Derek fissò il proprio riflesso allo specchio. Gli occhi verdi erano spenti e stanchi. Non dormiva da… non lo sapeva nemmeno lui da quanto. Era esausto, agognava una notte di sonno come acqua nel deserto, ma ogni volta che si azzardava a calare le palpebre pesanti si sentiva chiamare, sfiorare. Non poteva più vivere in quel modo.
Uscì dal bagno, le mani nei capelli disordinati, le spalle nude gelide. Si sedette sul bordo del letto e posò i gomiti sulle ginocchia, le mani giunte – quasi in preghiera.
“Lasciami stare” sussurrò al buio del suo loft.
“Derek” fu l'unica risposta.
Era tutto quello che diceva – forse il suo nome era la sola parola che conosceva, adesso –, ma sapeva fargli capire tutto quello che voleva dirgli.
Derek si passò le mani sul viso. “Non c'è nulla per te, qui.”
“Derek” rispose la voce acuta. Ti sbagli, diceva.
E poi lo toccava, lo sfiorava nonostante non avesse consistenza, malgrado fosse solo una voce nella sua testa. La peluria sul braccio si rizzò in risposta al soffio gelido di quel tocco e il cuore gli affondò nello stomaco.
“Smettila” intimò in un sussurro, ma la pelle lungo la schiena formicolò sotto dita invisibili.
“Derek” lo chiamò ancora. Vieni, diceva.
“Ho bisogno di dormire, Stiles” sussurrò, soffocando appena nel pronunciare quel nome.
La voce non rispose.
Derek si stese sulle lenzuola azzurre, una mano sull'altro lato del materasso. Il lato di Stiles.
“Derek” disse lui. Gli toccò la mano, provocandogli brividi lungo tutto il braccio.
“Mi dispiace” gli disse. “Vorrei che fossi davvero qui.”
“Derek.” Sono qui.
Chiuse gli occhi. “Stiles.”
“Derek.” C'era un sorriso in quel sussurro e Derek sorrise a sua volta.
Forse doveva solo lasciarlo fare, Stiles non era mai stato il tipo da arrendersi facilmente, figuriamoci per una cosa così banale come la morte.

I must have called a thousand times

Manco da tantissimo in questa sezione! Come va? :3
Questa AU mi è stata promptata da Kary91 grazie ad un giochino su Facebook.
L'idea dei sussurri in cui viene pronunciato solo il nome l'ho fregata a Chara (con il suo consenso, giuro).

Spero sia decente, anche se ne dubito, ché credo di essere malata e ho il cervello un po' lento oggi.

Red.