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Autore: _Roxanne    09/03/2016    1 recensioni
In che modo tutta la Karasuno fosse finita nel portico di casa Tanaka a ubriacarsi e fare imbarazzanti confessioni era un grande mistero.
Quella sera, dopo gli allenamenti, Daichi aveva proposto alla squadra di fermarsi a casa di Tanaka e festeggiare la vittoria nell’ultima partita con una delle squadre della prefettura. Tutti i membri della squadra, a parte alcuni elementi, avevano accettato di buon grado, così erano finiti a ingozzarsi di cibo nel cortile della casa di Ryonnosuke e Saeko-neesan, dove poi si erano riuniti anche alcuni membri del Nekoma, in visita temporanea a Miyagi. Avevano parlato, mangiato, scherzato, esultato, mangiato fino a non poterne più, finchè Tanaka non aveva proposto di bere qualcosa. Dapprima aveva portato il sakè, di cui sua sorella aveva enormi scorte in cantina, ma poi erano passati a cose più forti. E ora, mezzi addormentati e ubriachi persi tutti quanti, erano seduti in modo disordinato sotto il portico, a giocare a giochi stupidi come il gioco della bottiglia oppure obbligo e verità.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: _Roxanne
Genere: Comico, Romantico, Demenziale                                                                                            
Rating: Arancione
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Pairing: KuroTsuki, DaiSuga, KageHina (accenni TsukiYama e YakuLev) 

Lunghezza: 2743 parole                              
Avvertimenti: Nessuno                                   
Note: Nessuna                                                                                          
NdRoxy: Buonsalve a tutti, lettori e lettirci di questo fandom, sono tornata e questa volta vi propongo una cosa un po' demenziale (ecco perchè l'avvertimento) e stupida, che spero vi farà almeno sorridere. Il mio Tsukishima interiore sta protestando per quello che ho scritto, ma vabbè, lo sappiamo tutti che lui e Kuroo stanno insieme. *mette a tacere la voce interiore, dopo un lungo battibecco.* Beh, qui ci sono un po' tutti i personaggi di HQ e le mie tre OTP (ce ne sarebbero altre, ma qui abbiamo solo i giocatori del Nekoma e della Karasuno) e basta, non vi spoilero nulla. Buona lettura
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Spin the bottle. 
 
In che modo tutta la Karasuno fosse finita nel portico di casa Tanaka a ubriacarsi e fare imbarazzanti confessioni era un grande mistero. 
Quella sera, dopo gli allenamenti, Daichi aveva proposto alla squadra di fermarsi a casa di Tanaka e festeggiare la vittoria nell’ultima partita con una delle squadre della prefettura. Tutti i membri della squadra, a parte alcuni elementi, avevano accettato di buon grado, così erano finiti a ingozzarsi di cibo nel cortile della casa di Ryonnosuke e Saeko-neesan, dove poi si erano riuniti anche alcuni membri del Nekoma, in visita temporanea a Miyagi. Avevano parlato, mangiato, scherzato, esultato, mangiato fino a non poterne più, finchè Tanaka non aveva proposto di bere qualcosa. Dapprima aveva portato il sakè, di cui sua sorella aveva enormi scorte in cantina, ma poi erano passati a cose più forti. E ora, mezzi addormentati e ubriachi persi tutti quanti, erano seduti in modo disordinato sotto il portico, a giocare a giochi stupidi come il gioco della bottiglia oppure obbligo e verità. Shimizu, Yachi e Saeko si erano ritirate presto, ma ormai i ragazzi erano troppo ubriachi per capire ciò che stava accadendo, quindi avevano continuato, ridendo a sprazzi come iene.
-“Daichi-saaan. Tocca a te girare la bottiglia.”- 
Hinata era riuscito a mettere insieme poche parole, prima di crollare di nuovo su Kageyama, in uno stato di euforica semi-coscienza. 
-“Okay, okay.”- Anche Daichi, comunque, non si poteva definire in condizioni migliori. 
Sporgendosi verso il centro di quello che doveva essere un cerchio, girò la bottiglia e questa puntò su Yamaguchi. 
-“Ehi, Yamaguchi, devi scegliere una persona a cui chiedere “Obbligo o verità”.- ricordò Sugawara, singhiozzando, svegliatosi da una specie di coma vegetativo che l’aveva impegnato da quando aveva dovuto bere l’ennesimo bicchiere di vodka per penitenza. 
Yamaguchi osservò le persone presenti, cercando di capire chi fosse ancora tra di loro e non in uno stato catatonico. Dopo svariati minuti di silenzio e immobilità dello stesso Lenticchia, si voltò di scatto verso Tsukishima e gli pose la solita domanda. 
-“Obbligo o verità, Tsukki?”- 
-“Verità.”- Tsukishima, forse il meno ubriaco del gruppo, iniziava anche lui ad avere difficoltà nei movimenti e deficit visivi. 
-“Non puoi più scegliere verità, l’hai già fatto tre volte.”- intervenne Yamamoto, concludendo la frase con un rutto in grande stile, acclamato da Noya e Tanaka. –“Ora ti tocca la penitenza.”- 
Kei alzò gli occhi al cielo, per quanto possibile, e attese con solennità la sua fine. Come aveva previsto, la penitenza comprendeva la vodka e ben quattro bicchieri pieni, che lui dovette bere velocemente. Una volta che buttò giù l’ultimo, ebbe un capogiro talmente forte che andò a sbattere contro un palo del portico e crollò a terra semi-cosciente. 
-“Dite che è morto?”- domandò Kageyama, tenendosi alla ringhiera per non cadere. 
Kenma, anche lui un po’ brillo, si sporse verso Kei con una strana espressione e gli sentì il polso. 
-“No, è vivo. Si sta riprendendo.”- 
Tsukki aprì gli occhi lentamente e ci mise diversi minuti per riprendersi, tornando a sedersi a fatica. Nonostante la terribile penitenza, ora era costretto anche all’obbligo forzato e toccava a Hinata fornirglielo. Tsukishima, con la lucidità che stava facendo “ciao ciao” con la manina, riuscì comunque a pensare che forse non era proprio la persona giusta da cui ricevere un obbligo. 
-“Eeemh… Devi prendere la persona che ti piace di più in questa stanza…”-
-“Siamo all’aperto, boke.”- Kageyama tentò di intervenire, ma Hinata lo spinse via, facendolo rotolare a terra. 
-“E andare dentro per 7 minuti… di paradiso.”- 
A quell’obbligo, si levò un coro di acclamazioni, mentre Tsukishima si stava per suicidare dalla vergogna. Sapeva perfettamente chi scegliere, ma non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo davanti a tutti. Dunque, per superare questo scoglio, prese dalle mani di Noya la bottiglia di vodka quasi finita e se la scolò tutta in un sorso, pulendosi poi metà faccia con la manica della maglietta. Sentì la lucidità scivolare via e lasciare posto alla totale inibizione. Non si sentiva più in imbarazzo ormai. Si alzò barcollando e andò verso il centro del cerchio. Dietro di lui Yamaguchi aveva gli occhi pieni di speranza, che si riempirono di lacrime quando Kei, senza preavviso, afferrò Kuroo e lo trascinò di peso dentro la cucina di casa Tanaka per i loro sette minuti di paradiso, sotto gli occhi increduli di tutti i presenti. 
Una volta all’interno, sbattè Kuroo al muro e non perse nemmeno un attimo, attaccando immediatamente le labbra del ragazzo, che, incredulo, lì su due piedi non riuscì a reagire.
-“Kei… Kei… fermati!”- 
Kuroo tentò di spingere via Tsukishima, troppo ubriaco per fermarsi da solo. Lo trattenne per le spalle, mentre si malediceva mentalmente. 
-“Kei, basta. Sei ubriaco, devi fermarti…”-
-“Voglio fare sesso con te.”- 
Con quelle cinque parole, Tsukishima mandò in frantumi Kuroo. Tutta la sua fermezza, la sua buona volontà, ogni cosa che si era prefissato venne smontata da quella confessione. Kei non gli aveva mai detto una cosa del genere, nemmeno quando erano arrivati così vicini che sarebbe bastata una sua parola per compiere quell’atto. Fu così strano sentirle uscire da quelle labbra che amava baciare e che, di solito, erano peggio che cucite, che quasi ebbe l’impulso di prenderlo lì sul tavolo della cucina, senza preliminari e niente. Però, ripreso il controllo di sé, prese Kei per mano e si diresse nelle stanze al piano superiore, che sapeva essere tutte libere. Lo portò in una stanza spaziosa e con un letto matrimoniale. Non avrebbe permesso che la prima volta della sua Principessa fosse stata su un pavimento. 
Intanto, gli altri fuori sul portico si chiedevano dove fossero finiti i due piccioni, mentre Yamaguchi si deprimeva attaccato al palo dove aveva sbattuto prima Tsukishima. 
-“Mi sa che quei 7 minuti diventeranno 7 ore. Non penso torneranno, continuiamo noi.”- disse Tanaka, singhiozzando e ridendo insieme a Yamamoto, mentre si apprestava a girare nuovamente la bottiglia. Questa volta puntò su Sugawara. E lì sì, che sarebbe venuto il bello. 
-“Obbligo o verità, Suga?”- domandò Tanaka, aggrappandosi a Noya per non rotolare giù dalle scalette del portico. 
Sugawara osservò intontito i presenti, con lo sguardo perso e un sorriso da ebete stampato sulla faccia. Si voltò verso Daichi e sorrise in modo ambiguo, prima di gridare, sprizzante di gioia e parecchio ubriaco: “Obbligo!”. Yamamoto si voltò verso Tanaka per lanciargli un’occhiata che voleva essere di intesa, ma che parve più lo sguardo di un elefante in preda al delirio. 
-“Benissimo!”- urlò entusiasta crapa pelata, perforando i timpani del povero Noya al quale era aggrappato. –“Suga-san, devi baciare tre membri del gruppo a tua scelta e giudicare chi bacia meglio. Il vincitore avrà una ricompensa da te e sempre a tua scelta.”- 
Tanaka era soddisfatto della sua idea e riuscì a reggersi nuovamente sulla propria colonna vertebrale. Prese una delle ultime tre bottiglie di vodka e la versò nei primi bicchieri che trovò, passandoli poi a tutti i presenti. Prima che Sugawara adempisse al suo obbligo, tutti bevvero il loro bicchiere di vodka. 
-“Benissimoooh! Io scelgo: Kageyama, Daichi e Yamaguchi.”- disse Sugawara, in trepidazione, mentre si alzava e si reggeva in piedi a stento. Si diresse, in primis, verso Yamaguchi, il quale, alquanto spaventato, tentò di nascondersi dietro il palo contro cui si stava deprimendo per Tsukishima. Koushi, però, lo afferrò (con non si sa quale forza magica) per il bavero e lo baciò. Il bacio non durò a lungo, meno di trenta secondi, e, quando i due ragazzi si staccarono, dalle fila dei ragazzi della Karasuno si levarono grida e acclamazioni, uniti a echi di sorpresa e sgomento. Sugawara ghignò soddisfatto e passò a Kageyama. La situazione si ripetè identica, ma le acclamazioni furono più entusiaste per loro due. Infine, arrivato a Daichi, Suga si gettò letteralmente sulle sue labbra e quel bacio durò molto più di un minuto. I cori si levarono ancora prima che i due ragazzi si scollassero l’uno dall’altro. 
-“Suga-san, adesso che ti sei divertito, dicci chi è il vincitore.”- si affrettò a dire Noya, impaziente come gli altri. 
-“Allooora… Daichi!”- rispose in un urlo di gioia, saltando sulle povere ginocchia del capitano della Karasuno, che gemette di dolore. –“E il premio per aver vinto è…”- 
Sugawara si bloccò a metà della frase, osservando i ragazzi intorno a lui, come se attendesse una risposta. Dal silenzio tombale che si era creato per sentire la proclamazione del vincitore, scoppiarono cori che puntavano sulle ricompense più diverse.
-“Va bene, va bene. Adesso calmatevi!”- Daichi riportò l’ordine, singhiozzando leggermente. 
-“Ho deciso per i 7 minuti in paradiso.”- sentenziò Suga-san, lasciando che i presenti si sfogassero, mentre si alzava barcollando e conduceva Sawamura in casa. 
Non appena entrarono nel salotto di casa Tanaka, i due ragazzi ripresero a baciarsi, con più foga di quanto avevano fatto poco prima. Le mani di Daichi volarono sotto la maglia dell’alzatore ed entrambi capirono che la cosa non si sarebbe fermata ai sette minuti. Lentamente, spargendo vestiti e saliva per la casa, si spostarono in una stanzetta che fungeva da sgabuzzino e che era fornita di un piccolo lettino. 
-“Penso che dovremmo tornare di là…”- disse Daichi, riemergendo dal collo di Sugawara. 
-“Dai, smettila di fare il papà corvo apprensivo. Ora la mamma e il papà possono tranquillamente divertirsi e pensare a sfornare altri corvetti!”- disse, eccitato, Koushi, mentre la sua manina biricchina andò dritta nei pantaloni del capitano, che, a quel punto, non riuscì più a obbiettare. 
Al portico, erano rimasti in pochi e la maggior parte era mezza addormentata. Gli unici svegli, forse fin troppo, erano Tanaka, Noya e Yamamoto che, nonostante la stanchezza e l’alcool, continuavano incitare e animare il gioco. Ora era il turno di Kageyama girare, ma, questa volta, la persona scelta avrebbe dovuto subire insieme a lui l’obbligo dei tre perfidi senpai. La bottiglia girò velocemente sul pavimento e tutti la osservarono con occhi sgranati e pieni di apprensione. Infine, questa si fermò davanti a Hinata, che, ubriaco e mezzo addormentato, nemmeno capiva quello che stava accadendo. 
-“Ooooh… la cosa si fa interessante…!”- Yamamoto aveva cercato di dare una pacca sulla spalla di Kageyama, ma aveva mancato abbondantemente il bersaglio ed era finito faccia a terra, suscitando le risa da iena degli altri. 
-“Noya, cosa devono fare i nostri due kohai?”- domandò Tanaka, più che a Noya al palo che aveva accanto. 
-“Non lo so, broo. Io direi che entrambi devono baciarsi per un minuto e Hinata deve “toccare in modo approfondito” Kageyama. Cosa ne dite?”- 
Singhiozzando e ridendo, gli altri due idioti diedero il loro consenso, non notando le facce ora pallide dei due diretti interessati. Nonostante fossero ubriachi persi, entrambi riuscivano a capire, a sprazzi, che quello che stava accadendo non era buono. Entrambi provavano una forte attrazione l’uno per l’altro, però nessuno dei due aveva mai avuto il coraggio di dichiararsi. E ora, per sfortuna o grazia divina, questo stupido gioco della bottiglia rivisitato li stava facendo avvicinare molto più di quanto avevano fatto nove mesi di scuola. 
Kageyama fu il primo ad avvicinarsi e catturare le labbra del piccoletto tra le sue. Tra gli “Ooooh” dei senpai e qualche intoppo, i due riuscirono a completare il minuto senza troppe difficoltà, anzi. Ma, quando arrivò il momento del “tocco approfondito”, calò un silenzio di tomba, dove Hinata si era fatto purpureo, e Kageyama aveva paura stesse per morire asfissiato, e i senpai guardavano la scena in attesa, con gli occhi sgranati e lucidi per l’alcool. Tobio avrebbe voluto dire ai senpai che non era il caso che Hinata facesse una cosa simile, ma non riuscì a farlo, perché non appena decise di voltarsi verso Tanaka, Noya e Yamamoto, Hinata si ributtò con foga sulle sue labbra e la sua piccola manina curiosa volò oltre i pantaloni dell’alzatore. Da che ricordavano Kageyama e gli altri, Shouyo non era mai stato così intraprendente e, dunque, la cosa soprese tutti. Dai tre idioti partì un coro di acclamazioni e risate, mentre i due ragazzi continuavano allegramente il loro obbligo. 
Dopo pochi minuti, Tanaka fermò i due corvetti. 
-“Okay, può bastare.”- 
-“Ora tocca a me!”- Noya saltò su eccitato, girando la bottiglia con forza. 
Quando questa si fermò, tutti osservarono la traiettoria del collo che puntava su una foto di Kyouko appesa a una palo di legno. In un attimo, Noya, Tanaka e Yamamoto si gettarono ai piedi di quel palo, acclamando e invocando Shimizu, la bella Shimuzu, litigando per chi dovesse essere il primo ad aggiudicarsi l’obbligo con lei. 
-“Tocca per primo, ho girato la bottiglia!”- 
-“Sì, ma io sono più bello!”- 
-“Non dire stupidaggini, Ryu. E poi voi la potete ammirare tutti i giorni, io sono a Tokyo! Spetta a me!”-
-“E sai come si dice, Yamamoto, è la sfigaa!”- 
E iniziarono una lotta a colpi di insulti e risate, che li portò a rotolare giù dalle scale del portico sull’erba bagnata dalla pioggia, dove continuarono a combattere per l’amore di Kyouko. 
Kageyama e Hinata, ancora vicini e rimasti interdetti, si guardarono, ridacchiando. Era evidente che a nessuno dei due dispiaceva che fossero rimasti soli. 
-“Dovrei andare in bagno…”- disse Kageyama imbarazzato, tra un singhiozzo e l’altro.
-“Perché?”- domandò innocentemente Hinata, piegando la testa da un lato e facendo un espressione da tonto stratosferico e ubriaco. 
-“E tu verrai con me, perché è colpa tua!”- asserì l’alzatore, indicando l’evidentissimo rigonfiamento nei suoi pantaloni. 
Il centrale seguì la direzione del suo dito e la sua bocca si dischiuse in una “O” talmente ambigua, che Kageyama dovette resistere all’impulso di scopargli la bocca lì sul portico. Prese Hinata per un braccio, e barcollando più del piccoletto, si diresse in bagno, seguito da un trotterellante – nonostante l’alcool – Shouyo. Non aveva idea di quello che stava facendo, ma per entrambi andava bene così, dato che erano riusciti ad avvicinarsi dopo molto tempo passato a spasimare l’uno per l’altro senza dichiararsi. 
Kageyama chiuse la porta del bagno con violenza e ci sbattè Hinata contro. Le loro bocche continuarono il gioco interrotto prima, mentre le loro mani volarono sotto le magliette e dentro i pantaloni. Entrambi erano più inibiti e meno imbarazzi adesso. 
-“Adesso devi finire quello che hai iniziato, boke.”- sussurrò Kageyama all’orecchio di Shouyo, con voce roca ed eccitata.
Si slacciò i pantaloni, con difficoltà, e fece abbassare Hinata a livello del suo pube. Il piccoletto rimase impressionato per vari e stupidi motivi, ma subito iniziò, o meglio, continuò il suo “lavoretto” quasi lo facesse da tempo. Era bravo, Tobio doveva ammetterlo, ma solo a se stesso, perché il suo piacere lo espresse soltanto a gemiti. 
Intanto, nel portico erano rimasti soltanto Yamaguchi e il suo palo, Yaku, Lev e Kenma, rimasti sempre in disparte. Dopo poco tempo dalla fuga di Hinata e Kageyama, Kenma crollò sulla ringhiera, scalzo e con la PSP tra le mani. Yamaguchi aveva alzato di nuovo il gomito e stava implorando il palo – nella sua visione Tsukishima – di perdonarlo e cercava di baciarlo, tenendosi a distanza da esso da solo. Gli ultimi “svegli” rimasti erano Yaku e Lev, che in poco tempo, dopo una gara di bevute e lunghezza di peni, dove peraltro aveva vinto Yaku, erano crollati uno addosso all’altro. 
 
Saeko Tanaka quella notte aveva dormito benissimo, vuoi forse a causa del lavoro oppure dell’alcool. Non aveva idea di che cosa fosse successo alla sua casa quella notte in balia di suo fratello e i suoi amici e sinceramente non gliene importava più di tanto, dato che anche lei era riuscita a divertirsi. Aveva cercato in quasi tutte le stanze della casa, ma i ragazzi erano come spariti. Solo verso le dieci del mattino aveva visto suo fratello rinvenire dal coma ed entrare in cucina come uno zombie, comunicando che mancavano all’appello un po’ di persone e che le altre erano tutte mezze stecchite sul portico. Così i due fratelli Tanaka aveva iniziato una lunga ricerca nei luoghi più remoti della casa riuscendo a trovare coloro che risultavano “assenti ingiustificati”. Avevano trovato Kuroo e Tsukishima in una stanza al secondo piano, abbracciati teneramente dopo una notte di chissà quali focose passioni. Kageyama e Hinata erano in bagno, mezzi nudi e in mezzo a qualcosa che pareva vomito. Infine, Saeko, che aveva lasciato il fratello a pulire il vomito dei due corvetti, trovò anche Daichi e Sugawara, appartati nello sgabuzzino del salotto, che, nonostante fossero reduci da una notte insonne, si alzarono, sorrisero a Saeko e la aiutarono a recuperare tutti i sopravvissuti a quella notte brava che aveva avuto i suoi grandi lati positivi. 



 
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=(-,-)=
(“)_(“)
 


 〜♪ 〜♪ 〜♪  Angolino dell'autrice 〜♪ 〜♪ 〜♪ 

Bene, rieccomi! Mi dispice per il coniglietto, ma non ho potuto mettere una foto. 
(>o<) Ma suvvia, è così tenero. ^-^ 
E che dire di questa cosa che è uscita fuori? Devo dire di esserne soddisfatta, perchè era da un po' che non mi venivano fuori delle OS da più di 700/900 parole, quindi posso dire che non mi dispiace. Le tre ship sono le mie OTP (maronn, gli scleri *-----*) e accanto vi sono gli altri personaggi che fanno da contorno comico e divertente. Personalmente, adoro quei tre idioti di Yamamoto, Noya e Tanaka (Ryu-chan, come lo chiama Saeko-neesan, I love her too), che non fanno altro che aizzare le coppie e finiscono per rimanere poi soli, piccolini. xD La TsukiYama è una mia NOTP, but ho voluto inserire Yamaguchi che sogna di stare con Kei, perchè, orsù, è palese che è innamorato di lui, ma vbb, lasciamo stare. Per quanto riguarda il complesso, spero di essere rimasta nell'IC di tutti i personaggi. Ho aggiunto anche Saeko-neesan perchè è così *^^^^* e secondo me è anche un po' festaiola. *winkwink* 
Anyway, credo di aver finito (btw, dimentico sempre qualcosa) e adesso smetto di scassarvi gli zebedei e mi dileguo. (Stavolta niente SPAM xD)
Goodbay, pipol, Roxy se ne vah. 

 
   
 
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