«Che solenne camurria!»
«Che succede?»
Death Mask sbuffa, poi risponde: «C’è un’empusa a piede libero dalle parti di capo Sounio. Indovina a chi tocca metterla a nanna?».
«E che problema c’è?»
«Tu ti ricordi che minchia sia un’empusa?»
«Certamente», ribatte Shura. «Sono figlie di Ecate. Assomigliano a delle donne bellissime. Meravigliose. Labbra rosse e pelle bianchissima...» e una gamba di bronzo, o di sterco di asina sotto le vesti.
«Come Aphrodite, insomma…», l’interrompe il Cancro, prima di stringersi nelle spalle.
«Ma fai attenzione.» Shura ghigna, un lampo ferino nello sguardo tagliente. «Nascondono un segreto, sotto al chitone...»
«Come Aphrodite, insomma...»


Note:
 Le Empuse erano figlie di Ecate con l'aspetto descritto da Shura. Adescavano giovani uomini, un po' come le Lamie, allo scopo di succhiare loro il sangue prima e divorarne le carni poi. Dei vampiri ante litteram, insomma. A guardarle da vicino, da molto vicino, si notava qualche particolare bizzarro (alla faccia!), ma suppongo che oramai fosse troppo tardi fare alcunché per l'incauta vittima.
Questa storia è ambientata da qualche parte tra Episode G ed Episode G- Assassin, più che altro perché Okada ci racconta che Sfingi e altre bestie simili se ne andassero a spasso grazie ai buoni uffici di Ponto...
La mia migliore amica compie gli anni lo stesso giorno di Aphrodite. Gliela regalo una camicia di seta rosa confetto con tanto di fiocco sullo scollo? Bon, se non dovesse andar bene, posso sempre riciclarla. Per Aphrodite, s'intende...