"We keep this love in a photograph, we make this memories for ourselves, when our eyes are never closing, hearts are never broken, and time's forever frozen. "





Emma rise, mentre osservava l'uomo seduto di fronte a lei trafficare con una videocamera.
"E quella, dove l'hai presa?"
Killian alzò lo sguardo, per poi tornare a far girare l'aggeggio tra le mani: "Ricordi quando la trovammo nello scatolone delle tue cose?"
"è la videocamera di quando ero bambina?"
"Si... cioè, no, in realtà si tratta di un'altra molto simile. Ho chiesto aiuto ad Henry affinchè me ne procurasse una uguale alla tua, perchè sapevo già come fosse fatta e quindi speravo sarebbe stato più semplice farla funzionare" spiegò, frustrato
"... Tu e mio figlio confabulate un po' troppo spesso alle mie spalle." Incrociò le braccia al petto, fingendosi offesa, "Potrei diventare gelosa, sai?"
Il pirata alzò un sopracciglio, mettendo su quello sguardo da schiaffi che incitava Emma a prenderlo a sberle. (O a baciarlo per farlo smettere)
"Di chi?" domandò mellifluo. Che stronzo.
"Di Henry, ovviamente." Rispose maligna. Ovviamente sapevano bene tutti e due che Emma fosse gelosa di entrambi. Per quanto, di contro, la rendesse davvero tanto felice che suo figlio potesse vedere in Killian una figura di riferimento. Non un padre, certo, lo stesso Killian aveva messo in chiaro più volte che non avrebbe mai preteso di sostituirsi a Neal, ma quantomeno, un amico.
"Fatto!" Esclamò, con l'entusiasmo di un bambino, alzando trionfante la videocamera. Avvicinò l'occhio all'obbiettivo e puntò la macchina verso Emma.

"Sicuramente preferisco di gran lunga il mio cannocchiale, ma devo dire che la vista in questo momento non mi dispiace."
"Ma cos- Killian!" Urlò Emma, alzando il collo della T-shirt. "Sei incorregibile!"
"Amo quando dici il mio nome con quel tono, Swan." Rise beffardo, continuando a filmare.
"Stai ancora riprendendo, Jones?" disse lei, assicurandosi che avesse cambiato obbiettivo.
"Questi marchingegni servono a conservare i ricordi in movimento, e io voglio conservare il ricordo del tuo bel viso che mi rimprovera."
Emma arrossì. Maledetto. "Ma sono proprio qui, Killian, non hai bisogno di filmarmi per avere un ricordo di me."
Killian alzò di poco l'occhio dall'obbiettivo per passare su di lei, e sorrise. "Mi sono reso conto che abbiamo passato tanti momenti insieme, che avrei voluto conservare. Alcuni avre persino voluto appenderli in una cornice." Si avvicinò di nuovo con l'obbiettivo al suo viso: "Di ciao, Swan!"
Emma rise. "Quella è una videocamera, Killian, fa solo vid- ricordi in movimento, non foto."
"Oh" rispose, quasi dispiaciuto. "Poco male, sarà ugualmente soddisfacente farti andare fuori dai gangheri mentre cerco di riprenderti." Emma abbassò giocosamente la videocamera che la riprendeva, trattenendo le risate. "Sei proprio un bambino", rise.
"Come mai ti è venuto in mente proprio ora di diventare regista di filmini?"
Killian ignorò i termini moderni usati dalla sua ragazza, e abbassò di nuovo la videocamera, spegnendola. "La vita è come un uragano, Swan." Sospirò. " Non sai mai dove il vento ti porterà, ne se ti farà cadere facendoti sbattere contro un albero."
Emma aggrottò le sopracciglia. "Dove vuoi arrivare?"
"Quando ero... in quel posto, prima, nell'Oltremondo... " la donna cambiò espressione, sistemandosi nella poltrona di Granny's. "Ho avuto molto tempo per pensare, sai. Probabilmente pensare è l'unica attività che ti permette di rimanere lucido, laggiù. " ridacchiò. Emma accennò un sorriso, seppur triste a pensare da dove l'aveva portato via. Killian continuò:

"Mi è capitato di pensare a molte cose. Ho pensato a mio fratello, Liam. Ho pensato al piccolo Henry, che tanto piccolo non è più dato che quel ragazzino cresce di giorno in giorno e se continua così mi supererà senza problemi... Ho pensato alla mia Jolly Roger... ma più di tutto, ho pensato a te, Emma."
Era davvero difficile affrontare quell'argomento. Da quando entrambi erano tornati nel mondo dei vivi parlarne era diventata la cosa più difficile da fare. Anche di sopravvivere all'Inferno, per quanto assurdo potesse sembrare. Come se tutto il posto occupato dalla missione che si era prefissata di compiere avesse tenuto la mente occupata rispetto a quello che sarebbe accaduto dopo. Ovvero, parlare di quello che era stato. Di quello che era stato, soprattutto tra loro due. Ed Emma, aveva davvero tanta paura di farlo.

"Mi sono ritrovato a pensare a quello che avevamo, o meglio, che potevamo avere." Continuò Hook. "Per un momento sono stato anche arrabbiato con te." Un brivido percosse Emma e un lampo di paura, al ricordo delle parole che le aveva rivolto quando era sotto l'effetto del Pugnale. "Ma poi la rabbia è andata via. Come in un soffio. E nel giro di un secondo, sai cosa ho pensato? Non mi ha mai insegnato ad usare una fotocamera.
Avrei potuto imparare a fare belle foto e magari farne a lei, gliene avrei fatte tantissime. E poi ne avrei fatte altre con lei, e con Henry, e poi avrei messo tutto in uno di quei libri, in un album. Così ogni volta che fosse stata triste, arrabbiata, che si fosse sentita sola, o anche quando l'avessi fatta arrabbiare per qualche mia bravata, avrebbe aperto quell'album, e avrebbe rivisto tutte le nostre foto, avrebbe riso delle mie smorfie o delle sue, e avremmo fatto la pace. E in questo momento, mentre io sono qui e tentano di portarmi via il ricordo di lei, lei è lì da sola, senza un album di fotografie. Lo so, suona molto strano detto da me, mh? Suppongo che la morte ti faccia rammollire." ridacchiò, abbassando lo sguardo sulla sua mano.
Emma respirò a fondo, reprimendo un singhiozzo. Sapeva che Killian in fondo al suo cuore aveva un animo nobile, e buono, ma non avrebbe mai pensato potesse tirare fuori quelle parole. Non a lei. Mai nessuno.
Era come se all'improvviso, avesse realizzato quanto effettivamente lo amasse. Insomma, sapeva che lui la amasse, tuttavia si ritrovava sempre ad assumere un atteggiamento di scetticismo, ma non poteva farci niente, non ci era abituata.

Ma vederlo così, a cuore aperto come forse non aveva fatto mai, con quei bellissimi occhi blu diventati liquidi per un accenno di lacrime che minacciavano di scendere, con quello sguardo pieno di orgoglio, pur di non far vedere quella sua piccola debolezza, la metteva davanti alla cruda verità.
Killian Jones era l'amore della sua vita. E se lo rendeva felice, avrebbe riempito una casa di album di fotografie.

Si alzò, raggiungendo il posto accanto a lui sul divanetto. Senza parlare, gli sfilò dolcemente la videocamera tra le mani e la riaccese.
"Swan...?"
Emma puntò l'obbiettivo su entrambi, e premette il tasto REC.
"Ciao!" cominciò, tradendosi con voce rotta, "Non so chi vedrà questo video, un giorno, forse noi del futuro. Quindi ciao di nuovo, Emma e Killian del futuro. Questo è l'inizio della vostra vita insieme, vita che probabilmente starete consumando ora vivendo in panciolle sul divano. Ma che dico. In questa città è impossibile rimanere in panciolle, ma sarebbe un sogno. Comunque...

Stiamo registrando per ricordarvi di rimanere così. Insieme. E innamorati. Perchè io lo sono, di quest'uomo dietro di me che mi osserva curioso mentre parlo ad una videocamera. (Spero che dopo tanti anni abbia finalmente imparato ad usarla!)" Rise, lasciando scendere le lacrime. "Ricordatevi sempre di come siete, tenete allenata la memoria. Perchè l'amore che abbiamo è la cosa più bella, e importante che vi possa mai capitare nella vita. Ed Emma... compragli un album di fotografie."
Killian, dietro di lei, sorrise, commosso. Senza dire niente, si avvicinò a lei e le diede un morbido bacio sulla guancia, sostando sulla sua pelle come se la accarezzasse. Un bacio dolce, che le facesse sentire tutto quello che stava provando.
Emma cedette a quel bacio, e cominciò a piangere. Sorrise, però, senza smettere di riprendere entrambi nonostante la videocamere traballasse instabile nella sua mano. "Ecco, è di questo che stavo parlando." disse, singhiozzando. "Non smettere mai di amarlo. Perchè è la cosa migliore che tu possa fare." E la posò sul tavolo. Si girò verso il pirata, sorridendo tra le lacrime.
"Belle parole, tesoro."
"Io non ti dimenticherei mai, Killian."
"Vale lo stesso per me."
"Ti amo."
E come se i loro corpi fossero stati fusi assieme, Emma gli prese il viso tra le mani e lo baciò, lasciando andare liberamente le lacrime di commozione. Si staccò, dopo tanto, dopo aver ricordato il suo sapore di  nuovo, dopo aver incastrato quel momento nella sua mente, come una fotografia, e appoggiò la fronte alla sua, ad occhi chiusi.
Killian sospirò, un sospiro di totale felicità, di appagamento, di sollievo, nel sapere cosa stava condividendo con la donna che amava.
"Ti amo anch'io" sospirò, sorridendo come se non riuscisse a provare altro che la felicità. Emma sorrise nel bacio, e vi si rifugiò, felice.
Rimasero così per tanto tempo, stretti l'uno all'altra, mentre la videocamera, sul tavolo, era stata dimenticata senza disattivare il tasto REC.













Angolo autrice: Salve miei cari. Dovrei dormire, sono le quattro del mattino ma... ho cominciato a scrivere questa cosa e dovevo pubblicarla. Lo sentivo come dovere morale. Non sto qui a perdere tempo, mi limito a ringraziarvi, dal profondo del cuore, se siete arrivati fino a qui. Spero che questa OS vi sia piaciuta e che vi abbia un po' emozionato. A me lo ha fatto scriverla con Photograph di sottofondo, ma vabbè...
Alla prossima, vi amo <3
xx