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Autore: Latah    11/03/2016    1 recensioni
Due assassini visti da due prospettive diverse: uno ripudiato e schifato dalla società, l'altro accettato e acclamato.
Genere: Drammatico, Guerra, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I
 
Stracci e giovincello il garzone gridava
la prima notizia del giorno che spuntava:
signore e signori, ieri sera fu trovato
nel pugno di un assassino spietato
il ferro pregno del sangue amaro  
che da dieci gole fu versato.
 
A morte! Urlò la folla indignata,
mostro inumano della natura ingrata.
Sia tu relegato a monito vivente
del male proibito tra la nostra gente!
 
E secondo legge per il suo crimine efferato
il mostro inumano fu perciò giustiziato,
il cappio si strinse sul patibolo in piazza
tra il clamore e lo sdegno della folla pazza.
 
II
 
Stracci e giovincello il garzone gridava
la prima notizia del giorno che spuntava:
signore e signori, notizie dal fronte,
vittoria preannuncia il nostro presidente,
pronti a lanciare la nostra arma più forte,
la fine del nemico sarà imminente.
 
Urrà! Urlò la folla esaltata,
uomo illuminato, di virtù illimitata.
Sia tu ricordato nei giorni a venire
difensore di genti e patriota virile!
 
E per ordine suo l’ordigno fu sganciato,
nel fuoco il nemico era stato eliminato.
La madre strinse il figliolo al petto:
pace è fatta mio piccolo ometto.
 
III
 
Il sangue dei morti colava lento
dalle maniche sporche dell’impiccato.
Il presidente faceva colazione
nel suo vestito immacolato.
E sul fronte infuocato non sorse più il sole
il sangue sgorgava da mille altre gole.
 
   
 
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