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Autore: Dian87    04/03/2016    3 recensioni
È guerra.
Il re ha dichiarato guerra alla Strega degli Acquitrini Neri ed il suo bando si spande per tutto il regno. All'appello risponde Amelia, una giovane fornaia che ha un conto aperto da molto tempo con la Strega, ma le certezze su cui si reggeva sono destinate ad essere scardinate.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Copertina di

 1. Il bando

«Per regio decreto si informa la popolazione che è stata bandita la caccia alla strega degli Acquitrini Neri. Chiunque porterà a compimento la missione e rimuoverà il pericolo sarà insignito del titolo di cavaliere e gli sarà donata una tenuta ad Alto Passo.»

Sollevò gli occhi dalla strada, con il paniere in braccio ed un lieve sorriso in volto.

«Non vi è limite di tempo, ma il nostro amato sovrano gradirebbe molto che il problema venisse risolto entro il ciclo di due lune nuove a partire dalla festa del raccolto.» terminò il banditore.

Scosse piano la testa e continuò il proprio cammino, spostando una ciocca di capelli rossi dagli occhi. Lo sguardo verde si spostò tra le case di pietra e legno fino ad individuare l'insegna legnosa che rappresentava un'incudine.

Il ritmico martellare iniziò a farsi sentire sommesso, sostituito di tanto in tanto da uno sfrigolio, e aumentava di volume man mano i suoi passi la portavano verso la fucina del paese. Osservò la casa dal primo piano di pietra, affiancata da un'altra costruzione più bassa da cui si sollevava un comignolo con un serpente bianco che si snodava in cielo.

Si avvicinò alla porta e bussò, prima di aprirla con la mano libera.

«Sta' lì, Amelia.» le intimò una voce maschile.

La giovane si fermò, osservando tranquilla l'interno. Il fuoco divampava nella fornace dall'altro lato della struttura e un uomo nerboruto si trovava in un triangolo formato da fornace, incudine e barile.

Si soffermò con lo sguardo sull'uomo, i cui capelli mori erano incollati al cranio dal sudore, nonostante indossasse solo una corta tunica di lino sormontata da un pesante grembiule di cuoio. Rimase ad osservare il martello che si sollevava e calava poi verso il pezzo di metallo, appiattendolo, ma dalla sua posizione non riusciva a definire cosa fosse. L'uomo osservò serio il suo lavoro e quindi lo infilò nel barile, da cui si levò una piccola nube bianca accompagnata da uno sfrigolio. Si assicurò che le pinze fossero in una buona posizione prima di portare lo sguardo sulla donna.

«Cosa ti serviva?» indagò, senza nemmeno spostare lo sguardo su di lei.

Amelia prese il paniere con entrambe le mani, appoggiandosi con la spalla alla porta.

«È arrivato un banditore...» iniziò la giovane.

«E allora?» l'interruppe bruscamente.

«Il re ha dichiarato guerra alla strega degli Acquitrini Neri.» riprese, appoggiando la testa alla porta. «Offre una tenuta ed il cavalierato a chi risolverà il problema.»

L'uomo inarcò un sopracciglio.

«E tu che vorresti fare?» sottolineò il pronome, con il sarcasmo che si spandeva nell'aria. «Cucinarle dolcetti finché non se ne va?»

Le labbra di Amelia divennero sottili e lo sguardo si fece più gelido.

«Sei un deficiente.» la collera pervase il tono della donna, che si voltò e iniziò ad allontanarsi a piè sospinto. «Saresti dovuto restare indietro tu, non Cosimo.» sibilò Amelia, ormai lontana dalle orecchie del fabbro.

L'uomo la osservò con un sospiro e quindi scosse la testa, tornando al suo lavoro.


 

***


 

Amelia non controllava i propri passi nel suo allontanamento dalla casa del fabbro e quando decise di guardarsi nuovamente attorno si trovò davanti un tronco rugoso i cui rami si chinavano a nascondere chiunque cercasse un po' di riservatezza.

Spostò i capelli dietro alla schiena e si andò a sedere tra le radici del salice, appoggiando il paniere dinnanzi a sé, lo sguardo mesto che aveva sostituito da poco quello irato.

«Sei un idiota...» sussurrò la giovane, portando la mano sul viso. «Perché sei voluto restare indietro? Perché non sei venuto con tutti noi?»

Si passò la mano sul viso e sospirò, scuotendo piano la testa.

«Può essere l'occasione di vendicarti...» le labbra appena si schiusero in quell'ultimo sussurro.

«Vendicare... chi?»

La voce maschile la colse di sorpresa e la donna saltò in piedi, rovesciando il paniere e disperdendo i pani sull'erba. Lo sguardo corse a destra e a manca, non riuscendo a vedere colui cui apparteneva quella voce che aveva di già conosciuto. Delle mani calarono sui suoi occhi e la tirarono all'indietro, facendola battere con la schiena contro un petto mentre la testa veniva appoggiata ad una spalla.

«Come mai con la testa tra le nuvole?» chiese ancora la voce, quasi in un sussurro al suo orecchio. «Hai l'ispirazione per una nuova canzone?»

Amelia si concesse un lieve sorriso ed un sospiro di sollievo, rilassandosi appena.

«Ora puoi lasciarmi andare, Ferdinando... quante volte mi avresti già ucciso?» ridacchiò la ragazza, voltandosi verso l'uomo e appoggiando le mani sul suo petto.

L'uomo la lasciò voltare e Amelia sollevò lo sguardo su di lui, posando la mano sul suo petto.

«Hai sentito il banditore?» gli chiese.

«Non ho potuto farne a meno.» rispose lui, circondandole le spalle con le sue braccia, ma lo sguardo si oscurò ed il tono divenne più grave. «Non dirmi che hai intenzione di rispondere...»

Un semplice cenno col capo confermò il timore di lui, che sospirò.

«Come hai intenzione di cavartela contro La Strega?» indagò, serio e fissando lo sguardo scuro negli occhi di lei. «Amelia, stiamo parlando di una strega! Come puoi sperare di sconfiggerla?»

Lei fece un tenue sorriso, portando l'altra mano ad accarezzargli la guancia barbuta a stento coperta dai capelli mori che gli cadevano ai lati coperti dalla cuffia.

«Ho i miei mezzi...»

Ferdinando la fissò, l'espressione che sembrava così serena, come se stesse soltanto per fare un viaggio di piacere e non... trattenne un timore nel pensare cosa le sarebbe potuto accadere.

«Ho qualche speranza di dissuaderti?» le chiese soltanto.

Amelia scosse il capo. La mano di lui andò ad accarezzarle il capo infuocato

«Spero che la tua vendetta ne valga la pena, ma sappi che non ti lascerò sola.» terminò.

«Grazie...» sussurrò Amelia, appoggiandosi a lui.

  
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