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Autore: Sai Sama    28/03/2009    5 recensioni
La mia prima Arthr/Merlin*W* Piccola scena semi-domestica dopo che Merlin si è messo in mezzo tra Arthur e una freccia, rimanendo quasi ucciso. La fanfic partecipa al concorso Gimme Some indetto dal forum Collection of starlight. Vi prego di lasciarmi un commentino ino ino^^
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Gaius, Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dreams and nigthmares

Nightmare

 

Correva, correva in un bosco senza luce, una risata conosciuta che lo seguiva.

-Visto che nella caccia sei una frana Merlin, questa volta la preda sarai tu.-

Disse la voce, che pareva farsi sempre più vicina, per quanto lui corresse veloce.

Inciampò in una radice nascosta ad un certo punto, e cadde in avanti.

La freccia si conficcò nel terreno accanto a lui, facendogli sgranare gli occhi blu.

Si rialzò in fretta, ricominciando a correre, ma, all'improvviso, venne circondato da tantissimi Arthur, tutti con le frecce incoccate.

-Ma…ma…-

Merlin era a corto di parole, le copie dell'asino reale si misero a ridere.

-Dai Merlin, non fare questa faccia. Dovresti essermi grato piuttosto, se fosse stato mio padre a scoprire che sei un magi saresti stato decapitato, a essere fortunati. Mentre io ti sto dando la possibilità di salvarti.-

Merlin si accasciò a terra, prendendosi la testa fra le mani e serrando gli occhi, sapeva che quello non era che un incubo, ma non riusciva a svegliarsi.

Senza che lui le vedesse, le copie di Arthur lanciarono le frecce, ma esse non raggiunsero mai il loro obiettivo.

 

 

 

Quando Merlin riaprì gli occhi si trovava in un ambiente molto diverso dalla foresta, conosciuto questa volta.

Se non si sbagliava si trovava nella stanza dell'asino reale, asino che stava camminando ossessivamente su e giù per la stanza.

Vedendo che non sembrava armato, e valutando che doveva essersi svegliato, si arrischiò a tirarsi su dalla posizione sdraiata in cui si trovava, ricavandoci solo una fitta terribile alla spalla, che lo fece gemere.

Il suono attirò l'attenzione d Arthur, che si girò verso di lui, e, vedendo che era sveglio, un'espressione di sollievo gli si dipinse sul viso, subito dopo seguita da una di rimprovero.

-Tu…-

Cominciò avvicinandosi a grandi passi verso il letto, puntandogli contro il dito.

-Come ti è saltato in mente di metterti un mezzo tra me quella freccia?-

Ringhiò fermandoglisi accanto.

-Io…-

Merlin non sapeva cosa dire, anche perché non ricordava nulla del genere.

-Sei stato uno stupido, un incosciente!-

Nel mentre Arthur continuò la sua tirata.

-Potevi morire lo sai?! Gaius ha detto che se la freccia ti avesse colpito tre centimetri più a sinistra saresti morto.-

Arthur sembrava furioso, ma nei suoi occhi c'era traccia di lacrime.

-Avevo la cotta di maglia idiota.-

Aggiunse alla fine.

-Io non mi ricordo.-

Si lamentò Merlin, portandosi una mano alla testa e chiudendo gli occhi, come per concentrarsi.

Niente, non riusciva a ricordare null'altro che l'incubo, ma quello poteva essere stato dato dal trauma della ferita.

-Davvero, non ricordo.-

Mormorò ancora.

-Bhe, te lo dico io cosa è successo. Stavamo combattendo quando un arcere mi ha puntato e tu ti sei lanciato davanti a me, con il risultato che la freccia ha colpito te, quasi uccidendoti.-

Scosse la testa, per poi puntare lo sguardo nel suo.

-Anzi, tu eri morto-disse-e non c'era più niente di bello al mondo-

Merlin strabuzzò gli occhi, era vero che lui e il principe intrattenevano una relazione sentimentale da qualche tempo, ma Arthur non era mai stato così sdolcinato, neanche nei momenti più intimi.

L'unica spiegazione che riuscì a trovare Merlino in quel momento è che fosse una reazione alla sua quasi dipartita, o a un'eventuale botta in testa.

-Sicuro che sia stato solo io a essere ferito? Non è che magari hai preso una botta in testa anche tu?-

Domandò fissandolo sospettoso.

-Che diavolo di domande fai Merlin?-

Chiese Arthur scuotendo la testa.

-È evidente che tu sia ancora un po’ confuso, sarà meglio che chiami Gaius.-

Sospirò per poi girarsi verla la porta, che si aprì, però, in quel momento, lasciando entrare Gaius con un cestino di erve e intrugli vari sottobraccio.

-Oh, bene, vedo che sei sveglio.-

Constatò con sollievo vedendo il ragazzo sveglio, poi si rivolse ad Arthur.

-Vostra altezza, vi prego di uscire mentre cambio la fasciatura del vostro servo.-

Arthur parve per un attimo non voler uscire, la bocca aperta, come se volesse dire qualcosa, ma poi, quasi avesse avuto una piccola discussione mentale, la richiuse, scosse la testa e se ne andò sbattendo la porta.

-Gaius…che è successo? Non mi ricordo niente.-

Sbuffò Merlin mentre il medico sistemava delle boccette e delle erbe, insieme ad un piccolo mortaio, sul tavolo.

-Cosa ti ha detto il principe?-

Domandò Gaius inarcando un sopracciglio con concentrazione, mentre iniziava a tritare un'erva dall'aspetto sconosciuto.

-Mi ha parlato di una battaglia e di me che mi sono messo in mezzo beccandomi una freccia sulla spalle.-

Sospirò Merlin guardando l'anziano medico continuare a triturare varie erbe per poi fare una specie di tisana con una parte dell'intruglio, mentre con quella restante creò una pappetta appena umida.

-Bevi.-

Disse allungandogli la tazza, il sopracciglio sempre inarcato, come se stesse cercando le parole giuste.

Merlin si portò la tazza alla labbra, assaggiando la bevanda piacevolmente calda, peccato che il sapore fosse orribile.

-Bleah!! Che schifo Gaius, ma che c'è qui dentro?-

Domandò allontanando la tazza e facendo delle smorfie di discgusto.

-Non fare il bambino Merlin, bevila tutta. C'è dentro della corteccia di salice, della verbana e estratto di aglio.-

Disse con tranquillità Gaius riavvicinandogli la tazza.

-Ma Gaius…-

Lo pregò Merlin.

-Non hai almeno un po’ di miele?-

Merlin fece gli occhi dolci da cucciolo, ma questi non servirono con Gaius.

-Non ne ho a disposizione, per cui bevi, che poi devo cambiarti la fasciatura.-

Sentenziò con decisione l'anziano medico, mentre cominciava a trafficare con le bende.

-Comunque cos'è successo?-

Insistette Merlin, osservando la schieda che Gaius gli dava.

-Eravate nel bosco, a caccia, quando siete stati assaliti da un gruppo di banditi, assassini pagati da qualcuno probabilmente. Fortuna ha voluto che, vista l'occasione, Arthur avesse portato con se alcuni dei migliori aspiranti cavalieri, per fare qualche combattimento di prova, e per questo portava la cotta di maglia. Inoltre, è stata una vera fortuna che ci siano stati loro, perché altrimenti saresti stato costretto ad usare la magia, e sicuramente Arthur sarebbe arrivato a sospettare qualcosa.-

L'ultima frase aveva un tono leggermente sarcastico.

-Vuoi dire che sono incosciente nell'uso della magia?-

Si trovò a ribattere Merlin.

-Se la vuoi mettere così…io direi piuttosto che la coscienza non sai neanche che cos'è, più ti dico di stare attento e essere prudente più sembra che tu ti diverti a usare la magia danti a possibili testimoni, fino ad ora sei stato molto fortunato ragazzo.-

Sospirò alla fine Gaius, e Merlin non trovò niente da ridire, perché l'altro aveva ragione in questo.

-Comunque, grazie ai ragazzi Arthur è riuscito a sconfiggere gli avversari senza problemi, ma un arcere era rimasto nascosto nella boscaglia e nessuno l'aveva notato, solo tu lo hai visto, e ti sei lanciato tra lui e Arthur, senza pensare che lui era più protetto di te, con la cotta di maglia.-

Concluse Gaius girandosi verso Merlin, prendendo la tazza oramai quasi vuota, e aiutandolo a levarsi la lunga camicia da notte.

Dopodichè slacciò le bende usate e lavò con cura e delicatezza la ferita, e, nonostante queste premure, Merlin si trovò a dover trattenere i gemiti di dolore.

Quando l'operazione di medicazione fu conclusa, e lui si trovò di nuovo sdraiato a letto la porta si riaprì e entrò Arthur.

-Oh, vostra altezza, entrate pure, ho finito.-

Si inchinò leggermente Gaius prima di riprendere tutte le sue ampolle e erbe e avviarsi verso la porta.

-Tornerò stasera.-

Annunciò prima di uscire, lanciando un ultimo saluto a Merlin.

-Grazie Gaius.-

Rispose Arthur, aspettando che l'altro uscisse, per poi chiudere la porta con il chiavistello e andare a stendersi sul letto accanto a Merlino.

-Sei un idiota.-

Sbuffò togliendogli una ciocca di capelli scuri da davanti agli occhi.

-Ma un idiota che mi ama veramente molto, per prendersi una freccia al posto mio, e non posso negare che, in un certo senso, la cosa mi faccia piacere.-

Un piccolo ghigno sardonico nacque sulle labbra di Arthur.

-Non aspettarti che lo faccia ancora però, sbuffò Merlin, trovandosi però anche lui a sorridere.

-Per carità!-

Si affrettò a dire Arthur.

-Sennò poi mi toccherebbe aspettare chissà quanto per poter approfittare di te.-

Ghignò, e Merlin intuì che non scherzava del tutto.

-Bhe, intanto dovrai aspettare un bel po’, visto che non riesco neanche ad alzarmi senza avere fitte allucinanti alla spalla e al petto.-

Mise il broncio Merlin, pensando a quanto fosse materialista e rozzo il suo ragazzo, ma, d'altra parte, lo amava anche per quello.

-Non ti preoccupare, mi ripagherai con gli interessi.-

Già…lo amava.

 

   
 
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