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Autore: AnyaVeritas    07/03/2016    2 recensioni
Serenissima Repubblica di Venezia: 1481
Mi chiamo Anya Shauni, sono un'Assassina di Venezia, non sono della fazione anche se essi mi considerano tale.
Ho subito abusi e soprusi da coloro che credevo di amare, i tradimenti ormai sono nella mia pelle.
L'oscurità è la mia unica amica.
Sono una Cacciatrice di Taglie, sono una Cortigiana, sono una Ladra, sono un Boia... Ho fatto tutto, ma non mi pento di niente... Fino a quando non voletti la taglia sulla testa di Ezio Auditore.
Sono Anya Shauni Sorto, non sono un'Assassina anche se mi considerano una di loro, e sono una Cacciatrice di Taglie, spietata quanto il veleno di un serpente, letale quanto una Vedova Nera quando si accoppia.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezio Auditore, Leonardo da Vinci, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Rosa
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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La calma e solita Venezia, attraverso il mio cappuccio nero vedo quello che la gente fa nei soliti giorni, va al mercato a comprare il pesce oppure delle sete provenienti dall'oriente.
Madri con bambini piccoli in braccio oppure mano nella mano mentre camminavano nel mercato, l'odore del pesce penetrava le mie narici come una lama nella gola.
Mi avvicino ad un bancone di pesce, ed appoggio la mano sul bancone fatto in legno
«  Salute Patrizio » salutai al mercante con un sorriso schietto, Patrizio il Pescivendolo era un mercante grassoccio ma dall'aria umile e gentile di un pescatore, vendeva quasi tutto il pesce che pescava in tutte le rive di Venezia, compravo quasi sempre le spezie da lui, oppure degli articoli... "speciali" possiamo dire.
«  Madonna Anya Shauni! Che bello vedervi, pesce? » mi chiese con la sua solita voce cortese e gentile, scossi la testa « No grazie, devo sapere se hai visto questo uomo... e... hai uno di quegli articoli speciali per me?  »
Patrizio mi guardò con un sorrisetto « Anya Shauni, ne ho sempre per voi.  » disse per poi prendere un sacco in cuoio. Lo aprii con delicatezza.
Notai che c'erano uno stiletto in stile orientale, delle bocce di veleno e dei fiori. Li accarezzai, sorridendo « E' quello che penso che sia » dissi accennando ad un mezzo sorriso sulle mie labbra, però non vidi l'espressione di Patrizio. Mi abbassai velocemente il cappuccio da sopra la mia fronte, enormi boccoli castano scuro uscirono dal mantello nero. E fu in quel momento che vidi il sorriso di Patrizio
« Siete così bella Madonna... » disse in un sussurro, io lo guardai inarcando un sopracciglio « Eh?  » lo guardai esterrefatta.
Patrizio diede diversi colpi di tosse, colpendosi dolcemente il petto. « Scusami non volevo... dopo che vostro marito... » lo zittì chiudendo il palmo della mano.
Continuai a studiare i fiori, non dando conto a ciò che disse Patrizio, li toccai delicatamente « Con la Datura posso fare un veleno più letale di quanto potessi immaginare. Ringrazia Yusuf per questi fiori, ne avevo proprio bisogno. »
Patrizio si limitò soltanto ad annuire « Oh hai visto questo uomo? » dissi prendendo dal tascapane un manifesto che presi a San Giminiano, la taglia era di 10.000 fiorini d'oro ed io ero interessata ad intascarla e portare al patibolo la taglia, oppure potevo limitarmi a tagliarli la testa oppure avvelenarlo mentre mi accoppio... ancora non lo so.
Misi il manifesto sulla superfice di legno e indicai il volto, giovane ed affascinante a mio parere. Patrizio scosse la testa
«  Mi dispiace Anya Shauni non ho visto ques- » Non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase, delle guardie di Emilio Barbarigo stavano arrivando « Devo andare, se mi vedono le sue guardie mi porteranno da quel bastardo » dissi per poi rimettermi il cappuccio e mi allontanai dal bancone di Patrizio, a passo lento.
Vidi dei turisti che stavano ammirando il Mercato, mentre le guardie di Barbarigo.
Mi misi in un angolo e ascoltai quello che succedeva a Patrizio «  Ti avevamo detto di restare a casa! » sbottò una guardia. Patrizio era confuso, i turisti lo guardarono con occhi spalancati e stupiti « Ma ho pagato il nolo! Ho tutto il diritto di vendere qui. » iniziò a protestare Patrizio. La mia mano si diresse verso i miei coltelli da lancio, attaccati alla mia coscia nei miei pantaloni di camoscio
« Emilio non è d'accordo! » sbottò la guardia mentre iniziarono a distruggere il bancone del povero Patrizio.
La mia mano si ritrasse dai miei coltelli da lancio... non potevo fare nulla, se uscissi allo scoperto mi avrebbero portato dritta da Emilio Barbarigo... Oscuri ricordi entrano nella mia testa ma non potevo pensarci adesso.
Rimasi li a guardare mentre i pesci di Patrizio andarono per terra e le spade ruppero il bancone interamente in legno.
« Proseguiamo il nostro giro altrove » disse il veneziano ai turisti. Quello con il cappuccio bianco ricordava tanto l'uomo del manifesto, della taglia in 10.000 fiorini d'oro Ora o mai più Anya Shauni.
Mi accovacciai nelle ombre, del mercato di Venezia, rimanendo dietro agli uomini, ad un certo punto l'uomo dai capelli lunghi si fermò davanti ad un bancone, affascinato da una scultura.
Occasione perfetta, di sicuro era l'amico di colui dal cappuccio bianco. 


Mi avvicinai lentamente a lui e lo presi da dietro, lui stava cercando di divincolarsi ma io fui più forte, lo portai in un vicolo, trascinandolo sempre con la massima discrezione.
Con l'altro braccio presi la daga alla mia sinistra, mettendo la lama gelida sul suo collo.
Ma lui si fece furbo, mi pesto un piede distraendomi, il mio cappuccio cadde all'indietro mostrando il mio volto. Anche il suo cadde all'indietro, prese il mio braccio, mettendomi al muro, poggiai la daga quasi vicina al suo Pomo d'Adamo, lui invece fece scattare una lama nel suo polso ed è stato in quel momento che ci guardammo negli occhi.


Caspita... Era davvero bello, i suoi lineamenti marcati, la cicatrice nelle labbra carnose, gli occhi castani. Ero incantata davanti al suo volto, come se avessi appena visto un quadro dello stesso Botticelli in persona.
La mia presa si allentò dal suo collo e l'arma cadde a terra, era davvero lui la taglia grossa di 10.000 fiorini d'oro? 
A stento ci credevo, gli altri che avevo riscuotato non avevano un'aria così fanciullesca che stava per entrare nell'età adulta.
Senza pensarci mi allontanai, andando in un vicolo ancora più buio di quello appena lasciato.
  
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