Open
When…
...You
need to know how much I love you
Feilong
aveva letto da qualche parte che un forte senso dell'abbandono si
sentiva particolarmente i primi giorni di lontananza.
Dire
che a Feilong mancava Scarlett era davvero riduttivo, ed erano solo
passati cinque giorni!
Scarlett
era via da cinque giorni e a lui sembravano cinquanta.
Gli
mancava ogni piccola cosa di quella peste, ogni piccolo gesto.
Gli
mancava quando lei lo seguiva nel suo ufficio, un uno di quei giorni
dove poteva anche prendersela comoda e non comporre, si sedeva su una
poltroncina e si metteva a leggere, di come lei riusciva sempre a
trovare i momenti giusti per alzarsi ed andare a baciare Feilong, in
un momento non troppo impegnativo per il giovane uomo.
Gli
mancavano gli sguardi nascosti che si rivolgevano: lei mentre lui
lavorava, lui mentre lei leggeva.
Gli
mancavano i piccoli battibecchi, i monologhi della ragazza riguardo
ad un libro appena finito di leggere, le lunghe conversazioni stesi
sul letto a guardare il soffitto.
Conversazioni
che potevano variare da argomenti di tutti i giorni, ad aneddoti
riguardo la loro infanzia/adolescenza, fino ad arrivare ad argomenti
più seri come l'arte , l'attualità e via
dicendo…
Erano
solo le due del pomeriggio e si era fatto un filmino mentale
dall'inizio della loro storia fino a quel momento.
La
concentrazione per Feilong quel giorno era un optional, non ce la
faceva, il suo pensiero fisso rimaneva Scarlett: Cosa stava facendo?
Dove si trovava? Era in casa o a fare shopping in centro? Si era
già
ammazzata di dolci o stava seguendo una dieta equilibrata? Com'era
vest…
-Maestro
Feilong?-
Yoh
interruppe la raffica di domande che si era formata nella testa del
suo capo
-Eh?-
Yoh
capì che quel giorno il Leader delle triadi non era in forma
e che
quello che gli stava per dire lo avrebbe destabilizzato
ulteriormente:
-Asami-Sama
è arrivato, lo faccio accomodare?-
Eh?
Cosa?! Asami era li?! Che strano scherzo del destino era mai quello?!
-Umh…
si fallo entrare- Feilong ebbe appena il tempo di sistemarsi in una
posa elegante che l'affascinante uomo era già entrato.
-Feilong-
-Asami…
accomodati pure-
Feilong
fece segno con la mano a indicargli una delle due sedie poste davanti
alla sua scrivania.
-A
cosa devo la tua visita? Vuoi cercare di entrare ancora da qualche
parte?- disse Feilong congiungendo le mani sulla scrivania e
guardandolo in maniera impassibile
-No,
a dire il vero la mia è una visita di cortesia, dimmi come
procede
il resto della tua vita?- disse Asami accendendosi seducentemente una
sigaretta.
Strano…
molto strano.
Uno
come lui che si interessava a questo genere di cose, specialmente
riguardo la sua vita oltre il lavoro, sicuramente stava cercando di
ottenere qualcosa, doveva tenere gli occhi aperti quell'uomo era
furbo, molto furbo.
-Perché
dovrebbe interessarti?-
-Perché
sì-
-Non
è una risposta Asami-
Era
chiaro che Feilong si tenesse sulla difensiva, la cosa che premeva ad
Asami era sapere cosa stesse cercando di proteggere.
-Come
siamo schivi oggi Feilong-
Asami
si alzò oltrepassando la scrivania, appoggiandocisi sopra in
maniera
da avere le spalle che davano sulla porta e il corpo rivolto verso al
cinese.
-Puoi
ben immaginare cosa mi turba-
Asami
capì cosa intendeva l'uomo, ma non se ne curò
più di tanto, anzi
lo squadrò da capo a piedi.
Osservando
la cura con cui il cinese aveva fatto lo chignon con le bacchette, in
modo che due ciuffi lasciati liberi gli incorniciassero il viso.
Osservò
il completo nero che risaltava e slanciava la sua forma, i piccoli
dettagli con le sue iniziali sui gemelli.
Osservò
l'ordine schematico in cui erano disposte le varie scartoffie sulla
scrivania, una cosa che spiccava su quella scrivania c'era, un
piccolo dettaglio azzurrino nascosto sotto diversi documenti.
-Carta
da lettere azzurra Feilong? Non ti facevo così frivolo-
Feilong
parve sbiancare, si era completamente dimenticato della lettera che
si era portato dietro da leggere più avanti.
-
C-come gestisco la mia posta non è affar tuo, torna al tuo
posto-
Ma
prima che Feilong potesse nascondere la busta sotto i documenti,
Asami gliela prese di mano.
-Open
when you need to konw how much i love you, ma come siamo diventati
romantici-
-Asami,
la mia pazienza ha un limite e tu lo hai già superato da un
pezzo,
posa immediatamente quella lettera-
Gli
occhi di Feilong divennero taglienti come pugnali, lame pronte a
spezzare tutto quello che avrebbe potuto ferirla, adesso capiva
veramente lo scopo di Asami: Vendetta.
-Pft,
non sono io che rubo le cose altrui Feilong. Sentiamo chi è?
Una
puttana di alto borgo? O una presa dal commercio di donne? Non dirmi
che fai sul serio, uno come te innamorato? Spietato come sei mi sarei
aspettato che dopo essertela scopata avresti venduto i suoi organi.
Non sei estraneo a riservare questo tipo di trattamenti no? Non
sarebbe la prima volta infondo-
Feilong
si sentì sprofondare nell'intimo, era vero, era tutto
dannatamente
vero.
Quello
infondo era il suo lavoro, la mafia cinese era forse la peggiore,
tradizionalista, spietata.
Molte
volte aveva fatto torturare vittime per cercare in formazioni,
sanguisughe sulla pelle, la tortura della goccia, la pancia della
tigre, il letto dei morti, non aveva mai visto nessuno sopravvivere
dopo aver ottenuto quello che voleva.
Spietato?
Sì.
Crudele?
Sì.
Sadico?
Sì.
Inumano?
Sì.
Mostruoso?
Atroce? Agghiacciante? Orribile? Raccapricciante? Brutale? Perverso?
Feroce? Maligno? Scellerato? Efferato?
Sì.
Sì. Sì. Sì. Sì.
Sì. Sì. Sì. Sì.
Sì. Sì.
Feilong
era tutto questo, il suo mondo era tutto questo.
Era
stato chiamato con gli appellativi peggiori, aveva fatto cose oltre
l'etica umana.
Ma
cosa si poteva pretendere da un uomo nato in quell'ambiente?
Non
aveva deciso lui di nascere li, non era colpa sua aver ereditato
“gli
affari di famiglia”, lo avevano educato così, non
gli era mai
stata data la possibilità di scegliere.
Però
ora poteva scegliere, e la sua scelta di proteggere Scarlett
confermava il fatto che tutti potevano diventare umani con l'amore di
una singola persona.
Scarlett
sapeva ciò che era Feilong, cosa rappresentava nella
società,
ovviamente lei era estranea a tutto quello e non dava nessuna colpa
all'uomo.
Non
si può cambiare la natura di un uomo forgiato in quelle
fiamme
infernali, non si può cambiarne la mentalità,
specialmente in un
paese mentalmente chiuso come la Cina.
Lei
aveva deciso di guardare oltre -ma non di ignorare- aveva deciso di
aiutarlo, di farlo “migliorare” un piccolo passo
alla volta,
l'amore sarebbe stato in grado di aiutare un uomo come lui, l'amore
sapeva aggiustare molte cose, l'amore andava a toccare punti del suo
animo che nemmeno lui conosceva, con un piccolo passo alla volta ci
stava riuscendo, stava cercando di mettersi in piedi come un
agnellino appena nato, titubante ma deciso e nel caso fosse caduto
Scarlett lo avrebbe aiutato ad alzarsi.
Cercando
tutto l'autocontrollo che Dio gli aveva fornito il cinese si
alzò
per andare di rimpetto al giapponese
-Asami,
non lo ripeterò ancora una volta: posa la lettera e vattene-
-Ricordati
Feilong, io restituisco tutto, grazie per avermi fornito ciò
che
stavo cercando-
Asami
spegnendo la sigaretta sulla scrivania se ne andò come era
venuto,
silenziosamente come un'ombra, pronto a distruggere come il freddo
vento dell'est.
Feilong
rimase li, immobile.
Non
si era nemmeno reso conto di star trattenendo il respiro.
Lo
sapeva! Lo sapeva cazzo!
Era
da un po' che la cosa gli puzzava, perché la Yakuza era
arrivata
così all'improvviso? Era tutta una stupida copertura!
Asami
era venuto per quello! Per cercare di scoprire qualcosa su di loro,
per meditare vendetta, e lui gli aveva appena dato le carte per
farlo.
Il
cinese in uno scatto d'ira ribaltò sedie,
oggetti… ebbe l'istinto
di strappare la lettere ce l'aveva li tra le mani.
E
adesso?
Che
cosa sarebbe successo?
Ovviamente
lui avrebbe difeso la sua principessa, ma si poteva definire un
principe?
Se
fosse veramente stato il principe perfetto per Scarlett l'avrebbe
lasciata andare tempo prima, se avesse veramente tenuto a lei come
diceva si sarebbe allontanato per proteggerla.
Ma
lui era egoista.
L'aveva
tenuta con se, e adesso era li con una rabbia e una delusione di se
stesso che lo stavano distruggendo.
Aveva
appena fornito all'antagonista della fiaba il mezzo per rapire la sua
principessa.
Ormai
era inutile piangere sul latte versato, era il momento di mettersi
l'armatura ed andare veramente a proteggere il suo fiore.
Lei
era il fiore nato dopo una tempesta, il primo che che fioriva dopo un
temporale, lei era il fiore luminoso sbocciato tra dita che avevano
visto l'oscurità.
Lentamente
poggiò la schiena al muro, stremato si lasciò
cadere fino a
sedersi, lentamente aprì quella lettera che sembrava l'unico
raggio
di sole che avrebbe visto in quella giornata.
“Hello
dear!
Hai
bisogno di sapere quanto ti amo? Te ne sei dimenticato? Bene allora
ti ravviverò un po' la memoria.
Sai
in una delle lettere ho scritto che hai sconvolto totalmente la mia
esistenza, ed è vero!
Non
ero gelosa prima che ci incontrassimo, ora ogni donna mi sembra una
potenziale minaccia.
Sono
possessiva, e non è bello.
Mi
hai sentito dire che il fumo era il mio unico vizio, adesso non
è
più vero.
Adesso
tutto è nuovo, e tutto quello che ho imparato si
è capovolto.
Ti
supplico, non sprecare le tue emozioni, affida tutto il tuo amore a
me.
È
stato come sparare ad un'anatra seduta, una breve conversazione, un
sorriso, ero bloccata.
Ancora
non so cosa mi hai fatto, una ragazza che cerca di essere seria non
dovrebbe cadere così facilmente.
Sento
una specie di paura quando non ti ho vicino a me, metto da parte
l'orgoglio e ti supplico caro:
Non
sprecare le tue emozioni, non andare a dividere la tua devozione,
affida tutto il tuo amore a me.
Ho
avuto poche e brevi relazioni, non sono durate tanto e sono state
piuttosto scarse, pensavo fosse sensato alla mia età.
Tutto
questo rende la verità addirittura più
incomprensibile, perché
tutto è nuovo, tutto riguarda te.
Che
cosa posso fare se non amarti?
Affida
tutto il tuo amore a me dear, non hai bisogno d'altro.*
I
love you unconditionally
per
sempre tua Scarlett ”
Feilong
sentiva gli occhi pizzicare, Scarlett, Scarlett, Scarlett.
Non
riusciva a pensare ad altro, non voleva pensare ad altro.
Come
poteva meritare una ragazza come quella?
Come
poteva svegliarsi tutti i giorni con una simile creatura tra le
braccia?
L'amava,
l'amava, l'amava.
Non
voleva immaginare una vita senza di lei adesso che l'aveva
incontrata.
Doveva
proteggerla, Feilong doveva proteggere il suo bene più
prezioso, ciò
che lo rendeva umano, vero.
L'amava,
e non poteva permettere che gliela portassero viva.
Dannazione!
Voleva averla li, sussurrarle quanto l'amasse, abbracciarla, bearsi
dei suoi baci.
Voleva
prenderla e nascondersi sotto le coperte, dove la vita reale non li
avrebbe raggiunti.
Adesso
più stanco che mai si alzò e andò
nella sua camera da letto con
l'immagine di lei impressa nella sua mente.
Si
addormentò, si addormentò pensando di averla
accanto, dove il mondo
non poteva raggiungerli.
*Per
essere giusta dico che nella lettera ho incorporato e cambiato alcune
frasi della canzone “Lay all your love on me” degli
Abba.