anni d’amicizia, che non gli è stato mai permesso. Poi
sussurra piangendo: “Mi mancherai”. E Dio solo sa quanto è stato sincero.”
Scostò
lentamente le mani dal viso e non si stupì nel vederle bagnate.
Se n’era andato...e con sé aveva portato via una parte
di tutti loro...
Si voltò verso la propria
ragazza, ovvero la sua migliore amica. La giovane non riusciva a frenare le
lacrime, sperando forse, che attraverso quel dolore che usciva a fiotti dai
suoi occhi scuri, riuscisse a farlo tornare indietro. Ma lo sapeva lei, come lo
sapevano tutti, che non era possibile.
Il vuoto incolmabile nei loro
cuori non si sarebbe riempito facilmente. Non con lo stesso amore e la simpatia che solo lui riusciva ad
emanare, anche con la semplice presenza.
Mangiamorte...lo avevano
strappato da quella vita che lui adorava, dalle persone che lo amavano di più,
ma anche dalle persone che lo avevano sempre apprezzato per la sua gentilezza,
la sua allegria e la sua testardaggine...
La ragazza gli prese la mano
e la strinse con forza, quella che le rimaneva. Era
sfinita.
Contemporaneamente, come una
cosa sola, i due ragazzi osservarono la stanza d’ospedale.
Le pareti bianco
latte erano adornate da quadri tristi e malinconici, che davano un senso
di vuoto e incompletezza. Decisamente troppo crudele,
soprattutto in quelle circostanze.
Poltroncine di finta pelle
erano addossate al muro, alcune raggruppate, altre in
ombra e in solitudine. Perfetto.
Voltarono lo sguardo verso le
altre persone presenti nella sala d’aspetto.
Ognuno reagiva diversamente alla sua morte.
Ginny
Weasley era inginocchiata a terra, come per rivolgersi al cielo, piangendo
disperatamente ed evitando il contatto con chiunque. Sola, con il suo dolore.
Il suo
ragazzo, Draco Malfoy, era appoggiato alla parete, con gli occhi verso
il soffitto, da cui uscivano lacrime amare, che non asciugava, facendole cadere
sulle sue guance pallide e sul colletto della camicia da Auror.
Dopo i loro scontri, le loro
litigate, lui e Malfoy stavano costruendo un buon rapporto di
amicizia, legato dal loro amore verso Ginny.
L’intera
famiglia Weasley era vicino a lei, ma non si avvicinavano.
Il signor Weasley abbracciava
la sua consorte. Molly piangeva inconsolabilmente, tempestando di pugni il
petto del marito, come se fosse stato lui il colpevole, mentre lui non reagiva
e si limitava a carezzarle il capo cercando di calmarla.
Fred e George erano seduti su
due poltroncine affiancate e guardavano il pavimento di marmo, con occhi velati
di lacrime da cui non lasciavano trasparire nessuna
emozione, se non il dolore.
Gli scherzi, le battute e le
risate sembravano non essere mai appartenute a quei due ragazzi, come ad ognuno
di loro.
I tre fratelli maggiori
parlavano tra loro, cercando di essere forti e di dire
qualcosa che risollevasse il morale, ma venivano traditi dalle lacrime che
solcavano le loro guance lentigginose.
La morte di
un caro è impossibile da sopportare.
Cerchi di
farti forza e di ricordarlo nei suoi momenti più felici. Lui era capace di farti ridere anche in un giorno di
pioggia, quando sembra che la positività ti abbia voltato le spalle.
Si era scelto un bel giorno per andarsene.
Il sole irradiava l’ospedale
con i suoi caldi colori, illuminando anche l’angolo più buio.
Ma non loro. In quelle persone ora c’era una desolazione e un gelo che solo
lui sarebbe riuscito a scaldare.
Ognuno di loro sperava che da
un momento all’altro lui entrasse, sorridendo sornione e cominciando a prendere
in giro, come suo solito, Hermione per la sua nuova pettinatura.
Dopo un po’
Harry ed Hermione si accorsero di una figura minuta rannicchiata in una
angolo, scossa da singhiozzi isterici.
Luna Lovegood era in uno
stato di cui le lacrime non servivano più, lasciando
posto ad una disperazione silenziosa e nervosa.
Era irriconoscibile. I
capelli biondi erano spettinati e visibilmente sporchi.
I vestiti erano di due taglie
più grandi e sembravano quelli di un anziano.
Tra le maniche del maglione
grigio fece capolino una testolina rossa che sorrise
alla madre emettendo versetti da neonato.
Simon Arthur Weasley. Il
discendente di Ron e Luna. Chi l’avrebbe mai detto.
Ron e Luna avevano
imparato a conoscersi meglio e verso la fine del 6° anno si erano
innamorati follemente l’uno dell’altra.
E nel 7° anno si erano dati
da fare, per suggellare il loro amore. E quello era il
risultato.
Beh, anche Harry e Hermione
non erano da meno. Il moro sciolse dalla stretta la propria
mano e la posò delicatamente sul ventre ingrossato della ragazza. Un
tocco proveniente da dentro sembrò salutare il suo futuro papà.
Improvvisamente, Luna urlò e cominciò a piangere disperatamente, crollando per
terra.
Hermione le andò vicino, con
qualche difficoltà, dato il peso che doveva portarsi dietro.
Le si
inginocchiò davanti, prese il
bambino con un braccio e con l’altro abbracciò l’amica, cercando di
confortarla.
La ragazza la strinse con
forza, cominciando a dire continuamente il nome dell’amato, come se non conoscesse altra parola se non quella.
Anche il bimbo cominciò a piangere, come se si rendesse
conto di quello che era successo.
Harry abbassò lo sguardo.
Tutti i rumori della sala si affievolirono...
C’era solo
lui, il suo ricordo e il suo dolore...
Ron, il migliore amico che
una persona possa desiderare.
L’unica persona che faceva
star bene completamente Harry, sapeva far ridere anche la persona più
introversa e arcigna della terra, con i suoi modi buffi e impacciati.
La mente rivagò ai loro
momenti insieme, come un film.
Un film struggente, pieno di emozioni e sensazioni.
Il primo
giorno di scuola, l’incontro con la saccente e dolce Hermione, la chiacchierata
con Aragog, le stupide e macabre lezioni con la Cooman, i loro futili litigi, le loro sperate
riappacificazioni...
Ron era sempre stato con lui,
come un fratello di sangue, sempre pronto a fare del sarcasmo nei momenti più
inappropriati e difficili, facendoti spuntare un sorriso, di cui sembrava che
lui si nutrisse.
Non l’avrebbe mai
dimenticato.
Nessuno lo avrebbe mai
dimenticato.
Tutti lo avrebbero ricordato
come il piccolo grande Ron.
Una settimana dopo...
Il mago sacerdote fece un
ultimo segno della croce, prima che la bara fosse calata nella buca.
La situazione era sempre la
stessa.
Tutti piangevano
ma si facevano forza a vicenda, parlando di come era simpatico e
divertente.
Luna sembrava essersi ripresa
e si era seduta su una panchina cullando il suo
bambino che per tutto il tempo aveva osservato la bara, come se sapesse che
stava succedendo qualcosa di importante. Non aveva pianto e
non aveva riso. Luna era rimasta un po’ vicino
alla tomba ma poi era andata via, non riuscendo a sopportare le parole
dell’uomo.
In quel
luogo, vicino ad una graziosa chiesetta, Ron era stato sepolto. La terra sopra la sua tomba
era tutto adornato da biglietti bagnati da lacrime, fiori di tanti colori, e
carte di dolci di cui lui andava pazzo.
Fred e George sembravano
essere ritornati quelli di sempre, e avevano scritto un biglietto simpatico, ma
che riusciva ad emozionare comunque:
“ caro Ronnie, ma bene! Te ne
sei andato per evitare i nostri scherzi...ma un giorno ti rincontreremo e
recupereremo il tempo perduto!
Ricorda che ti volevamo e ti vorremo sempre bene.
Dai tuoi mitici fratelli Fred & George”
Altre lettere, dolci,
divertenti, strazianti, adoranti, piene d’amore...Ma una più di tutte, riuscì
ad emozionare chiunque, scritta con parole semplici, piene di
affetto, da persone che lo avevano amato e appoggiato in ogni
situazione.
“ Ehi Ron...come va?sicuramente stai meglio di noi.
Chissà, magari stai bevendo un paio di burrobirre con qualcuno, lontano da
noi...
Ti ricordi tutti gli anni passati assieme?
Le litigate con Hermione?
Dio, vi beccavate ogni giorno! Premio
Nobel per la resistenza per me, Harry Potter.
Se la metti così, Premio Nobel per me,
Hermione Granger, per l’intelligenza e la sopportazione alle vostre stupide
litigate da bei maschioni...!
Beh, manchi solo tu...sai quanti premi ti dovrebbero dare?
Alla testardaggine, alla furbizia (da dividere con noi
due), alla simpatia, alla generosità, alla stupidità, alla buffità (sicura che
esiste Herm? No), ma soprattutto alla amicizia che
solo tu ci hai donato in così grandi proporzioni...
Ci illuminavi le tue giornate, noi ci
nutrivamo della tua amicizia come tu dei nostri sorrisi...
Un giorno ci rincontreremo e ritorneremo il mitico
trio, rompendo le balle a qualcuno, come sempre!Ti
vogliamo bene.
Un giorno...
Harry Hermione and You, our
best friend.”
Fine… non ci ho messo molto per questa ff...ho acceso il computer e le
parole sono uscite da sole.
Con la morte di una persona a me cara, anche se non un parente, tutto il
dolore lo sfogato in questa one-shot.
Mi farebbe
piacere una recensione, per sapere se vi ha emozionato
come ha emozionato me...ok?
Ci vediamo in
Amore o Attrazione...ciao!
Maripotter