“Buon 30esimo compleanno, Artù” urlarono gli invitati alla festa di compleanno del re mentre spegneva le candeline ed esprimeva un desiderio. “Auguri amore” disse Merlino un attimo prima di baciarlo “E adesso apri i regali” aggiunse il mago. Il biondo si spostò sul divano circondato da regali. Ad ogni regalo che apriva ringraziava chi glielo aveva regalato. Appena Artù ebbe finito di scartare l’ultimo regalo, Merlino iniziò a tagliare la torta e a distribuirla a tutti i presenti. “Allora, Artù, come ci si sente ad essere così vecchio?” chiese Galvano al suo re “Non lo so. Dimmelo tu che sei più vecchio di me” ribatté il biondo “Galvano, non offendere Artù. Non è poi così vecchio il nostro amato re. Ha solo 1.000 e passa anni” disse Lancillotto aggiungendosi alla conversazione. “No, Lancillotto. Pure tu ti ci metti a fare certe battute?! Speravo che almeno tu fossi immune alla demenza contagiosa di Galvano” ribatté il biondo. Il rumore del tappo che saltava dalla bottiglia dello spumante interruppe gli scherzi. “Alla salute del nostro re Artù” brindarono tutti insieme i cavalieri. I festeggiamenti durarono fino a tarda notte e poi, ubriachi, si addormentarono tutti sparsi per il soggiorno di casa di Artù. Solo Merlino e il festeggiato erano ancora svegli “ho un altro regalo per te, amore mio ma non potevo dartelo prima di fronte a tutti” il moro prese Artù per la mano e iniziarono a correre fuori, sotto il cielo stellato e poi si stesero sul prato con lo sguardo rivolto verso l’ alto, mano nella mano “ti ricordi la nostra prima volta? Era a Camelot ed era una notte calda e luminosa come questa” iniziò a raccontare il corvino “ecco, questo è il mio secondo regalo per te” aggiunse un momento prima di iniziare a baciarlo appassionatamente; le loro lingue si intrecciarono, le loro mani esploravano i loro corpi come se fossero tornati al tempo della loro prima volta. Iniziarono a spogliarsi. Artù iniziò a baciare e a mordicchiare il collo di Merlino, poi fece scivolare la mano sempre più in giù e arrivato alla sua virilità iniziò a massaggiarlo lentamente mentre continuava a baciarlo appassionatamente sul collo. Con un agile movimento il mago spostò Artù facendolo stendere sulla schiena e ricambiò il suo re prima baciandolo sul collo, poi scendendo lentamente sui pettorali poi giù sugli addominali ed infine prese in bocca la virilità del biondo. Artù passò le dita tra i folti capelli corvini del suo compagno mentre quest’ultimo continua a dargli piacere. “voglio entrarti dentro, Merlino” disse eccitato. Fecero l’amore sotto le stelle per ore cercando di non urlare troppo di piacere per non svegliare i loro amici infine si addormentarono lì fuori, nudi, abbracciati e sudaticci con solo una leggera copertina a coprirgli le parti intime.