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Autore: MinaCiclamina    11/03/2016    1 recensioni
"C'era una volta il mondo.
Dentro il mondo il mare, con le onde mosse dal fresco vento autunnale, sempre limpido e trasparente.
Alla fine del mare c'era un tratto di costa, con torri incantate e uliveti ancora verdi nonostante l'erba sottostante fosse ormai diventata gialla e secca.
E laggiù, oltre gli ulivi, c'era... Un ospedale."
Questa è la mia versione della 2° stagione della serie, spero che vi piaccia. LeoXCris e ValexOC
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo, Nuovo personaggio, Rocco, Un po' tutti, Vale
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Questa fanfiction mi è venuta in mente prima di vedere la seconda stagione di Braccialetti Rossi, quindi fate finta che non sia successo nulla. Potrebbe essere messa tra la 1° e la 2° stagione, oppure come sostituto dell'ultima.

Informazioni Importanti:

Leo 18 anni,
Vale 17 (quasi 18),
Rocco 12.
Leo ha appena finito i cicli di chemioterapia e si trova ancora in ospedale, gli sono cresciuti un po' i capelli;
Vale è tornato dopo essere stato a casa per qualche mese, anche a lui sono cresciuti i capelli, ma è dovuto tornare all'ospedale per fare un controllo e non si sanno ancora i risultati. Assieme a Leo fa delle sedute fisioterapia per imparare ad usare una protesi;
Rocco è tenuto sotto stretta osservazione, ma si sta rimettendo, anche se a volte soffre di forti mal di testa;
Cris li viene a trovare spesso ed è ancora fidanzata con Leo, mentre Toni arriverà più tardi (forse come succede nella 2° stagione).
Spero di non essermi dimenticata qualcosa di importante, incrociamo le dita.

Ma adesso basta con le cose noiose, vi lascio alla storia.


INTRODUZIONE

Rocco:

C'era una volta il mondo.
Dentro il mondo il mare, con le onde mosse dal fresco vento autunnale, sempre limpido e trasparente.
Alla fine del mare c'era un tratto di costa, con torri incantate e uliveti ancora verdi nonostante l'erba sottostante fosse ormai diventata gialla e secca.
E laggiù, oltre gli ulivi, c'era... Un ospedale.
Un ospedale diverso dagli altri, con un campo da basket sul tetto e il profumo del mare.
Anche se in questo periodo non c'erano tanti pazienti, in questo ospedale sono state raccontate tante storie, proprio come le favole, proprio come la vita.
La mia storia non è ancora finita, come quella del mio amico Leo, siamo ancora qui ad aspettare un lieto fine.
Altre storie sono terminate, come quella di Cris e quella di Tony, ormai guariti e tornati alle loro vite.
C'è anche chi, come Vale, ha iniziato un nuovo capitolo, scoprendo di non avere ancora finito e di dover continuare dove avevano lasciato.
Una storia sarebbe iniziata proprio oggi, ma questo lo vedremo più tardi...

Oggi è una giornata particolarmente tranquilla, anche se sospetto che la pace non durerà per molto; la routine dell'ospedale procede come al solito: i bambini si stanno divertendo con Piera la Pagliaccia, e i medici e gli infermieri di turno stavano girando per i corridoi.
 In questo fresco primo pomeriggio di novembre la maggior parte dei pazienti riposa nelle proprie stanze; infatti è qui che mi ritrovo, steso nel mio letto a "dormire" anche se non ne ho la minima voglia.
-PISTA! FATE LARGO AL CAMPIONE!!- sorrido, questa è la voce di Leo, sapevo che la tranquillità non sarebbe durata.
-LASCIATEMI PASSARE!- un altro urlo di Leo, più vicino, seguito da uno -Scusate!- questo invece è Vale, sempre gentile anche quando si stanno rincorrendo per i corridoi.
-AHAH! Sto vincendo, di nuovo!-
-Non ci contare! Posso ancora vincere!-
-Non ti illudere! Nessuno batte il leone della savana!!!!!-
-Peccato che questa non sia la savana!-
-Tanto è uguale! Arrivo prima io lo stesso!-
È difficile credere che i due ragazzi che stanno entrando nella mia stanza abbiano 18 anni (quasi per Vale).
Detti ragazzi, con due giganti sorrisi stampati in faccia, respirano un po' affannosamente avendo corso per tutto l'ospedale sulle loro sedie a rotelle.
-Accidenti, mi hai battuto di nuovo.- Vale era tornato da neanche una settimana e lui e il compagno di stanza erano più affiatati di prima.
-Beh, c'è un motivo se io sono il Leader, mio caro Vice- dice ridendo il moro, scompigliando i capelli del ragazzo riccio al suo fianco.
-Ciao ragazzi,- li saluto tirandomi su a sedere -siete pronti per stasera?- 


Note dell'autrice:
Beh, che ne pensate? Vi piace come inizio? Fatemelo sapere nei commenti ;-)
   
 
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