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Autore: eleCorti    07/03/2016    0 recensioni
“Comunque... non abbiamo tempo da perdere! Dobbiamo trovare Taichi e... ” continuò il suo discorso, ma non poté finirlo: Taichi le aveva afferrato il volto ed aveva catturato le sue labbra in un bacio.
No... quel bacio... il suo Taichi non l’aveva mai baciata così: rudemente, prepotentemente, senza chiedere permesso... ma che stava succedendo? Tutto era così strano...
[One-shot ambientata in Heros and Villians]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya | Coppie: Sora/Tai
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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A kiss...




 
Quel posto... quel posto era davvero strano. Era uguale al locale Da Apple solo che... solo che non c’erano i prescelti mondiali a gestirlo. C’erano degli uomini – o donne – strani, molto strani, che mettevano inquietudine.
Cercò di non pensarci la giovane signora Yagami: aveva un’importante missione da svolgere, quella di trovare sua cognata.
Si avvicinò al bancone dietro cui vi era una strana donna. Chi era? Si domandò, probabilmente un’anima vagante di quello strano luogo, si rispose. Ma non aveva tempo di chiedersi il nome di quella strana donna.
“Salve...” attirò la sua attenzione, appoggiando entrambe le mani al bancone marrone.
“Oh... tu devi essere Sora” trasalì, sentendo che la donna conoscesse il suo nome. Come faceva a saperlo?
Si soffermò a osservarla: i capelli erano biondi e molto crespi, gli occhi privi di qualsiasi luce – doveva essere cieca, pensò – ed indossava uno strano vestito fucsia.
“Sì... ecco sto cercando una ragazza. Ha i capelli neri e lunghi e gli occhi neri” evitò di chiederle come facesse a sapere il suo nome. Non lo voleva sapere.
“Oh sì la evil queen!” tuonò, come se avesse trovato la soluzione ad un quiz. Per un attimo la giovane poté scorgere un piccolo luccichio nei suoi occhi spenti.
“La conosci?” era speranzosa. Finalmente la loro ricerca, forse, sarebbe giunta al termine.
“No... ma la tua descrizione era così dettagliata che ci sono arrivata!” si corresse, come se le fosse sfuggito qualcosa che non dovesse sfuggirle.
Stava per risponderle, quando la porta del locale si aprì: Taichi era giunto. Era felice di vederlo, ma poi si soffermò a fissarlo. Perché indossava quel giubbotto di pelle? Non poté fare a meno di chiedersi.
“Taichi! Perché indossi quel giubbotto?” gli domandò, difatti. Voleva saperlo.
“Comunque... non abbiamo tempo da perdere! Dobbiamo trovare Taichi e... ” continuò il suo discorso, ma non poté finirlo: Taichi le aveva afferrato il volto ed aveva catturato le sue labbra in un bacio.
No... quel bacio... il suo Taichi non l’aveva mai baciata così: rudemente, prepotentemente, senza chiedere permesso... ma che stava succedendo? Tutto era così strano...
“Sora... lo sapevo che fossi tu...” lui... sì era lui. Ma com’era possibile?
“Il Kaiser?” era shockata e incredula.
“In persona. E se qui c’è Sora, allora anche il mio caro doppio ci sarà” ghignò. Sì era proprio come se lo ricordava. Quello era stato il periodo più brutto della sua vita.
“Ciao cara Sora, dì al mio caro doppio che lo saluto!” prese il suo caffè e se ne andò.
Dire che fosse sconvolta era poco. Si sentiva così... strana... strana e sporca. Le era piaciuto? No. Ma aveva baciato un uomo che non fosse suo marito.
“Sora!” Taichi! Si voltò verso di lui. Nel suo sguardo era dipinto lo sconforto e suo marito lo capì.
“è tutto apposto?” si avvicinò all’amata, posandole una mano sulla guancia.
“Sì” rispose, tuttavia, non convinta.
“Sicura?” e il suo amato lo capì. Lui la capiva sempre.
“Sì” mugugnò. Ma ancora non era convinta.
“Sora... “ la richiamò. Sapeva che ci fosse qualcosa che non andasse e lui doveva sapere il problema.
“Io...” che fare? Aveva paura di una sua possibile reazione.
“Era il Kaiser quello?” temeva che fosse lui il problema. Temeva che l’avesse – in qualche modo – minacciata.
“Sì” si girò dietro di sé, dove prima era passato il Kaiser.
“Che ti ha fatto?” indurì lo sguardo e strinse i pugni. Stava perdendo la calma? Sì, ma doveva trattenersi.
“Lui... mi ha baciato” gli occhi le divennero lucidi. Si sentiva in colpa.
“Cosa?” era più turbato di lei.
“Sì, ma è stato un attimo, lo giuro. E non mi è piaciuto nemmeno!” si giustificò. Lo riteneva necessario.
Le posò una mano sulla guancia, asciugandole le poche lacrime che le erano scese sul viso; poi accorciò le distanze, posandole un bacio.
Sì... questo era il suo Taichi: colui che le trasmetteva una sensazione di pace e sicurezza, colui in grado di farle perdere la testa, di farle dimenticare tutto e tutti, colui in grado di farla arrivare in paradiso e farla scendere in terra, colui che era il suo unico e vero amore.
“Meglio?” le sussurrò a fior di labbra. I loro respiri erano ancora affannati.
“Sì...” rispose, mentre gli accarezzava i capelli. Sì, si era dimenticata di quello stupido evento di poco fa.
“Mamma, papà!” il loro figlio – appena entrato con la giovane Haruka e gli altri – li fece voltare.
“Siete qui! Andiamo, non abbiamo tempo da perdere!” gli intimò di seguirli, uscendo – insieme agli altri – dal locale.
Entrambi lo seguirono... sì, era stato solo un piccolo, insignificante momento, che non aveva avuto alcuna importanza per lei. Il suo Taichi era stato in grado di farglielo dimenticare. Lui aveva quell’effetto su di lei.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: allora la 5x12 di Once upon a time è uscita da qualche ora e già io faccio danni XD allora dov’è ambientata sta cosa? In Heroes and Villians quando scendono nell’Ade.
È ispirata a una piccola scena dell’episodio tra Snow (Biancaneve) e Charming (David) e James ( il fratello gemello del principe morto).
Il Kaiser... non è Ken, ma Taichi. Presto scoprirete tutto su questo Kaiser, perché presto – spero – pubblicherò la mia versione di Tri.
   
 
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