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Autore: Abby e Travis    09/03/2016    0 recensioni
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“Non ti dimenticherò mai Charlotte, sarai sempre la migliore cosa che mi sia mai capitata” disse sorridendo e accarezzandomi la guancia completamente bagnata di lacrime.
“Non voglio lasciarti Shawn, sei l’unica persona che voglio al mio fianco” singhiozzai fiondandomi fra le sue braccia.
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Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Non ti dimenticherò mai Charlotte, sarai sempre la migliore cosa che mi sia mai capitata” disse sorridendo e accarezzandomi la guancia completamente bagnata di lacrime.
“Non voglio lasciarti Shawn, sei l’unica persona che voglio al mio fianco” singhiozzai fiondandomi fra le sue braccia.
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Mi sveglio di soprassalto in un bagno di sudore e con la vista completamente offuscata dal fiume di lacrime che sgorga dai miei occhi.
L’avevo sognato di nuovo. Quel maledetto giorno di sette anni fa in cui fui costretta a lasciare mio padre, il mio migliore amico Shawn e la mia casa a Toronto. Soltanto per un capriccio di mia madre che si era innamorata di un altro e voleva andare a vivere il più lontano possibile.
E quindi eccomi qui, a San Francisco, a vivere una vita di sfarzo con mia madre e il suo nuovo ricchissimo marito, una vita che, detto sinceramente, mi fa schifo.
In questi sette anni, non ho mai avuto amici qui, forse perché continuo a pensare costantemente a Shawn, o forse semplicemente perché le persone qui sembrano soltanto fare a gara a chi ha più soldi.
Ma il tormento è finalmente giunto al termine. Mi avevano promesso che una volta compiuti 18 anni sarei potuta tornare a Toronto.
E oggi raggiungo finalmente questo piccolo traguardo. Torno a casa, la mia vera casa.
Decido di alzarmi e andarmi a preparare. Sono già le 10:00 e il mio aereo parte alle 12:00.
Faccio una lunga doccia e mentre mi sistemo i capelli, mi do un’occhiata allo specchio.
I miei occhi sembrano più verdi e brillanti del solito e i miei capelli oggi hanno deciso di collaborare. Sono perfettamente lisci e morbidi, stupefacente.
Mi trucco leggermente e mi infilo un paio di skinny neri e una felpa della Vans. Perfetto, sono pronta.
“Tesoro, è arrivato il taxi per l’aereoporto!” sento urlare dal piano di sotto.
“Si, arrivo”.
Prendo tutte le mie cose e comincio a scendere le scale cercando di non uccidermi. Tentativo fallito. Cado rovinosamente proprio sull’ultimo gradino rovesciandomi le valigie a dosso.
“Oh, tesoro vieni, carico io tutto sul taxi mentre tu saluti tua madre” dice Peter (il marito di mia madre).
Mi giro e la vedo completamente in lacrime.
“Mamma, non c’è bisogno di fare così. Non sto partendo in missione” sbuffo sonoramente.
“La mia bambina. Sei così grande ormai. Mi raccomando stai attenta e chiamami tutti i giorni”.
“Si, certo. Stai tranquilla mamma” dico abbracciandola.
Detto questo esco finalmente di casa ed entro in taxi.
“Allora signorina Thoms, la porto all’aereoporto?”.
“Si, grazie”.
Sono già sull’aereo. Non chiedetemi come abbia fatto, perché penso sia abbastanza evidente.
Peter ha pagato profumatamente per fare in modo di farmi salire direttamente a bordo, senza fare controlli o check-in.
Eviterò di raccontarvi quello che è successo durante tutto il viaggio, sarebbe soltanto una perdita di tempo dato che ho dormito ogni istante.
Appena atterrati mi fiondo giù dall’aereo e vado a prendere le valigie.
Non vedo l’ora di rivedere mio padre. E Shawn ovviamente.
Uscita dall’aereoporto, vedo una figura familiare salutarmi da lontano.
“Papaaaaaaaaà” urlo correndo verso di lui.
“Amore mio, quanto mi sei mancata” dice stringendomi a sé.
“Mi sei mancato tantissimo anche tu papà”.
“Pronta per tornare a casa?”.
“Andiamo”.
Saliamo in macchina e partiamo. Sento le gambe diventare molli, non so per quale assurdo motivo sono agitata all’idea che Shawn si sia scordato di me.
E poi… sarà cambiato tanto? E se non lo riconoscerò nemmeno?
“Eccoci arrivati” annuncia mio padre.
Di già? Non me ne sono neanche resa conto. Mi giro per guardare casa mia.
Ecco scendere la prima lacrima, è perfettamente uguale a come l’avevo lasciata.
“Amore porto le valigie nella tua vecchia camera, tu guardati un po' attorno”.
Decido che è arrivato il momento di andare da Shawn.
Guardo la casa accanto alla mia. Anche casa sua è rimasta la stessa.
Lentamente mi incammino alla porta e dopo aver fatto un gran respiro suono al campanello.
Dopo pochi minuti un ragazzo alto, abbastanza muscoloso e con i capelli scuri apre la porta.
Quegli occhi… “Shawn!” urlo fiondandomi fra le sue braccia scoppiando in lacrime.
Sento esplodere dentro di me tutte le emozioni che provavo una volta stando con lui e una strana sensazione mi solletica lo stomaco.
Ma lo sento irrigidirsi e mi rendo conto che non sta ricambiando l’abbraccio.
Mi stacco e lo guardo :“S-shawn… sono Charlotte, Charlotte Thoms”.
“Non ho idea di chi tu sia, mi dispiace” sembra sincero.
“Giocavamo insieme da bambini, mi sono dovuta trasferire a San Francisco sette anni fa. Eri il mio migliore amico” dico confusa.
Vedo una strana scintilla nei suoi occhi, ma si affretta ad abbassare lo sguardo e dire :”Ti sarai confusa, hai sbagliato persona” dice rientrando in casa e richiudendosi la porta alle spalle.
Resto sbalordita e confusa a guardare la porta.
Non si ricorda di me…  Com’è possibile? Abbiamo passato insieme i momenti più belli della nostra vita, come fa a non ricordarsi? Me l’aveva promesso, non si sarebbe mai dimenticato. Mi ha mentito.
“Charly vieni, voglio mostrarti una cosa” urla mio padre da casa.
“Arrivo” sussurro mentre una lacrima comincia a solcarmi il viso.
L’asciugo velocemente e mi incammino verso casa.
Salgo le scale dirigendomi con sicurezza verso la mia vecchia camera.
Quando entro mi sento pervadere da mille emozioni diverse.
Il lettino con le coperte rosa, i disegni affissi alle pareti, le fotografie della mia famiglia un tempo felice, tutto è rimasto esattamente come l’ho lasciato.
“Ho preferito lasciare tutto come era. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere rivedere tutto come un tempo” fa una pausa guardandosi intorno “ma adesso che sei grande credo vorrai cambiare un bel po' di cose. Domani magari possiamo andare a comprare qualcosa” ridacchia.
“Mi ha fatto molto piacere rivederla, e si. Credo che abbiamo un bel po' di cose da modificare” sorrido “emh… papà… ti ricordi di Shawn?”.
“Si, certo che mi ricordo. Eravate grandi amici voi due. Perché non vai a fargli visita?”.
“Già… Emh credo che le cose siano cambiate, almeno per lui. Sono già andata, poco fa. Ma non si ricorda di me. Com’ è possibile?”.
“Tesoro, non può essersi dimenticato di te. Quando giocavate  vi osservavo sai? Ti guardava come se fossi la cosa più importante del mondo. Come se tu fossi la sua unica ragione di vita. Il che normalmente sarebbe troppo per un bambino, ma quel ragazzo è stato sempre più sveglio della sua età. Charly, non ti ha dimenticata. Non si dimentica una persona che ha fatto parte della tua vita per così tanto tempo. Non si dimentica la persona che ha segnato in modo indelebile la tua vita”.
“Grazie papà. Grazie davvero” dico abbracciandolo.
“Stai tranquilla, si sistemerà tutto” dice accarezzandomi i capelli.
“Lo spero”.
“Ti lascio sistemare le tue cose, ci vediamo dopo”.
Mi avvicino al mio letto e mi lascio cadere su di esso.
“Ahi!” urlo alzandomi di scatto.
Vedo una scatolina che prima non avevo notato.
La prendo delicatamente e la apro.
Foto. Una miriade di foto di me e Shawn da piccoli.
Le osservo attentamente mentre le lacrime cominciano a bagnarmi il viso.
Il bagno al lago, il gelato alle due di notte d’estate, il giorno in cui abbiamo comprato lo stesso maglione, mentre scartiamo i regali di Natale, il giorno del Ringraziamento, con le fiaccole a capodanno, in vacanza al mare, al mio compleanno, il primo giorno di scuola. Ci sono proprio tutte.
In quasi tutte le foto Shawn non guarda l’obiettivo, sembra guardare me. Mi concentro su di lui e mi rendo conto che mio padre ha ragione. Mi guarda come se non volesse perdersi nessun mio movimento. Come se fossi l’unica cosa che lo rendeva felice.
Mio padre ha ragione, Shawn non può essersi dimenticato di me.
Domani andrò di nuovo da lui e questa volta sarà costretto ad ascoltarmi. Con le buone o con le cattive.



Spazio me:
Salve a tutti/e.
Eccomi qui con la mia prima storia, spero vi piaccia.
Per chi non l'avesse ancora capito la storia si "basa" su Shawn Mendes, ma fra gli artisti musicali non c'è ancora.
Ma bando alla ciance. 
Fatemi sapere cosa pensate di questo primo capitolo (accetto anche suggerimenti su come migliorare la storia in generale).
Baci.
   
 
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