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Autore: Lila_88    05/03/2016    0 recensioni
Gus e Harley decidono di organizzare il loro primo Natale nella nuova casa e con la bambina che hanno preso in adozione, ma riunire le loro famiglie non sarà facile e, soprattutto, riserverà molte sorprese.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16


Lucy sorrise al tassista che stava caricando i suoi bagagli per portarla all’aeroporto. Non era ancora partita e già sentiva la nostalgia della sua famiglia e di Alan Michael. La sera prima era andata a salutare suo padre, che era triste dovendo assistere alla partenza sia di lei che di Coop. Dopo era rientrata nella sua stanza al Beacon, dove aveva solo mangiucchiato la cena ordinata. Poi aveva passato una notte insonne, pensando e ripensando all’ultima conversazione avuta con l’uomo. Sapere che anche per lui quello che era successo fra di loro era solo una parentesi che si era già chiusa, le faceva pensare di aver preso la decisione giusta. Una parte di lei aveva sperato che lui le chiedesse di rimanere, che le dicesse che per lui quel breve momento era stato importante. Con il cuore pesante, Lucy salì a bordo del taxi. Dalla finestra della sua camera, Alan Michael osservò la scena e rimase a guardare mentre il taxi partiva portandosi via Lucy.


Coop guardò l’orologio. Finalmente il suo aereo stava per partire. Suo padre aveva insistito per accompagnarlo, anche se ciò aveva significato essere lì con un largo anticipo. Per una coincidenza, quel giorno anche Lucy era in partenza per Parigi, così suo padre era un po’ giù di morale e lui aveva deciso quindi di assecondarlo. Aveva aspettato con così tanta ansia di partire per l’Inghilterra, anche se il suo entusiasmo era scemato quando Ava aveva rinunciato, per giunta ponendo fine alla loro relazione. Si rendeva conto di aver prevalso su di lei in un paio di occasioni e aver preso delle decisioni che non gli spettavano, eppure lo aveva sempre fatto solo ed esclusivamente per il bene di Ava, cosa che lei non aveva capito. Ed era un peccato, perché lui l’amava e sarebbe stato difficile iniziare una nuova vita da solo.


Ava aveva avuto modo di riflettere tutta la notte, dato che non era riuscita a prendere sonno. Era stata una sciocca ad illudersi di poter conquistare Alan Michael. L’unica donna che sembrava riuscita nell’intento, era l’esatto opposto di lei, sia caratterialmente, che fisicamente. Forse, se avesse perseguito nelle sue intenzioni, sarebbe riuscita a portarselo a letto e, magari, a intraprendere con lui una breve relazione, senza che però ciò portasse a niente di concreto. Così, per quella storia senza sbocco alcuno, aveva buttato all’aria la sua relazione con Coop che, certo non era perfetta, ma almeno era fatta di un amore reale. Coop la amava e era stato spinto dal suo istinto di protezione a fare cose che l’avevano fatta infuriare. A mente fredda, tuttavia, Ava si rendeva conto che, invece di aggredirlo, avrebbe potuto dargli la possibilità di spiegarsi. Avrebbero fatto pace e lui avrebbe capito che certe cose non doveva più farle. Tutti quei pensieri l’avevano spinta a cercarlo, magari potevano ancora sistemare le cose. La giovane ragazza entrò al Company, sperando di trovarlo lì, invece incappò in Olivia, che, stranamente, indossava un grembiule e serviva ai tavoli. Forse la notte insonne le stava giocando dei brutti scherzi.
  • Olivia! Che stai facendo?
  • Buzz è in ritardo! Ha chiamato per dirmi che c’è un incidente stradale ha creato un ingorgo proprio all’esterno dell’aeroporto! Spero che arrivi presto!
  • Aeroporto?
  • Si, è andato ad accompagnare Coop...
Quando ormai le parole le erano uscite di bocca, Olivia comprese che forse avrebbe dovuto fare un po’ di attenzione. Infatti, Ava rimase sorpresa.
  • Che cosa? E’ già partito?
  • Mi dispiace, tesoro, non ci pensavo... Si, ha deciso che era meglio andare via il prima possibile. Credo che il suo aereo stia per partire, ormai.
Ava pensò in fretta, forse era ancora in tempo!
  • Devo andare!
  • Ma sei appena arrivata!
Senza preoccuparsi di rispondere alla madre, Ava corse fuori dal locale.


Alan Michael stava tamburellando sul davanzale della finestra, davanti alla quale era rimasto per un po’. Non poteva credere che Lucy fosse partita e lui non avesse fatto niente per impedirlo. Lei era una delle poche cose belle che aveva avuto dalla vita e l’aveva persa una seconda volta. La delusione e l’orgoglio gli avevano impedito di dirle quello che provava veramente e quanto ancora la amasse. Adesso sarebbe dovuto tornare alla sua vita grigia. Quella prospettiva gli appariva quanto mai desolante. No, non poteva farlo. Prendendo una decisione improvvisa, prese la sua giacca e le chiavi dell’auto. Avrebbe avvertito la sua segretaria che non sarebbe andato in ufficio strada facendo.


Fortunatamente, l’ingorgo che aveva bloccato Buzz nel traffico si era dissolto prima che Ava e Alan Michael, in auto e momenti differenti, raggiungessero l’aeroporto. Entrambi erano animati dalla speranza che non fosse troppo tardi per avere una nuova possibilità con le persone che amavano. Per una serie di fortuiti casi, i due non si incrociarono, pur raggiungendo entrambi i loro obiettivi.


Ava vide Coop mentre stava per imbarcarsi e, non vedendo altre soluzioni, dato che raggiungerlo era impossibile, si precipitò a comprare un biglietto per l’Inghilterra. Se non poteva raggiungerlo prima, allora tanto valeva fargli compagnia durante il viaggio. La sorpresa di Coop di trovarla sull'aereo fu tanta.
Ava!
  • Ciao Coop.
  • Che ci fai qui? Pensavo che fossi stata molto chiara e che non volessi più vedermi.
  • Mi dispiace! Io... sono stata una sciocca. Tu hai sempre cercato di difendermi e di fare il mio bene, e io ti ho ripagato urlandoti dietro e dicendoti quelle cose orribili! Puoi perdonarmi?
Coop la guardò stranito, non sapendo di preciso come interpretare le sue parole.
  • Cosa vuol dire esattamente?
  • Vuol dire che ti amo e che vorrei che tu mi dessi un’altra opportunità.
Coop, a quel punto, la attirò verso di sé per baciarla. A malincuore, tuttavia, sapeva che c’erano altre cose di cui dovevano parlare, così si scostò da lei.
  • Ma tu hai detto che non volevi venire in Inghilterra e io ormai devo andare. Anche io ti amo, ma non posso rinunciare a questo viaggio.
  • Troveremo una soluzione. Magari potrei passare un po’ di tempo a Springfield per legare con i miei e raggiungerti in un secondo momento a Londra.
  • Ava, tutto questo è molto interessante, ma l’aereo sta per decollare. Forse dovresti andare. Possiamo continuare questo discorso per telefono.
Ava sorrise e gli mostrò il biglietto.
  • Direi che, al contrario, possiamo continuare a parlare durante il viaggio. D’altronde, non avevo altro modo per fermarti!
I due si abbracciarono, di nuovo felici.


Alan Michael, al contrario di Ava, non ebbe bisogno di salire su un aereo per fermare Lucy. La trovò nella sala d’attesa, mentre leggeva un libro nell’attesa che il suo volo venisse annunciato.
  • Lettura interessante?
Lucy alzò la testa sorpresa. Avrebbe voluto chiedergli il motivo della sua presenza lì, ma le parole non trovarono la strada per uscire dalla sua bocca. Alan Michael sapeva che quel momento sarebbe stato determinante e non voleva sprecarne neanche un minuto, così decise di dirle tutto quello che avrebbe dovuto dire il giorno precedente.
  • Questi ultimi anni senza di te sono stati grigi. Non me ne sono mai reso conto, ma quando ti ho rivisto, a casa di Harley il giorno di Natale, è stato come se una parte di me, che non sapevo di aver accantonato, si risvegliasse. Tu hai riportato la luce e i colori nella mia vita.  Non è vero che il tempo che abbiamo passato insieme è stato poco importante per me. E’ stato il più bel dono che potessi augurare a me stesso per questo Natale. eppure non posso fare a meno di pensare che non voglio accontentarmi di questo dono, che non posso vederti partire. Non voglio tornare alla vita che mi sono costruito qui, alla quale mancava qualcosa. Non l’avevo mai capito, ma tu mi sei mancata. Questo perché io, senza di te, mi sento incompleto. Spero che tu non salga su quell’aereo, perché altrimenti mi costringerai a seguirti anche in capo al mondo, perché ti amo e non posso più fare a meno di te.
A Lucy sembrava di essere in un sogno. Un bellissimo sogno in cui l’amore della sua vita le dichiarava tutto il suo amore. Un sogno dal finale delle favole, quello del “vissero felici e contenti”. Era talmente stupita dalle sue parole, che non riusciva neanche ad articolarne una di senso compiuto. Alan Michael davanti a quel silenzio prolungato, pensò che forse non era quello che voleva anche lei. Stava per battere in ritirata, con l’unica consolazione di aver tentato fino in fondo, quando lei, finalmente, si alzò e si decise a parlare.
  • Anch’io ti amo. E anche per me ritrovarti è stato un bellissimo regalo di Natale.
Alan Michael le prese il volto fra le mani, baciandola teneramente. Mentre i due innamorati erano presi dal loro bacio, il volo diretto per Parigi decollò dietro la vetrata alle loro spalle. Quel Natale la famiglia Cooper lo avrebbe ricordato a lungo come uno dei più felici.



  
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