E’
caduto nel baratro
Ero cieca, non avevo visto il baratro prima che me lo
facessero notare.
Avevo pensato che si stesse scavando da solo una buca,
perché vuole stare lontano da tutti, dal mondo, ma nel baratro non ci
doveva
cadere.
Laggiù lui si trova bene; non lo vede, pensa sia bello,
forse si sente protetto.
Protetto dal mondo che vuole a tutti i costi allontanare dal
suo cuore, forse già ferito.
Laggiù ha trovato persone che si stanno perdendo, ma come
lui, sono ciechi a quello a cui vanno incontro.
Cosa faccio?
Io mi volto e adesso lo vedo quel baratro.
Ma non posso tendergli la mano, lui non la vedrà.
Non capirà il mio aiuto, anche se dovesse vederla.
Mi rifiuta, lo so, lo ha già fatto.
Rifiuta tutti perché vuole chiudersi sempre di più.
Non riuscirò a salvarlo dal baratro se prima non spezzerò il
suo guscio.
Non riuscirò a spezzare il suo guscio se prima non mi vedrà.
Non riuscirò a farmi vedere se prima non spezzerò il mio guscio.
Devo riuscire ad aiutare me stessa per poter aiutare lui e
gli altri. Ma non ce la faccio, penso sia più difficile quando invece
non
dovrebbe esserlo.
La mia luce non risplende e lui non mi vedrà mai.
Ho visto la sua luce, prima che cadesse nel baratro. Era
bella e limpida ma si è spenta subito; il suo guscio si era richiuso
troppo
presto.
Voglio salvarlo, ma non so come farmi vedere da lui se la
mia luce non risplende. La mia luce non risplenderà se io non la faccio
uscire.
Ho paura. Lui ha paura.
Siamo così uguali e così diversi.
Io non lo voglio lasciare nel baratro: è pericoloso e
potrebbe smarrirsi laggiù.
Si sente al riparo ma è solo una finzione creata dal baratro
stesso.
Lui non lo vede.
Io vedo.
Io vedo la luce degli altri che risplende forte, che gli
rende bellissimi. Guardo me e vedo la mia bruttezza, la bruttezza che
so di
avere perché la mia luce non brilla. E’ assopita dentro e ho paura di
farla
risplendere.
Lui non vede la luce negli altri e non vede la sua, che
tiene sigillata per non soffrire.
Il baratro gli da sicurezza; non gli fa sentire la mancanza
della sua luce.
Io non voglio
perderlo.
Voglio tenderli la mano anche se so che non la vedrà.
Ma forse non la vedrà perché io stessa la tirerò indietro.
Voglio salvarlo, ma non voglio salvare me stessa.
E’ questa la realtà.
Forse anche io scenderò in quel baratro.
Come lui, che io so non
ci è caduto ma ci è sceso,
ci
scenderò anch’io.
Chissà che forse, il baratro tanto brutto, ci faccia vedere
l’un l’altra per la prima volta.
“Io
spero davvero di non dover scendere in
quel baratro per farmi vedere, ma chissà come andrà alla fine.”
Non ho nulla da
dire in quanto il testo, credo, parli già abbastanza da sé ^-^
Voglio solo dedicare questo testo ad una persona, ma non dirò il suo
nome, voglio solo dedicarglielo.
"Spero che un giorno tu possa vedere la
tua luce, perché è bellissima!"
Alla prossima!
Ciao, ciao da Ghen
^____^