Anime & Manga > Kuroko no Basket
Segui la storia  |       
Autore: Feds_95    09/03/2016    0 recensioni
Mi fissava, sosteneva il mio sguardo con un’onestà estrema. La luce che avevo visto poco fa era sparita.
Indietreggiai con un balzo e ricominciai a tremare, ma stavolta non era la collera che mi tormentava.
I suoi occhi nei miei occhi. Il suo sangue sul mio muso.
La sua vita. La mia vita.
Il branco indietreggiò. Iwao mi ringhiò contro, insieme a Darcia e Kunio, non ero più un capo per loro, e grugnirono contro la preda. Pensai che fosse il ragazzo più bello e vitale che avessi mai visto e loro stavano per farlo a pezzi.
Vidi quello che stava succedendo. Vidi lui come non avevo mai visto nulla prima di allora. E li fermai.
[Tratto dal Primo Capitolo]
****
Mi faceva male il petto, il mio corpo parlava un linguaggio che la mia mente a stento riusciva a decifrare.
Attesi.
Ma Taiga, l’unica persona al mondo che volevo mi riconoscesse, attese che l’amico lo raggiungesse per poi incamminarsi al seguito del gruppo, schiamazzando e parlando.
Non si accorse neppure che ero lì, e che gli sarebbe bastato tendere la mano per toccarmi.
[Tratto dal Terzo Capitolo]
(Crossover con "Wolf Children", opera di Mamoru Hosoda)
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Riko Aida, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Cross-over, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quell'Inverno
 

Ieri- 7 anni prima


Strapparono con forza il bambino dalla panca su cui si era fermato a riposare, la palla da basket rotolò lontano, e lo trascinarono nel bosco:il suo corpo tracciò una scia poco profonda sulla neve, che andava dal suo mondo al mio.

Vidi quello che stava accadendo. Ma non li fermai.

Era stato l'inverno più lungo e freddo delle nostre vite. Giorno dopo giorno, sempre sotto un sole pallido e impotente. E la fame: fame bruciante e corrosiva, una padrona insaziabile. In quel mese tutto era rimasto immutato, il paesaggio congelato e privo di vita. Un omega era stato ucciso mentre rovistava tra i rifiuti di una casa della periferia di Tokyo; così noi altri restavamo nel bosco, bloccati dalla paura, a morire lentamente di fame. Finché non si avvicinò il ragazzo. Finché non attaccarono.

Si acquattarono intorno a lui, ringhiando feroci e azzannandosi per contendersi il diritto di sferrare il primo colpo mortale. Ero rimasta nella boscaglia, paralizzata.

Vidi quello che stava succedendo. Vidi i loro fianchi tremare di avidità. Li vidi strattonare il corpo del ragazzino, strappando il piumino che indossava e facendo volare delle piume. Vidi i musi imbrattati di rosso. E ancora una volta, non li fermai.

Eravamo un branco giovane, tutti cuccioli senza nient'altro a cui aggrapparso. Io avevo un ruolo preminente; erano stati Takeshi e Maeko a conferirmelo, quindi avrei potuto farmi avanti subito, e invece indugiai, tremando dal freddo e dalla fame. Il ragazzo emanava un odore di caldo, di umano soprattutto.

Lo vedevo agitarsi, tirare calci e gridare rabbioso, cercando di liberarsi e di farsi largo per fuggire. Ma un ragazzino di dieci anni non aveva speranza contro un branco di lupi. Eppure rimasi sorpresa dalla sua visibile energia e voglia di vivere.

Sentivo l'odore del suo sangue, un profumo caldo e vivido in quel mondo morto e freddo. Vidi Iwao sussultare e tremare mentre gli strappavano i vestiti. Mi si attorcigliò lo stomaco per il dolore: era passato così tanto tempo dall'ultima volta che avevo mangiato. Avrei voluto farmi largo tra i lupi per trovarmi al fianco di Iwao e fingere di non sentire l'umanità del ragazzo o le sue grida.

Era così piccolo in confronto alla nostra massa feroce; il branco accalcato su di lui, bramoso di scambiare la nostra vita con la sua.

Il ragazzo voltò indietro la testa, stringendo i denti per il dolore e la paura. Poi aprì gli occhi; fu allora che mi vide, nascosta tra i cespugli innevati, che si mischiavano al mio manto candido. Non ero sicura che mi avesse davvero vista, ma nei suoi occhi rossi si accese qualcosa ed io non riuscii ad ignorarla.

Con un ringhio e un bagliore di denti mi feci avanti.

Iwao ringhiò a sua volta contro di me, ma ero più agile di lui, nonostante la fame e la giovane età. Takeshi emise brontolii minacciosi per sostenermi.

Ero accanto a lui, e lui guardava il cielo respirando affannosamente. Non si muoveva. Spinsi il naso nella sua mano: il profumo del suo palmo, su cui erano presenti piccoli calli, tutto zucchero, pastello e cuoio, mi riportò ad un'altra vita.

Poi vidi i suoi occhi.

Svegli. Vivi. Luminosi.

Mi fissava, sosteneva il mio sguardo con un'onestà estrema. La luce che avevo visto poco fa era sparita.

Indietreggiai con un balzo e ricominciai a tremare, ma stavolta non era la collera che mi tormentava.

I suoi occhi nei miei occhi. Il suo sangue sul mio muso.

La sua vita. La mia vita.

Il branco indietreggiò. Iwao mi ringhiò contro, insieme a Darcia e Kunio, non ero più un capo per loro, e grugnirono contro la preda. Pensai che fosse il ragazzo più bello e vitale che avessi mai visto e loro stavano per farlo a pezzi.

Vidi quello che stava succedendo. Vidi lui come non avevo mai visto nulla prima di allora. E li fermai.

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: Feds_95