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Autore: Napee    11/03/2016    9 recensioni
Quanto si vergognava in quel momento.. Eppure, quando le pallide braccia di Akane lo cinsero per la vita, e la piccola testa blu si poggiò sul suo petto, si rese conto che ,alla fine ,ne era davvero valsa la pena.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ranma scese le scale della villa Tendo, sussultando ogni qual volta che il suo peso gravava sulla gamba destra.
L'ultimo litigio con la sua pseudo fidanzata Akane era stato più violento del solito.
Non solo gliele aveva suonate per bene,ma era stata parecchio "cattiva" nel colpirlo alla gamba con un calcio per farlo cadere a terra.. E poi continuare a dargliele di santa ragione.
Per che cosa poi?!
Perchè era andato a pranzare da Ukio.. O almeno quello era il suo piano.
All'improvviso la situazione era presto degenerata e lui si era ritrovato ostaggio: dapprima della cinesina amazzone Shampoo, poi era tornato magicamente fra le braccia di Ukio e per finire era arrivata quella pazza di Kodachi che gli si era attaccata al collo e l'aveva baciato.
Ovviamente Akane era apparsa dal nulla proprio in quel momento e non aveva perso tempo a riempirlo di epiteti coloriti, tutt'altro! Gli si era scagliata addosso con una furia cieca che solo poche volte aveva avuto il dispiacere di scorgere nei suoi occhi.
Arrivò alla fine della rampa di scale e fu costretto a reggersi al corrimano per non cadere.
Akane era stata davvero crudele..
Lo era da quando lui aveva mandato a monte le nozze.
Era sempre stata scontrosa, un vero e proprio maschiaccio, ma dal giorno delle quasi nozze le cose fra loro erano decisamente peggiorate ed i pochissimi progressi che avevano fatto avvicinandosi erano presto andati a farsi benedire.
Sbuffò scocciato ripensando alla loro situazione sentimentale.
Lui l'amava, ormai era chiaro come il sole, ma per colpa della sua timidezza non era in grado di confessarglielo.. E lei?
Lei lo amava?
Prima delle nozze si, ma adesso non ne era più tanto sicuro.
Un singhiozzo arrivò alle sue orecchie.
Qualcuno stava piangendo?
Quel rumore sembrava provenire dalla cucina, dunque s'incamminò pian pianino dolorante ,per vedere cosa stava accadendo.
Sbirciò dalle tende senza farsi vedere e quello che vide non gli piacque per niente.
Akane era lì che piangeva mentre lavava qualche stoviglia.
Odiava vederla piangere.
Le sue lacrime lo mettevano sempre di cattivo umore e ,per qualche strano motivo, si sentiva sempre la causa del suo malumore.
Prima ancora di pensarlo, il suo corpo si mosse da solo.
Cercando di non far rumore, si avvicinò alla ragazza e l'abbracciò da dietro.
Non capiva perchè, ma sentiva di dover asciugare tutte quelle lacrime che le bagnavano le guance pallide.
Akane sussultò inaspettata sentendosi stringere da delle braccia forti.
Si voltò spaesata e si perse qualche momento nel meraviglioso blu degli occhi di Ranma.
Troppo vicino..
Lui era solo uno stupido e lei avrebbe sofferto ancora.
Doveva allontanarlo.
"Che fai? Allontanati!" Gracchiò allontanandosi di qualche metro.
Distanza.
Quella distanza l'avrebbe salvata, avrebbe protetto il suo cuore già spezzato.
"Stavi piangendo.. Volevo consolarti" rispose lui sinceramente avvicinandosi di qualche passo.
"Potevi risparmiartelo.. Il maschiaccio non ha bisogno della tua compassione ,tranquillo!!" Alzò la voce allontanandosi ancora mentre altre lacrime scendevano a bagnarle le guance.
"Akane.."
"No! Lasciami stare! Sei solo uno stupido" gridò lei tentando di scappare via da quella situazione, ma Ranma si mosse fulmineo e l'acchiappò per un braccio costringendola a restare lì... Con lui.
No, non poteva stare lì.. Non poteva reggere ancora molto.
Era fragile in quel momento.
Ranma l'aveva colta in un momento di debolezza.. Lei non era debole, non poteva esserlo.. Non più.
"Lasciami!" Intimò seria strattonando il braccio, ma la presa dell'artista marziale non le lasciò via di scampo.
"No. Prima dimmi perchè sei diventata così!"
"Sono sempre stata così! Stupido!"
"Non è vero, non mentire. Ora sei scostante e.." S'interruppe in cerca delle parole giuste.
E non so più se mi ami.
"E non ti capisco più.." 
Codardo.
Akane pianse ancora ed abbassò lo sguardo sul pavimento legnoso.
Stava crollando, non riusciva più a stare in sua compagnia così a lungo.
Dopo tutte le peripezie che avevano passato, dopo le quasi nozze, sentiva che non poteva esporsi così tanto nuovamente.
Aveva sofferto troppo per lui, era ora di pensare un po' a sé stessa.
La rabbia e l'amore, i due sentimenti che s'impossessavano di lei, la facevano stare male, le toglievano il respiro.
Rabbia per esser stata rifiutata dall'uomo che amava.
Amore per colui che aveva preferito una botte d'acqua a lei.
Rabbia.
Alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi carichi di rabbia dritti in quelli del ragazzo.
"Tu non mi hai mai capita. Tu non hai mai capito niente."
Parole taglienti.
Stilettate sulla pelle, soprattutto se accompagnate da quell'ira incandescente che aleggiava nei suoi occhi.
La lasciò andare.
Ormai aveva capito tutto.
Lei non lo amava più.
Ebbe la conferma quando la vide allontanarsi senza guardarsi indietro, senza guardarlo.

***

Nel pomeriggio si ritrovò solo nella palestra a tirar calci poderosi al povero manichino, mero oggetto per sfogare la sua frustrazione.
Era uno stupido.
Come poteva averla allontanata così tanto senza neppure accorgersene?!
Certo, le altre ragazze non è che lo aiutassero particolarmente, e se poi ci si metteva quel maledetto maialino nero che le gironzolava sempre intorno..
Un calcio, due calci, tre calci ed il manichino in legno cedette e di spezzò.
Fantastico, ora doveva pure ripagarlo al Signor Tendo.
Sbuffò scocciato sdraiandosi a terra stanco come poche volte lo era stato.
Perchè si era ritrovato così?
Perchè non era capace di dire "no" alle sue pazze contendenti?! Lui sapeva chi voleva, voleva solo lei, da ormai 3 anni e lei lo voleva, sì perchè ormai erano lampanti anche i suoi sentimenti.. Soprattutto quando si fece trovare vestita con l'abito bianco.
Lei non aveva opposto resistenza, lei era d'accordo con i genitori.. Lei lo voleva sposare, e lui?
Lui aveva preferito una stupida botte a lei, a lei che lo amava davvero, a lei che era pronta ad accettarlo anche così.. Mezzo uomo e mezzo donna a seconda dell'acqua.
"Aaaaa!! Sono un vero idiota!" Sbottò frustrato passandosi nervosamente le mani nella frangetta disordinata.
"Si, concordo." Rispose una voce squillante dietro di lui, facendolo sobbalzare.
"Nabiki? Da quanto sei qui?"
"Abbastanza per capire che ti stai tormentando per la mia sorellina." Rispose la mezzana delle Tendo con un sorrisetto furbo stampato sulle labbra.
Ranma arrossì all'istante colto in fallo.
Era così evidente?
"Ma non ne hai motivo.
Akane ti ama, è solo che l'hai delusa tanto al matrimonio e non vuole soffrire più." Confessò la brunetta guardandolo seria, come davvero poche volte era stata.
"Non credo.. Ormai mi odia.." Confessò il codinato assumendo un'espressione malinconica.
"Potresti rimediare comunque." Buttò l'esca la giovane, attendendo soltanto che il pesce abboccasse.
"E come?" Appunto, aveva abboccato.
"10000 yen." Rispose trionfante allungando la mano e sorridendo maliziosa quando Ranma le porse il malloppo.
"Questi basteranno per comprare un nuovo manichino.." Sussurrò la bruna guadagnandosi un'occhiata stupita e piacevolmente sorpresa da parte dell'artista marziale.
Nabiki lo stava aiutando? Davvero? Senza tornaconto personale??
"È in camera sua, vai a parlarle ora che P-chan è sparito.. E non ti arrendere se ti manda via." Disse ancora la giovane sorridendo complice prima che Ranma scattasse in piedi e corresse verso la camera di Akane.
Ormai Nabiki voleva bene a quello stupido e voleva davvero vederlo felice con sua sorella.. Magari qualcuno avrebbe sborsato un bel po' di verdoni per la foto del loro primo bacio, o il video della loro prima notte di nozze.. Chissà quanto ci avrebbe guadagnato!

***

Era davanti alla porta di Akane, con il pugno alzato pronto per bussare, ma non ci riusciva.
Il terrore di perderla del tutto si era fatto sempre più concreto ad ogni passo che faceva e adesso lo stava frenando dal compiere quel semplice ed elementare atto.
E se Nabiki avesse mentito?
E se in verità Akane lo odiava?
Ogni dubbio, ogni domanda venne spazzata via non appena la porta si aprì dall'interno rivelando una Akane alquanto sorpresa.
"Ranma.." Sussurrò la giovane Tendo con gli occhi già lucidi.
Perchè non riusciva più neanche a guardarlo in faccia?
Ranma morì cento volte vedendo quelle lacrime mal celate e all'improvviso agì d'istinto.
Fece un passo indietro e s'inchinò profondamente dinnanzi a lei.
"Che stai facendo?" Chiese lei sorpresa.
"Ti chiedo perdono Akane, non dovevo comportarmi così."
"Non fa niente.. Scusami tu per averti trattato male." Tagliò corto lei cercando un modo per defilarsela il prima possibile, prima che il suo cuore colmo d'aspettativa le esplodesse nel petto.
"Non mi riferivo a questa mattina." Sussurrò il ragazzo alzandosi finalmente ed inchiodandola sul posto con i suoi occhi.
Akane perse un battito non appena lui la guardò.
Con quegli occhioni blu meravigliosi sembrava volesse dire un sacco di cose, tutto ciò che lei voleva sentire.
"E allora.. Per quando?" Tentò.
"Per tutto.. Per come mi sono sempre comportato.. E.." S'interruppe il codinato, troppo imbarazzato per poter continuare.
"Per il matrimonio?" Tentò ancora la piccola Tendo, in fondo era proprio quello che avrebbe voluto sentirsi dire.
"Si.." Rispose lui abbassando il capo.
Diamine quant'era difficile guardarla negli occhi!
Ma doveva farcela, doveva dirglielo!
"Tu non sei... Più importante di quella botte." Sussurrò tutto d'un fiato mangiandosi qualche parola.
Quanto si vergognava in quel momento.. Eppure, quando le pallide braccia di Akane lo cinsero per la vita, e la piccola testa blu si poggiò sul suo petto, si rese conto che ,alla fine ,ne era davvero valsa la pena.
  
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