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Autore: JustForFun96    10/03/2016    1 recensioni
Yoko Yoshida è una ragazza rimasta orfana a causa di un organizzazione criminale. La ragazza ha la capacità di vedere e comunicare con i Pokémon, creature leggendarie che popolano il mondo degli umani. Nel corso della sua avventura Yoko, scoprirà che la storia che sua madre le raccontava era qualcosa di molto più serio rispetto a quella che poteva sembrare una banale storia per bambini.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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YOKO In una piccola stanza, arredata solamente con un letto e un comodino di legno ed illuminata da una flebile luce di una lanterna, una donna dai lunghi capelli color lilla stava cercando di mettere a letto una bambina, di quattro anni. Per farla addormentare, decise di raccontarle nuovamente la stessa favola che le aveva raccontato per ben cinque volte quella sera.

"D'accordo Yoko, te la racconterò ancora una volta. Poi però devi promettermi che andrai a dormire, va bene?" esclamò la donna mentre accarezza la candida faccia della bambina dagli occhi ambrati e dai capelli violetti.

"Va bene mamma, però adesso raccontala!" continuò Yoko, eccitata.

"Tanto tempo fa'...."  iniziò la donna " Esistevano creature magiche che popolavano i cieli, le terre, gli oceani e potrai anche non crederci Yoko, ma vivevano anche all'interno dei vulcani!"  continuò, la bambina era totalmente assorta dalle parole della madre e ascoltava avidamente ogni parola che usciva dalla sua bocca. "Si chiamavano Pokémon e aiutavano gli uomini nella loro vita quotidiana. Umani e Pokémon vivevano un legame di profonda amicizia che però venne turbato da un gruppo di malviventi, che provò ad utilizzare i Pokémon per dominare il mondo. Ma per fortuna, cinque abili allenatori riuscirono a fermarli. Ma il prezzo da pagare fu altissimo, la lotta infatti aveva portato alla morte dei cinque allenatori e di tutti i loro Pokémon. Fu' in quel momento che il dio Arceus, inorridito da quello spettacolo decise di dividere il mondo umano da quello dei Pokémon."

"Ma..." l'anticipo Yoko, visto che conosceva molto bene la storia.

"Ma..." continuò sua madre sorridendo. "I Pokémon continuano ancora a vivere al fianco degli uomini, ma soltanto poche persone posso riuscire a vederli."

"Mamma, credi che un giorno ne vedrò mai uno?" domandò la bambina prima di levare un enorme sbadiglio.

"Certo tesoro, adesso dormi. Buonanotte!" rispose la donna dando un bacio sulla fronte della bambina, prima di andarsene.

La madre spense la lanterna e la bambina sì addormentò rapidamente. Era notte fonda e ogni tanto si levava una piacevole brezza, tutto era tranquillo ma qualcosa turbava l'animo di Yoko. La bambina decise d'alzarsi perché doveva andare in bagno, aperta la porta sentì un urlo agghiacciante provenire dal salone e spaventata corse a nascondersi sotto le coperte.

"Yoko, non avere paura. Devi essere forte!" esclamò una vocina.

La bambina uscì da sotto le coperte e vide una figura antropomorfa dal colore grigio verdognolo, con due grandi occhi di colore gialli e con l'iride rossa. La strana figura sembrava un lenzuolo con la capacità di volare, era sprovvisto di braccia e gambe ed aveva una collana di perle rosse attorno al collo. Inoltre, la sua testa era caratterizzata da lunghe ciocche di capelli con punte di colore lilla.

"T-tu...T-tu...S-sei.." balbettava la bambina per la forte emozione e per lo spavento che stava avendo in quel momento.

"Sì, sono un Pokémon!" rispose la figura avvicinandosi al naso di Yoko. "Mi chiamo Misdreavus, sono un Pokémon di tipo spettro e veglio sulla tua famiglia da generazioni."

"Davvero?" domandò Yoko sbalordita.

"Beh...a dire il vero, il compito cambia ogni mille anni. Ora è arrivato il mio turno, non ti preoccupare non permetterò che facciate la fine dell'ultima famiglia." rispose Misdreavus con un sorrisetto imbarazzato.

"Quindi voi esiste! Non vedo l'ora di dirlo a mamma e papà." urlò la bambina mentre si alzava dal letto. Arrivo vicino la porta, girò la manovella ma non riuscì ad aprirla. "Strano, credevo di non averla chiusa a chiave..."

"Sono stata io, ho usato la mia mossa Malosguardo per chiudere la porta. L'ho fatto perché ci sono degli uomini cattivi dentro casa tua." spiegò il Pokémon fantasma a Yoko, che cominciava a spaventarsi. "I tuoi genitori, mi hanno affidato il compito di vegliare su di te."

"Mamma e papà ti hanno detto di proteggermi? Ma da chi? Cosa sta succedendo? Ho paura!" disse Yoko prima d'iniziare a  piangere.

"Shhhh! Stai buona, non ti succederà nulla finché sei con me." esclamò Misdreavus cercando di calmarla.

Yoko si calmò per un momento, aveva il viso ancora bagnato dalle lacrime. Calò il silenzio nella stanza e al di fuori di essa si sentivano dei passi molto lenti e pesanti, il silenzio era stato rotto dallo scricchiolio di quei passi che cessarono una volta che furono giunti difronte la porta della sua camera.

"Emboar, usa Martelpugno!" esclamò una voce fredda come il ghiacchio.

"Spostati!" urlò Misdreavus alla bambina dai capelli viola. Yoko fece appena in tempo a spostarsi prima che la porta venisse fatta a brandelli, si levò un polverone che per un breve lasso ti tempo avvolse un uomo alto dal fisico atletico ed il suo Pokémon, un enorme maiale bipede con due enormi zanne che gli arrivavano fino alla bocca la quale si riusciva ad intravedere con difficoltà a causa delle fiamme che gli circondavano la testa.

"Ahahahahah credevi davvero che i tuoi trucchetti da quattro soldi avrebbero mai potuto nascondere te e questa pulce!" esclamò Emboar mentre sogghignava.

"Io non sono una pulce, mi chiamo Yoko!" urlò la bambina infastidita.

"No Yoko, non parlare." esclamò Misdreavus sbiancando di colpo.

"Perché?" domandò incuriosita.

"Finalmente era la quarta casa che visitavo..." disse l'uomo entrando nella stanza, Yoko alla sua vista cominciò ad indietreggiare. "E cominciavo a stancarmi, saresti stata la quinta bambina a morire questa notte. Sei fortunata!" rispose mentre allungava il braccio per afferrarla ma Misdreavus colpì il furfante con una palla d'oscurità che lo lanciò contro il muro.

"Chi sei? Dove sono mamma e papà?" urlò la bambina mentre piangeva.

"Non preoccuparti, adesso sono in un posto migliore." rispose freddo l'uomo indicando verso l'alto. Yoko sbiancò e cominciò a piangere più forte di prima. "Fai silenzio, zitta ho detto!" urlava infastidito l'assassino. "Ah sono stanco, Emboar usa Lanciafiamme!"

Il suino bipede caricò un getto di fiamme nella sua bocca e lo sparò contro la piccola Yoko. Ma per fortuna, Misdreavus creò appena in tempo una barriera che riuscì a bloccare l'attacco. "I tuoi trucchetti non ti salveranno dalla sua prossima mossa, usa Nitrocarica!"

All'improvviso Emboar venne avvolto dalle fiamme e cominciò a correre verso Misdreavus e Yoko. "Usa di nuovo quella mossa!"  strillò Yoko.

"N-n-on posso!" balbettò impotente il fantasmino.

L'enorme Pokémon stava sfrecciando verso di loro ma all'improvviso nella stanza entrò in sella ad un grande cane, dal  manto color arancio e ricoperto da un pelo color crema, un'anziana.

"Nonna Hotaru!" esclamò la bambina rallegrandosi alla vista della donna. Il grande cane si parò davanti Misdreavus e Yoko facendosi colpire dall'attacco di Emboar, che non gli procurò alcun danno.

"Dannata megera, dovevi arrivare proprio ora!" sbraitò l'uomo.

"Megera? Mi lusinghi Scar." rispose sarcastica l'anziana dai lunghi capelli grigi raccolti in una treccia."Credevi davvero che ti avrei lasciato toccare con un solo dito la mia nipotina? Hai fatto male i conti mio caro, adesso ti darò una bella lezione."

"Ahahahahaha tu? Non farmi ridere. A malapena riesci a reggerti in piedi, come può un essere gracile come te fare del male ad un uomo grande e grosso come me." replicò Scar ridendo.

"Adesso basta, vediamo se avrai ancora la voglia di ridere dopo che sarai inghiottito dalle fiamme." esclamò Hotaru indignata. " Appena Arcanine sferra l'attacco
, usa Protezione." continuò rivolgendosi a Misdreavus.

"Sì." sussurrò il Pokémon spettro.

"Arcanine usa Vampata!" le fauci del grande cane arancione generarono un intensa fiammata che venne sparata ad altissima velocità contro Emboar e Scar.

"Cosa? Sei pazza ci farai morire!" furono le sue ultime parole prima che il getto di fuoco lo investisse e segnasse la sua fine. L'impatto generò una reazione a catena che fece crollare tutta la casa, nonna Hotaru prese Yoko e Misdreavus con se' e le portò via.

"Dove andiamo nonna? Mamma e papà? Sono ancora lì! Voglio vederli, nonna per favore!" piangeva la bambina mentre si allontanavano dalla casa in sella ad Arcanine. La donna riuscì a stento a trattenere le lacrime perché doveva mostrarsi forte per sua nipote, se avesse iniziato a piangere Yoko si sarebbe sentita peggio.  

Arcanine percorse, veloce come il vento, un lungo tragitto allontanandosi da quella che per venti lunghi anni era stata la sua casa. Una volta che raggiunse un grande lago circondato dagli alberi, nonna Hotaru gli tirò leggermente la criniera. L'enorme cane capì immediatamente che doveva fermarsi lì. La donna aiutò Yoko a scendere e la fece sedere vicino alla riva del lago. Dopo che Arcanine e Misdreavus si avvicinarono, Hotaru iniziò a parlare "Yoko, la persona che hai visto è un uomo cattivo. Faceva parte di un gruppo di malviventi che prendono il nome di Shadow."

"Vuoi dire che ci sono altri uomini come lui?" domandò la bambina schioccata.

"Sì.." rispose con un filo di voce Hotaru, Yoko scoppiò di nuovo a piangere. "Non piangere, nessuno ti farà più del male. Perché ti difenderò io...sai i tuoi genitori erano degli allenatori molto forti, sono sicura che con un po' di duro allenamento diventerai fortissima." le spiegò sua nonna stringendola a sé.

"Ma come faccio? Non posso affrontare quelle persone, sono sola!" esclamò la bambina mentre continuava a piangere.

"Beh...ci sarei io, sempre se per te va bene." disse Misdreavus avvicinandosi alla bambina."E' compito mio proteggere la famiglia Yoshida, non preoccuparti non permetterò a nessuno di farti male."

"Non voglio te!" rispose Yoko arrabbiata. "Non sei una guardiana eccellente, hai fatto si' che mamma e papà morissero! Come faccio ad affidarti la mia vita? Per quanto ne sò, ci potrebbero attaccare anche ora e tu non mi sembri forte abbastanza da proteggermi!"

"Yoko, non dire così. Sono stati i tuoi genitori a mandare Misdreavus a proteggerti!" s'intromise la nonna cercando di calmarla. "E poi Misdreavus è un Pokémon molto forte, io ti consiglierei di accettare la sua offerta."

"Anche tu riesci a sentire ciò che dice?" domandò sorpresa la bambina.

"Sì Yoko, tu e io abbiamo il dono di capire il linguaggio dei Pokémon. E' un'abilità molto rara, pochi eletti hanno la fortuna di poterla usare. Quelli della Shadow, voglio usare questa abilità per dominare il mondo." spiegò la donna alla nipote.

"E cosa dovrei fare?" continuò la bambina singhizzando.

"Devi fidarti di me Yoko e vedrai che andrà tutto bene." concluse la donna chinandosi verso Yoko e stringendola in un caldo e dolce abbraccio, prima di iniziare a versare in silenzio delle lacrime.


* Dodici Anni Dopo *

Passarono dodici lunghi anni. Yoko ormai era diventata, grazie all'allenamento della nonna, una fortissima guerriera Pokémon senza riuscire però a mettere da parte l'odio che provava nei confronti di Misdreavus. Infatti l'aveva ribattezzata Medea. Da quando la sua casa era stata bruciata assieme a sua nonna, Misdreavus e Arcanine si erano trasferiti in un monastero di famiglia, che si trovava a Tokyo.

La ragazza si trovava nel cortile del monastero e stava spazzando le foglie che cadevano dagli alberi, tanto per ammazzare il tempo prima che arrivasse lo scuolabus.

"Yoko..." esclamò Medea materializzandosi dietro di lei.

La ragazza voltò leggermente la testa e rispose "Cosa vuoi Misdreavus? Sono un po' impegnata."

"Mi chiedevo...beh....se..potessi..sempre se vuoi...vorrei..." balbettava.

Da quando Yoko, l'aveva accusata di essere il motivo principale della morte dei suoi genitori, la fantasmina aveva cercato in tutti i modi un'occasione per riscattarsi. Infatti per ben dodici anni Medea si allenò al fianco di Yoko diventando, in pochissimo tempo, fortissima. Però Yoko non le dava molta confidenza. Infatti, le uniche parole che uscivano dalla sua bocca erano i comandi che volesse che Misdreavus eseguisse.

"Non ho tempo per sentirti balbettare, devo andare a scuola." rispose fredda Yoko che senza perdere altro tempo indossò il suo zainetto beige e scese le scale del monastero per andare a prendere l'autobus.

"Volevo accompagnarti..." sussurrò la fantasmina triste prima di scomparire.

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La ragazza, dopo essere salita,  sul piccolo autobus si' andò a sistemare nell'ultima fila. Scelse l'utlima perché era sempre quella più pulita, che non veniva pervasa dall'orribile odore di escrementi che si respirava. Appoggiò la testa al finestrino e per un attimo cercò di dimenticare tutti i suoi problemi, chiuse gli occhi per un momento e quando li riaprì vide una ragazza che l'osservava.

"Posso sedermi?" domandò la ragazza dai capelli castano chiaro, ricci.

"Sì." rispose Yoko senza guardarla.

La ragazza dagli occhi azzurri si sedette in silenzio, ma dopo quasi dieci minuti senza dire una parola. Iniziò a parlare di ogni cosa che le passava per la testa.

"Sono proprio una maleducata, mi chiamo Rei Matsuda. Ho sedici anni e facciò parte del gruppo teatrale della scuola, i miei hobby oltre al canto sono la musica, la danza, la pittura, la lettura e mi piace molto scrivere poesie. Invece tu come ti chiami?"

"Scusami non ti ho sentita, stavo ascoltando la musica."  rispose Yoko inclinando leggermente la testa verso la ragazza e mostrandogli l'auricolare.

"Ahhh capisco, fammi vedere un po' cosa ascolti!" ribatté Rei sdrammatizzando e strappandole di mano l'auricolare.

Senza chiederle nemmeno il permesso, la ragazza s'infilò la cuffia nell'orecchio e iniziò ad ascolatare la stessa musica di Yoko. La guerriera Pokémon odiava quando questo succedeva perché non amava condividere con gli altri qualcosa di così personale come la musica.

"Mi piace questa canzone, si chiama Passion giusto?" domandò la ragazza.

"S-si'." rispose sbalordita Yoko era la prima volta che qualcuno azzeccava una delle sue canzoni.

"Anche a me piace molto la saga di Kingdom Hearts, ho un amore incontrollato per Terra e Riku. Sono due figoni!" rispose Rei con gli occhi che sembravano aver preso la forma di due cuoricini. "Comunque questo pomeriggio, vuoi venire a vedermi alle prove del teatro. Ho bisogno di un'amica che mi sostenga."

"Ci conosciamo da meno cinque minuti e già siamo amiche?" rispose Yoko apaticamente.

"Beh..sì!" esclamò la ragazza sorridendo.

"Ultima fermata, Tokugawa High School!" urlò il conducente.

Tutti i ragazzi si affrettarono a scendere tranne Rei e Yoko. Infatti, la ragazza riuscì a convincere la guerriera Pokémon ad andare a trovarla al teatro durante l'orario di prova.

"Adesso vado in classe, a dopo!" disse Rei correndo verso l'entrata della scuola ma non si accorse della porta chiusa e vi ci si sbatté contro. "Ahahahahaha sono sempre la solita sbadata!" rispose ridendo con una mano dietro la testa.

"Che ragazza strana." esclamò Yoko mentre sulla sua bocca si creava un sorriso che non volle far vedere a nessuno poiché non le piaceva mostrare i propri sentimenti.

La ragazza, si avvicinò all'uscio della porta ma notò nell'albero vicino a lei una grossa palla rosa dagli occhi azzurri.
Senza perdere tempo estrasse, dalla cartella uno apparecchio rosso simile ad un piccolo computer, il Pokédex. Lo puntò verso quell'esserino che doveva essere sicuramente un Pokémon e la voce digitale disse "Jigglypuff. Pokémon Pallone. Se i suoi occhi s'illuminano, canta una melodia misteriosa che addormenta i nemici."

Yoko si avvicinò all'albero e dopo essersi chinata per guardare meglio il Pokémon gli chiese "Da chi ti stai nascondendo?"

"Dagli Zangoose." esclamò Jigglypuff scoppiando a piangere." Vedi questa ferita?" disse mentre mostrava un arto ricoperto di sangue. "Sono stati loro!"

"Ma perché ti hanno attaccato?" chiese Yoko avvicinandosi di più a Jigglypuff, la sua voce era talmente bassa che gli veniva difficile sentirla.

"Ho mangiato una loro bacca, stavo morendo di fame e..." singhiozzava il Pokémon.

"Non c'è bisogno di piangere!" lo rimproverò la ragazza dagli occhi ambrati. "Metti dentro la mia borsa, ti nasconderò io."

"Grazie mille, io mi chiamo...."

"Jigglypuff, lo so già. Io sono Yoko ora infilati nella mia borsa e non dire più una parola." concluse la ragazza. Jigglypuff si tranquillizzò e dopo aver sfoggiato un enorme sorriso si nascose all'interno della borsa.

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Dal parco difronte la scuola, tre strani animali dalla pelliccia bianca con delle cicatrici rosse e dai denti aguzzi avevano visto l'intera scena da sopra un grosso albero.

"Fortuna che siamo dotati di queste." disse il più basso dei tre, toccandosi le orecchie con le zampe fornite di tre grossi artigli di colore rosso.

"E se la smettesimo di seguirla? Voglio dire alla fine ha mangiato soltanto una bacca." disse il secondo, che era anche il più alto fra i tre.

"Una bacca?" urlò il terzo che era molto più robusto rispetto agli altri due scagnozzi. "Non ha mangiato soltanto l'ultima baccalampon della stagione, ma ha anche rubato la mappa per raggiungere la caverna!" concluse l'animale schiaffeggiando i suoi amici.

"Quindi....cosa facciamo capo?" continuò il primo dei tre massaggiandosi la guancia che era diventata rossa per il dolore.
Lo strano animale passeggiò avanti e indietro sul ramo del albero diverse volte, poi sì fermò di scatto e disse "Entreremo nella scuola, siamo Pokémon quindi la ragazza sarà l'unica capace di vederci e non avremo problemi a sbarazzarci di Jigglypuff." concluse il Pokémon voltandosi verso i suoi due alleati, che come lui erano degli Zangoose.

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Yoko camminava a fatica lungo i corridoi,  Jigglypuff nonostante avesse la forma di un pallone non era leggero. Alla ragazza sembrava di andare a spasso con un macigno sulle spalle.

"Wow, mai pensato di metterti a dieta?" chiese sarcastica Yoko.

"Scusami, normalmente sono leggerissima però quando ho paura iniziò ad usare la mossa Ricciolscudo. Che mi fa aumentare di peso." spiegò il Pokémon pallone.

"Cerca di calmarti!" la sgridò Yoko. "Adesso siamo dentro la scuola, non ci succederà niente." concluse la ragazza prima d'entrare nella sua classe.

Suonò la campanella, Yoko si era seduta nella fila vicino le finestre. E dopo che gli ultimi ritardatari entrarono in classe, la lezione di matematica poté cominciare.

"Allora, come sono andate le vacanze?" chiese la professoressa, che si trovava nell'aula ancor prima dell'arrivo degli studenti.

"Benissimo!" risposerò i ragazzi tranne Yoko che si era distratta perché stava guardando fuori dalla finestra.

La professoressa si avvicinò al suo banco e le chiese "Ehi Yoko, tutto bene?"

La ragazza alzò delicatamente la testa ed esclamò "Sì, professoressa Ishida."

"Molto bene." rispose la professoressa e le diede una carezza con la stessa delicatezza di sua madre. "Oggi studieremo le funzioni, quindi aprite bene le orecchie perché non ripeterò le cose due volte."

La professoressa Ishida era molto simile alla mamma di Yoko per questo era molto raro che la ragazza la guardasse in faccia, la vista di quel volto la faceva star male.

"Okay ragazzi, la lezione è terminata. Ci vediamo domani." concluse la professoressa uscendo dalla classe.

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Terminate le lezioni, Yoko stava per uscire da scuola ma sentì nel corridoio una dolce melodia che la immobilizzò.

"E' una voce così bella, voglio sapere a chi appartiene!" esclamò Jigglypuff saltando fuori dalla borsa e correndo in direzione della melodia simile al canto delle sirene.

Vedendola andar via, la ragazza si mise all'inseguimento della palla di pelo rosa. Nonostante l'aspetto, Jigglypuff si rivelò essere molto veloce e riuscì a percorrere il lungo corridoio della scuola in breve tempo. Il Pokémon Pallone arrivò difronte ad una porta di ferro, dietro di essa si celava la misteriosa voce che aveva seguito. Jigglypuff aprì la porta e trovò davanti a se un grande palco con una ragazza dai capelli castano chiaro e ricci, Rei.

"Sei bravissima!" urlò il Pokémon iniziando a saltellare per tutta la stanza  e ogni tanto accompagnava ai suoi saltelli degli applausi. "Come ti chiami?" domandò dopo essere salita sul palco.

"Wow, ma sei super carina." rispose la ragazza prendendo in braccio Jigglypuff e iniziando a pizziccargli le guance."Sei la seconda cosa strana che mi capita oggi. La prima se te lo stessi chiedendo è stato il mio otto nel compito di matematica." continuò Rei sempre mentre continuava a pizziccargli le guance.

"MI FAI MALE!" strillò il Pokémon, la sua voce fu talmente forte che i vetri delle finestre nella stanza furono sul punto di rompersi.

"Oh, ti chiedo scusa. Comunque, io mi chiamo Rei Matsuda" si presentò la ragazza.

"Proprio un bel nome, la mia specie si chiama Jigglypuff. Anche a me piace cantare." spiegò la palla di pelo rosa.

"Non hai un nome?" chiese Rei al Pokémon che fece cennò di sì con la testa. "Allora...te ne darò uno io!" continuò portandosi la lingua in mezzo alle labbra e mentre teneva gli occhi socchiusi e si batteva l'indice della mano contro il mento. Non era un bello spettacolo da vedere, perché Rei non sembrava più la ragazza carina che Jigglypuff aveva visto entrata nell'auditorium. "Ci sono, ti chiamerò Chibiusa. Come la figlia di Usagi, ti piace?" concluse.

"Sisi', mi piace moltissimo!" il Pokémon iniziò a saltare intornò a Rei, canticchiando delle note con una grazia ultraterrena.

"Okay, basta così." esclamò Yoko entrata, da poco, nell'auditorium."Ti avevo detto di non allontanarti da me e tu che fai? Scappi!" urlò con un tono molto severo.

"Ma..ma...." Jigglypuff iniziò a piangere ma Yoko la zittì subito levando un altro urlò dato che non si faceva impietosire da queste situazioni.

"Non è colpa sua, mia ha sentito cantare e ha seguito la mia voce. Poi non saresti dovuta venire anche tu?" disse Rei prendendo in bracciò Jigglypuff e cercando di calmarla.

"Lasciamo perdere, avanti Jigglypuff. Torniamo a casa..." continuò Yoko avvicinandosi lentamente al palco.

All'improvviso, le luci si chiuserò e quando si riaprirono Rei e Chibiusa erano strette nella morsa di due Pokémon dall'aspetto simile a delle manguste bianchissime e con delle cicatrici rosse sul petto, la faccia e le orecchie. Quello che stringeva Jigglypuff era molto alto mentre quello che teneva immobile Rei era molto basso.

"Gli Zangoose!" urlò Jigglypuff alla vista dei loro occhi rosati.

"Vedo che ti ricordi di noi, brutta palla di pelo." rispose il più basso dei due.

"Ora ti faremo capire, cosa succede a chi osa rubare alla famiglia Zangoose." aggiunse il secondo puntando i suoi lunghi artigli difronte la faccia.

"Ma come vi permettete? Io non mi faccio spaventare da un branco di uomini vestiti da conigli." aggiunse Rei con un tono di sfida verso i due Pokémon.

"Veramente siamo delle manguste!" precisò il primo.

"Davvero? Ma abbiamo la coda come delle volpi quindi credevo che fossimo delle volpi." esclamò il secondo.

"Volpi, manguste o conigli. Per me non c'è nessuna differenza, ora dovrete vedervela con me." rispose la ragazza alzandosi in piedi, Yoko e Jigglypuff l'osservavano stupite.

La guerriera Pokémon si domandava quale sarebbe stato il suo asso nella manica per battere quegli Zangoose. Rei alzo la mano al cielo, i due Pokémon la guardarono confusi per un attimo e queste le diede il tempo di prendere Jigglypuff e scappare. Le due manguste cercano d'inseguirla, ma all'improvviso le luci si spensero e questo permettè alla ragazza e al Pokémpn pallone di poter scappare.

"Dove sono andate?" disse lo Zangoose più alto.

"Invece di proccuparvi di Jigglypuff, dovreste preoccuparvi di me." esclamò Yoko restando ferma al centro della stanza, con le braccia incrociate e lo sguardo serio. I due Zangoose la viderò e si scambiarono uno sguardo malizioso.

"Tu e che cosa dovresti farci?" dissero i due all'unisono mentre cercavano di non ridere.

"Cercate di moderare i termini!" esclamò Misdreavus materializzandosi difronte a Yoko.

"Sapevo che mi avresti seguita, non fai mai quello che ti dico." aggiunse la ragazza seccata. "Cerca di non disturbarmi mentre mi sbarazzo di questi due." concluse mentre teneva tra le mani una sfera ovale, con una linea nera che la circondava e la divideva in due strati colorati: rossa di sopra e bianca di sotto. Si chiamava Pokéball e veniva usata per catturare i Pokémon.

"Potrei lottare?" esclamo Misdreavus a bassa voce non facendosi sentire dalla sua allenatrice.

"Vai Excadrill!"

Yoko lanciò la sfera in direzione del pavimento, questa sì aprì in pochi istanti prima di toccarlo e liberò un enorme Pokémon simile ad una talpa ma con dei grossi artigli duri come l'acciaio. Un terzo artiglio si trova al di sopra della sua testa e aveva sul ventre una cicatrice rossa che s'intonava benissimo con il colorito marrone del Pokémon.

"Excadrill usa Ferrartigli!"

Con un balzo fulmineo, Excadrill si ritrovò sul palco e colpì lo Zangoose più alto con i suoi artigli scaraventandolo contro la parete opposta dell'auditorium.

"Ahi-ahi....questo può essere un problema....!" esclamò lo Zangoose rialzandosi dal pavimento con il naso tutto dolorante.

Da dietro una tenda del palcoscenico, Rei e Jigglypuff stavano osservando la lotta fra le due manguste e la talpa d'acciaio.

"Quindi anche quelli sono Pokémon?" domandò Rei mentre osserva Excadrill chiudersi in un bozzolo per poi lanciarsi e colpire lo Zangoose basso.

"Già, gli Zangoose sono dei Pokémon molto forti. Però Excadrill sembra molto più forte di loro, quindi non c'è da preoccuparsi." puntualizzò Chibiusa vedendo il Pokémon talpa mettere al tappeto il più alto dei Pokémon mangusta.

"Giravvita!"

Excadrill si richiuse in un bozzolo e girando ad altissima velocità colpì l'ultimo Zangoose mettendolo al tappeto.

"Ottimo lavoro Excadrill, sei sempre il più forte." esclamò Misdreavus apparendo alle spalle del Pokémon.

"Grazie Medea, sei sempre così gentile ma non è stato poi tanto difficile sbarazzarmi di loro." rispose Excadrill portandosi una zampa dietro la testa, le sue guance erano diventate rosse per la vergogna.

"Ottimo lavoro Ex..." Yoko fu interrota da un rumore che proveniva dalla porta d'emergenza, sembrava che qualcuno la stesse prendendo a pugni.

"Grrrr!"

La porta venne distrutta e un lato d'essa volò contro Yoko, ma Excadrill si parò davanti alla sua allenatrice e la spezzo a metà salvandole la vita.

"Chi è quello?!" chiese Rei vedendo uno Zangoose con una statura media ma dall'aspetto più robusto rispetto a quello dei suoi compagni.

"E' il capo degli Zangoose, ha utilizzato la sua abilità speciale.." rispose Jigglypuff arrotolandosi attorno alla tenda per cercare di scomparire, la vista di quel Pokémon le metteva paura.

"Velenimpeto..ti sei avvelenato di proposito per aumentare il tuo attacco." disse Yoko scioccata. "Sei un pazzo, questo ti condurrà alla morte."

"E' l'unico modo per battere la tua orribile talpa. Ma......non preoccuparti, una volta che.....l'avrò messa fuori gioco....non ci vorrà molto......a sbarazzarmi di te...della tua amica...della Misdreavus....e della palla di pelo rosa !" spiegò il Pokémon mentre ansimava per gli effetti che il veleno gli procurava.

Zangoose inclinò leggermente la testa verso una tenda del palco e poi scomparì, sembrava essersi volatilizzato.

"Dov'è andato?" domandò Rei non vendendolo più.

In un secondo, la tenda dietro cui lei e Jigglypuff si erano nascoste venne fatta a brandelli. Rei osservò il volto del Pokémon che era qualcosa d'inumano. Dopo che le ebbe osservate, le trascinò al centro del palco e con un rapido attacco trafisse il petto di Jigglypuff facendola cadere al suolo, era morta.

"Ji..Jig..glypuff!" la ragazza si gettò sul corpo del Pokémon e iniziò a piangere.

"Stai tranquilla, la raggiungerai presto!" esclamò preparandosi ad attaccare nuovamente Rei ma venne fermato da una barriera invisibile che bloccò il suo attacco. "Cosa?"

Medea riuscì ad utilizzare la mossa Protezione appena in tempo per proteggere Rei dall'attacco di Zangoose.

"Ragazzina, stai bene? Ti prego di qualcosa..." domandò Misdreavus preoccupata.

"ROTOLAMENTO!" urlò la ragazza.

Dalla parete principale del sipario, sbucò fuori Jigglypuff che rotolando ad altissima velocità colpì il nemico scaraventandolo lontano da loro.

"Ma cos'è successo?" esclamò Yoko sorpresa.

"Jigglypuff aveva ragione, la combinazione delle mosse Sostituto/Rotolamento ha funzionato alla grande." disse Rei abbozzando un sorrisetto.

"Combinazione Sostituto e Rotolamento? Proprio una bella mossa!"

"Brutte stronze, avete avuto soltanto fortuna. Non mi farò più ingannare dai vostri giochetti!" urlò lo Zangoose in preda alla rabbia.

"Come hai osato rovinare le mie prove di teatro e portare il caos nella prestigiosa scuola
Tokugawa! Non te la farò passare liscia dopo che hai quasi cercato di ammazzare i miei amici. Io sono Rei Matsuda e sono qui per punirti in nome della luna!" esclamò la ragazza prendendo la famosa posa dell'eroina creata da Naoko Takeuchi.

"E ci sono anch'io, Chibiusa!" gridò Jigglypuff mettendosi al fianco di Rei.

"L'hai chiamata come un personaggio di un anime?" le domandò Yoko sorpresa.

"Mi sembra ovvio, Sailor Moon è il mio anime preferito e poi Jigglypuff assomiglia a Chibiusa!" rispose la ragazza prendendo il Pokémon Pallone tra le mani. Yoko le osservava e si chiedeva quale potesse essere il nesso logico tra Chibiusa e Jigglypuff, forse il colorito rosa?.

"Ehi, Zangoose è sparito!" disse Excadrill notando che il loro nemico si era nuovamente volatilizzato.

Un urlo inquietante pervase la stanza, in un attimo Yoko e Excadrill salirono sul paco e si avvicinarono a Rei e Chibiusa. Dovevano restare vicini, non dovevano allontanarsi altrimenti Zangoose li avrebbe sconfitti di sicuro. Venne lanciato un secondo urlo, Yoko e gli altri alzarono la testa e viderò Zangoose scagliarsi verso di loro ad una velocità impressionante.

"Giravvita!"

Excadrill partì alla carica del nemico non appena Yoko gli diede l'ordine, ma accadde l'impensabile la mangusta con dalle cicatrici rosse riuscì a bloccare l'attacco della talpa e a immobilizzarlo a mezz'aria.

"Cosa diavolo!?" rispose Excadrill sorpreso, nessuno era mai stato capace di bloccare uno dei suoi attacchi.

Gli occhi di Zangoose non erano più rosati ma rossi e non si riusciva a vedere le sue pupille. Con una rapida sequenza di colpi, l'avversario sbatte Excadrill contro il pavimento infliggendogli pesanti danni. Si levò della polvere che non permise a Yoko di vedere bene cosa fosse successo ma quando sì diradò la ragazza corse in direzione di un grosso buco che si era formato sul palco.

"Excadrill, stai bene?" domandò la ragazza preoccupata.

Il Pokémon alzò leggermente la testa e fece un sorriso per far capire alla sua allenatrice che non si era fatto così tanto male.

"Attenta!" urlò quando rivide comparire nuovamente Zangoose.

Yoko si voltò di scatto e vide l'avversario scendere verso di lei, pronto per trafiggerla con i suoi artigli duri come le pietre. Rei si coprì gli occhi per non vedere, Jigglypuff inziò a correre verso Yoko nel disperato tentativo di spostarla, Excadrill non riusciva a muoversi perché il colpo gli aveva procurato qualche serio danno.

"E' finita!"  pensò socchiudendo gli occhi.

"No!"

Misdreavus si materiallizò difronte a Yoko e creò una barriera per prottegerla.

"Non gli farai del male!" urlò Misdreavus infuriata con i "capelli" che ondeggiavano come se fossero tanti piccoli serpenti.

"Con piacere, prima mi sbarazzo di te e poi degli altri!" esclamò deciso Zangoose gettandosi contro il Pokémon di tipo spettro.

La mangusta tramutò i suoi artigli in spesse colonne d'acciaio e si diresse verso Misdreavus per colpira. Il fantasma riuscì ad evitare quell'attacco, si teletrasportò dietro il suo nemico e lo colpì con una sfera di luce rosa che lo sbatté contro un pilastro di legno del palco. L'impatto fu così forte che l'intero palcoscenico iniziò lentamente a crollare.

"Andiamocene, Excadrill ritorna!" urlò Yoko e puntò la sua Pokéball verso il Pokémon Sottoterra per richiamarlo.

Yoko e gli altri sceserò giù dal palco appena in tempo per vederlo crollare.

"Siamo salve, ma ora come farò ad esercitarmi per il musical di quest'anno!" si lamentava la ragazza osservando il cumulo di macerie.

"Dovresti ringraziare di non essere stata fatta a brandelli!" puntualizzò Yoko.

"Quindi adesso lottiamo insieme? Cioé contro i cattivi? Come i Power Rangers e..."

"Questo non è un gioco Rei, hai visto che stavamo per essere uccise?"

"Ma non è successo, quindi ora mi unirò nella tua lotta contro il male!"

"I miei genitori sono stati uccisi quando avevo quattro anni da un'organizzazione malvagia, ora vivo con mia nonna. Questa è la mia battaglia, non voglio che altra gente s'intrometta. Tu avrai passato un'infanzia spensierata, io invece mi sono sempre dovuta nascondere e allenare per avere una chance contro quei tizi. Ma mi sa che non sono ancora pronta, hai visto no? Stavo per essere divisa a metà e non ho nemmeno provato a sposatarmi. Sono debole e non ho il tempo di badare ad altre persone."

"E' buffo..." esclamò Rei diventando
seria, Yoko non rispose e si limitò a guardarla come per dirle vai avanti sto ascoltando. "Vedi sembro una ragazza allegra e spensierata, ma anch'io ho avuto un'infanzia difficile. Durante una fredda notte d'inverno, avevo quattro anni, ho sentito dei rumori nella cucina di casa mia. Ho aperto leggermente la porta e ho visto una donna, dai lunghi capelli argentati, che controllava una specie di animale che sicuramente era un Pokémon. Aveva una forma quasi umanoide e teneva tra le mani un pendolo, l'ha iniziato a muovere e ha domandato di una bambina, che ero io. I miei non hanno voluto rispondere e la donna ha ordinato a quel Pokémon di usare Incubo. Ancora oggi ricordo le loro urla e il sorriso di quel mostro, mentre i miei genitori erano a terra che si straziavano per il dolore. Passarono soltanto dieci minuti, ma a me sembrò un eternità. La donna andò via e quando provai a parlare con i miei genitori mi accorsi che quella mossa lì aveva fatti diventare pazzi."

Yoko ascoltò la storia di Rei e si rese conto di essere stata troppo dura con lei, anzi in un certo senso la invidiava perché nonostante il passato tragico riusciva ugualmente ad andare avanti e a sorridere.

"E ora con chi vivi?" domandò Yoko impassibile.

"Vivo con i miei zii e i loro sei figli. Mio zio lavora in un negozio di caramelle e mia zia lo aiuta. Io tengo pulita la casa e bado ai più piccoli." rispose Rei asciugandosi
il volto ancor prima che le lacrime cominciasserò a bagnarlo. Non voleva essere triste altrimenti sarebbe stata giù per ben due settimane.

"Caspita deve essere dura..."

"Sì, la situazione è difficile. Ma lo è molto di più per te. Quindi permettimi di aiutarti!" esclamò la ragazza ma questa volta con più insistenza.

Yoko ci pensò per molti minuti e poi alzando gli occhi al cielo sospirò un "Fai come ti pare, cerca soltanto di non morirmi subito!"

"Siii', vedrai formeremo un duo incredibile. Meglio di Thelma e Louise, la regina Elisabetta e Elsa e delle Pretty Cure messe assieme!" esclamò la ragazza entusiasta con gli occhi che sembravano due stelle luccicanti.

"Qual è il nesso tra Elsa e...."

"Scusate!" s'intromise Jigglypuff guardando Yoko e Rei con un'espressione serissima.

"Cosa c'è?" chieserò le ragazze osservandola.

"Dovete sapere che il vero motivo per cui gli Zangoose mi davano la caccia era questa mappa." spiegò il Pokémon pallone.

"Perché non me l'hai detto subito?" iniziò Yoko prima di venire interrotta da Rei.

"Ehi Yoko, ma dov'è che porta? Io non ci capisco nulla deve essere rotta."

"Forse perché la stai tenendo sottosopra." esclamò Misdreavus da dietro la ragazza.

"Ah sì, che stupida!" concluse.

Rei voltò la mappa e cominciò a capire come arrivare alla grossa "x" rossa che vi era presente.

"Forse ho capito, la x segna come punto il parco di Ueno. L'unico problema è che quel parco presenta molti Pokémon forti. Tu non sei ancora molto esperta nelle lotte, quindi dovremo rimandare la nostra scampagnata." esclamò Yoko con tono serio.

"Beh...Mi sembra giusto." aggiunse la ragazza poi guardò l'ora dall'orologio dell'auditorium, le sette e mezza. "Oddio è tardissimo devo aiutare i bambini con matematica e preparare la cena. Scusami ma devo scappare, a domani Yoko."

La ragazza corse via seguita da Jigglypuff che levitava a mezz'aria, Yoko era rimasta sola nell'auditorium. Misdreavus si avvicinò alla sua padrona, voleva dirle qualcosa ma non ci riuscì perché Yoko aveva già iniziato a camminare quindi rinunciò.

"Misdreavus..." mormorò Yoko mentre continuava a camminare.

"Sì?" rispose la fantasmina piuttosto incuriosità visto che la sua allenatrice non le rivolgeva mai la parola.

"Grazie, mi hai salvato." continuò la ragazza continuando a camminare.

"Non è stato difficile, non era poi così forte quello Zangoose e poi il merito è soltanto tuo."

Yoko si gettò verso Medea e l'abbracciò, la strinse così forte al suo petto da impedirgli di respirare. Le guancie del Pokémon erano diventate rosse, forse per la vergogna o per la gioia di quel momento anche se la ragazza continuava ad essere impassibile.

"Non volevo essere cattiva con te, non so perché ho reagito così. Mi dispiace!" spiegò la ragazza con una voce soffocata come se fosse sul punto d'iniziare a piangere.

"Non fare così è anche colpa mia, non ho saputo difenderli..."

"No basta, non è colpa di nessuno. Le cose accadono sempre per un motivo, quindi basta lagnarsi adesso!" disse la ragazza staccandosi da Misdreavus. "Ora dobbiamo concentrarci sulla Shadow e distruggerli!"

"Sì!" esclamò convinta la fantasmina.

"Benissimo, ora andiamo a casa. Sono stanca e voglio mangiare qualcosa." aggiunse la ragazza incamminandosi verso l'uscita seguita da Misdreavus. "Comunque, dimenticati il nome Medea....Rei mi ha contagiato così tanto con la sua passione per gli anime, che credo che ti chiamerò Madoka." concluse la ragazza prima di abbandonare la scuola assieme ad una Misdreavus raggiante.


*Preview*

Rei: Yoko, conosci Sora? Quel ragazzo della 3A che fa parte del club di ginnastica?

Yoko: No, mi spieghi come fai a conoscere sempre tutti? Comunque abbiamo problemi più importanti, il Pidgeot di mia nonna si è ferito all'ala e vuole che lo aiutiamo a guarire.

Rei: Quindi sarà la nostra prima missione come allenatrici di Pokémon. Potremmo chiamare Sora perché sò che ha il sogno d'imparare ha volare, magari potrebbe aiutare Pidgeot! Ehi Yoko, per caso hai un sogno che sembra irrealizzabile?

Yoko: Sì, vederti chiudere quella bocca per almeno cinque secondi!

Rei: Come sei cattiva! Va bene cari lettori, non perdete il prossimo capitolo....

Yoko & Rei: Sentimenti!


O.T. Spero che la storia vi sia piaciuta, il secondo capitolo è quasi terminato è dovrei riuscire a pubblicarlo tra una settima....Ammesso che l'università non mi rubi troppo tempo. Ad ogni modo al termine di ogni capitolo metterò una domanda, alla quale non siete obbligati/e a rispondere. Pronti? La domanda del giorno è: Che cosa ne pensate dei Pokémon che ho scelto per tutti gli allenatori presenti nel capitolo?

   
 
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