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Autore: Ghen    28/03/2009    3 recensioni
Lui è caduto nel baratro e non mi vedrà.
Genere: Triste, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ caduto nel baratro

 

 

E’ caduto nel baratro e io gli stavo voltando le spalle.
Ero cieca, non avevo visto il baratro prima che me lo facessero notare.
Avevo pensato che si stesse scavando da solo una buca, perché vuole stare lontano da tutti, dal mondo, ma nel baratro non ci doveva cadere.
Laggiù lui si trova bene; non lo vede, pensa sia bello, forse si sente protetto.
Protetto dal mondo che vuole a tutti i costi allontanare dal suo cuore, forse già ferito.
Laggiù ha trovato persone che si stanno perdendo, ma come lui, sono ciechi a quello a cui vanno incontro.
Cosa faccio?
Io mi volto e adesso lo vedo quel baratro.
Ma non posso tendergli la mano, lui non la vedrà.
Non capirà il mio aiuto, anche se dovesse vederla.
Mi rifiuta, lo so, lo ha già fatto.
Rifiuta tutti perché vuole chiudersi sempre di più.
Non riuscirò a salvarlo dal baratro se prima non spezzerò il suo guscio.
Non riuscirò a spezzare il suo guscio se prima non mi vedrà.
Non riuscirò a farmi vedere se prima non spezzerò il mio guscio.
Devo riuscire ad aiutare me stessa per poter aiutare lui e gli altri. Ma non ce la faccio, penso sia più difficile quando invece non dovrebbe esserlo.
La mia luce non risplende e lui non mi vedrà mai.
Ho visto la sua luce, prima che cadesse nel baratro. Era bella e limpida ma si è spenta subito; il suo guscio si era richiuso troppo presto.
Voglio salvarlo, ma non so come farmi vedere da lui se la mia luce non risplende. La mia luce non risplenderà se io non la faccio uscire.
Ho paura. Lui ha paura.
Siamo così uguali e così diversi.
Io non lo voglio lasciare nel baratro: è pericoloso e potrebbe smarrirsi laggiù.
Si sente al riparo ma è solo una finzione creata dal baratro stesso.
Lui non lo vede.
Io vedo.
Io vedo la luce degli altri che risplende forte, che gli rende bellissimi. Guardo me e vedo la mia bruttezza, la bruttezza che so di avere perché la mia luce non brilla. E’ assopita dentro e ho paura di farla risplendere.
Lui non vede la luce negli altri e non vede la sua, che tiene sigillata per non soffrire.
Il baratro gli da sicurezza; non gli fa sentire la mancanza della sua luce.
Io non voglio perderlo.
Voglio tenderli la mano anche se so che non la vedrà.
Ma forse non la vedrà perché io stessa la tirerò indietro.
Voglio salvarlo, ma non voglio salvare me stessa.
E’ questa la realtà.
Forse anche io scenderò in quel baratro.
Come lui, che io so non ci è caduto ma ci è sceso, ci scenderò anch’io.
Chissà che forse, il baratro tanto brutto, ci faccia vedere l’un l’altra per la prima volta.

 

 

 

 


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“Io spero davvero di non dover scendere in quel baratro per farmi vedere, ma chissà come andrà alla fine.”

 
Non ho nulla da dire in quanto il testo, credo, parli già abbastanza da sé ^-^
Voglio solo dedicare questo testo ad una persona, ma non dirò il suo nome, voglio solo dedicarglielo.
"Spero che un giorno tu possa vedere la tua luce, perché è bellissima!" 

 
Alla prossima!
Ciao, ciao da Ghen ^____^

 

   
 
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