Gura le aveva chiesto perchè non si facesse crescere i capelli.
Ginko le aveva risposto che era troppo pigra per curarseli e che andavano benissimo così, chiudendo subito la discussione.
Aveva detto la verità... almeno in parte.
Non le piaceva ripensare al passato, ma certe cose le facevano venire in mente scene così nitide che non poteva fare a meno di ricordarle.
Effettivamente aveva avuto i capelli lunghi da giovane, al tempo della guerra li portava lunghi fino alla schiena e li teneva sempre sciolti perchè anche se provava a legarli durante la battaglia il codino le si smontava comunque.
Erano molto fastidiosi, in effetti.
"Forse dovrei tagliarli, questi maledetti capelli" aveva imprecato una sera mentre tentava di pettinarseli.
Le si sporcavano subito, e le era quasi impossibile tenerli in ordine, consumava quasi più shampoo di Zurako, con la differenza che quelli della mora erano sempre perfettamente in ordine.
Takasugi la guardava con aria impaziente, forse perchè continuava a lamentarsi, le dava fastidio o perchè stava invadendo la sua privacy nel bagno.
O magari tutte e tre le cose, tanto per non sbagliare.
Il suo sguardo si fece tuttavia indulgente in quel momento.
"Non credo che dovresti, sarebbe un peccato".
Ginko ci mise qualche attimo a realizzare che il commento dell'altra non era il solito insulto tagliente.
Sembrava quasi... un complimento.
L'albina era meravigliata, l'altra non era di certo la tipa da spargere complimenti.
Anzi, era il primo che le faceva (e probabilmente anche l'ultimo) quindi per lei era importante.
"Grazie, se ti piacciono non li taglierò".
Takasugi arrossì in imbarazzo per la faccia tosta con cui l'altra le rispondeva.
"Non ho mica detto questo..." borbottò, ma a quel punto l'altra le si era già gettata addosso come suo solito.

Dopo la guerra, aveva preso la decisione di tagliarli.
Di staccarsi dal passato e cominciare la sua nuova vita senza Takasugi.