Capitolo 1

Sono qui, sulla sponda della spiaggia di Santa Monica, dove ci siamo conosciute, ti ricordi?
 Eri così bella, indossavi quel abito bianco stile bohemién che ti si era appiccicato addosso per via dell’acqua di mare,
era notte fonda, e c’era quel bagliore di luna ti illuminava i lineamenti del viso, quando ballavi in disparte sulle parole dei Fleetwood Mac,
lontano dagli altri che al contrario di te e me stavano vicino al falò.

io ero seduta vicino l’acqua e fumavo una sigaretta mente contemplavo la luna.
pensavo ancora alla mia ex, per la quale non provavo più sentimenti e che avevo lasciato qualche ora prima.
pensavo alle sue lacrime che le scorrevano timide sul viso triste, e le  sue parole mi riecheggiavano in testa “ho fatto qualcosa?” e “perché mi fai questo?!”.

ero lì quando ti vidi avvicinarti a me, e sederti lì vicino,poi dicesti
-è cosi bello qui! il bagliore della luna riflette sull’acqua, e sembra di guardare un dipinto ad olio-
io ti guardai e dissi
-si, lo so è bellissimo, vengo sempre a questi stupidi falò per questo. Dylan, piacere di conoscerti-
e ti allungai la mano che tu stringesti timidamente e dicesti
-Ashley , il piacere è tutto mio!-
e mi guardati sorridendo, poi dicest
i-come mai sei qui a contemplare la luna e fumare in silenzio, anziché stare lì a sbronzarti o cose del genere?-
io sorrisi e dissi
-diciamo che non sono dell’umore.-
tu mi guardasti con quegli occhi stupendamente grigi tendenti al verde e dicesti
-problemi con il tuo ragazzo o cose simili?-
io solo a sentire quelle parole scoppiai a ridere e dissi
-cosa ti fa pensare che abbia un ragazzo?-
tu mi guardasti con il sorriso in faccia e dicesti
-beh, sei così bella, non saprei come farebbe un ragazzo a non saltarti addosso-
io ti guardai un po’ maliziosa e dissi
-cosa ti fa pensare che mi piacciano i ragazzi?-
tu mi guardasti maliziosa e dicesti
-ah no?-
io risi e dissi
-no, decisamente!-
-comunque diciamo che oggi pomeriggio ho lasciato la mia ragazza perché non provavo più niente, se non amicizia-
tu mi guardasti comprensiva e dicesti
-si, mi è capitata una situazione del genere una volta.-
-ti preoccupi per come l’ha presa lei vero?-
io annui
-non ti devi preoccupare per questo, è peggio se lo fai, perché potresti credere di essertene pentita e farla soffrire di più. devi lasciar correre e conoscere qualcun altro.-
io ti guardai sorridendo e dissi
-grazie ,mi sa che hai ragione-
poi una tua amica ti chiamò e disse
-Ash, vieni stiamo andando a casa mia!-
-un attimo arrivo!-
,poi mi guardasti dispiaciuta e dicesti-mi sa che devo andare, la mia amica Hanna mi dà un passaggio a casa.-
poi prendesti un pennarello dalla borsa,
mi prendesti un braccio e scrivesti il tuo numero di telefono sul mio braccio e dicesti
-chiamami-
poi mi baciasti una guancia e corresti verso la tua amica,
ed io continuai a pensare al profumo di cocco che facevano i tuoi capelli quando mi sfiorarono il viso.