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Autore: Koutoura_33    06/03/2016    0 recensioni
Una ragazza che proviene da un passato difficile.Una ragazza che vuole dimenticare, ma non ci riesce. Che chiede a se stessa:" Chi sono io?Perché devo sopportare tutto ciò?Perché a me e non agli altri? Ho qualcosa di sbagliato?Non capisco il motivo...nessuno può comprendere ciò che provo..."
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Salve a tutti!^^ Questa è la mia prima fanfiction spero vi piaccia!
Genere: Generale, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo1-Who am I?


"No... Non andate via... Rimanete ancora...No… No, vi prego.... Mi mancate molto... No…NO!!" Finì per svegliarmi di colpo ritrovandomi seduta sul mio letto a fissare il vuoto. Mi asciugai le lacrime e mi alzai dal letto andando verso il bagno. Entrai dentro diretta verso il lavandino per lavarmi il viso gonfio per lacrime e sudato per l'agitazione. Mentre aprivo il rubinetto, mi misi a fissare le mie braccia ormai piene di tagli e piccole cicatrici. Come ho fatto a ridurmi così? Eppure erano passati quasi due anni da quel incidente che coinvolse le mie migliori amiche. Sarah ed Hannah, le mie due migliori amiche, morte per colpa di un guidatore ubriaco.
 Quante volte ho giurato vendetta, quante volte ho pensato di volerlo uccidere perché era per colpa sua se era successo, era colpa sua se io ero ridotta così.
"Me la pagherai cara per ciò che hai fatto! Lo giuro! Primo o poi ti troverò e ti potrò punire come si deve!" senza rendermi conto stavo urlando nel bel mezzo della notte. Mi lavai velocemente il viso e mi asciugai con l’asciugamano. Scesi le scale per andare a sedermi sul divano, non avevo più voglia di dormire. Fissando qualche punto nel nulla, mi misi a pensare che schifo di vita avevo.
Una famiglia distrutta da un padre tirchio e inesistente, una madre che ormai non ce l’ha fatta più a tal punto che si suicidò. Mentre io, non sapendo più che fare mi sono trasferita qui a Seoul pronta a ricominciare la mia nuova vita. Arrivai qui tre anni fa, quando avevo solo quindici anni, insieme a chi ‘era’ la mia nuova famiglia, e adesso mi ritrovo qui sola, senza niente dentro, ero vuota e sola. “Oggi ho deciso di voltare pagina, sono pronta a cambiare in bene!” dissi a qualcuno, forse a me stessa, ero finalmente pronta ad avere la nuova vita che tanto speravo! Andai a fare colazione, anche se erano ancora le quattro del mattino, mi feci una doccia e mi andai a cambiare. Ero pronta ad uscire e a far capire al mondo che anch’io esistevo! Aprì la porta ed uscì! Era ancora buio. “Forse devo aspettare ancora un pochino” dissi tra me e me.
“Ok, sono le nove e mezza, oggi voglio girare per la città e vedere qualche negozio di abbigliamento” dissi sorridendo.
Camminai in giro per la città, le strade erano piene di macchine e gente bizzarra che non avevo mai visto. Tutto era molto vivace e tutti i passanti sorridevano, i bambini con le loro vocine acute chiedevano alla madre dei soldini per comprare dei lecca-lecca. Tutto era veramente bello che, camminando senza una meta precisa, andai ad urtare un ragazzo che, essendo robusto rispetto a me, mi fece cadere a terra. Lui mi guarda preoccupato chiedendomi se mi ero fatta male, io risposi con un semplice:” No, tranquillo non mi sono fatta male”. La sua voce era molto bella l’avrei ascoltata all'infinito , aveva quel non so che di bello. Lui mi aiuto ad alzarmi e mi chiese il mio nome, “Mi chiamo Emily piacere di conoscerti! Tu sei?”  “Piacere di conoscerti Emily, io sono Sehun” e ci stringiamo le mani sorridendo. Tornata a casa non facevo a meno di pensare a ciò che era successo quel giorno. Sembrava gentile ed era molto carino. Mi si scioglie il cuore solo a ripensare a quel dolce sorriso. Che mi stessi innamorando? Era impossibile, non ho mai amato nessuno, nemmeno con me stessa. Eppure quel ragazzo era così carino, magari pure a lui piacevo! “No, potrebbe avere una ragazza, oppure non vorrebbe mai mettersi insieme ad un ‘casino’ come te. Non conosce niente di te e di ciò che hai sofferto. Sa solo il tuo nome che ormai per te ha perso il suo significato!” dissi ad alta voce, come se stessi litigando con qualcuno. “Smettila di farti paranoie, non si saprà mai, quel che succede succederà, e adesso goditi ciò che sarà la tua nuova vita!” dissi questa volta in un sussurro. Andai a letto, mi distesi e mi addormentai cercando di sognare qualcosa di nuovo, qualcosa di bello, ed avrei atteso impazientemente il giorno dopo.
   
 
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